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lunedì 4 maggio 2020

Il primo bersaglio dell’aggressione anticristica?

Ratzinger si scaglia contro "l'aborto" ed il "matrimonio omosessuale"

Il ritorno di Joseph Ratzinger continua a far discutere. Nell'ultima biografia, spazio alla crisi della Chiesa e alla ricostruzione del Conclave del 2005

Il ritorno di Joseph Ratzinger continua a far discutere. Ieri sono emersi alcuni contenuti dell'ultima opera biografica riguardante Benedetto XVI.
Il papa emerito, che è stato intervistato per l'opera libraria di Peter Seewald, dimostra di essere un critico della società contemporanea.
Le posizioni del teologo tedesco sono note. Ma il fatto che il papa rinunciatario insista nel dire la sua, nonostante il ritiro presso il Mater Ecclesiae, non è scontato. Dopo la vicenda del libro scritto a quattro mani col cardinal Robert Sarah - quello in cui il duo conservatore ha preso posizione contro la ventilata abolizione del celibato sacerdotale, - si pensava che Benedetto XVI non avesse più intenzione di esporsi in pubblico. Quel libro - "Dal profondo del nostro cuore" - ha suscitato molte polemiche.
La parte progressista della Chiesa cattolica, com'è spesso accaduto, ha attaccato l'ecclesiastico bavarese per il mancato rispetto di una presunta promessa di silenzio, che Ratzinger non ha però mai pronunciato. All'esterno delle mura leonine, si è iniziato persino a discutere di come e quando consentire all'emerito il diritto di parola. Pareva che le possibilità di recepire la visione Benedetto XVI stessero per essere ridotte. Sembrava pure che la figura dell'emerito fosse vicina ad essere normativizzata, con regole e tempi d'intervento. Troppa confusione, si diceva. Si attendevano decisioni calate dall'alto. Per evitare sovrapposizioni papali. Non è andata così. E forse in questa storia, in questo ennesimo ritorno, conta pure la complicità del quadro pandemico, che ha sconvolto gli assetti esistenziali di molte persone.
Stando al pensiero ratzingeriano, siamo in piena epoca relativista. Una fase storica critica per i valori non negoziabili, che il cattolicesimo dovrebbe difendere. In "Ein Leben", il libro in questione, Ratzinger è arrivato ad associare "aborto" e "matrimonio omosessuale" all'opera dell'"Anti-Cristo". Anzi, come ripercorso da Repubblica, sarebbe meglio dire al "potere spirituale dell'Anti-Cristo". Come già esposto nella sua riflessione relativa al "collasso morale" della Chiesa cattolica, Joseph Ratzinger attacca ancora gli effetti della ideologia sessantottina. Ratzinger pensa che il 68'abbia contaminato anche la vita ecclesiastica, soprattuto in alcuni ambienti nordamericani. E che la comparsa delle istanze del 68'abbia prodotto degli effetti nefasti, tanto all'esterno quanto all'interno della Ecclesia.
Forse in molti non lo ricordano, ma anche Papa Francesco si è scagliato in passato contro i "nuovi diritti" creati nel 68'. Ratzinger è esplicito: "Cento anni fa - osserva nel testo di Seewlad- tutti avrebbero considerato assurdo parlare di un matrimonio omosessuale". Ma questa non è l'unica argomentazione presente nell'opera libraria. Benedetto XVI, stando a quanto trapelato, torna pure sulla fase che la Chiesa cattolica è o sarà costretta ad attraversare. Nel blog di Sabino Paciolla, viene citata un'altra proposizione che vale la pena sottolineare: "Prima della venuta di Cristo, la Chiesa - sostiene Benedetto XVI - deve passare attraverso una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti. La persecuzione che accompagna il suo pellegrinaggio sulla terra svelerà il 'mistero di iniquità' sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell’apostasia dalla verità". È un'ulteriore presa di posizione molto netta.
"Ein Leben"dovrebbe presentare una ricostruzione dettagliata del Conclave del 2005. Quello in cui Ratzinger è stato eletto. Dalle anticipazioni, sembra che nel libro emerga il ruolo esercitato nell'assise elettiva cardinalizia dal cardinal Martini, che avrebbe preferito Jorge Mario Bergoglio. L'arcivescovo di Buenos Aires che sarebbe poi stato effettivamente eletto pontefice qualche anno dopo.

Ratzinger ci avvisa sull’Anticristo e sul suo potere tra noi


Modificata da Peter Nguyen / CC BY

Joseph Ratzinger parla, tacendo selettivamente su questo o quell’argomento scottante (vedere Pachamama o affini), per avvisarci che «la società moderna è nel mezzo della formulazione di un credo anticristiano e se uno si oppone viene punito dalla società con la scomunica. La paura di questo potere spirituale dell’Anticristo è più che naturale e ha bisogno dell’aiuto delle preghiere da parte della Chiesa universale per resistere» (citazione da Corriere.it, relativa all’ultima biografia dell’Emerito che verrà pubblicata lunedì).
Ma va? Verrebbe da dire.
Ratzinger ovviamente se la prende principalmente con aborto, matrimoni gay e altro, dimenticando, almeno in base alle anticipazioni, l’apostasia dell’ecumenismo assisiano, la devastazione del Novus Ordo (anche “ben celebrato”) e la disintegrazione, tutta modernista, dei diritti della Regalità Sociale di Cristo, concausa di quella laicizzazione da cui scaturiscono anche i problemi morali suddetti.
Insomma, alternando una strizzata d’occhio a Bergoglio a finissime analisi sociali – con la solite regole di comunicazione (tacere sull’accertato, decontestualizzare i problemi, ecc) – uno degli artefici dello sfascio ecclesiastico degli ultimi decenni (vedere qui per qualche assaggio) ci avverte che, sì, il potere dell’Anticristo si sente.
Grazie, ce lo segniamo.


