Il grande reset è un crimine contro Dio
Appare sempre più evidente la macchinazione costruita intorno all'emergenza pandemica per ridisegnare in senso oligarchico e virtuale la società occidentale. Mons. Viganò punta il dito contro un gruppo di potere formato da persone accusate di avere ordito un "crimine contro Dio". C'è modo di fermare le "armate delle tenebre" che paralizzano il mondo per mezzo della paura? Ne parliamo a "Dietro il Sipario" in compagnia di Massimo Mazzucco, Francesco Lamendola e Guido Salerno aletta
Visione TV - Dietro il sipario - Talk Show https://www.youtube.com/watch?v=2hRwcmR3kX4Vaccini anti Covid: in UE 5.360 morti e 240.000 eventi avversi
L’EudraVigilance, il database europeo per la gestione e l’analisi delle segnalazioni di sospetti eventi avversi ai medicinali autorizzati, ha aggiornato al 27 marzo 2021 il report sulle reazioni avverse rilevate in Europa a seguito della campagna di vaccinazione anti Covid-19.
Andiamo quindi a vedere quali sono i dati più recenti a nostra disposizione per i farmaci al momento autorizzati dall’Agenzia Europea del Farmaco (EMA), a tre mesi dall’inizio delle vaccinazioni.
Vaccino Covid AstraZeneca
Relativamente al vaccino anti Covid AstraZeneca ChAdOx1 nCoV-19 sono stati segnalati 107.733 eventi avversi, di cui 82.645 nella fascia di età tra 18 e 64 anni:
Gli Stati con più eventi avversi segnalati sono Olanda (10.324 casi), Italia (7.264 casi) e Francia (7.214 casi):
Di tutte le reazioni circa il 62% sono indicate come “gravi” e, secondo quanto indicato dall’EMA , esse corrispondono ad un:
“evento medico che provoca la morte, è pericoloso per la vita, richiede ricovero in ospedale, provoca altra affezione di rilevanza medica o prolungamento dell’ospedalizzazione esistente, provoca disabilità o invalidità persistente o significativa, oppure rappresenta un’anomalia congenita o un difetto alla nascita. Inoltre, può riferirsi ad altri eventi medici importanti che potrebbero non essere correlati immediatamente a un pericolo di vita o provocare la morte o l’ospedalizzazione, ma potrebbero compromettere il paziente o richiedere un intervento (trattamento) per evitare uno degli altri esiti sopra elencati.”
Relativamente agli esiti fatali si contano 837 decessi successivi alla somministrazione del vaccino Covid AstraZeneca, come possiamo osservare in figura:
Vaccino Covid Pfizer/Biontech
Per quanto riguarda il vaccino anti Covid Pfizer/Biontech Tozinameran sono stati segnalati 121.514 eventi avversi, di cui 96.577 nella fascia di età tra 18 e 64 anni:
L’Italia si trova al primo posto per numero di casi individuali segnalati (36.295 casi), seguita da Francia (12.124 casi) e Olanda (12.046 casi):
Di tutte le reazioni indicate dall’Eudravigilance, circa il 31% sono indicate come “gravi”.
E’ possibile inoltre estrarre dal portale un totale di 3268 decessi successivi alla somministrazione del vaccino anti Covid Pfizer/Biontech, come possiamo osservare in figura:
Vaccino Covid Moderna
Relativamente al vaccino anti Covid Moderna CX-024414 al 27 marzo si rilevano 9625 eventi avversi (circa il 47% dei quali indicati come “gravi”), di cui 6059 nella fascia di età tra 18 e 64 anni:
L’italia si trova al terzo posto con 922 casi, dietro Olanda (1956 casi) e Spagna (937 casi):
In merito ai 1255 decessi segnalati, infine, la situazione per le diverse categorie di reazioni disponibili sulla piattaforma dell’EMA è riassunta in figura:
Conclusioni
Da tali dati emergono subito alcune anomalie da segnalare, come ad esempio l’elevato numero di eventi avversi relativi al nostro paese.
