Papa Francesco
Il portale di Vatican.news riporta la notizia che Papa Francesco ha indetto con un videomessaggio del 3 marzo l’iniziativa chiamata  “Laudato si’ Week”, che si terrà dal 16 al 24 maggio prossimo, quando le comunità cattoliche celebreranno ovunque il quinto anniversario dell’Enciclica Laudato si’ del 24 maggio 2015.

Il videomessaggio lo trovate più sotto. 
“Rispondere alla crisi ecologica, il grido della terra e il grido dei poveri non possono più aspettare”. È il rinnovato appello del Papa per la “cura della casa comune” che potete sentire nel videomessaggio.
Il futuro dei bambini
In occasione di tale “campagna globale”, Francesco – come contenuto nel medesimo documento – sollecita a chiedersi “che tipo di mondo vogliamo lasciare a quelli che verranno dopo di noi, ai bambini che stanno crescendo”. Nell’Enciclica infatti aveva specificato che tale domanda riguarda non solo l’ambiente in modo isolato, ma in generale il senso dell’esistenza e i valori che stanno alla base della vita sociale. Perché tutto, sottolinea nel videomessaggio, è “dono del nostro buon Dio creatore”.
La “Settimana Laudato Si’” è patrocinata dal Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale e facilitata, tra gli altri, dal Movimento cattolico globale per il Clima e Renova+, guardando alle azioni di salvaguardia del creato intraprese fin qui dalle comunità cattoliche e andando avanti con impegno per accelerare l’opera di protezione della casa comune.
Il sito web della Laudato si week 2020 raccomanda ai cattolici di partecipare coinvolgendo i rappresentanti eletti, di scaricare il kit dei consigli per organizzare un’azione di successo, conducendo un audit energetico, o abbandonando i combustibili fossili. 
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Ecco alcuni consigli che si trovano nel sito Laudato si’ week:
Creare dei gruppi e coinvolgi i politici
“Chiedi al tuo gruppo di dedicare il prossimo incontro a una valutazione onesta degli sforzi compiuti finora. Durante l’incontro, celebrate i progressi che avete raggiunto insieme e identificate alcune aree che vi mettono ancora alla prova.”
Come recita la Laudato si’, “È diventato urgente e impellente lo sviluppo di politiche affinché nei prossimi anni l’emissione di biossido di carbonio e di altri gas altamente inquinanti si riduca drasticamente.” (26)
Agisci insieme alla tua comunità per incentivare i rappresentanti eletti a includere il clima e l’ecologia nelle loro politiche.
Coinvolgersi con gruppi ambientalisti 
Cerca i gruppi ambientalisti che sono attivi nella tua zona. Potresti prendere in considerazione i gruppi che servono le comunità “in prima linea”, vale a dire quelle che sono smisuratamente colpite dalle sfide ambientali come i cambiamenti climatici e l’inquinamento.
Fissa tre incontri importanti: il primo con il tuo parroco o un altro leader, il secondo con un gruppo ambientalista presente nella tua zona e, infine, un incontro di aggiornamento con il tuo parroco o un altro leader.
Quando parli con i membri del gruppo ambientalista, chiedi loro consigli su quali politiche siano maggiormente necessarie.
Fai realizzare un audit energetico e pianifica la riduzione delle emissioni
Adottare misure per comprendere e ridurre le emissioni di gas serra da parte della tua comunità è un modo concreto per rispondere alla necessità urgente di risolvere la crisi climatica.
Spiega cosa sia un audit energetico. Un audit energetico è un modo per capire il consumo energetico attuale da parte della tua comunità e implica la valutazione del consumo energetico abituale (ad esempio, esaminando le vecchie bollette) e le abitudini (ad esempio, dando un’occhiata alle lampadine nella proprietà). Molte organizzazioni mettono a disposizione strumenti gratuiti per effettuare gli audit energetici. 
Richiedi alla comunità di effettuare un audit energetico.
Organizza un incontro di preghiera per una giusta transizione verso l’energia pulita
È imperativo interrompere l’uso di combustibili fossili il prima possibile. (…) Organizza un incontro di preghiera per una giusta transizione verso forme energetiche pulite. L’incontro di preghiera può aver luogo nella tua comunità o, se possibile, in prossimità di un sito associato ai combustibili fossili, come la sede di un fornitore di energia elettrica, di una società mineraria o di un produttore di petrolio.
