ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 12 marzo 2021

Una Chiesa di Stato

VERSO UN NUOVO LOCKDOWN

Vogliono abituarci a vivere senza Pasqua

Ci abitueremo a vivere senza Pasqua? Se i vertici accettassero ancora una volta di rinunciare alla Pasqua per ossequio ai decreti ministeriali, provocheranno una profonda divisione interna e perderanno molto in autorevolezza. Così la Chiesa assume i criteri del potere e diventa una Chiesa di Stato, con i vescovi suoi funzionari.


Anche la prossima Pasqua rischia fortemente di essere a porte chiuse. Parlo delle porte delle chiese e di quelle dei Tabernacoli. L’incubo zona rossa imperversa con i favori del nuovo governo che non è per niente diverso dei precedenti e se, come è molto probabile, verrà anticipato il coprifuoco alle ore 20, ci troveremmo di fronte al secondo anno consecutivo nell’impossibilità di celebrare i riti pasquali. Due anni senza Lavanda dei Piedi, bacio al Crocefisso, liturgia del Fuoco, annuncio della Resurrezione di nostro Signore. Due Pasque senza comunione eucaristica. Il Corpo di Cristo lontano da noi e noi lontano da lui, nemmeno distribuito sulle palme, neppure ricevuto in piedi, nemmeno consegnatoci dalle mani profane di qualche ministro straordinario in maglioncino e jeans.


Dostoevskij dice che l’uomo è l’animale che si abitua a tutto. Ci abitueremo a vivere senza Pasqua? Vogliono abituarci a vivere senza Pasqua? Quanto continuerà questa cosiddetta pandemia? E se durasse per sempre? E se la volessero far durare per sempre? Accetteremo di stare senza Pasqua per sempre? Ciò che è accaduto una volta rischia di riaccadere ancora. Se nessuno ha detto niente si può pensare che nessuno dirà niente nemmeno le prossime volte. Uno dei metodi per capire se una cosa è buona o cattiva è valutare cosa avverrebbe se fosse sempre applicata: cosa accadrebbe se i governi continuassero a bloccare la Pasqua e se i vescovi continuassero a starsene zitti? Davanti a questa ipotesi – di scuola ma non poi tanto – i cattolici quando comincerebbero a protestare seriamente? Dopo il terzo anno di Pasqua negata? Dopo il quinto? Dopo il decimo? O mai? Quand’è che il vaso sarà ritenuto colmo? Quando i vescovi comincerebbero ad alzare la voce? Quando i sacerdoti comincerebbero a celebrare lo stesso? E quando i laici sfiderebbero le sanzioni e andrebbero ugualmente a baciare il Crocefisso e ad accendere la candelina, nel buio della notte del Sabato Santo, quale segno di “Cristo luce del mondo”?.


Nei mesi da marzo a maggio dell’anno scorso le messe clandestine sono state più di quanto si sia ritenuto. Era nata come una nuova chiesa clandestina che non accettava le linee guida del governo in campo liturgico, considerandole una inaccettabile invasione di campo accompagnata ad una colpevole cedevolezza ecclesiastica. Le linee guida governative durante il Covid sono state disastrose anche dal punto di vista sanitario, figurarsi dal punto di vita liturgico! In una seconda Pasqua senza Messe la Chiesa clandestina aumenterà senz’altro. È anche probabile che la disobbedienza lasci le catacombe e diventi palese, alla luce del sole. I vescovi italiani sanno che c’è questa chiesa clandestina e pronta alla disobbedienza?


Intendono seguire anche questa volta la strada della normalizzazione secondo le direttive del potere politico oppure resisteranno e pretenderanno il rispetto di quanto è della Chiesa e di nessun altro? I vescovi non sono funzionari governativi e la CEI non ha il potere, teologico prima di tutto, per imporre la normalizzazione governativa a tutta la Chiesa italiana. Se i vertici accettassero ancora una volta di rinunciare alla Pasqua per ossequio ai decreti ministeriali, provocheranno una profonda divisione interna e perderanno molto in autorevolezza. Ciò accadrebbe anche per i singoli vescovi se accetteranno, per spirito corporativo, l’accomodamento di maniera, magari con un brontolio sommesso in privato.


Dietro l’atteggiamento remissivo della Chiesa italiana nei confronti dei decreti governativi, soprattutto quando questi richiedono addirittura la chiusura delle Chiese, c’è l’idea, propria della nuova teologia, che primo compito della Chiesa è essere là dove l’uomo vive le sue situazioni esistenziali. Siccome la pandemia è una di queste situazioni, la Chiesa deve essere là, in mezzo agli uomini.


