nave nella tempesta
“Ahi serva chiesa di governo ostaggio,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di diocesi, ma bordello!”


Caro Sabino, mi hai chiesto cosa ne penso dell’ultimo recente comunicato della CEI, riguardo alle normative di intesa con il governo sul come riprendere le celebrazioni ecc. La risposta l’ho sintetizzata in questa mia rapina dei versi del sommo padre Dante, di fronte al quale mi profondo in scuse. Ma non se ne può letteralmente più di una chiesa (con la minuscola perché quella con la C maiuscola è l’Una Santa, sia chiaro!) prostrata ormai letteralmente al sacro bacio della pantofola di questo potere che ci governa tirannicamente per il nostro bene. Questo comunicato della CEI è desolante, perché non solo cede su tutti i fronti sul piano pratico normativo, ma pure ringrazia la mano di chi la schiaffeggia e umilia, con un’altezzosa pretesa che ricorda il “libera chiesa in libero stato” di cavouriana memoria che significava di fatto: o mangi sta minestra …
Perché siamo arrivati a questa fantozziana figura del “come è buono lei”? Perché questo tipo di chiesa parte sempre più per motivi pastoralistici (pastorali è termine troppo neutro) dalla prassi per risalire alla sua così mutevole verità e nomina sempre più come successori degli Apostoli personaggi che si adeguano a tale visione con ardente zelo. È chiaro allora che sempre più illanguidisce l’identità di questa chiesa. Una volta si diceva “agere sequitur esse”; adesso si è rovesciato tutto in una sorta di “esse sequitur agere”, ma se non si parte da una identità che solo l’Ego eimi (Io sono) di Cristo ci conferisce (cfr. Gv 8, 24 e passim), è invece il mondo e il suo potere che finiscono per dirci chi siamo.
E chi siamo? Se lo chiedo a questa chiesa mi risponde: chissà chi lo sa! Mi viene in mente la prima delle versioni di quello spassosissimo sketch, di un famoso trio comico italiano, in cui si combinano insieme immagini della salita al monte di Mosè per ricevere le tavole della Legge, della salita al monte Moria di Abramo e Isacco, spunti genesiaci ecc., per descrivere il viaggio verso il dio. Prima del viaggio verso la sede di questo dio, il papà chiede al figlio se è stato dall’indovino. Il figlio risponde di sì e, dopo essere giunto alla sua grotta, di averlo chiamato: “Signor indovinooo … Signor indovinooo …” E lui: “chi sei?”. E il figlio: “Mii … Cominciamo bene!”. Ecco, se adesso io vado da questa chiesa per chiederle un oracolo per la mia vita, lei mi risponde: Chi sei? E mi risponde così perché non sa nemmeno chi è lei stessa. Insomma, non ne azzecca una … però qui c’è poco da ridere!
Del resto questa chiesa è sempre più una “nave sanza nocchiere”, e non perché non ce ne sia uno, ma perché quello che governa il timone sta tracciando una rotta antitetica alla giusta meta della nave. Un nocchiere non nocchiere, quindi, che, tra le tante dichiarazioni e scelte più che discutibili della rotta da lui scelta,  ha prontamente aderito all’invito dell’Alto Comitato della Fratellanza Umana, organizzatrice di una giornata mondiale di preghiera, di digiuno e di invocazione per l’umanità che coinvolga ogni possibile confessione religiosa (e ricordo che anche i satanisti sono riconosciuti come tali negli U.S.A. insieme ad altre più che equivoche credenze). Non c’è da stupirsi, se lui stesso è stato un fondatore di questa Fratellanza con il documento di Abu Dabi, firmato il 4 febbraio 2019, dove si dice molto chiaramente che “Il pluralismo e le diversità di religione … sono una sapiente volontà divina, con la quale Dio ha creato gli esseri umani[1]. Giustamente tu, a suo tempo, pubblicasti le critiche di mons. Schneider che però nulla hanno ottenuto di fatto[2].
Eppure la dichiarazione del “nocchiere” di cui la Chiesa è “sanza” è la peggiore in assoluto, perché mette in questione la singolarità del Dio Trinitario e l’unicità della Rivelazione cristiana; molto peggio che se uno non credesse nella Presenza Reale dell’Eucarestia o sminuisse la figura della Vergine Maria. La Trinità infatti è la fonte di tutto. Ma la rotta è ormai ben (mal) tracciata, così come ha ben delineato M. Blondet in quell’articolo che già ti citai in un mio precedente contributo[3] e sempre di più infuria quella “tempesta” che tenta di ridurre la Chiesa a un “bordello”, alla Cortigiana del mondo: “Là vidi una donna seduta sopra una bestia scarlatta, coperta di nomi blasfemi, con sette teste e dieci corna. La donna era ammantata di porpora e di scarlatto, adorna d’oro, di pietre preziose e di perle, teneva in mano una coppa d’oro, colma degli abomini e delle immondezze della sua prostituzione. Sulla fronte aveva scritto un nome misterioso: «Babilonia la grande, la madre delle prostitute e degli abomini della terra»” (Ap 17, 3-5). Di questo rischio già ne parlavano i profeti riguardo al primo Popolo di Dio: “Ti sei prostituito, Efraim! Si è contaminato Israele. Non dispongono le loro opere per far ritorno al loro Dio, poiché uno spirito di prostituzione è fra loro” (Os 5, 3-4); “Solleverò le tue vesti fino al volto, così si vedrà la tua vergogna, i tuoi adultèri e i tuoi richiami d’amore, l’ignominia della tua prostituzione! Sulle colline e per i piani ho visto i tuoi orrori. Guai a te, Gerusalemme, perché non ti purifichi! Per quanto tempo ancora?” (Ger 13, 26-27).
Per quanto tempo ancora?”. Voglia Dio che l’attesa sia breve! Nel frattempo colmiamo questo intermezzo con la nostra preghiera ardente: “Vieni Signore Gesù” (Ap 22, 20) e con quello stringerci insieme nell’essenziale di una fede operosa che nella formula “Opzione Benedetto” ha trovato una sua felice sintesi. Certo che i “barbari” di adesso sono quelle orde di troppo deciviliti (senza più civiltà) che ci troviamo di fronte. Questi non vogliono i nostri territori in cui stanziarsi, come fu al tempo della caduta di Roma. Vogliono insediarsi nel nostro cuore e nella nostra mente, vogliono vaccinarci l’anima! Però siamo cristiani e confidiamo nella parola definitiva e definitoria di Cristo: “avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo!” (Gv 16, 33).

  1. S. Dimenticavo. Andate a dare un’occhiata al sito della Fratellanza Umana (https://www.forhumanfraternity.org/). Si sente il “profumo” di quell’esoterismo satanico, decivilissimo e massonico, in cui affonda le sue radici e che impregna la grafica complessiva del sito stesso. Guardate quella sorta di rocce incavate oscure, simili ad orbite vuote che come buchi neri ti inghiottono, e la foglia inquietante che si presenta un po’ come un volto serpentino dal singolo occhio … E il grigio fumo è la sfumatura di fondo. Magari sarò paranoico …

di Un sacerdote