Adegua i tuoi investimenti ai valori cattolici
Aggiornare il portfolio finanziario della tua istituzione (in sostanza, cambia la composizione del tuo portafoglio finanziario azionario, ndr).
Disinvestire dai combustibili fossili, traendo ispirazione dal Sinodo sull’Amazzonia. Il Sinodo dei Vescovi per la Regione Pan-Amazzonica ha scritto: “assumiamo e sosteniamo le campagne di disinvestimento delle compagnie estrattive . . . chiediamo una transizione energetica radicale.”
Rappresenta il tuo impegno con un gesto simbolico
Tra i gesti simbolici ci sono:
1.piantare un albero per rappresentare il tuo impegno a lungo termine nei confronti del creato,
2.partecipare a uno sciopero per il clima per simboleggiare la tua solidarietà con i giovani,
3.realizzare un giardino di piante autoctone per rappresentare la tua appartenenza alla rete della vita.
Pianificazione e successo
Una buona pianificazione è fondamentale per un’azione di successo.
 di Sabino Paciolla
RIFLESSIONI SULL'EVENTO
Sfuma Assisi, ma non il progetto sul nuovo bene comune
L'incontro di Assisi di fine marzo sull'Economia di Francesco è stato posticipato di 9 mesi causa Coronavirus. Ma su di esso aleggia lo spirito del nuovo bene comune globale definito dall’Unesco, ma senza dottrina sociale della Chiesa.

È stato comunicato che l’incontro di Assisi di fine marzo è stato posticipato di ben 9 mesi al 21 novembre. Curioso, mi aspetto qualche sorpresa. Vorrei ugualmente proporre una ipotesi originale, grazie ad una metafora, per riflettere sulle conclusioni del sinodo amazzonico, che avrebbe dovuto ispirare il Convegno di Assisi. Una metafora ispirata dal vecchio proverbio cinese che dice che: «Quando il dito indica la luna, qualcuno guarda il dito e non la luna».
Ho avuto l’impressione, confermata dalle conclusioni, che il tema del celibato sacerdotale possa esser stato il “dito” e non la luna. La conclusione è infatti stata che non era un sinodo sul celibato. Temo possa esser vero. La luna, cioè il vero obiettivo non osservato o sottovalutato  del sinodo, è  probabilmente un nuovo paradigma economico. Temo lo si potrà intendere solo dopo il convegno di Assisi, rinviato a novembre, sull’Economy of Francesco.   
La luna, cioè il possibile vero obiettivo del Sinodo, era quello di utilizzare l’economia  per  “mortificare”  la religione cattolica  riducendola ad una religione che non sa tutelare il creato , perciò una religione da riformare. Essendo la cura del creato la vera priorità e riconoscendo che le religioni pagane lo tutelano meglio, sono state indicate come esemplari. Queste considerazioni le aveva già fatte più di un decennio fa l’anglicano  Arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, che  ricordava l’importanza del polmone di ossigeno generato delle foreste  Brasiliane, lamentava gli incendi provocati opportunisticamente e biasimava lo spirito di sviluppo economico per la convenienza di pochi. Il presidente del WWF (Filippo di Edimburgo) confermò che le religioni pagane erano da sostenere proprio per la tutela della natura. Ma non è tutto, anzi questa è solo una premessa.
La conclusione del Sinodo evidenzia anche l’importanza del rapporto tra teologia ecologico-ambientale e l’utilizzo dello strumento economico, che sia utopistico o no, per conformarsi. Di fatto la vera conclusione del Sinodo, dal punto di vista economico, è che per rispettare il creato dobbiamo cambiare stile di vita, consumi, produzioni. Il che è per molti versi anche opportuno , ma per essere credibili nel fare una proposta accettabile, si deve dimostrare di aver capito le cause  originali del problema da risolvere, non solo gli effetti.
Pertanto aver capito che chi ha concorso a provocare questo stile di vita consumistico all’eccesso, son stati proprio i neomalthusiani ambientalisti, che dagli anni ‘70 riuscirono a far crollare il tasso di crescita della popolazione (inquinante) in Occidente, generando un eccesso di consumismo (ultra inquinante) per compensare il conseguente crollo del PIL e rendendo necessaria la delocalizzazione delle produzioni in paesi a basso costo, e bassa attenzione ambientale (iperinquinante).
