ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 12 marzo 2021

Oramai ci servono solo le “bastonate”

Madonna del buon bastone, ora pro nobis!





La causa dell’errore non è l’intelletto, ma la cattiva volontà, la quale - per i suoi capricci e i suoi comodi - piega l’intelligenza a negare la realtà e l’evidenza: “Noluit intelligere ut bene ageret” (Salmo).

È evidente - ossia si vede, si mostra e non si dimostra - che “il tutto è più grande della parte”, che “un feto abortito è un feto abortito; un manuale di anatomia è un manuale di anatomia; un feto abortito non è un manuale di anatomia”.

Non si possono negare i princìpi per se noti senza colpa o in buona fede, tranne gravi patologie che tolgono la piena avvertenza.

Infatti, come si può affermare moralmente - pur sapendo di contraddirsi - che “è lecito usare feti abortiti per vaccinarsi, onde prevenire una brutta influenza?”; come si può sfilare in processione, bestemmiando l’Immacolata Concezione, alla quale - nel medesimo tempo - si dice di non credere? Come si può vietare di portare un crocefisso nella catenina appesa al collo, proprio mentre si fa la parodia della Passione di Cristo ed elogiando Satana, ai quali - si dice - di non credere? 

È semplice; innanzitutto “non si crede a tutto ciò che si dice” (Aristotele); in secondo luogo: l’errore “non è un difetto di conoscenza, ma è una questione di cattiva volontà” (S. Tommaso d’Aquino). Dunque, siccome “non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”; allora oramai (giunti a metà marzo 2021) non mi sembra essere più utile, né opportuno discutere ancora di questi argomenti, come poteva esserlo ancora due mesi fa; quando si poteva ancora presupporre la buona volontà nell’affrontare un tema così evidentemente spinoso e moralmente grave, quale l’infanticidio come mezzo per immunizzarsi dall’influenza (non si sa se piangere o ridere …).

ISe si ammette che nei vaccini vi sono feti abortiti (come ha fatto la “Congregazione per la Dottrina della Fede” nel 2005, sotto Benedetto XVI) e si afferma che è lecito moralmente vaccinarsi, applicando il “volontario indiretto”, si sta mentendo spudoratamente sapendo di mentire; “tertium non datur”, tranne il caso di grave malattia mentale, che toglie l’uso di ragione.

A chi si sta mentendo? A Dio (al Quale, pur si dice di credere), a se stessi, agli altri! È triste ed è ridicolo, ma è così; questa è la realtà che abbiamo oggi davanti a noi, non si può fare come lo struzzo, il quale nasconde la faccia nella sabbia per non vedere il cacciatore che vuole ucciderlo.

Il 14 luglio del 1984 dopo aver cantato la mia prima Messa solenne, passai a trovare don Francesco Putti a Velletri e nel salutarlo gli dissi che sarei passato a Genazzano a pregare la Madonna del Buon Consiglio, ma lui mi rispose infiammato: “Oramai non si deve ricorrere alla Madonna del Buon Consiglio, ma alla Madonna del Buon Bastone!”.

Aveva perfettamente ragione, però io allora non lo capii, ero giovane, entusiasta, presuntuoso, ingenuo, mi fidavo dei professionisti della “Controrivoluzione” e della “Esperienza della Tradizione”, pensavo di potere cambiare il mondo; invece - anno dopo anno - ho visto ripetersi puntualmente “il tradimento dei chierici” (non solo sacerdoti, ma anche laici), dei grandi intellettuali della Controrivoluzione, ma spesso non ripieni di buona volontà … 

Com’è stato possibile? Semplice, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire (anche e persino i “buoni consigli” della Madonna, ecco il perché del “Buon Bastone”), non è mancanza di scienza, ma difetto di buona volontà: “Dicunt, sed non faciunt”.

San Tommaso insegna: “Ciò che rende buono l’uomo non è la buona intelligenza, ma la buona volontà”. Tuttavia, Gesù ci ha spiegato che «non chi dice: “Signore – Signore”, entrerà nel Regno dei Cieli, ma chi fa la Volontà del Padre Mio».

