Nessuno potrà mai fermarci
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Chi mi glorifica, lo glorificherò; chi mi disprezza sarà disonorato (1 Sam 2, 30).
Chi ha davvero fede nella potenza dello Spirito Santo non si arresta di fronte a nulla. Non parlo della credulità di chi Lo considera un distributore di benefici umani a comando e scambia per la Sua azione emozioni facili e superficiali. No, mi riferisco a quanti, avanzando indefessamente nel deserto di questo mondo impazzito, non smettiamo di invocarlo assiduamente in ogni circostanza, certi della Sua immancabile assistenza, sperimentando così una forza invincibile che si rinnova misteriosamente nell’anima e ci risolleva puntualmente dagli abissi di angoscia da cui, lasciati a noi stessi, ci sentiamo risucchiare.
Certo, per poter disporre di tale grazia occorre aver compiuto una scelta radicale per la verità e per il bene, senza compromessi né accomodamenti, ed essere pronti a pagare di persona questa fedeltà al Signore, espressa in azioni concrete. Così è sempre stato per i veri cristiani – e non c’è altra via: è l’unica strada che consenta di attuare effettivamente la libertà che ci è stata donata, la libertà dei figli di Dio, che nessuno può toglierci.
In nome della lotta a un presunto suprematismo bianco, maschile e occidentale, si sta imponendo un suprematismo nero, sodomita e ancestrale, dietro il quale si nasconde l’operato dei servi di Satana. Le rivolte sono indirizzate dai burattinai verso chi li ostacola, con l’ulteriore vantaggio di distrarre i popoli dalla vera dittatura e di deviare le forze sociali su obiettivi fittizi. Hanno realizzato un mondo di schiavi che si credono liberi perché autorizzati a calpestare le leggi più sacre, inscritte nella coscienza, ma sono poi succubi di regole assurde, imposte in modo del tutto arbitrario. La gioventù, priva di guide sane e consegnata a cattivi maestri, è in gran parte risucchiata dalla droga, dall’impurità e dall’occulto, che l’hanno ridotta a una massa inerte, senza struttura interiore, e quindi manipolabile a piacimento. Anche per gli adulti, incessantemente attaccati al cellulare, la realtà concreta è sostituita dal mondo, del tutto virtuale, creato dalla propaganda, la quale ha sancito la nuova “morale”, perversa e distruttrice, dell’ambientalismo e dell’uguaglianza di genere.
Nessun regime ha mai potuto disporre degli strumenti tecnologici che possiede quello attuale, né di un controllo così capillare dell’informazione. La verità coincide ormai con la versione propinata dal potere, che può soffocare qualsiasi contestazione facendo semplicemente in modo che sia ignorata in ambito mediatico: perfino eventi di grande portata risultano mai accaduti, se nessuno ne parla sulle grandi testate, oppure vengono distorti e squalificati perché tornino a conferma del pensiero dominante. È sempre più evidente la censura operata dalle reti sociali nei confronti della dissidenza, mentre il regime tenta di mascherare la sua propaganda con sedicenti voci controcorrente. Ci sono poi le false notizie messe appositamente in circolazione per far abboccare i critici e ridicolizzarli; tale circostanza obbliga gli operatori dell’informazione indipendente ad un’estrema accuratezza nel vaglio delle fonti e nella verifica dell’attendibilità delle notizie – cosa che, del resto, rende molto affidabili i risultati del loro lavoro. Nonostante tutto, la consapevolezza dell’inganno globale si allarga a macchia d’olio.
È ormai chiaro: sia le istituzioni della Chiesa che quelle dello Stato sono sostanzialmente sotto il controllo di un potere totalitario che si spaccia per liberale. Come ha osservato monsignor Viganò nella lettera indirizzata al presidente Trump, a fianco del deep State esiste una deep Church alleata ad esso, ma composta di mercenari che hanno tradito Cristo. Uno di essi si è permesso di criticare aspramente il suddetto soltanto perché ha visitato un santuario, come se non ne avesse pienamente diritto. Altri, a motivo di un singolo incidente, per quanto deplorevole, si sono messi in ginocchio davanti al sistema che organizza e finanzia le rivolte… Vien da chiedersi come mai nessuno si stracci le vesti per tutti gli insulti, le violenze e le intimidazioni che le forze dell’ordine, nei Paesi occidentali, sono costrette a subire da neri e musulmani per non essere accusate di razzismo, o per qual ragione, sul nostro territorio, si lascino prosperare le loro mafie senza che nessuno interferisca. Ma – soprattutto – chi si umilia allo stesso modo per gli innumerevoli cristiani quotidianamente massacrati in varie parti del mondo?