Anche a costo di chiudere la porta della chiesa e del Tabernacolo. Il caso della Chiesa di Melzo di cui la Bussola parla oggi, chiesa sgomberata del Tabernacolo per diventare una sala d'attesa per la vaccinazione, vuole dire proprio questo: il primo sacramento è l’uomo e i luoghi della sua esistenza. La Chiesa, e non solo la chiesa con la c minuscola, diventa così “ospedale da campo” alla lettera.

Anche a costo di chiudere la porta della chiesa e del Tabernacolo. Il caso della Chiesa di Melzo di cui la Bussola parla oggi, chiesa sgomberata del Tabernacolo per diventare una sala d'attesa per la vaccinazione, vuole dire proprio questo: il primo sacramento è l’uomo e i luoghi della sua esistenza. La Chiesa, e non solo la chiesa con la c minuscola, diventa così “ospedale da campo” alla lettera.

La Chiesa ha i propri criteri, i criteri che Cristo le ha dato costituendola nel Suo Corpo e che lo Spirito Santo ispira in essa. Non si può lasciare al potere politico di definire chi sia il buon samaritano, come si debba aiutare chi è in difficoltà e, soprattutto, di definire la difficoltà stessa, perché allora la salvezza diventa salute, per di più una salute equivocamente definita e malamente affrontata. Se i vescovi italiani non sono chiari ora, quando lo saranno?

Stefano Fontana

Gesù sloggia, c'è il vaccino: la sala d'attesa è in chiesa

Prosegue la profanazione dei luoghi sacri nel nome del "dio" vaccino: il Santissimo Sacramento viene portato via e la chiesa dell'ospedale di Melzo diventa una funzionale sala d'attesa per la somministrazione dell'antidoto. Altre soluzioni più rispettose del sacro? Ovviamente sì, ma era troppo comodo approfittare del santuario dato che la Messa è sospesa causa Covid. Il messaggio che passa è quello di una Chiesa di Stato che mette in secondo piano la salvezza di Cristo per la sicurezza sanitaria.



Una sciura minuta e gentile ci viene incontro non appena varchiamo il portone: «Buongiorno, allora: igienizzatevi e passate la fronte sotto lo scanner. I moduli sono in fondo alla navata centrale, davanti all’altare. Compilateli e lasciateli sulla balaustra». Siamo a Melzo, all’ospedale Santa Maria delle Stelle. Più precisamente siamo nella cappella dell’ospedale, una chiesa vera e propria attigua al centro vaccinazioni del nosocomio della cittadina dell’hinterland milanese. È qui che la direzione sanitaria, d’accordo col cappellano del piccolo santuario, ha collocato la sala d’attesa dei pazienti prenotati per le vaccinazioni covid.


Dopo le vaccinazioni in chiesa a Mendicino, abbiamo ora una sala d’attesa in chiesa. Riscaldata, ampia, senza barriere architettoniche, comode sedie e una vista artistica sul crocifisso ligneo che sovrasta il presbiterio. Davvero c’è tutto quello che serve per una vaccinazione di massa, si direbbe. A parte il piccolo particolare che la porticina del tabernacolo è aperta e il Santissimo non c’è. Sloggiato, per permettere ai sanitari e ai volontari, come la gentile signora all’ingresso, di fare al meglio il proprio lavoro. D’altra parte, se non c’è neanche il Padrone di casa da pregare, cosa ci andate a fare in chiesa?

NIENTE MESSA

L’effetto è straniante: attualmente la facciata è interessata da restauro, ma nell’atrio un cartello fa già capire che c’è qualcosa di strano: Entrata Vaccino-Richiamo. 


Una volta varcata la soglia, le sedie sono distanziate a più di due metri l’una dall’altra, ma le poche persone che sono sedute non stanno pregando: “No, guardi, non c’è la Messa – risponde un signore sull’ottantina scarsa -. Noi siamo qui per il vaccino”.


E la Messa? “Col covid è stata sospesa”, ci spiega un altro volontario in camice bianco. “Viene mantenuta soltanto al sabato, ma non si dice più durante la settimana perché ora la chiesa funge da sala d’attesa per le vaccinazioni”. In effetti: che bisogno c’è di dire Messa se adesso c’è il vaccino?


OSPEDALE DA CAMPO?


