ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 24 aprile 2020

P3rai,complottisti da video e tastiera

PROPAGANDA
Il teorema di Report sul complotto immaginario
La puntata di Report, il programma condotto da Sigfrido Ranucci su Rai 3, trasmessa il 20 aprile, intitolata Dio patria famiglia Spa, è un’insalata mista di spezzoni mal cuciti e giustapposti alla buona per suffragare un teorema preconcetto. Un presunto complotto di Trump contro il Papa che esiste solo nella mente degli autori



La puntata di Report, il programma condotto da Sigfrido Ranucci su Rai 3, trasmessa il 20 aprile è francamente imbarazzante. Intitolata Dio patria famiglia Spa, è un’insalata mista di spezzoni mal cuciti (alcuni ripetuti pedissequamente da puntate precedenti, per esempio La fabbrica della paura, trasmessa il 21 ottobre) e giustapposti alla buona per suffragare un teorema preconcetto. Ma il teorema esiste soltanto nella mente di chi lo ha ideato e dunque gli spezzoni non ottengono affatto lo scopo, in alcuni casi facendo decisamente ridere (come quando il giornalista Giorgio Mottola e l’ex sottosegretario Armando Siri impiegano minutaggio prezioso per disquisire se il nome del presule americano di cui sotto si pronunci “bark” con la “a” o “burk” con la “u” giacché nessuno dei due sa che si pronuncia “bɜːk” con la vocale centrale semiaperta non arrotondata  “ɜː”)

Ebbene, dall’accozzaglia di scene accatastate l’una accanto all’altra e condite con toni sarcastici gratuiti sembrerebbe di capire che il teorema preconcetto sia questo: la Destra politico-ecclesiastica statunitense vicina al presidente Donald J. Trump, o forse persino da lui diretta, ha ordito un complotto contro il Papa comunista Francesco. Questa cupola, fatta di fondazioni e di influencer, agisce in Europa attraverso una rete di ben pagati ambienti pro-life, che nel frattempo simpatizzano pure per Vladimir Putin e che cercano di sfasciare l’Unione Europea un po’ per conto di Trump, un po’ per conto di Putin e un po’ per conto proprio. Il capo di tutto è il cardinale Raymond L. Burke, il colonnello è l’ex stratega della Casa Bianca Steven K. Bannon e in Italia queste trame raggiungono la Lega, Fratelli d’Italia e Forza Nuova. Tutto quanto appare dunque nell’“inchiesta” di Report è montato in sequenza per obbedire ciecamente a questo disegno.

Ora, che lo spettatore sia d’accordo o meno con uno, alcuni o tutti i giudizi etici, politici e teologici espressi dalle persone e dalle organizzazioni che compaiono nella puntata è una questione, la verità delle cose un’altra. Quando poi si sussurrano accuse gravi di corruzione, malaffare e cospirazione, le parole dette senza prova si ritorcono immediatamente contro chi le pronuncia. Nell’“inchiesta” il numero di falsità, illazioni infondate e imprecisioni è però così grande che non si sa dove cominciare; e, comunque sia, qualsiasi elenco resta inevitabilmente incompleto. Eccone dunque uno.

Nell“inchiesta” si afferma che in un documento il card. Burke avrebbe scritto che il coronavirus è la punizione di Dio per i peccati dell’uomo, dicendo: «È fuori discussione che grandi mali quali la pestilenza siano effetti del peccato originale e dei nostri attuali peccati. È così che Dio ripara il caos introdotto dal peccato nelle nostre vite e nel nostro mondo». Bugia. Il card. Burke ha scritto esattamente il contrario. In un messaggio pubblicato sul proprio sito Internet, il porporato scrive infatti: «There is no question that great evils like pestilence are an effect of original sin and of our actual sins. God, in His justice, must repair the disorder which sin introduces into our lives and into our world». In italiano: «Non vi è dubbio che i grandi mali come le pestilenze siano effetto del peccato originale e dei nostri concreti peccati. Dio, nella Sua giustizia, deve [dunque] rimediare al disordine che il peccato introduce nelle nostre vite e nel nostro mondo». Che le malattie siano conseguenza del peccato originale è dottrina cristiana da sempre, fondata sulla Sacra Scrittura. Il Catechismo della Chiesa Cattolica (nn. 385-421) spiega teologicamente le conseguenze del peccato originale e precisa come tutti gli uomini lo “contraggano”. In inglese «actual» non significa «attuale»: ciò che il cardinale scrive è che il peccato originale, che l’uomo ha contratto ed è matrice dei suoi peccati personali, è causa dell’ingresso del male nel mondo, dunque anche delle malattie, e che, a fronte di questo disordine, la giustizia divina deve (Burke usa un verbo fortissimo) riparare, il tutto in un contesto (il suo messaggio) dove parla della misericordia. Basta leggere: Report mostra in video le parole del presule, evidenziandole in colore giallo, ma traduce il contrario.