Questo potrebbe trovare giustificazione se l’Italia fosse avanti nella campagna di vaccinazione, ma non ci sono sostanziali differenze rispetto agli altri paesi europei in termini di dosi somministrate per 100 persone, come possiamo osservare in figura:
Un’altra anomalia che emerge per l’Italia è il basso tasso di segnalazione per le reazioni avverse in seguito al vaccino AstraZeneca. Ricordiamo infatti che per l’AIFA:
“Il Decreto del Ministero della Salute 30 aprile 2015 ha ribadito l’obbligo di segnalare tempestivamente le sospette reazioni avverse da farmaci e da vaccini e ha definito dei limiti di tempo entro cui gli operatori sanitari sono tenuti ad effettuare la segnalazione alla Rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF) dell’AIFA.”
Rimane difficile, pertanto, credere che al 27 marzo siano solamente 7200 i sospetti eventi avversi segnalati, e la spiegazione più semplice di queste incongruenze ci viene fornita dalla stessa Agenzia Europea del Farmaco:
“I dati disponibili sul portale si basano su reazioni avverse segnalate spontaneamente da pazienti, operatori sanitari o altre fonti, le quali vengono successivamente inviate elettronicamente a EudraVigilance sotto forma di ICSR da parte delle autorità nazionali di regolamentazione dei medicinali o delle ditte farmaceutiche. “
Tale sistema di sorveglianza passivo, quindi privo di una registrazione automatica dell’evento, rischia di condurre ad una forte sottostima delle reazioni avverse, e ciò spiegherebbe le anomalie sopra osservate.
Questo è anche quanto avviene per il database statunitense Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS), per il quale questo report dell’Harvard Pilgrim Health Care del 2011 suggerisce come meno dell’1% di tutti gli eventi avversi legati alle vaccinazioni siano segnalati al governo statunitense.
Relativamente all’incidenza dei singoli farmaci le dosi somministrate per ciascuna tipologia di prodotto non sono disponibili per tutti i paesi dell’UE, tuttavia il portale Ourworldindata.org fornisce questa classificazione per alcuni Stati, tra cui l’Italia, dalla quale abbiamo dedotto il tasso di segnalazione delle reazioni avverse per 100.000 dosi, sintetizzato in figura:
Se consideriamo anche i dati che provengono dalla Gran Bretagna, ne concludiamo come non ci siano sostanziali differenze in termini di pericolosità tra il vaccino caduto sotto i riflettori, il ChAdOx1 nCoV-19, e quelli di Pfizer e Moderna.
E allora perchè si parla dei problemi di AstraZeneca ma non di quelli relativi ai vaccini sperimentali ad mRNA?
La risposta non è semplice. Potrebbe semplicemente essere una questione mediatica viste le fasce di età coinvolte, o potrebbe esserci una relazione con questioni di natura economica e/o geopolitica.
Quella che è certa è invece la mancanza di trasparenza da parte dei nostri politici e responsabili della sanità, di cui riportiamo solo uno tra i molteplici esempi.
Intervistato dal tg2 (minuto 14:45), il direttore del Policlinico San Martino di Genova Salvatore Giuffrida commenta così il decesso della giovane insegnante ligure avvenuto nella giornata di Domenica 4 aprile, a seguito di quadro trombotico ed emorragico cerebrale :
” In Italia per una patologia simile ogni anno si verificano 600.000 casi con 200.000 morti, quindi metterlo in stretta relazione con il vaccino è direi del tutto impossibile”
Quello che il direttore si è scordato di aggiungere, sicuramente in buona fede, è che per le 200.000 morti per malattie del sistema circolatorio (che comprendono anche le trombosi) registrate nel 2018 dall’ISTAT, soltanto 8000 si sono verificate nella fascia d’età interessata dai recenti fatti di cronaca:
Mentre i dietrofront su AstraZeneca proseguono in tutta Europa, così come l’ostinato silenzio su Pfizer e Moderna, media e politici si affannano a smentire correlazioni e pericolosità di questi farmaci ancora in fase di sperimentazione.
Quello che rimane a tre mesi dall’inizio delle vaccinazioni, alla faccia del consenso libero e informato, sono le 240.000 reazioni avverse segnalate e le 5.360 persone decedute.
