Il sindaco democratico di San Francisco, London Breed, ha imposto misure repressive nei confronti dei credenti, proibendo di fatto di frequentare chiese e luoghi di culto, mentre sono aperti i grandi magazzini ed è consentito partecipare alle manifestazioni di Black Lives Matter. L’arcivescovo Salvatore Cordileone protesta: "Adesso basta, state prendendo in giro Dio!"
Un "cuor di leone" combatte per la sua fede e quella del popolo: gli avvenimenti di San Francisco anticipano il nuovo governo persecutorio e "democratico" che Biden imporrà in tutti gli Usa, ma un uomo di Dio e la sua Chiesa si oppongono.
Il Sindaco democratico di San Francisco, London Breed, ha imposto negli ultimi mesi estreme misure repressive nei confronti dei credenti, proibendo loro di fatto di frequentare chiese e luoghi di culto.
Dallo scorso 31 Agosto, l’arcivescovo Salvatore Cordileone si è alzato in piedi e ha iniziato la sua protesta pubblica per chiedere la libertà di culto e il rispetto della libertà religiosa dei fedeli cristiani e cattolici. Cordileone (di nome e di fatto) si è confrontato con l’amministrazione democratica della città e ha fornito le evidenze scientifiche di un team di esperti che provano con un studio molto solido che “le possibilità di contagio e trasmissione del Covid 19 per coloro che partecipano ad una Santa Messa in una chiesa, nel rispetto delle linee guida ecclesiastiche, siano pressochè nulle”.
Ciononostante, l’amministrazione continua a ripetere che le restrizioni ai fedeli ed al culto è necessario per proteggere la salute pubblica, anche se in città non è vietato frequentare i grandi magazzini Nordstrom, è consentito partecipare alle proteste di Black Lives Matter, l'acquisto di marijuana nei negozi o la frequentazione di bar, enoteche e negozi di liquori. Persino i saloni di massaggi sono riaperti da mesi nella città.
È ovvio per ogni osservatore imparziale notare che il sindaco Breed stia dimostrando bigottismo antireligioso e accanimento anticristiano continuando ad imporre il divieto di celebrazioni religiose aperte al pubblico. L'arcidiocesi cattolica di San Francisco, guidata appunto da Cordileone, uno dei vescovi più forti e influenti della Chiesa in America, ha cercato con tutte le sue forze di rispettare gli ordini di Breed, ma ha trovato praticamente impossibile farlo. La Cattedrale di Santa Maria Assunta della città può ospitare più di 1.000 fedeli e rispettare le linee guida per l'allontanamento sociale, ma il sindaco Breed ha proibito praticamente tutte le messe al chiuso (le messe all'aperto sono permesse ma limitate a sole…12 persone).
Oltre alle proteste pubbliche contro questa vera e propria censura, persecuzione e violazione della libertà religiosa, l’arcivescovo ha dunque organizzato quattro messe simultanee all'aperto nella piazza della Cattedrale, ciascuna con 12 partecipanti. Questo per illustrare plasticamente l'assurdità degli ordini del sindaco Breed. Inoltre ha promosso un sito per sottoscrivere una petizione, firmata da migliaia di persone per chiedere al sindaco di ripristinare il diritto al culto secondo i principi della fede e delle leggi americane: “Non è compito dello Stato né del Governo della città decidere ciò che è essenziale per la vita dei fedeli e dei credenti, che non sono solo consumatori fatti di carne e sangue! E’ compito della Chiesa decidere se le celebrazioni cristiane siano o meno essenziali alla vita dei fedeli!”, ha ripetuto nelle scorse settimane Cordileone.
In risposta a questa ennesima presa di posizione, Breed ha aumentato a 50 il numero ammissibile di fedeli che però potranno partecipare alle celebrazioni solo all'aperto e ha accennato ad alcune vaghe aperture in merito a prossime concessioni: più avanti forse anche le chiese saranno riaperte ma le celebrazioni saranno consentite con la presenza di sole 25 persone (1% della capacità della cattedrale di San Francisco). Un atteggiamento discriminatorio della fede condiviso silenziosamente anche da sedicenti cattolici come Biden e Pelosi.
In molti hanno letto i commenti di Breed come quelli di un sovrano assoluto ed in risposta all’ulteriore affronto, Cordileone ha anche organizzato delle processioni eucaristiche in tutta la città: il 20 settembre i partecipanti hanno marciato verso la Piazza dell'Onu accanto al municipio "per testimoniare alla città che la fede conta". Dopo la manifestazione, i partecipanti sono confluiti verso la cattedrale, dove sono state celebrate numerose messe all'aperto in piazza che hanno consentito a tutti di partecipare alla Celebrazione Eucaristica senza incorrere in sanzioni: le messe sono state celebrate in inglese, spagnolo e cinese ed i presenti hanno indossato mascherine e mantenuto il distanziamento sociale.