La dittatura mondiale e il credo anticristico. Il testo della risposta di Benedetto XVI a Peter Seewald
Il sito cattolico americano lifenews ha anticipato recentemente con un articolo di Maike Hickson (vedi qui; e qui in italiano) il contenuto parziale di una lunga intervista biografica rilasciata a Peter Seewald da Benedetto XVI che uscirà in Germania nei primi giorni di maggio (Benedikt XVI. Ein Leben, Droemer Knaur, München 2020 vedi qui; e qui l’edizione inglese prevista per il 17 novembre). Il passo segnalato riguarda la presenza dell’Anticristo nel nostro tempo e il suo manifestarsi in un normativo “credo anticristico” e, più concretamente, nell'istituzione legislativa del “matrimonio omosessuale” (e non propriamente nell’omosessualità, come si sono affrettati a titolare gli organi di stampa), nell’aborto legalizzato e nella “produzione di esseri umani in laboratorio”. Questo credo è munito, secondo l’Intervistato, di una diffusa potenza esecutiva mondiale che scomunica ed esclude dal consenso sociale chi lo contraddice. È l’esperienza quotidiana di ogni cristiano, resa ancora più gravosa in un momento in cui, seppur sotto altri aspetti (ma qui tout se tient), si palesa una forza capace di sospendere universalmente il culto pubblico. Sul contesto scritturale e teologico della figura dell’Anticristo rinviamo a una conferenza del Professor p. Manfred Hauke (vedi qui).
È interessante osservare che il teologo Benedetto XVI considera primo bersaglio dell’aggressione anticristica la Chiesa e prima ancora il “ministero petrino”, il Papa. Nel tempo che gli è ancora dato da Dio, il demonio - e così l’Anticristo, che ne è il sommo servitore tra gli uomini - concentra la propria opera nei luoghi dove trova massima resistenza, anche e soprattutto sovrannaturale. Primo di questi luoghi è quello in cui è posta la prima pietra della Chiesa secondo Mt 16,13s. dove l’Apostolo Pietro professa la sua fede nell’Incarnazione (ciò che l’Anticristo principalmente nega per affermare la sovranità dell’uomo) e riceve da Cristo la promessa sul suo ministero: 
Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli.
Nonostante le apparenze, la Chiesa è la casa stabilmente fondata su questa pietra (Mt 7,24-27) che apre le porte dei cieli e resiste agli assalti delle “potenze degli inferi”. Ogni incertezza non può che essere transeunte, e breve se vi si aggiunge la preghiera.

Riportiamo qui di seguito, nella nostra traduzione, le parole di Benedetto XVI:

Una frase della Sua omelia per l’inizio del ministero petrino (vedi qui) è rimasta particolarmente nel ricordo: «Pregate per me, perché io non fugga, per paura, davanti ai lupi». Aveva previsto tutto ciò che le sarebbe accaduto? 
Anche qui devo dire che la lunghezza del raggio di ciò che un Papa deve temere è ritenuta fin troppo breve. Naturalmente vicende come quella di “vatileaks” sono spiacevoli e, soprattutto per gli uomini in tutte le parti del mondo, incomprensibili ed estremamente fastidiose. Tuttavia la vera minaccia per la Chiesa e quindi per il ministero petrino non sta in queste cose, bensì nella dittatura mondiale di ideologie apparentemente umanistiche, contraddire le quali significa l’esclusione dal consenso sociale fondamentale. Ancora cent’anni fa tutti avrebbero ritenuto assurdo parlare di matrimoni omosessuali. Oggi chi si oppone a ciò è socialmente scomunicato. Lo stesso vale per l’aborto e per la produzione di esseri umani in laboratorio. La società moderna è sul punto di formulare un credo anticristico, e l’opposizione a questo credo è punita con la scomunica sociale. Il timore di questo potere dell’Anticristico è dunque del tutto naturale, e, per resistervi, è veramente necessario l’ausilio della preghiera di un’intera diocesi e della Chiesa universale.

Ratzinger blasta tutti


Fa notizia la pubblicazione di un nuovo libro di Benedetto XVI, nel quale a quanto pare, non le manda a dire.
Scrive un nostro collaboratore, su facebook:
Joseph Ratzinger blasta* e ammutolisce ancora una volta i moralisti e i grillini dentro e fuori la Chiesa: il vero nemico non è la "castacriccacorruzione" ma il pensiero unico culturalmente e mediaticamente dominante, sostenuto e finanziato da quell'"imperialismo internazionale del denaro" di cui aveva parlato già Pio XI nella "Quadragesimo anno".
Vale per la Chiesa come per la politica e chi non lo comprende è servo sciocco dell'Avversario. E infatti gli stupidi non guardano la luna ma il dito della polemica sui matrimoni gay.


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