Di Filippo Della Santa, ComeDonChisciotte.org
https://comedonchisciotte.org/vaccini-anti-covid-in-ue-5360-morti-e-240-000-eventi-avversi/
Mons. Carlo Maria Viganò
ilfriuliveneziagiulia.it
Questa Lettera riflette in larga parte l’intervento che darò ai partecipanti al prossimo summit “Truth Over Fear: Covid-19, the Vaccine, and the Great Reset”, organizzato da Patrick Coffin, che si terrà tra il 30 Aprile e il 1° Maggio 2021. Questo evento importantissimo vede la partecipazione di oltre venti dei più importanti medici, ricercatori e avvocati del mondo e fornirà un approccio scientifico e di buon senso alla pseudopandemia. Tutte le persone hanno diritto al consenso informato. La registrazione online al summit può essere effettuata qui: www.restoretheculture.com
“TRUTH OVER FEAR:
COVID-19, THE VACCINE,
AND THE GREAT RESET”
Ecce nova facio omnia
Ap 21, 5
Quanto abbiamo appreso sin ora a proposito della pseudopandemia, ci dà il quadro di una realtà inquietante e di un’ancor più inquietante cospirazione criminale, ordita da menti traviate. Questa realtà, tuttavia, non viene presa in considerazione da quanti, ipnotizzati dall’indottrinamento mediatico, si ostinano a considerare una grave influenza stagionale come un flagello pandemico, inefficaci le cure conosciute e miracolosi i cosiddetti vaccini dichiaratamente inutili e dannosi.
La reputazione delle case farmaceutiche
Sappiamo che i colossi farmaceutici – Astra Zeneca, Pfizer, Moderna, Johnson & Johnson – non solo non hanno seguito i protocolli ordinari per la sperimentazione dei farmaci, ma hanno alle loro spalle una lunga storia di condanne per aver già in precedenza causato gravi danni alla popolazione, distribuendo vaccini rivelatisi causa di patologie invalidanti.
Conflitti di interesse
Sappiamo quali siano i macroscopici conflitti di interessi sussistenti tra le case farmaceutiche e gli organi preposti al loro controllo: in molti casi, dipendenti di queste aziende sono passati negli enti che devono approvare e autorizzare l’uso dei farmaci, ed è difficile pensare che costoro – che spesso continuano ad avere legami professionali con BigPharma – abbiano la libertà di esprimere una valutazione equa e prudente. Anzi, abbiamo visto proprio recentemente con il caso di Astra Zeneca in Europa che la palese nocività del cosiddetto vaccino – dinanzi alla quale alcuni Stati ne hanno sospeso la distribuzione – non sono considerati motivo sufficiente dall’EMA (European Medicines Agency) per vietarne l’adozione. Le recenti rilevazioni sugli effetti collaterali gravi sono state concepite per escludere la maggior parte dei casi e soprattutto per ignorare deliberatamente il rapporto di causalità sussistente tra l’inoculazione del vaccino e le sue conseguenze a breve o lungo termine.
Immunità per gli effetti collaterali
Sappiamo che, in spregio a qualsiasi principio giuridico e di tutela della popolazione, le case farmaceutiche hanno preteso l’immunità totale per i danni che dovessero derivare ai pazienti, ai quali viene chiesto di firmare, assieme al consenso informato, una forma di liberatoria. Così, assieme agli scandalosi profitti per la vendita dei vaccini, le multinazionali del farmaco si garantiscono l’impunità per un’operazione criminale, condotta con la complicità delle Istituzioni internazionali e dei Governi.
Segretezza delle clausole contrattuali
Sappiamo che i termini contrattuali degli accordi stipulati dagli Stati e dall’Unione Europea con queste case farmaceutiche sono inaccessibili e secretati: nemmeno i Parlamentari ed i rappresentanti politici possono conoscere le clausole che hanno dovuto approvare a scatola chiusa. E sappiamo che le stesse case farmaceutiche non solo non si assumono alcuna responsabilità sugli effetti collaterali, ma dichiarano di non garantirne l’efficacia, a partire dalla immunità al virus.