Nella sua omelia, l’arcivescovo ha ribadito la richiesta di un pieno rispetto e ripristino dei diritti e della liberta religiosa dei fedeli e della Chiesa (qui video omelia in ENG e SPA), ribandendo a chiare lettere : “Per mesi ho supplicato la Città a vostro nome, sostenendo il vostro bisogno di consolazione della Messa, e la consolazione che vi deriva dalla pratica della vostra fede e dal legame con la vostra comunità di fede. Il Comune ci ha ignorato…Mi è apparso chiaro che non si preoccupano di voi... Abbiamo sopportato pazientemente un trattamento ingiusto abbastanza a lungo e ora è giunto il momento di unirci per testimoniare la nostra fede e il primato di Dio e dirlo al municipio: Basta così!... Solo a una persona alla volta è permesso in questa grande cattedrale di pregare? Che insulto! È una presa in giro. Ci prendono in giro, e peggio ancora, prendono in giro Dio".
Nei giorni precedenti alla grande manifestazione di fede del popolo dei credenti e della Chiesa di San Francisco, in un tentativo tanto goffo quanto offensivo, la Speaker della Camera Nancy Pelosi, nativa della città californiana, aveva accusato Cordileone di non conoscere la scienza e i pareri medici e di dire il falso circa il divieto alla partecipazione dei fedeli alla Santa Messa, affermando allo stesso tempo di avervi partecipato recentemente lei stessa (in violazione dei divieti del suo collega e Sindaco della città).
A sole poche ore dalla dichiarazione, l'ufficio della Pelosi ha ratificato : “La Speaker si è espressa male quando ha detto che di recente ha partecipato alla Messa in una chiesa di San Francisco, nonostante il divieto di messa al coperto imposto dalla città per mesi”. Ennesima burla che colora ma non cambia il volto tremendo della persecuzione della Chiesa. Si incatenano le Chiese, si imbavagliano i fedeli, si privatizza la fede e si irridono i pastori che chiedono e difendono la libertà religiosa e di culto. Accade in Bielorussia, in Irlanda, Spagna, è accaduto in Italia e oggi nell’America governata del partito democratico. Consola che ci sia un uomo di Dio che urge per amore del popolo e che non si piegherà a questa oppressiva persecuzione.
Luca Volontè
https://lanuovabq.it/it/vescovo-contro-le-restrizioni-alle-messe-inaccettabili
Franco Fracassi: Protocollo Contagio
Intervista a Franco Fracassi sugli eventi che hanno circondato la vicenda del Covid.
https://www.youtube.com/watch?v=p43ViznU_B4
Ex direttore scientifico di Pfizer: “Seconda ondata falsificata dai test Covid falsi positivi”, “La pandemia è finita”.
Ralph Lopez
Hubpages.com
In una dichiarazione sorprendente, l’ex direttore scientifico del gigante farmaceutico Pfizer affferma che “non c’è scienza che suggerisca che una seconda ondata debba arrivare”. L’insider di “Big Pharma” sostiene che i risultati falsi positivi dei test COVID, intrinsecamente inaffidabili, vengono utilizzati per inventare una “seconda ondata” basata su “nuovi casi”.
Il dottor Mike Yeadon, che è stato vicepresidente e Chief Science Officer di Pfizer per 16 anni, afferma che metà o addirittura “quasi tutti” i test COVID sono falsi positivi. Il dottor Yeadon sostiene inoltre che la soglia per l’immunità di gregge potrebbe essere molto più bassa di quanto si pensasse in precedenza, e potrebbe essere già stata raggiunta in molti paesi.
In un’intervista della scorsa settimana è stato chiesto al dottor Yeadon:
“stiamo basando una politica di governo, una politica economica, una politica delle libertà civili, in termini di limitazione delle persone a sei persone in una riunione… il tutto basato su, cosa può essere, dati completamente falsi su questo coronavirus?”
Il dottor Yeadon ha risposto con un semplice “Sì”.
Lo scienziato ha detto nell’intervista che, dato il “modello” di tutti gli indicatori importanti in una pandemia mondiale, come i ricoveri ospedalieri, l’utilizzo di terapia intensiva e i decessi, “la pandemia è fondamentalmente finita”.
Yeadon ha dichiarato nell’intervista:
“Se non fosse per i dati dei test che si ottengono sempre dalla TV, si potrebbe giustamente concludere che la pandemia è finita, dato che non è successo nulla di grave. Certo, la gente va in ospedale, si sposta nella stagione dell’influenza autunnale… ma non c’è nessuna scienza che suggerisca che una seconda ondata possa accadere”.
Un articolo pubblicato questo mese, di cui Yeadon è co-autore di due suoi colleghi, “How Likely is a Second Wave?”, dichiara:
“E’ stato ampiamente osservato che in tutti i paesi fortemente infetti in Europa e in diversi stati degli Stati Uniti allo stesso modo, che la forma delle morti quotidiane rispetto alle curve temporali è simile alla nostra nel Regno Unito. Molte di queste curve non sono solo simili, ma quasi sovrapponibili”.
Nei dati relativi al Regno Unito, alla Svezia, agli Stati Uniti e al mondo, si può notare che in tutti i casi i decessi sono aumentati da marzo fino a metà o fine aprile, per poi iniziare a diminuire in una pendenza morbida che si è appiattita verso la fine di giugno e continua fino ad oggi. Le percentuali dei casi, basate su prove, salgono e oscillano selvaggiamente verso l’alto e verso il basso.
La messaggistica mediatica negli Stati Uniti sta già aumentando le aspettative di una “seconda ondata”.
