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lunedì 30 novembre 2020

Il nuovo coronavirus non rispetta i cronometri

Natale, un prete sfida i Dpcm: "Dirò la Messa a mezzanotte"

Mentre governo e Cei "trattano" sulla Messa di Natale, qualche sacerdote anticipa la decisione e comunica che dirà comunque la Messa alle 24. E ora la base può seguire l'opinione di questo ed altri sacerdoti

C'è chi proprio d'anticipare la Messa di Natale non ne vuole sapere. Il dibattito è in corso, ma tutto suggerisce uno spostamento delle lancette: alle 22 e non più alle tradizionali 24.



La Conferenza episcopale italiana ne sta discutendo con l'esecutivo presideduto dal premier Giuseppe Conte. La raccomandazione è epidemiologica, mentre chi si sbraccia ne fa più una questione di logica che altro. Il nuovo coronavirus non rispetta i cronometri, dicono. Dottrinalmente, il problema non esisterebbe. Del resto l'orario è convenzionale, mentre sulla data - il 25 dicembre - non si può transigere, e questo è vero anche per via ricerche di carattere scientifico sul Gesù storico. Ma il dibattito c'è, e riguarda l'ora precisa in cui si celebrerà la funzione religiosa.

La Cei e il governo, dall'inizio della pandemia ad oggi, non hanno mai strappato. Sì, c'è stato qualche momento di tensione, ma alla fine è rientrato tutto. Qualche volta il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha fatto retromarcia. In altre circostanze sono stati i vescovi a preferire di non incalzare. Siamo nel campo del consuetudinario dibattito tra autorità. Solo che il punto è delicato. Se non altro perché per i fedeli cattolici la Messa è una vera e propria "urgenza spirituale". E la Messa di Natale è forse la più importante dell'anno, di sicuro tra gli appuntamenti centrali per chi - appunto - ha delle urgenze spirituali da rispettare. Don Alfredo Morselli, battagliero consacrato dell'Emilia Romagna, ha fatto sapere dalle pagine de La Verità che lui non è disponibile a cambi di programma: dirà la Messa e la dirà alle 24. Morselli ha fatto intendere che non si può disporre delle celebrazioni come dei balli in discoteca.

Tra vescovi che non battono ciglia e base cattolica in fermento, la questione rimane sul tavolo delle cose da decidere in breve tempo. Anzitutto chi è che ha la facoltà decisionale in circostanze simili? Questa è la prima domanda che balza agli occhi. La proposta, a ben vedere, è passata per le velleità politiche del ministro Francesco Boccia, ma ad occhio dovrebbero essere gli ecclesiastici ad avallare magari un protocollo comune, che riguardi magari anche il numero delle persone presenti in chiesa. In Francia è bagarre: il presidente della Repubblica Emmanuel Macron aveva imposto un limite di trenta persone, ma l'episcopato transalpino si è risentito, e allora pure il leader di En Marche! ha dovuto constatare l'impercorribilità di decidere al posto dei consacrati: il limite potrebbe presto essere abbattuto. L'Italia non è la Francia e qui le piazze non sono piene di manifesti che invocano la libertà di culto, ma l'argomento rimane centrale. C'è un fronte, ben rappresentato da Morselli, che non solo contesta l'eventuale anticipazione, ma si sofferma pure su tante delle novità circolanti in questi giorni: quella in corso è pure la fase del nuovo Messale, che ai tradizionalisti non piace proprio. La faccenda della Messa è diversa, ma abbraccia l'andazzo del pontificato, che i conservatori contestano.

Nel caso la funzione religiosa del 24 sera subisse un cambiamento d'orario, allora sarebbe persino possibile prevedere un piccolo ma distribuito boicottaggio della scelta. Come quando, durante le prime fasi della pandemia, qualche sacerdote ha organizzato le cosiddette "Messe clandestine". Tanti consacrati - questo va detto - non credono che l'ora sia un problema. La dialettica però si comprende meglio se si guarda alle divisioni interne agli "schieramenti" di chi è membro attivo della Chiesa: i tanti contrari alla prassi governativa non ci stanno; chi preferisce questi tempi al temuto avvento del sovranismo non fa troppe storie. Ma la Chiesa - lo ha ribadito il Papa poco tempo fa - non è un partito. Per quanto un po' lo possa sembrare, si potrebbe aggiungere. Vedremo se e quanti imiteranno don Alfredo.