Nell’“inchiesta” si parla ampiamente di Forza Nuova: davvero qualcuno vuole seriamente insinuare che dal card. Burke si arrivi a Forza Nuova? Nell’“inchiesta” si parla più e più volte di Bannon, presentandolo come un anello chiave del complotto trumpiano. Il ritratto che se ne dà all’inizio dell’“inchiesta” sembra però venire da un biscottino della fortuna. Solo molto più avanti si aggiunge che Bannon non è più consigliere di Trump da tempo (esattamente dal 18 agosto 2017, dopo essere stato prima rimosso, il 5 aprile, dal Consiglio per la Sicurezza Nazionale).

Nell’“inchiesta” si parla di un miliardo di dollari statunitensi con cui una non meglio precisata “Destra cristiana americana” avrebbe foraggiato ambienti pro-life europei. Come giunge Report a dare quella cifra totale? Chi ha versato quote e quanto ha versato ognuno? Chi ha percepito quei soldi? Quando? Per quali scopi li ha impiegati? Nell’“inchiesta” non viene detto. Nell’“inchiesta” si dice che, finanziariamente parlando, dietro questo complotto c’è anche la famiglia Koch, ovvero i fratelli statunitensi Charles e David (1940-2019). Ora, è verso che i due ricchi titolari delle Koch Industries finanziano diverse cause Repubblicane, ma è notoria la loro inclinazione libertarian. David era apertamente a favore di aborto e diritti LGBT. Descriverli come gli ufficiali pagatori di un complotto pro-life capitanato dal card. Burke e irto di tradizionalisti anti-Bergoglio è pusillanime.

Nell’“inchiesta” si dice che al Parlamento Europeo il gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei ha percepito 50mila euro da fondazioni conservatrici statunitensi. Nemmeno avesse percepito 50 milioni. Nell’“inchiesta” quell’eurogruppo viene definito il cavallo di Troia di Trump all’interno dell’Europa: ma Ranucci (che del resto dice «è poca roba») il senso del ridicolo ce l’ha? Siccome dell’eurogruppo fa parte anche Fratelli d’Italia, si punta il dito contro la partecipazione di Giorgia Meloni al CPAC, la “fiera” politica annuale del mondo conservatore. Ma guarda un po’, è un congresso. Ci vanno migliaia di persone ogni anno, ci sono stato pure io, dunque? Si aggiunge che la Meloni ha partecipato anche al National Prayer Breakfast, dove c’era pure Trump. Be’, è un appuntamento che va avanti dal 1953, c’è una voce su Wikipedia, ci sono andati Bill Clinton, Tony Blair e Barack Obama, e i suoi promotori sono parlamentari americani.

Nell’“inchiesta” si descrive la formazione belga Coalition pour la Vie et la Famille come il partito ufficiale di riferimento degli antibergogliani. Ebbene quel partito ha chiesto fondi al Parlamento Europeo e non ha nessun europarlamentare eletto. Il suo leader, Alain Escada, parla da antisemita: bisognerebbe che Report spiegasse come c’entra con quella bandiera di Israele che nella sua puntata sventola a un raduno della Lega.

Nell’“inchiesta” si parla di pressioni straniere per ottenere certe nomine politiche in Italia. Si attendono le prove. Nell’“inchiesta” si insinuano molte frequentazioni losche, con questa logica: “Un dì il sig. Mario Rossi transitava per Parco della Vittoria. Siccome il giorno prima sig. Giovanni Bianchi era passato per Viale dei Giardini, che nel Monopoli fa coppia fissa e danarosa, la più danarosa, con Parco della Vittoria, tra il sig. Rossi e il sig. Bianchi c’è un legame, ed è sicuramente occulto perché altrimenti i due non passerebbero l’uno per Parco della Vittoria e l’altro per Viale dei Giardini in orari diversi”. Nell’“inchiesta” una delle accuse ricorrenti è che certi pro-lifer di certi Paesi incontrino certi pro-lifer di certi altri Paesi allo scopo di difendere la famiglia e la vita dai proditori attacchi oggi in corso. Be’, proprio un grande scoop.