L’origine cinese del virus
Sappiamo che il SARS-CoV-2 è con ogni probabilità un virus prodotto in laboratorio, con la complicità della dittatura cinese: la quale, essendo tra i principali finanziatori dell’OMS dopo la Bill & Melinda Gates Foundation, ha potuto impedire che venisse svolta un’indagine sull’origine del virus e sulle prime fasi del contagio.
Complicità del personale sanitario
Sappiamo che tutti gli Stati, salvo rarissime eccezioni, si sono immediatamente adeguati ai più assurdi protocolli sanitari dell’OMS, ad iniziare dalla sciagurata decisione di non curare i malati all’insorgere dei primi sintomi, e di sottoporli a ventilazione profonda una volta che la sindrome influenzale degenerava in polmonite bilaterale acuta. E questo è avvenuto con l’esecrabile complicità del personale sanitario – dai medici di base al personale ospedaliero – provocando migliaia di morti non per Covid, come ci viene detto dal mainstream, ma per l’errata terapia.
Delegittimazione e boicottaggio delle cure disponibili
Sappiamo anche quale sia stata la furiosa campagna contro l’efficacia delle cure già esistenti, dall’uso del plasma iperimmune ai farmaci che molti medici, anche in violazione delle norme sanitarie imposte in questi mesi, hanno ritenuto loro dovere somministrare, con successo, ai loro pazienti. E non è difficile comprendere che il costo contenuto delle cure, il fatto che molte di esse non siano soggette a brevetti e soprattutto la loro immediata efficacia nella cura rappresentano per le case farmaceutiche e per i loro complici un motivo più che sufficiente per contrastarle, screditarle e giungere a farne vietare l’uso.
Un progetto pianificato da anni
Sappiamo che per condurre questa operazione criminale – poiché di crimine contro Dio e contro l’umanità si deve parlare, e non di una sventurata fatalità – è stata necessaria una pianificazione di anni, condotta con sistematicità per depotenziare i piani pandemici nazionali, ridurre drasticamente i posti letto negli ospedali e nelle terapie intensive, creare una massa di dipendenti ciechi, sordi e muti; dipendenti, non più medici, che antepongono la sicurezza del posto di lavoro al loro dovere di curare i malati. Il giuramento di Ippocrate è stato violato in nome del profitto delle case farmaceutiche e del perseguimento di un progetto di ingegneria sociale.
Coinvolgimento del sistema sanitario
Sappiamo che per ottenere la complicità dei medici e degli scienziati non si è solo fatto ricorso al sistema di corruzione e di conflitti di interessi vigente da decenni, ma anche alla distribuzione di premi e bonus in denaro. Per fare un esempio, in Italia un medico specializzato percepisce 60 euro l’ora per inoculare i vaccini nei centri vaccinali; ai medici di base sono riconosciuti incentivi per ogni paziente fatto vaccinare; un letto di terapia intensiva viene pagato dal Servizio Sanitario Nazionale circa 3.000 euro al giorno. È evidente che né i medici di base, né il personale ospedaliero, né tantomeno le aziende sanitarie regionali hanno alcun interesse a privarsi di proventi ingentissimi, dopo che per un decennio la sanità pubblica è stata demolita in nome di tagli agli sprechi imposti dall’Unione Europea. Per darvi un’idea, l’Italia ha ricevuto ben 72 inviti da Bruxelles perché chiudesse tutti i piccoli ospedali che oggi, col pretesto della pandemia, vengono riaperti e finanziati con i fondi che l’Unione Europea stanzia in prestito con vincoli e condizionalità che in altri momenti avremmo giudicato inaccettabili. Eppure quegli ospedali funzionavano bene, permettevano di offrire un servizio capillare ai cittadini ed erano in grado di evitare la diffusione del contagio.