Volevano la chiesa ospedale da campo? Eccoli accontentati. Il clima è sereno. Sembra tutto normale e forse anche questo è un problema nel problema perché ormai non ci si rende neanche più conto che la chiesa è stata letteralmente presa in ostaggio per un’attività sanitaria che si potrebbe fare altrove e il Santissimo neanche tanto solennemente sloggiato per far posto ai moduli di AstraZeneca e Moderna. 


Il volontario ci accompagna nell’insolito tour: “Vedete, una volta compilato il modulo, il paziente si accomoda e aspetta. Poi quando è il suo turno lo veniamo a prendere e lo accompagniamo al centro vaccinazioni che è proprio qui dopo questa porta”. Il centro vaccini è disposto su un quadrilatero di corridoi al centro del quale c’è un giardino. Chissà, forse anticamente era il chiostro del convento attiguo alla chiesa. Le sedie d’attesa sono vuote, mentre un lato è occupato da un pannello di legno cartonato che delimita il restauro del muro perimetrale della chiesa.

Stretto, effettivamente. Ma tale da giustificare un trasferimento della sala d’attesa in chiesa?

ABUSI E COMODITA'

La domanda non si pone nemmeno. «Il cappellano si è reso disponibile a mettere a disposizione la chiesa, che è proprio attigua, così come chiesto dall’arcivescovo di Milano Mario Delpini». Per la verità, Delpini, come molti altri vescovi, ha detto altro: ha offerto ai medici di medicina generale l’utilizzo di locali di proprietà delle parrocchie per il tempo strettamente necessario e previo accordo siglato con l’avvocatura della Diocesi. Solo che la chiesa non è un semplice locale della parrocchia, ma un luogo di culto. Non capirlo, o far finta di non capirlo, potrebbe essere un abuso non solo liturgico, ma anche dell’accordo dei medici con la diocesi di cui evidentemente ci si vuole approfittare.


Ma per quale motivo? Probabilmente per comodità: il centro vaccini è proprio attiguo, lo spazio è grande. Insomma, perché no? Ecco il punto. Ormai la pandemia ha stravolto le nostre priorità, ribaltato i nostri criteri e messo in cima a tutto la salute del corpo, ma solo quella dal covid 19, mica da tutte le altre malattie.


DAL VIRUS NON CI SALVA DIO...

È giocoforza che, una volta appurato che la vaccinazione ha la priorità su tutto, ma proprio tutto, anche la salute spirituale, il culto a Dio, la fede popolare, beh è facile comprendere come possa passare serenamente in secondo piano. Le Messe? Non servono ora. La chiesa? Senza Messe è inutile, la prestiamo alla causa. Gesù? Per il momento si faccia più in là. Dalla pandemia non sarà certo Dio che vi farà uscire, ma si guarisce con l’antidoto. Deponete i vostri Rosari, lasciate le panche delle chiese a noi sanitari che sappiamo come usarle. Rozzo, d’accordo, ma il messaggio che si trasmette è questo.

La cosa potrebbe funzionare se Melzo fosse stata appena distrutta da una pattuglia di Stukas che avesse lasciato in piedi solo la chiesa. Ma stiamo parlando di un comune ricco, con palestre, chiuse, teatri, chiusi, e persino un palasport dove gioca la locale squadra di basket. Insomma, anche ammesso che il centro vaccinale di non abbia una capienza sufficiente a ospitare in sicurezza anti-assembramento cento vaccinati al giorno, che comunque arrivano tutti scaglionati e quindi spalmabili, si potrebbe ricorrere in emergenza ad altre strutture. O,
alla peggio, chiedere alla Protezione civile una tensostruttura gonfiabile, tende da accampamento. Se ci dormono per giorni interi gli sfollati dopo i terremoti, può andare bene per un quarto d’ora di vaccinazione. Tutto troppo difficile, complicato, permessi, carte bollate, adeguamenti. C'è la chiesa, è così comodo.



CHIESA DI STATO


Per comodità, appunto. Ma anche perché ormai si è perso il senso di che cosa sia una chiesa. Luogo di culto o aula polivalente da adattare alla bisogna, alle emergenze del momento? Luogo senza più il senso del sacro, del trascendente, semplice luogo profanato utilizzato per un servizio, la Messa, che in quanto ormai servizio si può spostare, cancellare, rimandare, sospendere. Tanto non è questa la priorità.

Viene in mente il cardinal Robert Sarah nell’ultimo suo libro: «Insegnare ai cristiani a disprezzare il senso del sacro come una realtà secondaria significa privarli della pienezza dell’intimità con Dio». Non c’è bisogno di un lanciafiamme per insinuare la cultura del disprezzo. Bastano anche questi usi ambigui e svilenti, un po’ approfittatori, nel nome del comunitarismo di Paese, che nascondono però, ormai male, una Chiesa di Stato, la cui fisionomia è sempre più evidente.