Nell’“inchiesta” si mostra una email fra i russi Konstantin Malofeev e Alexey Komov che cita incontri con il deputato Repubblicano Christopher H. Smith, con il Family Research Council, con l’Heritage Foundation, con il Leadership Institute e con “Nation for Marriage”. La cosa viene presentata come la prova della trama fra russi putiniani e destra cristiana statunitense, ma molti dei nominati sono tutt’altro che filoputiniani. Peraltro si tratta di alcuni dei nomi più noti del mondo conservatore, gente che un conservatore non statunitense vorrebbe ovviamente incontrare. Lo hanno fatto tutti. Il deputato Smith è uno dei più strenui antiabortisti americani (e così sua moglie Marie) e uno dei deputati più critici della Cina neo-post-comunista. Il Leaderhsip Institute fornisce corsi di formazione per leader conservatori: paghi, ottieni il corso. Nei decenni lo hanno fatto centinaia di leader non di sinistra di ogni parte del mondo. Un conservatore straniero che paga ottiene da loro corsi di fund-raising, public-speaking, team-buidling, e così via. Ma la chicca è “Nation for Marriage”. Non esiste. L’organizzazione presieduta da Brian Brown si chiama “National Organization for Marriage”. “Nation for Marriage” è un errore nell’email privata fra i due russi. Che venga citata da Report, anzi ripetuta (perché la stessa email con lo stesso errore è già stata mandata in onda nella citata puntata del 21 ottobre) significa non sapere nemmeno di cosa si sta parlando.

Nell’“inchiesta” si dice che «la campagna sulla riapertura delle chiese contro governo [italiano] e Santa Sede è partita da media ultracattolici americani», ma tutti gli articoli di stampa conservatrice mostrati da Report riportano di fatti e di proteste di cattolici in Italia, dunque è vero il contrario. Ma attenzione. Il 17 aprile è stato Papa Francesco in persona a “protestare” contro le Messe senza fedeli per via delle chiese chiuse. L’“inchiesta” di Report era stata certamente realizzata prima, altrimenti tra gli antibergogliani sarebbe stato messo anche Bergoglio.

Marco Respinti

https://lanuovabq.it/it/il-teorema-di-report-sul-complotto-immaginario

IL RITORNO DI RITA KATZ – Stavolta contro il Nazista Mascherato

Hackerati dati sensibili del laboratorio di Wuhan, Oms e Gates Foundation: e se Q esistesse davvero?