Curiosamente invece sono proprio questi malthusiani ambientalisti e teologi rousseauiani progressisti quelli che oggi son stati invitati a suggerire soluzioni alla massima Autorità morale. Se potessimo fare previsioni diremmo che il gruppo di esperti convocato ad Assisi ha caratteri tali da lasciar immaginare che il rischio che si corre è quello di veder suggeriti modelli di decrescita economica, in chiave malthusiano ambientalista. Certo camuffati con qualche pseudo principio di dottrina sociale della Chiesa, oltreché minacce apocalittiche.
La novità quindi, che potrebbe emergere grazie al Sinodo amazzonico, è  un nuovo modello economico incorporato nel Magistero della Chiesa, riconosciuto pertanto dall’Autorità morale. Ma una utopia che diventa magistero rischia di diventare eresia, modificando principi di morale economica. Per fare un esempio: se il magistero considera l’iniquità (nella ripartizione delle ricchezze) il peggiore dei mali sociali, e non il peccato, ribalta la verità che è la miseria morale a generare quella materiale. Non è più il vizio, frutto del peccato, che genera nell’uomo avidità, egoismo, indifferenza provocare miseria materiale e diseguaglianze. No, diventa la miseria materiale a provocare quella morale, cioè il peccato.
Il tema principale che ci aspettavamo fosse  discusso ad Assisi è riferito al nuovo bene comune nel mondo globale. Il rinvio di 9 mesi ci fa sperare che si possa ridimensionare la confusione creata dal “dito” che indicando  la “luna”, avrebbe potuto usare suggestive e vecchie, ma sempre vive “illusioni utopistiche” riferite al bene comune, quali – criteri di felicità , di inclusione, di responsabilità, di pace, di uguaglianza, di fratellanza e  solidarietà, etc. - .
Tutte cose buone  solo se  centrate  su riferimenti alla Verità di Cristo, non su un “nuovo umanesimo” ( senza Dio) necessario per superare il vecchio capitalismo autoreferenziale ed obsoleto. Il nostro non è un pregiudizio, i nomi dei convenuti previsti nel Convegno non lasciano tanti dubbi a questo legittimo  sospetto. La luna che non deve restare inosservata ad Assisi poiché questa è il rischio che corre la morale cattolica.
Essa potrà infatti esser modificata proponendo nuove virtù morali adatte ai tempi, grazie ad un nuovo concetto di educazione alla corretta e dovuta tutela della madre terra, che potrebbe però  esser proposta per sostituire la religione obsoleta e inadeguata (come emerge dalle conclusioni del sinodo amazzonico). La luna che rischiamo di non vedere potrebbe essere lo spirito del nuovo bene comune globale definito dall’Unesco, ma senza  dottrina sociale della Chiesa.  
Ieri un saggio sacerdote, riferendosi al convegno di Assisi, mi commentava: «Caro mio, questo incontro di Assisi farà finalmente capire ad alcuni, che più che dall’Europa (dove ormai c’è una moneta comune) si dovrebbe uscire dall’Unesco-Onu prima che ci impongano una fede comune)».
Ettore Gotti Tedeschi

IL VATICANO DIVENTA LA NUOVA SEDE DELL’UNESCO. A OTTOBRE.


Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il nostro amico Osservatore Vaticano ha parlato con persone che seguono le vicende del mondo, non solo quelle del piccolo Stato di Oltretevere, adesso misericordiosamente blindato (ma non era un ospedale da campo? E i ponti non dovevano sostituire le mura? Boh….) contro il Coronavirus e ha saputo alcune cose e ha fatto qualche collegamento e ha riflettuto, e poi ci ha scritto. Buona lettura.

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Il coronavirus forza il rinvio di sei mesi della nuova Conferenza Internazionale sul Patto Educativo, che era stata prevista in Vaticano per il 14 maggio. Non solo pertanto l’incontro ad Assisi Economy of Francesco, è ”rimandato ad ottobre“, ma anche “Ricostruire il patto educativo” è rimandato ad ottobre.
Vorrei fare una premessa ad uso dei lettori più sofisticati. Dopo il 2001 (anno dell’attacco terroristico alle torri gemelle di WJ) si sono interrotte le Conferenze Internazionali organizzate dall’ONU a seguito dell’avvio del Nuovo Ordine Mondiale inaugurato da Henry Kissinger nel ’70- ’72.