Tasso di sopravvivenza di COVID ora stimato al 99,8%, simile all’influenza, immunità alle cellule T precedenti
Il tasso di sopravvivenza di COVID-19 è stato aggiornato da maggio al 99,8% delle infezioni. Questo si avvicina all’influenza ordinaria, il cui tasso di sopravvivenza è del 99,9%. Anche se COVID può avere gravi effetti successivi, lo stesso vale per l’influenza o per qualsiasi malattia respiratoria. L’attuale tasso di sopravvivenza è di gran lunga superiore alle ipotesi iniziali di marzo e aprile, citate dal dottor Anthony Fauci, del 94%, ovvero da 20 a 30 volte più letali. Il valore del tasso di mortalità da infezione (IFR) accettato da Yeadon et al. nel documento è dello 0,26%. Il tasso di sopravvivenza di una malattia è del 100% meno l’IFR.
Il dottor Yeadon ha sottolineato che il “nuovo” contagio COVID-19 è nuovo solo nel senso che si tratta di un nuovo tipo di coronavirus. Ma, ha detto, ci sono attualmente quattro ceppi che circolano liberamente in tutta la popolazione, il più delle volte legati al comune raffreddore.
Nel documento scientifico, Yeadon et al:
“Ci sono almeno quattro membri della famiglia ben caratterizzati (229E, NL63, OC43 e HKU1) che sono endemici e causano alcuni dei comuni raffreddori che si verificano, soprattutto in inverno. Hanno tutti una sorprendente somiglianza di sequenza con il nuovo coronavirus”.
Gli scienziati sostengono che gran parte della popolazione ha già, se non anticorpi contro COVID, un certo livello di immunità delle cellule T dall’esposizione ad altri coronavirus correlati, che circolano da molto prima di COVID-19.
Gli scienziati scrivono:
“Una componente importante del nostro sistema immunitario è il gruppo di globuli bianchi chiamati cellule T, il cui compito è quello di memorizzare un breve pezzo di qualsiasi virus con cui siamo stati infettati, in modo che i tipi di cellule giuste possano moltiplicarsi rapidamente e proteggerci se otteniamo un’infezione correlata. Le risposte al COVID-19 sono state mostrate in decine di campioni di sangue prelevati da donatori prima dell’arrivo del nuovo virus”.
Introducendo l’idea che alcune immunità precedenti a COVID-19 esistevano già, gli autori di “How Likely is a Second Wave?” scrivono:
“È ormai accertato che almeno il 30% della nostra popolazione aveva già il riconoscimento immunologico di questo nuovo virus, prima ancora che arrivasse… COVID-19 è nuovo, ma i coronavirus non lo sono”.
Continuano dicendo che, a causa di questa resistenza precedente, solo il 15-25% di una popolazione infetta può essere sufficiente per raggiungere l’immunità del gregge:
“…studi epidemiologici mostrano che, con l’estensione dell’immunità precedente che possiamo ragionevolmente supporre, solo il 15-25% della popolazione infetta è sufficiente a fermare la diffusione del virus…”.
Negli Stati Uniti, accettando un numero di morti pari a 200.000, e un tasso di mortalità per infezione del 99,8%, questo significherebbe che per ogni persona che è morta, ci sarebbero circa 400 persone che sono state infettate e sono sopravvissute. Questo si tradurrebbe in circa 80 milioni di americani, ovvero il 27% della popolazione. Il valore supera la soglia di Yeadon e dei suoi colleghi per l’immunità del gregge.
Gli autori dicono:
“Secondo la letteratura attuale, tra il 20% e il 50% della popolazione mostra questa reattività pre-pandemica delle cellule T, il che significa che potremmo adottare un valore di popolazione inizialmente suscettibile dall’80% al 50%. Più bassa è la reale suscettibilità iniziale, più siamo sicuri che sia stata raggiunta una soglia di immunità del gregge (HIT)”.
La seconda ondata falsa positiva
Del test PCR, il test COVID prevalente usato in tutto il mondo, scrivono gli autori:
“più della metà dei positivi sono probabilmente falsi, potenzialmente tutti”.
Gli autori spiegano che ciò che il test PCR misura effettivamente è “semplicemente la presenza di sequenze parziali di RNA presenti nel virus intatto”, che potrebbe essere un pezzo di virus morto che non può far ammalare il soggetto, e non può essere trasmesso, e non può far ammalare nessun altro.
“…un vero positivo non indica necessariamente la presenza di un virus vitale. In studi limitati fino ad oggi, molti ricercatori hanno dimostrato che alcuni soggetti rimangono positivi alla PCR molto tempo dopo la scomparsa della capacità di coltura del virus da tamponi. Lo definiamo un “positivo a freddo” (per distinguerlo da un “positivo a caldo”, qualcuno effettivamente infettato da un virus intatto). Il punto chiave dei ‘positivi a freddo’ è che non sono malati, non sono sintomatici, non diventeranno sintomatici e, inoltre, non sono in grado di infettare gli altri”.
Nel complesso, il dottor Yeadon costruisce il caso che qualsiasi “seconda ondata” di COVID, e qualsiasi caso governativo di blocco, dati i ben noti principi dell’epidemiologia, sarà interamente fabbricato.
