Gli intollerabili
Quando John Kennedy, formalmente cattolico, corse per la presidenza, c’era preoccupazione tra i protestanti statunitensi, forti di uno strenuo pregiudizio anticattolico, che se fosse stato eletto sarebbe stato la quinta colonna dei papisti per distruggere l’America.Kennedy rispose con un discorso, a Houston, dove affermò sostanzialmente che la sua spiritualità (invero scarsa) non avrebbe minimamente influenzato la sua politica. Ovvero, la religione va rinchiusa nelle sacrestie, e non ha impatto nella vita pubblica. Nel caso di Kennedy, si può dire, neanche nella vita privata.
Il gesto gli fruttò la presidenza. Ha fatto indubbiamente scuola: quanti cattolici “adulti” abbiamo in politica, per il quale Cristo e la sua Chiesa sono al limite un distintivo per accaparrarsi i voti. Anche Joe Biden è formalmente cattolico, ma la sue azione politica va in senso contrario.
Davvero per vincere nel mondo bisogna non avere fede o, quantomeno, fare in modo che questa fede non influenzi minimamente la propria vita? E’ proprio quello che Cristo stesso rimproverava ai suoi oppositori. Chiamavano religione l’aderenza ad una regola astratta. Che fede è, se non cambia nel profondo il tuo modo di agire?
La conseguenza di questo atteggiamento è quanto possiamo vedere oggi: chiunque può proclamare la sua cattolicità e nello stesso tempo affermare e agire l’opposto di quanto la Chiesa ha sempre affermato e agito.
L’Occidente, negli ultimi secoli, ha vissuto nell’illusione che il punto di vista liberale fosse di per sé bastante alla vita. Come scrive Bari Weiss,
(…) Il credere nella sacralità dell’individuo sopra il gruppo o la tribù. Il credere che la regola della legge, e l’uguaglianza entro quella legge, sia il fondamento di una società libera. Il presumere che il giusto processo e la presunzione d’innocenza siano buone e la violenza di massa sia cattiva. Il credere che pluralismo sia una delle sorgenti della nostra forza; che la tolleranza sia una ragione d’orgoglio; e che la libertà di pensiero, fede e parola siano il fondamento della democrazia (…) Questo liberalismo si basava sulla visione che gli strumenti illuministi della ragione e del metodo scientifico possono anche essere stati ideati da uomini bianchi morti, ma erano i migliori strumenti per l’umano progresso che mai fossero stati trovati.
Ma la realtà si sta mostrando diversa. Quegli strumenti che prendevano dal cristianesimo rifiutandolo erano buoni solo per le loro radici; avendole tagliate, ora si sono disseccati. Pretendevano amore e distillano odio; pretendevano armoniosa uguaglianza e ottengono diversità in conflitto tra loro; pretendevano tolleranza e fanno tacere chiunque dissenta. Chiunque non voglia interiorizzare il loro dogma arrogante e pretenzioso è cacciato a forza fuori, eliminato; e un potere corrotto fino al midollo sorride e applaude. Ancora una volta i profeti sono uccisi.
Tra i commenti del post di ieri ho inserito il link a un articolo, “Amy Barrett e l’intollerabile”, che spiega, con più chiarezza forse di quanto abbia fatto io, ciò che dovremmo imparare dalla vicenda del Giudice Barrett. Perché ci colpisce così tanto? Perché stiamo vedendo un fatto inconsueto: che è possibile stare dritti di fronte all’orda dell’odio, e vincere. Che si può non arretrare di un passo, sostenere le proprie idee, essere se stessi, e la turba mostrerà chiaramente di essere composta di codardi, ignoranti, bulli.
“Se essere cattolici non è un segno di contraddizione per le ortodossie mondiali del nostro tempo, allora sicuramente stiamo sbagliando qualcosa”.
Certo, sono tanti. Certo, hanno dalla loro il potere; di far tacere, di azzittire con le urla e la violenza. Di spargere anche il sangue. Ma vuoi mettere lo spettacolo di uomini e donne liberi, finalmente, che non si piegano al male? Che possono cambiare il mondo, nel loro non inchinarsi ad esso? Si può vivere così.
Non ci dobbiamo vergognare di chi siamo, di cosa portiamo, di cosa pensiamo, perché quello che siamo, quello che portiamo, quello che pensiamo è il vero, la luce del mondo, un modo migliore di vivere la vita.
Se non seguite la politica statunitense, o se la seguite sui nostri
media, probabilmente avete poca idea di cosa stia succedendo a
proposito della Corte Suprema di quel paese.
La Corte Suprema è l’organo giudiziario di ultima istanza; è quella che
decide, o non decide, sui casi più controversi. E’ composta di nove
giudici, nominati a vita; quando uno viene a mancare, il Presidente
degli Stati Uniti decide il prossimo candidato, e il Senato rifiuta o
ratifica. Capirete da voi che questi giudici posseggono un immenso
potere: le politiche di interi governi possono essere favorite o
ribaltate da una sentenza sfavorevole. Da lungo tempo i giudici di
tendenza democratica superavano per numero quelli di tendenza
repubblicana. Ma con la recente morte del giudice Ginzburg, un’icona
della sinistra americana, c’è la possibilità che questo rapporto si
inverta.