Questi coraggiosi Pastori, evidentemente, vedono anch’essi la realtà con il filtro della propaganda di regime, se non ne sono agenti in prima persona. L’unico potere che loro rimane effettivamente è quello garantito da una struttura burocratica che, dopo aver soffocato la Chiesa, ha finito col farsi legittimare dallo Stato mediante una totale sottomissione. Non è questa, però, l’autorità che hanno ricevuto da Gesù Cristo. Se essi rinunciano ad esercitare quest’ultima, limitandosi ad amministrare un ufficio come un qualunque impiegato civile, noi non siamo tenuti, in coscienza, ad ascoltarli, in quanto l’obbedienza religiosa è richiesta nei confronti dei successori degli Apostoli, non di funzionari che prendono gli ordini dai rappresentanti del potere temporale. La firma del protocollo sulla ripresa delle celebrazioni con concorso di popolo, rappresentando una clamorosa dichiarazione di resa, costituisce un colossale autogoal della gerarchia, che si è delegittimata da sé anche di fronte ai fedeli. In queste condizioni, non ci aspettiamo più nulla da loro né siamo più disposti a seguirli, sebbene detengano ancora una giurisdizione.
Di per sé non è certo cosa di cui rallegrarsi, ma è un fatto che, nella Chiesa Cattolica, gli argomenti formali non facciano più presa e i vincoli giuridici si siano enormemente allentati; i provvedimenti gerarchici hanno perso ogni forza, a meno che non siano coperti dall’autorità civile. Gli autentici credenti vanno in cerca di sacerdoti di sicura dottrina, noncuranti della loro posizione canonica. Se questo, in tempi normali, andrebbe considerato contrario a una delle note fondamentali della Chiesa, la sua apostolicità, oggi è diventato inevitabile per la conservazione della cattolicità, visto che una parte cospicua della gerarchia, rinunciando alla propria autorità apostolica, si è prostrata ai piedi dei servi di Baphomet. Se la santità, nella sua radice soprannaturale, non può essere minacciata, essa è però offuscata e vilipesa nella Liturgia e nei Sacramenti, soprattutto nella Messa e nell’Eucaristia. L’unità visibile va assolutamente preservata, ma non con chi, in parole e atti, ha manifestamente rinnegato la fede e la morale.
In definitiva, il Signore sta passando al vaglio i membri della Chiesa per verificare chi è veramente Suo e chi non lo è più o non lo è mai stato. Le circostanze storiche disposte dalla Provvidenza stanno spingendo verso la distillazione di un nucleo fervente di anime sinceramente unite a Gesù Cristo per la retta fede, la ferma speranza e l’ardente carità. Chi le possiede realmente e in grado elevato sarà imbattibile: nulla potrà fermarlo. La nostra fiducia non si fonda su avvenimenti esterni, per quanto incoraggianti possano sembrare, ma sull’intima unione con il Salvatore, in una santa familiarità con lo Spirito Santo e nella docilità perfetta dei veri figli di Maria, che l’hanno imparata dal Suo Cuore Immacolato. Tale unione, nella misura in cui è reale, comporta parimenti l’unità dei cuori tra loro, la quale rende Gesù presente e fa convergere le loro richieste verso un obiettivo comune. Dove si prega fusi in Lui, la domanda è ispirata da Lui e passa attraverso di Lui, motivo per cui il Padre non può non ascoltarla. In questo senso possiamo legare e sciogliere sul piano spirituale – non certo su quello gerarchico – e ciò che leghiamo e sciogliamo sulla terra lo è in cielo (cf. Mt 18, 18-20). Così possiamo intervenire nel modo più efficace nella Chiesa e nel mondo.
Se avrete fede come un granello di senapa […] nulla vi sarà impossibile (Mt 17, 20).
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