A Boston, questo mese, un laboratorio ha sospeso l’esecuzione dei test per il coronavirus dopo la scoperta di 400 falsi positivi.
Un’analisi dei test basati sulla PCR sul sito web medico medrxiv.org afferma:
“i dati sui test basati sulla PCR per virus simili mostrano che i test basati sulla PCR producono abbastanza risultati falsi positivi da rendere i risultati positivi altamente inaffidabili in una vasta gamma di scenari del mondo reale”.
Il professor Carl Heneghan, direttore del Centro di Oxford per la Medicina basata sulle prove, scrive in un articolo di luglio “Quante diagnosi COVID sono falsi positivi?”
“uscendo dalle attuali pratiche e dai risultati dei test, la Covid-19 potrebbe non scomparire mai”.
Naturalmente, l’incidenza più famosa dell’inaffidabilità dei test PCR fu quando il Presidente della Tanzania rivelò al mondo che aveva inviato di nascosto campioni di una capra, una pecora e un frutto a un laboratorio di analisi COVID. Tutti i campioni sono risultati positivi al COVID.
Prodotto in Cina
In agosto, il governo svedese ha scoperto 3700 falsi positivi al COVID provenienti da kit di test realizzati dalla BGI Genomics cinese. I kit sono stati approvati a marzo dalla FDA per l’uso negli Stati Uniti.
Seconda ondata di coronavirus non normale
Il dottor Yeadon ha contestato l’idea che tutte le pandemie avvengano in ondate successive, citando altri due focolai di coronavirus, il virus della SARS nel 2003 e il MERS nel 2012. Quelle che possono sembrare due ondate possono essere in realtà due singole ondate che si verificano in regioni geografiche diverse. Si dice che i dati raccolti dalla SARS 2003 relativamente recente e dalle epidemie di MERS sostengono la loro tesi.
Nel caso del MERS:
“si tratta in realtà di più ondate singole che colpiscono popolazioni geograficamente distinte in momenti diversi mentre la malattia si diffonde. In questo caso il primo picco maggiore è stato osservato in Arabia Saudita, con un secondo picco alcuni mesi dopo nella Repubblica di Corea. Analizzate singolarmente, ogni area ha seguito un singolo evento tipico…”.
Nell’intervista, quando è stato interrogato sull’epidemia di influenza spagnola del 1918, che si è verificata in ondate successive durante la prima guerra mondiale, Yeadon ha sottolineato che si trattava di un tipo di virus completamente diverso, non della famiglia dei coronavirus. Altri hanno dato la colpa alla malnutrizione generale di inizio secolo e alle condizioni insalubri. I soldati della Prima Guerra Mondiale, duramente colpiti, vivevano nel fango freddo e in condizioni peggiori per la resistenza immunitaria.
I lockdown non funzionano
Un’altra argomentazione avanzata da Yeadon et al. nel loro documento di settembre è che non ci sono state differenze nei risultati relativi ai blocchi.
Dicono:
“La forma delle morti rispetto alla curva del tempo implica un processo naturale e non un processo che deriva principalmente da interventi umani… Famosamente, la Svezia ha adottato un approccio quasi laissez faire, con consigli qualificati, ma nessun isolamento generalizzato. Eppure il suo profilo e quello del Regno Unito sono molto simili”.
Il gentile Yeadon Demolisce l’uomo che ha iniziato tutto, il professor Neil Ferguson
L’ex dirigente e scienziato della Pfizer individua un ex collega per il suo ruolo nella pandemia, il professor Neil Ferguson. Ferguson insegnava all’Imperial College mentre Yeadon era affiliato. Il modello informatico di Ferguson ha fornito ai governi la motivazione per lanciare ordini draconiani che hanno trasformato da un giorno all’altro le società libere in prigioni virtuali. Oltre a quello che ora è stimato dal CDC come un virus con un tasso di sopravvivenza del 99,8%.
Il Dr. Yeardon ha detto nell’intervista che “nessuno scienziato serio dà alcuna validità” al modello di Ferguson.
Parlando con sottile disprezzo per Ferguson, il Dr. Yeardon si è impegnato a far notare al suo intervistatore:
“E’ importante che sappiate che la maggior parte degli scienziati non accetta che [il modello di Ferguson] avesse anche solo vagamente ragione… ma il governo è ancora legato al modello”.
Yeardon si unisce ad altri scienziati nell’incitare i governi a seguire il modello di Ferguson, su cui si basano tutti i blocchi mondiali. Uno di questi scienziati è il dottor Johan Giesecke, ex capo scienziato del Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie, che ha definito il modello di Ferguson “il più influente documento scientifico” in memoria, e anche “uno dei più sbagliati”.
È stato il modello di Ferguson a ritenere che fossero necessarie misure di “mitigazione”, cioè di distanziamento sociale e di chiusura di imprese, per evitare, ad esempio, che oltre 2,2 milioni di persone morissero a causa del COVID negli Stati Uniti.