Il mondo dei complottisti dilettanti è  eccitatissimo: ignoti hanno hackerato e  stanno diffondendo decine di migliaia di mail della  Gates Foundation di Bill Gates, dell’Organizzazione mondiale della sanità, della Banca Mondiale, dell’Istituto di Virologia di Wuhan ed il Cdc americano (Centro Federale per il controllo e la prevenzione delle malattie)  si aspettano grandi  scottanti rivelazioni riguardanti “il legame tra Bill Gates, Organizzazione mondiale della sanità e responsabilità cinesi in merito alla pandemia Covid-19”  – di cui per laverità si sa già quasi tutto dalle  fonti aperte.
Aspettiamo anche noi con ansia. Moderata. Dal  fatto che a lanciare l’informazione dell’hackeraggio-bomba è la celebre Rita Katz, con il suo SITE.
Ora,  quando uno vuol fare il complottista, non dovrebbe avere la memoria corta come  un frequentatore di movide.  E ricordare chi è Rita Katz:  agente israeliana di basso livello, è l’unica che scopriva i comunicati stampa segreti dell’ISIS (detta anche Daesh) su siti dell’islamismo terrorista e  li  faceva conoscere al mondo, precisamente ai mainstream  media, che se li beveva avidamente. Era la sola che riusciva ad avere una copia della rivista a colori e rotocalco  stampata da Daesh, in inglese, che non si vendeva nelle edicole: Dabiq.
Insomma l’israeliana Rita Katz era l’ufficio-stampa del terrorismo islamico invasore della Siria, di quell’ISIS  che – dovrebbe essere ormai noto –  è stato una creazione americano-israeliana e sauditi.
Adesso, rieccola. In che termini la Katz ha dato notizia dell’hackeraggio che  mette in pericolo  Bill Gates e il deep state?
21  aprile:
“Breaking News! Prominente gruppo neonazista sta  diffondendo  email probabilmente hackerate della ”
@gatesfoundation   & @OMS , due organizzazioni-partner nella lotta al  combattimento #coronavirus. Dati pubblicati per primi sul sito di modifica e incollaggio.
@siteintelgroup –  Dati postati per primi sul board di Chan e pasting site.
@SITE_CYBER attualmente indagando”.
L’immagine che illustra la Breaking NEws del SITE
Cerchiamo di  capire:
Perché  non si fa il nome del gruppo neonazista, così “prominente” ? Quanto   a Chan è quasi certamente 4chan, il sito usato da commentatori anonimi che a poco a poco si sono rivelati come patrioti in lotta contro il Deep State, fra i quali primeggia in modo assoluto “Q”, il Patriota con Q Clearance “, cioè  con accesso al livello  Q  dei segreti di Stato. Un esercito segreto di combattenti contro il deep state,  QAnon… Tipica narrativa  immaginaria  americana evocata in infiniti film hollywwodiani,  l’esercito  delle dodici scimmie, larmata Symbionese…. Beninteso: può darsi sia tutto vero;  ma non sappiamo se lo sia. Non sappiamo quanto  di vero e di falso c’è nel QAnon,  quanta informazione e  disinformazione.  La situazione ideale per gabellarvi fake news, che voi   ingenui riposterete come vere, per poi accusarvi di diffondere fake news.
Torniamo alla Katz. Twitter seguente:
Le presunte liste email / pw, che l’estrema destra  tenta  di utilizzare per le campagne di molestie, abbracciano le seguenti organizzazioni
: 9,938
: 2,732 (also contains non-WHO domains)
: 6,857 World Bank: 5,120
: 269 Wuhan Institute of Virology: 21
 Andiamo avanti. Terzo twitter:
“Il Washington Post cita il nostro SITE intelligence Group sulle email rubate all’OMS e la Fondzione Gates ed altre organizzazioni impegnate nella lotta al coronavirus. WaPo citando@siteintelgroup risultati su e-mail compromesse di@OMS,@GatesFoundation, altre organizzazioni leader nella lotta con #coronavirus. Da come vengo citata [dal Washington Post],  l’estrema destra  s’è impadronita dei dati per avviare una campagna di harassment  come “parte di un’iniziativa lunga mesi” per   usare come arma  la pandemia”.
Il nazista occulto smascherato dal SITE
Da ciò si vede  che, a proposito del  colossale presunto  hackeraggio, anche il  Washington Post usa  come unica fonte  Rita Katz, ; e RitaKatz   cita il WaPo che cita lei, come  fonte  e prova  della sua autorevolezza. Circolarità perfetta, attraverso cui si spera di dare solidità a una notizia… SI potrebbe far meglio.
Quarto  twitter: 
“Sono state citate  le nostre conclusioni  anche  da @VICE, , a cui ho spiegato che, nel pieno della pandemia # COVID19 , l’estrema destra sta sviluppando  una “enorme capacità di divulgare” tali contenuti, dalle teorie del  complotto  ai dati “hackerati” come  quelli https di ieri”
Che dire? Qui Rita scade un po’, dopo il Washington Post,  così autorevole, elencare il sito Vice,  che è un sito personaggi  e spettacoli, è come dire: “Hanno parlato di me Repubblica e Novella Tremila”.  Ma tant’è. L’importante è il titolo che Vice ha postato:  
“I neonazisti stanno diffondendo un elenco di e-mail e password per i dipendenti della Fondazione Gates e dell’OMS
Entrambe le organizzazioni sono oggetto di assurde teorie della cospirazione tra l’estrema destra”.
E  dove, a firma di Di Ben Makuch (…),  apprendiamo che:
