La caduta degli “dèi”
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In realtà hai disposto così per ingannarli; li hai abbattuti mentre si innalzavano. Come sono andati in rovina! Di colpo son venuti meno, son periti per la loro iniquità. Come un sogno di chi si sveglia, Signore, nella tua città annienterai la loro immagine (Sal 72, 18-20 Vulg.).
L’occhio della fede, alla luce della verità divina, scorge la vera condizione dei potenti della terra, che sembrano imperversare senza ostacoli, ma sono in realtà governati dalla Provvidenza e concorrono, loro malgrado, all’attuazione dei Suoi piani. La superbia li espone all’inganno che si cela dietro gli effimeri successi: nella loro stessa ascesa, infatti, sono condannati da Dio, il quale tuttavia la permette per punirli e, al contempo, farli cooperare ai Suoi disegni, sebbene a loro insaputa. All’improvviso, esauritasi la loro funzione, crollano miseramente e se ne perde finanche il ricordo, mentre del loro operato nulla rimarrà nella Città celeste. Questa è la sorte di quanti, nell’attuale momento storico, apparentemente ci dominano: quella non solo dei poveri pupazzi che saltano nel teatrino, ma anche di coloro che, non visti dagli spettatori, tirano i fili dall’alto. In un attimo, come tanti altri che li han preceduti, si dilegueranno dalla scena e le loro anime sventurate, se non si saranno pentite almeno in extremis, precipiteranno nel fuoco inestinguibile.
In questi giorni è accaduto in ambito ecclesiastico, con l’allontanamento di un falso monaco dalla comunità che ha fondato – anche se la motivazione, piuttosto che l’autoritarismo, avrebbe dovuto essere l’eresia manifesta. A quell’araldo del “cristianesimo adulto”, benché a un infimo livello, si può adattare la parola profetica: «Come sei caduto dal cielo, tu che portavi la luce?» (cf. Is 14, 12). La stessa cosa può avvenire anche in ambito statale, con l’avveramento di questa profezia: «Non avrai in comune con i morti neppure la sepoltura, perché hai rovinato il tuo Paese e assassinato il tuo popolo» (cf. Is 14, 20). Diversi indizi inducono infatti a pensare che il regime attuale abbia le ore contate, visto che riesce a restare in piedi solo con il mantenimento immotivato dello stato di emergenza. Anche le forze (non più tanto occulte) che lo sostengono con i denari e l’influenza di un Bill Gates o di un George Soros appaiono in posizione di scacco, se si considera l’evoluzione recente della situazione politica negli Stati Uniti.
È di dominio pubblico – per quanto poco enfatizzato dall’informazione ufficiale, monopolizzata dalla “pandemia” – il ribaltamento della posizione di Donald Trump. Dimostrando la clamorosa falsità di tutte le accuse che gli erano state rivolte, il presidente americano non solo ha sventato il complotto del Russiagate, con il quale gli avversari avevano tentato di ottenerne l’impeachment, ma è pure passato al contrattacco citandoli per reati di corruzione. La banda Obama-Clinton si ritrova così smascherata, ma l’assalto deve ora essere portato contro i colossi della comunicazione che ne divulgano la propaganda, le compagnie Google e Facebook. Le indagini stanno portando alla luce il ruolo, nella congiura, dei servizi segreti italiani, prestatisi al gioco con la complicità dei vari Renzi, Gentiloni, Conte e Mattarella; il coinvolgimento di quest’ultimo potrebbe spiegare la sua inaspettata marcia indietro sul prolungamento dello stato di emergenza di altri sei mesi, mirante a tenere in vita un governo mai eletto.
Il fatto che l’intrigo sia stato tessuto, a quanto pare, proprio sul nostro territorio sarà difficilmente perdonato dalla Casa Bianca alla casta politica da noi al potere, così sbilanciata verso la Cina proprio perché legata agli ambienti finanziari che l’hanno cooptata come nuova potenza egemone e hanno trovato in Trump un oppositore da abbattere. Il Presidente ha già impedito, bloccando la posa del cavo transoceanico, la creazione della linea Internet alternativa tra Los Angeles e Hong Kong voluta dai Rothschild, ma sta pure frenando l’installazione della rete 5G in Europa, promossa dalla Cina, che sarebbe troppo pericolosa per la sicurezza delle basi americane. Il fronte si è ampliato con il ritiro dei finanziamenti governativi all’O.M.S. (influenzata da Gates a livello finanziario e dalla Cina a livello politico) a causa della flagrante mistificazione della pandemia, con la falsa previsione di decine di milioni di morti e l’instaurazione di un regime planetario del terrore; la liquidazione di fatto di Anthony Fauci va nella stessa direzione.