Ferguson aveva previsto che la Svezia avrebbe pagato un prezzo terribile per la mancata chiusura, con 40.000 morti COVID entro il 1° maggio e 100.000 entro giugno. Il conteggio dei morti in Svezia è ora di 5.800. Il governo svedese dice che questo coincide con una leggera stagione influenzale. Anche se inizialmente più alto, la Svezia ha ora un tasso di mortalità pro capite inferiore a quello degli Stati Uniti, che ha raggiunto senza i terribili danni economici ancora in corso negli Stati Uniti. La Svezia non ha mai chiuso ristoranti, bar, sport, la maggior parte delle scuole o cinema. Il governo non ha mai ordinato alla gente di indossare maschere.
Il dottor Yeadon parla con amarezza delle vite perse a causa delle politiche di isolamento, e delle innumerevoli vite “salvabili” che andranno ulteriormente perse, a causa di importanti interventi chirurgici e di altri interventi sanitari rimandati, nel caso in cui l’isolamento venisse reimposto, .
Yeardon è un imprenditore di successo, fondatore di una società biotecnologica che è stata acquisita da Novartis, un altro colosso farmaceutico. L’unità di Yeadon presso Pfizer era l’unità di ricerca sull’asma e la respirazione. (Yeadon, elenco parziale delle pubblicazioni).
Perché sta succedendo tutto questo? Il membro del Congresso degli Stati Uniti dice di essere convinto del “Piano del governo” di continuare le misure di blocco fino all’introduzione di un vaccino obbligatorio. Teorie di cospirazione?
Cresce l’elenco delle notizie che si riflette negativamente sulla narrazione che si sta svolgendo sulle maggiori reti televisive, di un misterioso, “romanzo” virus che è stato controllato solo da un assalto senza precedenti ai diritti e alle libertà individuali, ora pronto a colpire ancora, su popolazioni già sofferenti che non hanno altra scelta se non quella di sottomettersi ad ulteriori ordini del governo.
I governatori hanno tranquillamente esteso i loro poteri a tempo indeterminato spostando il palo della porta, senza dirlo, da “appiattire la curva” per alleviare la pressione sugli ospedali, a “nessun nuovo caso”. Da “pandemia”, a “casi epidemici”.
In Germania si è formata un’organizzazione di 500 medici e scienziati, che affermano che la risposta del governo al virus COVID è stata ampiamente sproporzionata rispetto all’effettiva gravità della malattia.
Le prove dell’esistenza di un’inganno crescono. Sia il CDC, sia la US Coronavirus Task Force guidata dalla dott.ssa Deborah Birx, sono convinti che la definizione di morte da COVID sia stata flessibile, e che le regole favoriscono la definizione di COVID quando possibile. Questo apre la possibilità di un conteggio dei decessi enormemente gonfiato. A New York, l’amministrazione del governatore Andrew Cuomo è sotto indagine federale per tutti, tranne che per la firma della condanna a morte di migliaia di anziani delle case di cura, quando lo Stato ha inviato i pazienti COVID nelle case di cura, tra le obiezioni impotenti dei dirigenti e del personale delle case di cura.
Perché i principali media ignorano quello che sembra essere un articolo eminentemente degno di nota, una rockstar del settore come Yeadon, che chiama in causa le più grandi figure del mondo della sanità pubblica? I talk show della domenica, i talk show di Chris Wallaces e Meet the Press, non vorrebbero sfruttare un uomo del genere per un pubblico di record?
Qui il discorso finirebbe in una questione di agende oscure, e non di ‘incompetenza, ottusità e stupidità.
Un’opinione è stata espressa dal rappresentante degli Stati Uniti Thomas Massie (R-KY) quando ha detto al Tom Woods Show del 16 agosto:
“Il segreto che il governo vi sta nascondendo è che ha intenzione di tenerci chiusi fino a quando non ci sarà un qualche tipo di vaccino, e poi, che sia obbligatorio a livello federale, o a livello statale, o forse persuaderanno i vostri datori di lavoro attraverso un altro programma PPP per cui non sarete qualificati a meno che non facciate ottenere il vaccino ai vostri dipendenti, penso che questo sia il loro piano. Qualcuno mi convinca che non è il loro piano, perché non c’è un finale logico per ciò che sta accadendo, a parte questo”.
Un’altra teoria è che la crisi COVID viene utilizzata per consolidare livelli mai visti prima d’ora di controllo sugli individui e sulla società da parte delle élite. Questo viene proposto dal nipote del presidente ucciso, Robert F. Kennedy Jr., figlio dell’anche-assassinato Bobby Kennedy. In un discorso a un massiccio raduno di vaccinazione contro le misure di blocco per COVID in Germania, Bobby Jr. ha messo in guardia contro l’esistenza di un disegno:
“l’agenda della bio-sicurezza, l’ascesa dello Stato autoritario di sorveglianza e il colpo di stato sponsorizzato da Big Pharma contro la democrazia liberale… La pandemia è una crisi di convenienza per l’élite che detta queste politiche”.
In una causa legale, i testimoni medici di Kennedy Jr. avvertono che il vaccino antinfluenzale obbligatorio può rendere molti bambini più sensibili al COVID.
Gli avvertimenti delle terribili intenzioni dell'”élite” di Kennedy provengono da fonti più tradizionali. Il dottor Joseph Mercola, del sito di informazioni mediche Mercola.com, altamente affidabile e con un grande traffico di informazioni mediche, ha scritto un’attenta analisi delle affermazioni di un medico sui vaccini geneticamente modificati che ci stanno arrivando.
