di Sabino Paciolla
Papa Francesco ha accettato la rinuncia dalla carica di prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e dai diritti connessi al cardinalato, presentata dal card. Giovanni Angelo Becciu. Lo rende noto la Sala Stampa della Santa Sede
Il Vaticano non ha fornito dettagli sul motivo per cui papa Francesco ha accettato le dimissioni di Becciu nella dichiarazione menzionata. L’annuncio è molto secco ed è formato da una sola frase: “Oggi, giovedì 24 settembre, il Santo Padre ha accettato la rinuncia dalla carica di Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e dai diritti connessi al Cardinalato, presentata da Sua Eminenza il Cardinale Giovanni Angelo Becciu”.
Becciu, l’ex potente capo di gabinetto della Segreteria di Stato vaticana, è connesso all’inchiesta di uno scandalo finanziario che ha visto l’investimento del Vaticano in un affare immobiliare a Londra che ha causato ingenti perdite alla Santa Sede per milioni di euro pagati in onorari agli intermediari.
Come l’anno scorso aveva riportato Ed Condon, “il rapporto della Santa Sede con una banca svizzera di dubbia reputazione ha scatenato una controversia interna tra la Segreteria di Stato e le autorità finanziarie vaticane. Al centro del conflitto c’era una linea di credito multimilionaria utilizzata per finanziare un controverso investimento nella speculazione immobiliare londinese.
Fonti all’interno della Prefettura vaticana per l’economia hanno confermato a Catholic News Agency (CNA) che una parte sostanziale dei 200 milioni di dollari utilizzati per finanziare l’acquisto da parte della Segreteria di Stato di un complesso edilizio di lusso a 60 Sloane Avenue è stata ottenuta attraverso il credito concesso da BSI, una banca svizzera con una lunga storia di violazione del riciclaggio di denaro sporco e delle misure di salvaguardia delle frodi nei suoi rapporti con i fondi sovrani. (…)
Il 4 novembre, CNA ha riferito che nel 2015 il cardinale Angelo Becciu ha tentato di mascherare i prestiti da 200 milioni di dollari nei bilanci vaticani, cancellandoli a fronte del valore dell’immobile acquistato nel quartiere londinese di Chelsea, una manovra contabile vietata dalle politiche finanziarie approvate da Papa Francesco nel 2014.
Il tentativo di nascondere i prestiti fuori bilancio è stato rilevato dalla Prefettura dell’Economia, allora guidata dal cardinale George Pell. Alti funzionari della Prefettura per l’economia hanno detto alla CNA che quando Pell ha cominciato a chiedere i dettagli dei prestiti, specialmente quelli che coinvolgevano BSI, l’allora arcivescovo Becciu ha chiamato il cardinale in Segreteria di Stato per un ‘rimprovero’.”
Per questa operazione la procura vaticana ha messo sotto inchiesta vari funzionari ma non il card. Becciu il quale ha sempre negato operazioni illecite. La crisi sviluppatasi in Vaticano ha visto anche varie dimissioni, tra cui quella di Rene Bruelhart, capo dell’agenzia di vigilanza finanziaria del Vaticano e quella dell’ex capo dei revisori dei conti del Vaticano, Libero Milone
Becciu è stato coinvolto in una complicata serie di transazioni finanziarie intorno all’acquisto dell’Istituto Dermopatico dell’Immacolata (IDI), un ospedale italiano che nel 2013 è collassato sotto 800 milioni di euro di debiti. Nell’occasione fu acceso un prestito di 50 milioni di euro per acquisire l’ospedale in fallimento oltre ad una sovvenzione proveniente dalla Fondazione Papale che si trova USA. Al prestito di 50 milioni si oppose il card. Pell.
L’ultima volta che un cardinale ha rinunciato ai suoi diritti è stato quando l’americano Theodore McCarrick ha rinunciato ai suoi diritti e privilegi di cardinale nel luglio 2018 nel corso di un’indagine per abusi sessuali su adulti e minori. In seguito, l’anno scorso, Papa Francesco lo ridusse allo stato laicale.