Il ruolo fondamentale dei media
Sappiamo che ai media gli Stati hanno concesso finanziamenti, quale contributo per l’informazione sul Covid. In Italia il Governo Conte ha stanziato cifre ingenti perché il sistema di informazione nazionale desse una versione univoca sulla pandemia e censurasse qualsiasi voce di dissenso. La diffusione dei dati sui contagi e sui decessi è stata manipolata grossolanamente, facendo credere che i positivi ai test dovessero essere considerati malati, anche se gli asintomatici non sono contagiosi – per stessa ammissione dell’OMS e degli organi analoghi negli Stati Uniti, in Canada, in Australia, ecc. E a fianco di questi finanziamenti governativi, in molti casi il conflitto di interessi con le case farmaceutiche ha potuto interferire anche con le scelte delle emittenti e dei giornali, da un lato perché BigPharma rappresenta uno dei principali acquirenti di spazi pubblicitari, dall’altra perché essa è presente nei consigli di amministrazione delle società dell’informazione. Difficile credere che il direttore di una testata giornalistica, anche se persuaso della frode pandemica, oserebbe mettersi contro l’amministratore delegato o privarsi dei profitti pubblicitari di Pfizer o della Johnson & Johnson.
La responsabilità dei social
Sappiamo che oltre alla complicità dei media si è mossa la macchina infernale dei social, da Facebook a Twitter, da Google a YouTube, con un’operazione di censura sfrontata e scandalosa, giunta a cancellare i profili di eminenti scienziati e di affermati giornalisti, per il solo fatto di non obbedire ai diktat della narrazione Covid. Anche in questo caso non stupisce scoprire i rapporti economici e di parentela sussistenti tra questi colossi multinazionali, divenuti con il tempo proprietari dell’informazione e arbitri di chi abbia diritto alla libertà di espressione e chi no.
Cui prodest?
Sappiamo anche chi sono i primi beneficiari della pandemia, in termini economici: gli usurai delle banche, che hanno il potere di tenere in vita aziende allineate ideologicamente e allo stesso tempo di far fallire piccole realtà imprenditoriali che rappresentano un fastidioso intralcio all’instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale. Queste piccole aziende, diffuse soprattutto nel Vecchio Continente ed in modo particolare in Italia, costituiscono il tessuto sociale e l’identità economica di molte nazioni. La loro diffusione capillare disturba le multinazionali della grande distribuzione, da Amazon a JustEat, che in periodo di lockdown hanno aumentato i propri profitti in modo scandaloso in danno delle normali attività commerciali. Poiché quel libro che potevamo comprare dal librario all’angolo ora lo dobbiamo ordinare online, assieme al pranzo, al toner della stampante, al detersivo per la lavastoviglie. Questa new economy si è imposta con prepotenza nell’arco di poche settimane grazie alla concomitante chiusura dei negozi e al divieto di circolazione imposto ai cittadini.
La scuola
Sappiamo che la necessità di indottrinare le giovani generazioni non poteva escludere da questo piano anche l’istruzione scolastica e universitaria, che oggi viene impartita a distanza con gravissime conseguenze psicologiche per i bambini e i ragazzi. Questa operazione pone oggi le premesse per far sì che un domani si possa unificare l’insegnamento offerto via internet, decidendo quali siano gli insegnanti che possono tenere le lezioni e cosa debbano dire; e non mi stupirei se a breve questa forma univoca di istruzione prevedesse un numero sempre più esiguo di docenti: un solo professore di Storia per tutti gli allievi di una nazione, con un programma definito e controllato. Non è questa un’eventualità così remota quando qualsiasi studente viene obbligato a connettersi online e non può più avvalersi del professore della sua scuola, costretto al pensionamento o allontanato dall’insegnamento perché non si adegua agli ordini del potere. Né ci possiamo stupire se i nuovi docenti saranno degli ologrammi che elaborano algoritmi o inquietanti intelligenze artificiali che indottrinano milioni di ragazzi, alla teoria gender, alla dottrina LGBT e a tutte le aberrazioni morali di cui abbiamo avuto anticipazione in questi anni.
I promotori della pandemia
Sappiamo chi sono i teorizzatori della pandemia come instrumentum regni, da Bill Gates a George Soros, in una rete di complicità e di interessi talmente vasta e organizzata da rendere praticamente impossibile qualsiasi misura di contrasto. Assieme a loro troviamo il più inquietante repertorio di organizzazioni sedicenti filantropiche e di lobby di potere, come il World Economic Forum con Klaus Schwab, l’OMS e tutte le sue ramificazioni nazionali, la Commissione Trilaterale, il gruppo Bildelberg, il Council for Inclusive Capitalism capeggiato da Lady Lynn Forester de Rothschild e sotto la direzione spirituale di Bergoglio e, più in generale, la falange di multinazionali, banche e gruppi di potere che fanno capo a questa cupola di cospiratori. Non ci si stupisca se, in perfetta coerenza con i piani di costoro, si muovono anche le sette e i movimenti satanisti mondiali, ad iniziare dalla Chiesa di Satana, che esalta l’aborto come rituale propiziatorio per la fine della pandemia, esattamente come BigPharma impone pseudovaccini prodotti con feti abortivi.