E non placa i timori che un sito web della difesa, Defense One, riferisca che i biochip permanenti sotto la pelle, iniettabili con la stessa siringa che contiene un vaccino, potrebbero presto essere approvati dalla FDA. Non aiuta la teoria anti-cospirtoria il fatto che, secondo Newsweek, il dottor Anthony Fauci ha effettivamente dato finanziamenti dell’NIH al laboratorio cinese di Wuhan, per una ricerca sul coronavirus dei pipistrelli così pericolosa che è stata osteggiata da 200 scienziati, e vietata negli Stati Uniti.
Nel 1957, una pandemia colpì l’influenza asiatica H2N2 con un tasso di mortalità per infezione dello 0,7%, che uccise tante persone pro capite negli Stati Uniti quante ne ha rivendicate ora il COVID. Non se ne parlò mai una sola volta nei notiziari dell’epoca, per non parlare dello straordinario sconvolgimento che vediamo ora. Nel 1968 l’influenza di Hong Kong colpì gli Stati Uniti (.5% IFR,) prendendo 100.000 persone quando gli Stati Uniti avevano una popolazione nettamente inferiore. Non è stato lanciato un solo allarme, non è stato chiuso un solo negozio e nemmeno una notizia di rete. L’estate successiva si svolse il più grande raduno della storia degli Stati Uniti, Woodstock.
L’isteria di massa non è mai casuale, ma va a beneficio di qualcuno. L’unica domanda che resta da fare è: chi?
Intervista al dott. Mike Yeadon
Pubblicato il 24 Sttembre 2020
Tradotto per Comedonchisciotte.org da Riccardo Donat-Cattin
di Livio Cadè
ereticamente.net
ereticamente.net
Non dobbiamo chiudere occhio tutta la notte.O ci sveglieremo trasformati in qualcosa di inumano.Molte persone perdono a poco a poco la loro umanità senza accorgersene.(da “L’invasione degli ultracorpi”)
Secondo Toynbee “le civiltà muoiono per suicidio, non per assassinio”. La nostra civiltà lo conferma. Noi stiamo per essere distrutti non da invasioni di orde barbariche, di eserciti ottomani o cavallette, e nemmeno di virus o batteri. L’uomo moderno si sta uccidendo da solo, è lui stesso a determinare l’invasione che porrà fine alla civiltà come oggi la conosciamo. L’invasore è un’entità immateriale che attacca le persone alterandone le funzioni cognitive, controllando la loro volontà e le loro emozioni. Non è possibile dire con certezza se l’infezione avvenga per via chimica, elettromagnetica o eterica. Sappiamo che colpisce il sistema nervoso centrale, compromettendo le facoltà psichiche correlate alla corteccia e al sistema limbico. Provoca, per così dire, una scissione tra l’anima e le funzioni cerebrali, come recidendo il filo che le lega. Questa pandemia mentale, per la quale non esiste vaccino, ha origini lontane.
Per comprenderne la cause, dobbiamo partire dalla nostra credenza più comune, ossia quella di essere liberi pensatori. L’idea che pregiudizi e censure appartengano al passato e che le democrazie moderne garantiscano libertà di pensiero è un’illusione diffusa. In realtà, nella società attuale, istruzione di massa e informazione son diventate strumenti totalitari di repressione e controllo delle coscienze. Le scuole sono centri di indottrinamento collettivo, e i media riempiono ogni giorno i cervelli di falsità e pregiudizi. La cultura stessa diviene organo di censura. Ogni cittadino sviluppa un dispositivo di blocco della libertà di pensiero, una sorta di sensore che, in caso di conflitto col pensiero omologato, fa scattare in lui un segnale d’allarme, un senso di indegnità morale e intellettuale che lo induce a rientrare immediatamente nei ranghi. Avendo interiorizzato questo sofisticato Super-io sociale, ha l’illusione di non subire censure esterne.
Questo non era certo possibile in tempi di analfabetismo e arretratezza culturale. Sicuramente un contadino medievale aveva maggior autonomia di giudizio di un laureato medio di oggi. Il mercato di capre, galline e rape cui si recava non faceva di lui un consumista e la ricca aristocrazia non era interessata alle sue opinioni. Tenere il popolo nell’ignoranza pareva una saggia forma di governo, ma in compenso gli si lasciava il suo buon senso e la sua ineducata intelligenza. Oggi sappiamo invece che scuole, libri, giornali, programmi radiofonici e televisivi, sono strumenti di governo assai più efficaci. L’ignoranza lascia vuoti pericolosi e ingovernabili. Molto più sicuro è riempire preventivamente la testa delle persone. Per questo la nostra società alimenta credenze e superstizioni molto più potenti che in passato. Quando il contadino medievale veniva frustato o depredato, non si illudeva di essere un uomo libero. Sapeva bene di esser servo e se per strada s’imbatteva nel nobile padrone rispettosamente si inchinava. Quando il predicatore tuonava dal pulpito, forse l’idea dell’inferno lo spaventava, ma nel suo pratico realismo non avrebbe scambiato la vacca con l’assoluzione dei peccati.