Quali sono tuttavia i problemi posti da chi di Messa anticipata non vuol sentir parlare? Dicevamo che l'orario fa parte delle convenzioni. Uscire dalla dimensione pre-natalizia ed entrare con il rintocco di campane delle 24 che accompagnano la celebrazione nella consapevolezza della natività: il senso delle rimostranze abita da quelle parti. E per quel motivo la Messa di Natale sarebbe stata sempre celebrata a cavallo tra la vigilia ed il Natale. Comunque sia, la trattativa tra vescovi e governo è in corso, e tra qualche ora, al massimo qualche giorno, sapremo.

 

https://www.ilgiornale.it/news/cronache/polemiche-sulla-messa-natale-prete-dir-24-1906611.html

Ma perché negare la Messa di mezzanotte? L’assurda imposizione di satrapi di regime

    Cari amici di Duc in altum, ricevo da Alessandro Martinetti questo contributo che volentieri vi propongo.

***

Caro Valli, a che serve il coprifuoco alle 22 il 24 dicembre?

A nient’altro che a vietare ai cattolici la Santa Messa di mezzanotte, ovviamente con il pronto e prono benestare della Cei, ridottasi a comitato di anonimi funzionari adibiti al disbrigo di faccende religiose in ligio, pedissequo ossequio ai dettami di regime, che regola a proprio incondizionato piacimento pure la liturgia della Chiesa e non tollera che i suddetti funzionari eccepiscano alcunché, il tutto con l’approvazione di papa Francesco, leale garante delle direttive di regime e censore zelante di perplessi e renitenti.

Quale immane calamità virale si abbatterebbe sull’Italia se la Messa di mezzanotte si celebrasse a mezzanotte e non alle 18 o 19? Nessuna, visto che il virus circola tanto alle 18 quanto alle 24, e che chi non potrà andare a Messa alle 24 andrà alle 18, generando le stesse occasioni di contagio che sarebbero occorse alle 24.

Inoltre, si consideri che tra settembre e novembre i deceduti per Covid hanno età media di 81 anni e il 78% di essi presenta almeno tre altre patologie gravi.

Ovviamente, gli anziani pluripatologici non parteciperebbero né alle 18 né alle 24. E allora, perché negare la Messa di mezzanotte? Solo per la voluttà sprezzante di nuocere ai cattolici, col pretesto fasullo di preservare la salute loro e della collettività.

Faccio inoltre presente che la bella pensata novembrina del coprifuoco alle 22 non ha mai avuto alcun senso, non ha mai posto alcun freno al contagio, visto che se c’è un orario in cui gli assembramenti sono già di per sé quasi assenti è proprio quello dalle 22 alle 5 durante la settimana.

Sarebbe bene che i solerti satrapi di regime, anziché occuparsi di liturgia e propinarci protocolli terapeutici domiciliari a base di tachipirina e aspirina, imparassero una buona volta da chi sa farlo come si cura efficacemente il Covid. Morirebbero meno persone, e si potrebbero evitare insensati lockdown che non salvano la vita a una sola persona che sia una, ma sono utilissimi a infliggere il colpo di grazia alla già sfinita economia italiana.

Grazie, buona domenica di Aavvento!

Alessandro Martinetti

https://www.aldomariavalli.it/2020/11/29/ma-perche-negare-la-messa-di-mezzanotte-lassurda-imposizione-di-satrapi-di-regime/

DIEGO FUSARO: Messa di Natale o coprifuoco, una questione secondaria. O forse no... Cosa c'è dietro



Diego Fusaro

https://www.youtube.com/watch?v=2oP78_LZF6A&feature=emb_logo


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