Asservimento della Gerarchia cattolica
Sappiamo infine – e questo è certamente l’aspetto più sconvolgente – che in questo piano è presente anche parte della Gerarchia cattolica, che in Jorge Mario Bergoglio trova un obbediente predicatore della narrazione pandemica e il principale sponsor dei vaccini, che non ha esitato a definire «un dovere morale» nonostante le gravissime criticità etiche e religiose che essi implicano. Bergoglio è giunto a farsi intervistare dal vaticanista Domenico Agasso, in una conversazione raccolta in un libro dal titolo Dio e il mondo che verrà, per raccomandare alle masse la somministrazione del siero genico e fornire un autorevole quanto sciagurato avvallo all’ideologia del mondialismo.
E sin dallo scorso Marzo 2020 la Santa Sede si è dimostrata perfettamente allineata al piano globalista ordinando la chiusura delle chiese, la sospensione delle celebrazioni e l’amministrazione dei Sacramenti. Se questo non fosse realmente accaduto, ed anzi si fosse udita una forte condanna di questo progetto antiumano e anticristico, difficilmente i vertici della Chiesa Cattolica avrebbero accettato di sottomettere le moltitudini alle assurde limitazioni delle libertà naturali, in nome di un asservimento non solo ideologico, ma evidentemente anche economico e sociale.
Non dimentichiamo che, quale controparte della perdita di fedeli nelle chiese ed alla conseguente drastica riduzione delle offerte per le Conferenze Episcopali, vi dev’essere necessariamente una forma di finanziamento alternativo che non tarderemo a scoprire. Penso che in questa operazione non sia estranea né la Cina comunista, né la de Rothschild, né Bill e Melinda Gates (che, come appreso da fonte autorevole, avrebbero aperto un conto allo IOR), né la rete di partiti e movimenti sedicenti democratici – la Sinistra internazionale – obbediente all’ideologia globalista.
D’altra parte, il Great Reset prevede l’instaurazione di una Religione Universale, ecumenica, ecologica e malthusiana, che vede in Bergoglio il suo naturale leader, come riconosciuto recentemente dalla Massoneria. L’adorazione della pachamama in Vaticano, l’accordo di Abu Dhabi, l’Enciclica Fratelli tutti e il prossimo sabba di Astana vanno tutti in questa direzione, compiendo quell’inesorabile processo dissolutorio della Chiesa iniziato con il Concilio Vaticano II.
Se qualcosa non serve, serve ad altro
Occorre riconoscere che l’apparente illogicità di quanto vediamo accadere – cure preventive boicottate, terapie erronee, vaccini inefficaci, lockdown senza utilità, uso di mascherine assolutamente inutili – acquisisce perfetta razionalità non appena si comprende che il fine dichiarato – sconfiggere la presunta pandemia – è una menzogna, mentre il fine reale è appunto la pianificazione di una crisi economica, sociale e religiosa usando come strumento una pseudopandemia provocata ad arte. Solo così si comprende la simultaneità e univocità dei provvedimenti adottati dai vari Paesi, la medesima narrazione dei media, il comportamento dei leader politici. Vi è un unico copione sotto un’unica regia, che si avvale della collaborazione e della complicità di politici e governanti, medici e scienziati, Vescovi e sacerdoti, giornalisti e intellettuali, attori e influencer, multinazionali e banchieri, dipendenti pubblici e speculatori. Profitti e guadagni sono strumentali a questo scopo, perché comprano e si assicurano la fedeltà dei subalterni; ma questa guerra – non dimentichiamolo mai! – è una guerra ideologica e religiosa.