“Nelle ultime settimane, gli estremisti di estrema destra si sono particolarmente innamorati della  disseminazione di  disinformazione sulla pandemia di COVID-19, alimentando le proteste e il sentimento anti-stato nella speranza di creare il caos sociale. Molti esperti hanno apertamente messo in guardia sul fatto che gli “acceleratori” – seguaci della violenta dottrina politica che richiede azioni terroristiche per accelerare il collasso della società – hanno visto un’opportunità nell’attuale pandemia di mettere alla  prova  governi già indeboliti che stanno lottando per contenere il virus. […] Come ha affermato la direttrice esecutiva Rita Katz,  “Sia per   accelerare [ il collasso],  che per mentalità cospirativa, i suprematisti bianchi e i neonazisti hanno fatto appello  a vandalizzare gli ospedali, a infettare intenzionalmente gli operatori sanitari e oltre.”
E’  chiaro il messaggio:  ci sono potenti gruppi neonazisti, chiamati “acceleratori”, che diffondono notizia false su Bill Gates e l’OMS.
Altro  tweet  ancora. La Katz:
“I  canali d’estrema  destra  hanno visto importanti aumenti negli abbonati. Un canale popolare per condividere le liste è passato da 3.658 a dicembre a 5.317 a partire dal 21 aprile. Altri da 88 a dicembre a 424; 616 in gennaio a 1.146 ora. Pertanto, il loro potere di divulgare contenuti pericolosi sta crescendo”.
Ah Rita, Rita:  d’accordo, vuoi mettere in mezzo “l’estrema destra”, questo lo abbiamo capito;  perché non fa mai un nome? Qual è  il “canale popolare” che ha aumentato tanto i sottoscrittori, e “gli altri”,  quali  sono? Non sei capace di nominarli? Sempre così imprecisa, così  vaga… si capisce perché il Mossad non ti abbia mai voluto assumere.
Sesto twitter di Katz:
“L’autenticità dei dati è ancora oggetto di indagine, ma alcuni sono stati confermati. Gli elenchi di questi crediti, ospitati sul sito di incollaggio, sembrano essere prima pubblicati su 4chan di estrema destra. Dati non chiari sono stati recuperati / compilati da un attore (o attori ) di estrema destra, anche se non è fuori discussione”.
5) Far-right channels on TG alone have seen major increases in subscribers. One popular channel to share the lists went from 3,658 in Dec to 5,317 as of April 21. Others from 88 in Dec to 424; 616 in Jan to 1,146 now. Thus, their power to disseminate dangerous content is growing.
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6) Authenticity of the data still under investigation, but some has been confirmed. The lists of these creds, housed on pasting site, appear to first be posted to far right-frequented 4chan. Unclear data was retrieved/compiled by a far-right actor(s), tho not out of the question.
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Dunque l’autenticità dei dati suppostamente hackerati non è sicura, e lo dice lei stessa; però “alcuni” sì, sono confermati. Alcuni quali? Ah Rita, Rita…
Andiamo al settimo twitter.
“L’estrema destra è   tuttora occupata in modo preoccupante  a compulsare le mail  “hackerate” , benché non ci siano nuove informazioni sulla sua fonte. Gli utenti condividono in modo sfrenato archivi di credenziali e-mail su più canali / gruppi dopo la rimozione da Pastebin. Alcuni hanno sottinteso che erano in grado di accedere ad alcuni account”
Ah povera Rita, povero SITE  intelligence Group,  come vi siete ridotti! Nulla sa di preciso- Sempre più vago e vacuo …  “Alcuni” chi? “Estrema destra”,questo vuoi dire e ripeti: ma  non basta,  bisogna specificare. Non ci riesci? Non hai  in mente la mappa delle estreme destre  americane, che pure  è ben nota? Non hai studiato, Katzettutccia  mia..
Andiamo all’ottavo tweet. Qui Rita Katz finalmente si riscatta. Ecco cosa dice:
Analogamente ai sostenitori dell’ISIS che riciclavano dati disponibili pubblicamente per   fare “elenchi di uccisioni” (kill lists) , all’estrema destra non importa da dove provengano questi crediti email o chi li abbia compilati; l’unica cosa che conta per loro è che è disponibile per i loro scopi (cioè diffondere teorie della cospirazione, ecc.)”.
L’estremista nero mascherato
Adesso sappiamo  almeno una cosa: siccome l’ISIS non rende più  come babau terrorista, Rita   sta cercando di sostituirla  con “l’estrema destra” non meglio identificata –  alla quale attribuisce le teorie del complotto che stanno circolando: che Bill Gates è il secondo finanziatore dell’OMS; che  sta premendo in tutte le sedi mediatiche e politiche per far accettare che solo il vaccino debellerà la pandemia; che è  in combutta con Anthony Fauci  nella operazione? Interessante, ma già noto: e le fonti non sono la vaga estrema destra. .  Ci mostri i messaggid egli “accleratori”, delle Dodici Scimmie, dei Minutemen QAnon… Deve studiare  di più, Rita

Ed anche voi, complottisti da tastiera.
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https://www.maurizioblondet.it/il-ritorno-di-rita-katz-stavolta-contro-il-nazismo/

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