Quando domani avremo una qualunque altra emergenza, i sindaci sanno dove andare. Forse per poter usare la chiesa per quello che è dovremmo avere un’emergenza di fede, una pandemia da carenza cronica di spiritualità. Eppure, sembra già in corso, ma si vede che non è stato ancora inventato il tampone che riesca a rivelarla alle autorità sanitarie (dello spirito).

Andrea Zambrano

I Lockdown Servono Solo ad Annichilire l’Occidente. Feroci e Inutili.


Carissimi Stilumcuriali, Agostino Nobile ci offre un’analisi della situazione lucida impietosa, che condividiamo totalmente, e a cui possiamo aggiungere solo – in positivo – che oltre a Ippocrate.org c’è anche il sito Terapie Domiciliari che offre informazione e assistenza, laddove gli organi preposti – Ministero per la salute ecc. insistono con protocolli criminali, del tipo Tachpirina e vigile attesa. Uno scandalo nazionale, reso possibile solo dalla connivenza omertosa delle televisioni e della grande stampa, complici di questa operazione. Grazie ad Agostino, e buona lettura.

 

    I LOCKDOWN SERVONO SOLO AD ANNICHILIRE L’OCCIDENTE 

 

L’Argentina ha avuto il lockdown più lungo del mondo, da marzo a ottobre, ma i contagi sono schizzati alle stelle. Nel novembre 2020 si conta un totale di 1.157.179 contagiati. 

Secondo il Worldmeter in India, con una popolazione di 1,389,345,702, il numero delle persone affette dal Covid fino all’11 marzo 2021 sono 11.305.877, i morti 158,325.  

In Italia, con poco meno di 60 milioni di abitanti, abbiamo oltre 100mila vittime. O gli indiani sono più bravi o i governi occidentali non sono all’altezza della situazione. Dicono che il nostro PM è un grande economista, ma se continua con i lockdown e i vaccini non salverà vite. Darà il colpo di grazia all’economia e aumenterà il numero dei depressi e dei suicidi.

I dati ad oggi disponibili dimostrano che i vaccini in uso (Pfizer BioNTech e Moderna) hanno una durata di protezione documentabile attorno a 4/5 mesi. Per capire se una vaccinazione sarà sufficiente per più anni servirà ripeterla o bisognerà aspettare periodi di osservazione più lunghi.  Inoltre non è ancora chiaro se il vaccino protegge solo dalla malattia o impedisce anche l’infezione. Almeno in un primo momento, dicono AIFA e compagnia bella, anche chi è vaccinato dovrebbe mantenere alcune misure di protezione. Una persona razionale a questo punto dovrebbe chiedersi: allora perché lo Stato spende milioni di euro per i vaccini e affossa l’economia con i lockdown?

Fior di medici hanno ripetuto fino allo sfinimento, con prove e numeri alla mano, che il virus può essere fermato con cure già esistenti, basta non aspettare giorni a girarsi i pollici limitandosi al paracetomolo che fa solo male. Questo errore ha ucciso decine di migliaia di italiani e qualcuno dovrà risponderne.

I malati di Covid possono contattare il sito https://ippocrateorg.org dove dottori in prima linea e professionalmente preparati l’anno scorso e quest’anno hanno salvato migliaia di vite. Perché il PM Draghi li ignora, continuando con i ridicoli lockdown colorati e la politica del vaccino? Perché la Tv e i giornali, tranne eccezioni, non ne parlano? Con le cure appropriate si potevano salvare almento 60/80mila persone. 

Da un dottore mi sono sentito dire “che vuoi che sia qualche morto se milioni di persone possono salvarsi col vaccino?” In pratica, ho replicato, chi si vaccina gioca con la roulette russa. Tu sei pronto all’azzardo? Il suo silenzio mi ha dato la risposta. Questa tipologia umana rappresenta chi ci governa. 

Perché i governi si genuflettono a chi vuole diffondere il terrorismo Covid? Perché le grandi compagnie, che stanno perdendo milioni se non miliardi di dollari, accettano una politica che li sta distruggendo? Compagnie aeree, catene alberghiere, grandi industrie occidentali stanno morendo di inedia economica. L’unica risposta possibile è quella data dalle grandi banche. Vogliono realizzare il Great reset stabilito a Davos e nell’incontro dei G30. 