Prima dell’ex card. McCarrick, un altro cardinale, Keith Michael Patrick O’Brien, rinunciò ai suoi diritti e prerogative sempre per accuse di abusi sessuali. Egli, d’intesa con Papa Francesco, «nel mese di maggio 2013 ha lasciato la Scozia per un periodo di rinnovamento spirituale, di preghiera e penitenza. Successivamente, nel marzo 2015 – si legge nella biografia diffusa – dopo un lungo itinerario di preghiera, il card. Keith Michael Patrick O’Brien ha rinunciato ai diritti e alle prerogative del cardinalato, espresse nei canoni 349, 353 e 356 del Codice di Diritto Canonico».
Il card. Becciu, di 72 anni, avrebbe potuto partecipare a un possibile futuro conclave per eleggere il successore di Francesco. E’ impedito di votare ai cardinali che hanno un’età superiore agli 80 anni. Ma rinunciando ai suoi diritti di cardinale, Becciu ha rinunciato al suo diritto di partecipare.

La rinuncia ai diritti del cardinalato: cosa dice il Codice di Diritto Canonico
Ieri la decisione del Cardinale Giovanni Angelo Becciu, accettata dal Papa
Il Cardinale Giovanni Angelo Becciu ha dunque rinunciato ai diritti del cardinalato. Senza entrare nello specifico delle motivazioni, il caso fa tornare alla mente quello del Cardinale scozzese Keith O’Brien che nel 2015 – d’intesa con Papa Francesco – rinunciò ai diritti e alle prerogative di ogni membro del Sacro Collegio.
In un comunicato firmato dall’allora Cardinale Decano Angelo Sodano, si spiegava che il Sommo Pontefice accettava la rinuncia ai diritti e alle prerogative del cardinalato, espresse nei canoni 349, 353 e 356 del Codice di Diritto Canonico da parte del Cardinale O’ Brien.
Ma vediamo nel dettaglio a cosa rinuncia dunque anche il Cardinale Becciu.
Il canone 349 afferma che “i Cardinali di Santa Romana Chiesa costituiscono un Collegio peculiare cui spetta provvedere all'elezione del Romano Pontefice, a norma del diritto peculiare; inoltre i Cardinali assistono il Romano Pontefice sia agendo collegialmente quando sono convocati insieme per trattare le questioni di maggiore importanza, sia come singoli, cioè nei diversi uffici ricoperti prestandogli la loro opera nella cura soprattutto quotidiana della Chiesa universale”. Becciu, dunque, non è più da considerarsi un cardinale elettore.
Il canone 353 recita invece che “i Cardinali prestano principalmente aiuto con attività collegiale al Supremo Pastore della Chiesa nei Concistori, nei quali si riuniscono per ordine del Romano Pontefice e sotto la sua presidenza; i Concistori possono essere ordinari o straordinari. Nel Concistoro ordinario vengono convocati tutti i Cardinali, almeno quelli che si trovano nell'Urbe, per essere consultati su qualche questione grave, che tuttavia si verifica più comunemente, o per compiere determinati atti della massima solennità. Nel Concistoro straordinario, che si celebra quando lo suggeriscono peculiari necessità della Chiesa o la trattazione di questioni particolarmente gravi, vengono convocati tutti i Cardinali. Solo il Concistoro ordinario in cui si celebrino particolari solennità può essere pubblico, in cui cioè, oltre ai Cardinali, vengono ammessi i Prelati, i legati delle società civili ed altri che vi sono invitati”. Prevista dunque l’esclusione del porporato dalla celebrazione dei concistori.
Il canone 356, infine dispone che “i Cardinali sono tenuti all'obbligo di collaborare assiduamente col Romano Pontefice; perciò i Cardinali che ricoprono qualsiasi ufficio nella Curia, se non sono Vescovi diocesani, sono tenuti all'obbligo di risiedere nell'Urbe; i Cardinali che hanno la cura di una diocesi come Vescovi diocesani, si rechino a Roma ogni volta che sono convocati dal Romano Pontefice”. Il Cardinale Becciu non potrà più essere considerato un collaboratore del Papa.
Diversi i casi che invece hanno riguardato i casi dei Cardinali McCarrick e Billot, entrambi infatti hanno perso il cardinalato.
Il Cardinale McCarrick è stato privato della porpora da Papa Francesco che successivamente lo ha ridotto allo stato laicale dopo comprovate accuse di pedofilia.
Il Cardinale Billot, nel 1927, rinunciò al cardinalato d’intesa con Papa Pio XI per dissapori circa l’ Action française.


Lo sconquassatore conquassando continua a sconquassare. Becciu CACCIATO, un cioccante clamoroso inaudito episodio di una lunga serie