Conferenze internazionali che dovevano servire a dare direttive pratiche per realizzare il nuovo Ordine su tutti gli argomenti sensibili. Per esempio – sullo sviluppo sostenibile -, sul problema ambientale -, sul ruolo della donna nella società, -sui nuovi modelli educativi -, ecc.
Bene; adesso ci informano che queste conferenze stanno riprendendo proprio ora. Indovinate con chi e che cosa? Con Bergoglio e con “Ricostruire il patto educativo” (previsto il 14 maggio, ma rinviato ad ottobre) e con Economy of Francesco (prevista a fine marzo, ma anch’essa rinviata ad ottobre).
Queste due conferenze internazionali non si terranno a Rio de Janeiro o Stoccolma, stavolta si svolgeranno ad Assisi e in Vaticano. Il Vaticano diventa così la nuova sede dell’Unesco. Fantastico, ma ci pensate?
Divulgare e trionfare con dottrine gnostiche all’interno della Chiesa cattolica apostolica romana, il sogno del nemico (danzatore su San Pietro) di Leone XIII!
E tanti cardinali, vescovi e prelati, tutti giulivamente felici…dicono fra loro: “abbiamo ripreso in mano le redini della società a livello internazionale, con Bergoglio siamo tornati a farci ascoltare ovunque, con credibilità…”.
Davvero. Candidi come colombe e astuti come piccioni, sono.
“Ricostruire il patto educativo” è solo la premessa della dichiarazione del Nuovo Patto Ecumenico (NPE). Qualcuno (non io) lo considera già l’Eresia del XXI secolo.
Il convegno sul Patto educativo, come sappiamo (vedere sito ufficiale) dovrà trattare il futuro del Pianeta, sottoscrivere un Global Compact on Education, riformulare i concetti di bene comune, educazione e formazione dei giovani, dialogo interreligioso e interculturale. Dovrà supportare gli Organismi internazionali per migliorare i servizi educativi per le nuove generazioni e renderle più idonee alle sfide future, aggiornare il tema dei diritti umani, della scienza e pace, del dialogo fra le religioni, il patto con la natura e ambiente, e in più, democrazia, economia, cooperazione internazionale, migrazioni ecc.
In pratica quello che Prodi ha fatto per l’Italia nel 1993 e Mario Monti nel 2011 con Bruxelles, Bergoglio lo farà per la Chiesa nel 2020 con l’Unesco.
Va bene, se lo avesse organizzato, che so Pio IX, sulla base di un necessario “nuovo Sillabo”, esulterei. Ma chi lo ha organizzato è invece Bergoglio con l’UNESCO, cui ha affittato (o venduto?) il Vaticano. Ma cosa è l’UNESCO?
Sito ufficiale a parte, leggiamo estratti di quello che ne scrive il bravo intellettuale Giulio Meotti su Il Foglio del 18 ottobre 2016 (Giulio Meotti è filosofo ed ha scritto per tanto tempo sul Wall Street Journal): “L’Unesco è una greppia imbarazzante, il 60% dei bilanci va in stipendi e spesso anche un altro 20% in costi di struttura (…). Tende a occuparsi di tutto e di niente: educazione, infanzia, emergenza, inclusione, povertà, istruzione, scienze, lavoro, cultura, sviluppo sostenibile, diritti umani (….). L’Unesco odia Israele e ama l’Islam (…)”.
Poi Meotti dice anche che è il Terzo Mondo autoritario e antioccidentale che si è impadronito dell’Unesco, all’ombra della Tour Eiffel. E conclude il lungo articolo (che trovate su Internet) spiegando che l’ipocrisia dell’Unesco vuol riuscire a presentare l’addomesticazione della informazione come una forma di democratizzazione. Parbleu! Questa Unesco sembra un po’ aver lo stile della Chiesadi Bergoglio?!
Che ne penserà Melloni, vero Vaticanista di Repubblica, e vero rappresentante Unesco in Italia? Sarà vero perciò quello che ci dice l’informatore americano? Il coronavirus ci ha fatto un regalino: far rinviare ad ottobre la rivoluzione nella morale economica e in quella educativa. Ci ha regalato tempo per reagire? Coraggio amici miei…
Marco Tosatti

4 Marzo 2020 Pubblicato da  11 Commenti --