Un’altra scelta decisamente controcorrente è l’intensificazione della collaborazione con il preteso grande nemico, Vladimir Putin: Trump ha non solo accettato da lui aiuti sanitari contro la malattia, ma deve pure aver permesso l’invio degli aerei militari russi in Italia, Paese membro della N.A.T.O. L’amicizia tra i due presidenti è consolidata da frequenti telefonate confidenziali; non mi stupirebbe affatto se ci fosse l’intelligenza geniale dell’ex-agente del K.G.B. dietro la strategia con cui il collega, pur non mostrando le qualità necessarie, ha ripreso il controllo della situazione in poche, decisive mosse. La prima è stata quella di sottrarre ai noti banchieri la gestione della Federal Reserve (creata nel 1913 da un cartello bancario allo scopo di dominare la politica americana tramite la finanza) non rinnovando il contratto scaduto nel novembre del 2016; in tal modo Trump ha avuto mano libera per stampare decine di miliardi di dollari da immettere nel mercato per scongiurare un crollo finanziario, così come ha fatto la Gran Bretagna con la sterlina.
C’è quindi l’emissione di una serie di ordini esecutivi per la sicurezza nazionale con i quali il Presidente, nazionalizzando per sei mesi i relativi enti, ha garantito la fornitura di energia elettrica e l’approvvigionamento alimentare, altrimenti in balìa degli speculatori. Conferendo poi alla F.E.M.A., organismo della protezione civile comprendente un corpo militare, facoltà di arrestare chiunque sul territorio nazionale, ha di fatto abrogato, sia pure temporaneamente, ogni forma di immunità che potesse coprire chi opera a danno della Nazione. L’attacco al deep State sta avanzando a tutto campo, in vista dello smantellamento della rete di pedo-satanisti emersa con la decriptazione delle mail di John Podesta, che conterrebbero allusioni in codice a una rete di prostituzione infantile (Pizzagate). Qui l’attendibilità delle fonti di informazione è però difficilmente verificabile e non si può escludere che si tratti di un filone di contropropaganda: il QAnon è semplicemente una folle teoria cospirativa, così come è presentata dalla stampa, o piuttosto una sorta di salvacondotto per chi divulga notizie riservate? L’esser stato citato dalla rete Russia Today, in ogni caso, non è da poco.
A titolo di informazione, si parla di un piano per l’arresto di migliaia di pedofili e della liberazione di innumerevoli bambini rapiti e detenuti in condizioni disumane nei sotterranei di New York e di Los Angeles, che sarebbero poi stati curati sulle navi militari là inviate con il pretesto dell’epidemia e nell’ospedale da campo allestito nel Central Park. Certo è che, ogni anno, scompaiono migliaia di piccoli dei quali non si sa più nulla e che il mercato della pedopornografia – come da anni denuncia invano don Fortunato Di Noto – è in continua espansione, nel silenzio della stampa e nell’inerzia delle istituzioni. Viste le tariffe di accesso ai filmati, è evidente che la clientela non possa appartenere se non a una classe molto alta e “rispettabile” che goda di coperture inattaccabili, in un intreccio di complicità e di ricatti che rende i suoi membri al contempo sicuri dell’impunità e manovrabili a piacere. Niente di meglio per un regime totalitario gestito da cultori di Satana, lo svelamento dei cui rituali non è per tutti gli stomaci.
In conclusione, la prudenza è d’obbligo. L’apparente lotta tra titani, come già ipotizzato, potrebbe rientrare nel confronto, gestito da un’entità occulta interessata a mantenere gli equilibri, tra un sionismo nazionalista facente capo a Israele e Stati Uniti, da una parte, e un sionismo mondialista promosso da un settore dell’alta finanza, dall’altra. Trump sembra troppo legato, tramite il genero lubavitcher, Jared Kushner, al mondo conservatore ebraico, nel quale non mancano rabbini che identificano il giovane rampante con il Messia. Tale dialettica si rispecchia nella politica nostrana, che vede opporsi a una maggioranza globalista una minoranza (ma è realmente tale?) sovranista saldamente legata all’asse israelo-americano. Matteo Salvini continua a dichiararsi candidato ideale per il mantenimento dell’egemonia di quest’ultimo, che potrebbe liberarci dall’assedio multiplo di Cina, Unione Europea e fondazioni d’oltreoceano. Un ribaltone pilotato dagli Stati Uniti potrebbe darci una boccata d’aria, ma con quali mezzi e a quale prezzo?
L’inchiesta che sta portando alla luce gli intrecci tra magistratura, giornalismo, politica e servizi segreti è probabilmente l’ultima tappa dell’interminabile lotta tra logge rivali di diversa obbedienza, ma non è da escludere che possa dar luogo alla sostituzione di una casta ormai indesiderabile, come già nel 1992. Un cambio della guardia per via giudiziaria, nella cultura italica, è più praticabile di un colpo di Stato o di una rivoluzione colorata. Ancora una volta, tutto può cambiare perché tutto rimanga sostanzialmente com’era; l’essere membro della N.A.T.O. potrebbe anzi rivelare vantaggi insospettati per il nostro Paese, che sarebbe sottratto al dominio di chi vuole imporci vaccinazioni, applicazioni, segregazione e quant’altro… C’è tuttavia un elemento inedito: il ruolo discreto, ma decisivo, della Russia, il quale autorizza a pensare che si stia andando verso un mondo tripolare in cui la risorta potenza slava svolga una funzione equilibratrice. Possiamo sperare e pregare che sia così, se consideriamo che l’ultima chance che rimane al nuovo ordine mondiale per affermarsi… è una guerra nucleare.
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