Don Putti me lo aveva pre/detto sin dal 1976; ma anche allora pensai che esagerasse … Nel 1978, poi, mi disse esattamente pure che “il 50% dei preti tradizionalisti” era … “modernista”. Aveva ragione, l’ho costatato col senno di poi, ma allora mi sembrava esagerato …

Cosa fare in questa tempesta di menzogne e di vanità che ci avvolge e sta devastando quasi ogni cosa e che potrebbe travolgere anche ognuno di noi (compreso me stesso e per primo)?

Innanzitutto non perdere la Fede, né la ragione. Infatti, ci si potrebbe scandalizzare e rinnegare la Fede, come se le colpe degli uomini ricadessero su Dio; oppure si potrebbe deviare a “sinistra” e adeguarsi all’aggiornamento post-conciliare, o sbandare troppo a “destra” e delirare, esagerando nella reazione contro l’errore, dimenticando che “ogni eccesso è un difetto”.

Per far ciò “basta” (facile a dirsi, difficile a farsi) restare ancorati alla realtà, dunque alla verità: “Veritas est adaequatio rei et intellectus” (Aristotele), anche se non ci fa comodo, anche se ci fa perdere in “guadagno” … Per carità, non sono diventato marxista, ma dal 1976 sino a oggi ho dovuto costatare che spesso per il “vile” denaro si compiono le peggiori cose, si affermano gli errori più gravi ed evidenti, facendo finta che siano veri e dietro le apparenze di nobili “ideali”, i quali spesso più sono presentati come “nobili” e più sono in realtà “ignobili”.

Quindi, siccome “cum negante principio, nequit disputari / non si può discutere con chi nega i princìpi primi e per sé noti”, non perdiamo tempo a discutere, “non ragionar di lor, ma guarda e passa” (Dante).

In realtà, se il nostro interlocutore, addirittura, afferma che ci si possa contraddire oppure lo fa solamente, senza però volerlo ammettere; allora è impossibile arrivare, assieme a lui, a una conclusione di un retto ragionamento; poiché si contraddirà senza posa e non vorrà mai ammettere di aver torto.

Infatti, costoro (i “ragionieri della Controrivoluzione”: chierici e laici, preti e profeti del XX e del XXI secolo) sanno perfettamente come stanno le cose (la vera dottrina della “causa con doppio effetto”), anche sulla questione attualmente “dibattuta” dei vaccini (cosa contengano, quale sia il loro scopo, quali effetti abbiano); però lo negano perché fa loro comodo, è conveniente, è pratico, ma non è vero e quindi non è buono (“ens, verum et bonum convertuntur”).

Si salvi chi può, oramai il Titanic affonda! Anche se si pensava che neppure Dio potesse affondarlo ... Però: “Deus non deserit, nisi prius deseratur / Dio abbandona solo chi Lo abbia già abbandonato”.

La conclusione, allora, è semplice: 1°) non abbandoniamo Dio, la verità, la realtà, per “interessi” neoliberisti (che vorrebbero conciliar l’inconciliabile: il Vangelo con Milton Friedman, Dio con Mammona, il Cristianesimo con il Giudaismo talmudico) più o meno reconditi e allora saremo sicuri che Lui non ci abbandonerà; 2°) manteniamo la speranza soprattutto in Dio; 3°) non facciamoci carico degli errori commessi da altri (Papa, Vescovi, Sacerdoti, profeti di “ventura” …); ognuno risponderà dei propri atti, non di quelli degli altri; 4°) non idealizzare mai nessun vivente, lo scivolone è sempre in agguato e in tal caso si corre il rischio di scandalizzarsi; solo Dio non tradisce mai; soltanto la Chiesa di Cristo è indefettibile, tutte le altre istituzioni possono venir meno; 5°) la sinderesi, ossia il principio primo dell’ordine morale, recita: “Fa il bene ed evita il male, questo è tutto l’uomo!”. Chi lo nega è come colui che vuol negare l’evidenza speculativa: “Il sì è il sì, il no è il no, il sì non è il no”; così moralmente: “Il bene è il bene, il male è il male, il bene non è il male”. Ebbene “cum negante principio, nequit disputari”.

Abbiamo speso molto, forse troppo tempo - che è uno “spatium Misericordiae” offertoci da Dio per farci guadagnare il Paradiso - a disputare. S. Filippo Neri ci ha insegnato: “Preferisco il Paradiso!”.