Noi crediamo invece a tutto ciò che i media raccontano, in uno stato di passiva e puerile dipendenza. L’infantilismo di massa è oggi la miglior garanzia per chi governa. Perciò ogni giorno vengono ripetuti, come filastrocche ad usum infantis, logori miti liberali e progressisti, fruste favole umanitarie e scientifiche. Si può far credere alla gente che le guerre siano missioni di pace, gli strozzini dei benefattori, immonde schifezze dei capolavori. In pratica, la nostra società si fonda sulla fiaba, vive di favole e leggende, e il cittadino medio non sa più distinguere tra realtà e fantasia. È proprio questa cultura ingannevole a distruggerci. Perché non si accontenta più di manipolare e falsificare la realtà, ma sopprime la verità dell’uomo alla radice. La menzogna è l’arma con cui la nostra civiltà si suiciderà. Possiamo così meglio comprendere cosa abbia reso possibile questa diabolica invasione, tesa apparentemente al dominio totale del pianeta ma in realtà scatenata da un oscuro impulso di autodistruzione (che è forse necessaria espiazione e purificazione). Le porte erano già state aperte, i ponti abbassati, le armi consegnate al nemico. Complici e collaborazionisti avevano preparato il terreno e la coscienza collettiva era ormai una cittadella indifesa, pronta a crollare.
È bastato raccontare una nuova e più sorprendente fiaba, usando il classico canovaccio della lotta tra il Bene e il Male: un invisibile demone semina morte e distruzione; il buon Re ordina al popolo di chiudersi in casa; le sagge fatine donano alla gente magiche mascherine con cui proteggersi (dire che le vendono sarebbe più esatto); sapienti maghi insegnano come tenersi lontani dal pericolo; su tutto il regno grava un terribile maleficio; la gente non può lavorare, amare, divertirsi; e sarà così finché il salvatore non giungerà, brandendo l’arma incantata che ucciderà il demone (superfluo dire quanto ci costerà questo gesto valoroso). Tradotta in una fiaba sanitaria tanto semplicistica quanto inverosimile, questa storia è volata per il mondo, e le spore degli ultracovid l’hanno usata come un vento per arrivare in ogni luogo. Pochissimi han capito che era una favola. Gli altri hanno sgranato gli occhi come bambini eccitati, spaventati e affascinati insieme.
Ordini contraddittori, multe folli, distanziamenti paranoici, alla fiaba si sono aggiunte enunciazioni e procedure surreali, come in un teatro dell’assurdo. A volte invece è il tono farsesco a prevalere. La figura tragicomica dell’asintomatico, la riduzione della vita a eterna ipocondria, le catene di Sant’Antonio degli ipotetici contagiati, i vessatori isolamenti, le profilassi coatte, son trovate degne di Molière. Più spesso però il racconto degenera in un cupo delirio: fantasmi della peste nera, lazzaretti, liturgie funebri, conferiscono alla fiaba toni da Grand guignol. Certo è disumano e insensatamente crudele, anzi un crimine feroce, proibire di assistere i propri cari morenti e di dar loro cristiana sepoltura. È una tirannia, ma grottesca e senza dignità. Fa amaramente ridere vedere un dittatore che nasconde la sua brutalità dietro paradossi e non-sense. I tiranni del passato erano meno ipocriti, e se ti mettevano la mordacchia o ti muravano vivo non si spacciavano per filantropi. Oggi invece si definisce ‘liberismo’ l’assenza di libertà. E, rispetto al moderno capitalismo, le antiche tirannidi erano certo più effimere e blande. Ma oggi i tiranni si celano dietro rassicuranti maschere. Sembrano pieni di buone intenzioni e di premure affettuose, preoccupati sempre per il nostro bene. Hanno l’aria sollecita di una mamma che ti costringa a prender l’olio di ricino. Come potremmo odiarli? Bruto uccise il padre, ma nessun tirannicida potrebbe pugnalare la mamma.
In ogni caso, il tirannicidio è démodé. E pure la sommossa popolare è oggi anacronistica. Questo per tre ragioni fondamentali. La prima è che se in passato la roncola o il forcone potevano forse competere con la lancia e la spada, oggi la roccaforte del potere è difesa da mercenari dotati di armi ultra-tecnologiche. Farsi massacrare sarebbe un sacrificio nobile ma inutile. La seconda è che non esiste un popolo, solo una massa di particelle umane rette da leggi meccaniche. La terza è che in questa massa scolarizzata e sclerotizzata dai media l’impulso di ribellarsi è stato opportunamente inibito. Inutile aspettarsi sussulti di rivolta in cervelli manovrati dagli slogan della pubblicità e della retorica politica. Assuefatta alla grande fiaba democratica, la gente scambia una condizione di schiavitù per libertà e non vede alcun giogo da cui liberarsi. Ed è ingenuo sperare che dei pennaioli prezzolati possano raccontar loro la verità, o che lo faccia una banda di scienziati ruffiani o di politici portaborse.