Se i paesi più industrializzati sono costretti a feroci e paradossali lockdown, significa che le grandi banche hanno raggiunto un potere immenso, mentre le democrazie sono ridotte al lumicino. Tradotto, significa che il voto popolare vale quanto il due di briscola. Se non ci muoviamo, paesi come la Cina compreranno le nostre industrie, aeroporti, hotel, spiagge e pure le nostre case a prezzi stracciati, come hanno fatto in Grecia. Saremo talmente disperati che saremo noi a pregarli di comprare. 

Il Great reset ha un unico obiettivo: cancellare la democrazia per istituire la dittatura social-capitalista cinese. 

Tra l’altro, non è un caso che l’immigrazione irregolare venga metodicamente imposta ai paesi occidentali, mentre i paesi asiatici, in primis la Cina e i paesi musulmani, hanno le frontiere sigillate. I nostri governi e Bergoglio ci dicono che siamo razzisti, ma se la Cina si appropria di Hong Kong e sbatte in galera chi osa attraversare la frontiera senza permesso nessuno si scandalizza. 

In occidente chi osa opporsi alle leggi LGBT, che stanno distruggendo la famiglia naturale e, dunque, l’equilibrio sociale a partire dalle nascite, viene omofobizzato e rischia il lavoro. In Cina, come nei paesi musulmani, gli omosessuali vengono imprigionati o impiccati, ma il mainstream non vede, non sente, non parla. Ma siamo davvero così fessi da credere ancora all’ipocrisia dei governi, dell’informazione mainstream e di Bergoglio?

Dato che all’orizzonte non si vedono politici con gli attributi e la Chiesa fa il gioco di una Cina che sta perseguitando i cristiani e non solo, i cittadini dovrebbero organizzarsi e inondare le strade di tutto l’occidente. Chi controlla le grandi banche e i loro portaborse del mondo mediatico, hanno terrore solo della furia popolare. 

Se ci sono  ancora persone scaltre e dignitose nei servizi segreti, nelle forze dell’ordine, nella magistratura, giudici, giornalisti, studenti e chiunque abbia un minimo di potere nei gangli sociali non possono farsi ancora ingannare dall’incredulità e dalla paura. Andate fino in fondo ai paradossi sopra menzionati e alle decine di incongruenze imposte dai nostri governi. Valutate voi. Difendete il nostro futuro e la vita dei nostri figli. 

Agostino Nobile

Marco Tosatti

12 Marzo 2021 Pubblicato da  9 Commenti

https://www.marcotosatti.com/2021/03/12/i-lockdown-servono-solo-ad-annichilire-loccidente-feroci-e-inutili/

San Pietro: Francesco proibisce la Messa Tradizionale in Latino

La Segreteria di Stato di Francesco ha proibito tutte le Messe private nella Basilica di San Pietro con un decreto del 12 marzo pubblicato anche su Rorate-Caeli.Blogspot.com.

Tutte le Messe nella Basilica di San Pietro dovranno essere con-celebrazioni di Nuovo Rito, "animate" da "lettori" e "cantori".

Sulla Messa Tradizionale in Latino, il decreto dice: "La Forma Straordinaria può essere celebrata solo da preti autorizzati a orari prestabiliti nella Cappella Clementina della cripta." Tuttavia, secondo la Summorum Pontificum ogni prete è autorizzato a celebrare la Vecchia Messa.

Rorate-Caeli commenta che la Messa in Latino è di nuovo relegata nelle catacombe: “Ci odiano davvero;” e “vogliono farci morire e sparire tutti," scrive il blog. Premio di consolazione: la piccola Cappella Clementina, senza finestre, contiene le Reliquie di San Pietro.

Questa decisione totalmente satanica significherà che la gran maggioranza degli altari di San Pietro non verrà più usata.

#newsPyjbnbqtck
it.news
https://gloria.tv/post/HqUijsnYbv383X1smgDDQ9X6a

Lo scopo di tutti quei lockdown più duri…spiegato bene

https://twitter.com/LiaQuartapelle/status/1370033467946381313

Matrimonio tra Claudio Martelli e Lia Quartapelle: le pubblicazioni sul sito del Comune di Milano

Lia Quartapelle (Pd) e l’ex vice segretario del Psi Claudio Martelli si sposeranno a Tel Aviv
Le pubblicazioni sul sito del Comune di Milano

Potrebbe interessarti: https://www.milanotoday.it/politica/martelli-quartapelle-sposi.html

(Astana non era ancora pronta)



https://m.facebook.com/events/160678359209984/

 https://www.maurizioblondet.it/lo-scopo-di-tutti-quei-lockdown-piu-duri-spiegato-bene/



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