Oramai siamo giunti al redde rationem, alla fine del mondo moderno («Cartesio/Hegel») e contemporaneo («Nietzsche/Marx/Freud» & «1962/Sessantotto/2019»). Che Dio abbia di noi pietà, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna!

Questo improvviso delirare (finalmente) apertamente (paragonando un manuale di anatomia a un aborto procurato …; condizionando la dismissione di vaccini contenenti feti abortiti alla scomparsa totale dell’aborto dal mondo …) da parte di “personalità” che sino a ieri avevano mantenuto almeno un’apparenza (seppur farisaica) di logicità, di serietà, di affettato amore della verità è un vero “segno dei tempi”, i quali sono oramai maturi per il castigo, “per la caduta e per la risurrezione di molti”. Kyrie, eleison!

Quel che conforta in mezzo a questo mercimonio sconfortevole è che molti buoni Cristiani (i “piccoli”, gli “umili” i “semplici”, di cui parla il Vangelo) esistono ancora; infatti, a partire dallo scoppiar del “Pandemonio” (esattamente un anno fa, marzo 2020), quando si chiusero le chiese, imitando la Merlin (dalle case chiuse” alle … “chiese chiuse” …), si sono avvicinati a Dio molti bravi e buoni uomini, che - pur non essendo i “tradizionalistissimi intellettuali controrivoluzionari” delle esclusive “élites tradizionali” (che poi fanno un tutt’uno con l’«élite bancario/farmacologica»), i quali conoscono a memoria Joseph de Maistre e Plinio de Oliveira - tuttavia amano Dio e non se la sentivano di non prendere più Messa, di non ricevere i Sacramenti o di ricevere l’Ostia consacrata in mano e far cadere a terra i frammenti di Essa, contenenti realmente il Corpo di Gesù.

Ebbene, costoro - pur non essendo “Maestri in Israele” - sono venuti tutti i giorni alla Messa, si sono confessati, e così facendo hanno edificato e incoraggiato, poiché “la scienza gonfia, la carità edifica” (San Paolo). “Esurientes implevit bonis, fastidiosos divites dimisit inanes”.

Costoro, i “piccoli”, hanno rimpiazzato “il popolo [pardon, «l’élite», … mon Dieu …] una volta eletto”, gli “Scribi e i Farisei” del Vecchio “Testamento” (notarile, curiale e bancario; il Testamento “divino” - Vecchio e Nuovo - non interessa loro; infatti, non rende, non conviene); costoro oggi, proprio come ieri i Gentili, hanno rimpiazzato e sostituito (anche se non è “conciliarmente corretto”) Israele, cioè “il falso Israele”, che dice di essere “il vero Israele”, ma è la “Sinagoga di Satana” (Apoc., II, 9).

Oggi assistiamo allo stesso spettacolo: gli operai dell’ultima ora “sostituiscono” quelli della prima. Dio ci aiuti a restare fedeli, “Non c’è peccato che abbia commesso un uomo [Giuda], che non possa commettere un altro uomo [io], se mancasse la Grazia di Dio, che ha creato l’uomo” (S. Agostino).

Non è più tempo di parlare, è tempo di pregare, far penitenza, prepararsi alla “buona morte”, mediante una “buona vita” (S. Roberto Bellarmino).

Non facciamo più polemiche, si può far un po’ di buon umore, che non guasta mai: “Chi si prende troppo sul serio, non è una persona seria” (Chesterton).

Oramai ci servono solo le “bastonate”, capiamo soltanto quelle, i sillogismi non bastano più. Già padre Pio diceva, negli anni Sessanta, che “oramai non basta più il manganello di legno, ci vuole quello di ferro!”. L’olio di ricino è sorpassato, è ante-marcia, ci vuole il fuoco.

Un filosofo medievale asseriva: “Vi sono degli errori (negare l’evidenza, i princìpi per sé noti) che non possono essere debellati con l’uso della ragione, ma con il ferro e con il fuoco!”. Infatti, “cum negante principio, nequit disputari”; perciò, “non disputar con lor, ma guarda e passa”.

Madonna del Buon Bastone, ora pro nobis!

“Manganello, manganello che rischiari ogni  cervello, mai vaccino e imbroglioncello su di te trionferà!”

di Don Curzio Nitoglia

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