Da parte mia, mi rassegnai alla sconfitta il giorno che cessò l’obbligo di portar la maschera. Quella mattina speravo di rivedere per strada volti umani, liberi finalmente dall’umiliazione di quel miserabile e inutile cencio messo sulla bocca. Ma quasi tutti lo portavano ancora. Ne chiesi la ragione ad alcune persone, giovani e anziane. Mi dissero: “meglio esser prudenti”, “per senso di responsabilità”, “per sicurezza”, “l’ho scampata finora, voglio scamparla ancora” e altre simili risposte nelle quali non si troverebbe un atomo di intelligenza o di realismo. Entrai in un grande supermercato. Ero l’unico a volto scoperto tra centinaia di esseri che vagavano nascosti da una maschera, come mandrie marchiate col simbolo del padrone. I loro occhi, affiorando dal bavaglio, mi fissavano con un misto di odio, disprezzo e paura. Gli ultracovid erano ovunque. Avevano preso possesso delle persone, usando i loro corpi come involucri. Capii che la battaglia era persa. “Solo un dio ci può salvare”, pensai.
Oggi, quando incontro qualcuno, non so se è ancora umano o uno di loro. Se parlo con un vecchio conoscente, non noto a tutta prima differenze sensibili. Per capire se il suo cervello ha contratto l’infezione aliena devo alludere al Covid come a un’enorme messinscena, negare che sia una devastante pandemia o un flagello di Dio. Se è un ultracovid si farà aggressivo. “E i morti”, protesterà, “tutti questi morti?” Questa domanda è fondamentale, nel senso che rivela il fondamento onirico della fiaba, il sogno di immortalità che la sostiene. Chi vive in questa fiaba non vede che la gente muore come prima, poco più, poco meno. Un’influenza che manda qualcuno all’altro mondo fa solo il suo onesto lavoro, come un infarto, un incidente o un tumore. Una persona sana lo sa e non passa il suo tempo a far inutili riti apotropaici, fuggendo o nascondendosi. Ma ora, in questa fiaba, sembra che le persone muoiano tutte di Covid. Solo un fantomatico virus sembra frapporsi tra noi e l’immortalità. Perciò bisogna combattere con ogni mezzo questo misterioso spettro. In preda a una psicosi igienista, la gente si illude che basti indossare una maschera, distanziarsi e sanificare l’ambiente per non morire più. Questa soggiacente struttura allucinatoria è il segno indubitabile di possessione da ultracovid.
Inutile cercare di scuoterli, di liberarli da quel parassita cerebrale. Ti guarderanno con aria allarmata, come fossi tu l’alieno. Non serve appellarsi alla logica, ai fatti, ai dati reali. Niente può scalfire il loro monolitico blocco di angosce e certezze. Se ti mostri scettico, se non ti conformi alla fiaba ufficiale, ti accuseranno di cinismo, negazionismo o complottismo. È una sorta di isteria collettiva, come il maccartismo degli anni ’50, la Red Scare – paura rossa – che vedeva in ogni anticonformista un pericoloso comunista. Non dovremo attendere molto per vedere questi invasati diventare zelanti delatori. Ogni buon cittadino dovrà collaborare alla caccia di streghe, dissidenti, sospetti untori. Naturalmente, secondo il delirante paradigma dell’asintomatico, tutti potranno essere segnalati alle autorità come soggetti potenzialmente pericolosi, i malati perché malati e i sani perché sani. Ma soprattutto verrà perseguito chi non mostrerà i sintomi di questa ipnotica invasione, della sottomissione totale. Come nel film di Siegel, alla vista di tali ‘asintomatici’, i posseduti richiameranno con alti gridi i tutori dell’ordine alieno, perché gli psico-resistenti vengano trasformati anch’essi in ultracovid o, in caso di immunità, eliminati. Avvolte e stritolate dalle spire di un gigantesco serpente poliziesco, le poche coscienze ancora vive verranno soffocate.
Le forze del Male sono oggi schiaccianti e non possiamo contrastarle. Vinceranno, per fas et nefas, debellando ogni resistenza. E quando avranno ridotto le nostre vite a sterili deserti, senza un’ombra di bellezza e di verità, e li avranno chiamati pace, salute, sicurezza, vedremo avverarsi quegli scenari da incubo, popolati da un’umanità degradata, che la fantascienza ha anticipato. Che fare? Nulla. La fiaba continuerà, con i suoi orrori e la sua infantile barbarie. Lasciamo che la gente segua il magico pifferaio e vada incontro al suo destino. Ma come salvare noi stessi e ciò che ci è caro? Potremmo forse mimetizzarci, sembrare come loro per passare inosservati. Fingere di consentire a discorsi assurdi e a comportamenti demenziali. Ma la nostra simulazione verrebbe smascherata. Potremmo “passare al bosco”, darci alla macchia e alla clandestinità. Cercare rifugio in un angolo del mondo non invaso, se ancora può esistere. Soprattutto, dobbiamo ricordarci che gli ultracovid si impadroniscono degli umani risucchiandone la mente durante il sonno. Perciò, restiamo svegli.
Infine la libertà rimetterà radici nella terra e rifiorirà, bagnata da sacre sorgenti.
Pubblicato da Tommesh – ComeDonChisciotte.org
FONTE: https://www.ereticamente.net/2020/08/linvasione-degli-ultracovid-livio-cade.html
FONTE: https://www.ereticamente.net/2020/08/linvasione-degli-ultracovid-livio-cade.html
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