Trump ha nominato Amy Corey Barrett. E’ donna. Sposata. Ha sette
figli di cui due di colore, adottati, e l’ultimo ha la sindrome di Down.
E’ stata allieva di Scalia, uno dei migliori giudici della Corte
Suprema di sempre; ha un curriculum impeccabile.
E’ anche cattolica e, udite udite, ci crede davvero. Come le disse
stizzita la democratica Feinstein durante un’audizione per un precedente
incarico, «Il dogma vive rumorosamente dentro di te».
Ecco, passi essere cattolici, anche il candidato demoratico alla
presidenza Biden lo è; ma crederci veramente e tentare di vivere in
maniera conforme alla fede è un’impudenza imperdonabile per molti.
Credere nella preghiera? Nella vita? Che un giudice debba applicare la
legge come è scritta, non come il giudice vuole che sia? Tutte cose che
fanno schiumare di rabbia una certa cultura.
E’ stata attaccata su tutto, dal colore del vestito ai figli adottati
e no. E’ quasi doloroso leggere le volgarità, i pregiudizi, gli
attacchi gratuiti di cui è stata fatta oggetto da tutti i media
allineati, prontamente ripresi anche dagli omologhi nostrani. Chiunque
non sia del tutto cieco o di parte non può non restare colpito dal
digrignar di denti che suscita la sua candidatura. Addirittura i
democratici hanno proposto di allargare il numero di Giudici della
Corte, per fare sì che il suo avvento non ribalti i giochi di potere che
fino ad ora venivano comodi. Date le imminenti elezioni americane, i
democratici non hanno osato colpire direttamente la sua fede, a
differenza del passato. I cattolici sono un piatto troppo ghiotto per
giocarseli con accuse incaute. Ma non è difficile risalire alle
autentiche opinioni tenute ora accuratamente nascoste. Particolare
terrore sembra suscitare la possibilità di un futuro ribaltamento della
Roe vs Wade, la celebre sentenza che sdoganò l’aborto negli USA.
Eppure, durante le audizioni al Senato degli ultimi tre giorni, sotto
gli attacchi concentrici e ostili dei democratici, la Barrett ha
dimostrato chiaramente di che stoffa sia fatta. Ha risposto sempre a
tono, rintuzzando ogni tentativo di distorcere il suo pensiero o farle
fare affermazioni compromettenti. Il momento più alto è stato forse
quando un senatore le ha stato chiesto di mostrare il blocco note
che stava usando durante il fuoco di file delle domande. Lei lo ha
alzato: era bianco. “C’è qualcosa scritto sopra?” Le ha domandato
l’interrogante. “Senato degli Stati Uniti, mi pare”, è stata la
risposta. Tutto a braccio, neanche un appunto. “Impressionante”, ha
dovuto riconoscere il senatore. L’immagine di lei che mostra il taccuino
immacolato è già stato spunto di numerosi meme come quello del’immagine
in fondo all’articolo.
Ciò che è più impressionante è però lo spettacolo dell’odio che non
si ferma davanti a niente quando ha di fronte ad una persona
autenticamente libera. Che è d’esempio a tutti noi del potere della
verità, di come si possa stare ritti di fronte al male. Non è solo un
giudice; è anche testimone.
“Coloro che predicano l’uguaglianza e la parità dei diritti finché si tratta di dare cittadinanza all’errore e al vizio, diventano intolleranti non appena vedono messo a rischio il potere usurpato; non appena un politico Cattolico, in nome di quella parità di diritti, vuole testimoniare la propria Fede nel legiferare e nel governare… la tanto auspicata fratellanza si realizza solo tra i figli delle tenebre, escludendo necessariamente i figli della luce, o costringendoli a rinnegare la propria identità. Ed è significativo che l’unica declinazione di questa fratellanza sembri essere fondata nel rifiuto di Cristo”:
RispondiEliminastorica affermazione di mons. Carlo Maria Viganò
https://www.lifesitenews.com/news/archbishop-vigano-has-a-message-for-judge-amy-coney-barrett
L’intolleranza dei cosidetti “tolleranti”, ai quali tiene bordone Bergoglio con la sua massonica, anticristiana, sciagurata, pseudo enciclica “Fratelli tutti”; ma proprio tutti, o solo quelli graditi a Lucifero? Cioè quelli che vorrebbero veder morti o ridotti al silenzio i pochi veri cattolici rimasti in circolazione ? non certo i “cattolici adulti”, quelli alla Bergoglio & Co., che ormai non citano più nemmeno il nome di Cristo, della Madonna e dei santi, per non dire dell’odio che nutrono per i due millenni di Tradizione Cattolica. Questi ultimi, sì, sono fratelli tutti, ma fratelli di Lucifero, non certo di Cristo, e prima o poi andranno a fargli compagnia per l’eternità. Christus Vincit, se lo ricordino bene, prima di aprir bocca per pronunciare blasfemie e bestemmie, riparandosi dietro un falso abito religioso.