Due mondi opposti
Questa crisi serve per creare le condizioni necessarie a rendere inevitabile il Great Reset, ossia la transizione dal mondo basato sulla civiltà greco-romana e sulla Cristianità ad un mondo senz’anima, senza radici, senza ideali. In pratica, il passaggio dal Regno di Cristo al regno dell’Anticristo, dalla società virtuosa che punisce i malvagi alla società empia e viziosa che punisce i buoni. Perché quella detestabile idea di uguaglianza che ci è stata instillata dai liberi pensatori prima è servita a mettere sullo stesso piano bene e male, giusto e ingiusto, bello e brutto, col pretesto di riconoscere libertà di espressione; oggi essa serve per promuovere e addirittura rendere obbligatorio il male, l’ingiustizia e ciò che è brutto, per delegittimare e proibire il bene, la giustizia e la bellezza. Coerentemente con questa visione, anche l’ecumenismo – inizialmente introdotto nel sacro recinto dal Concilio col pretesto di avvicinare eretici e scismatici – mostra oggi la sua carica anticristica, inglobando in un pantheon infernale tutte le false religioni ma proscrivendone la Religione Cattolica Apostolica Romana, perché essa l’unica vera e in quanto tale è inconciliabile con l’errore dottrinale e la deviazione morale.
Dobbiamo quindi comprendere che, se non assisteremo passivamente ai cambiamenti in corso e non ci lasceremo imporre l’ideologia globalista in tutte le sue più abbiette declinazioni, verremo presto considerati criminali, hostes publici perché fedeli a un Dio geloso, che non tollera commistioni con gli idoli e con le prostituzioni. L’inganno della libertà, dell’uguaglianza e della fraternità propagandate dalla Massoneria consiste proprio nell’usurpare il primato di Dio per darlo a Satana, con il pretesto apparente – e comunque erroneo e immorale – di mettere Dio e Satana sullo stesso piano in modo da consentire una presunta libertà di scelta che moralmente non esiste. Ma lo scopo finale, quello vero e inconfessabile, è fondamentalmente teologico perché l’autore della ribellione è sempre il medesimo, l’eterno Sconfitto.
Nemo propheta in patria
Certo, quello che vediamo accadere oggi sotto i nostri occhi poteva esser compreso e previsto da anni, se solo avessimo prestato attenzione a quanto i teorizzatori del Great Reset dichiaravano impunemente. In realtà chi aveva denunciato questo piano, oggi in via di realizzazione, è stato definito complottista, ridicolizzato o fatto passare per pazzo, ostracizzato dall’informazione mainstream e criminalizzato, allontanato dalle cattedre universitarie e dalla comunità scientifica. Oggi comprendiamo quanto lungimiranti fossero gli allarmi lanciati, e quanto potente sia la macchina organizzativa messa in campo dai nostri avversari. In nome della libertà, ci siamo abituati a vederci privati del diritto di parola e di pensiero, e si va già concretizzando il tentativo di patologizzare il dissenso per legittimare campi di detenzione e vincolare spostamenti e attività sulla base del passaporto sanitario.
Dissonanza cognitiva
Davanti alla realtà, tuttavia, è difficile comprendere il motivo per cui l’intera popolazione mondiale si sia lasciata convincere dell’esistenza di un virus pandemico ancora da isolare ed abbia potuto accettare supinamente delle limitazioni alla propria libertà che in altri momenti avrebbero portato la rivoluzione e le barricate nelle strade. Ancor più incomprensibile non è tanto l’assenza di una vera e propria reazione sociale e politica, ma l’incapacità di vedere la realtà in tutta la sua cruda evidenza. Ma questo è dovuto, come sappiamo, all’azione scientifica di manipolazione delle masse che ha portato inevitabilmente a quel fenomeno che la psicologia sociale chiama «dissonanza cognitiva», ossia la tensione o il disagio che proviamo dinanzi a due idee opposte e incompatibili.
Lo psicologo e sociologo Leon Festinger dimostrò che tale disagio ci porta a elaborare queste convinzioni secondo tre modalità, in modo da ridurre l’incongruenza psicologica che la dissonanza determina: cambiare il proprio atteggiamento, cambiare il contesto o cambiare il comportamento. La persona comune, non riuscendo a comprendere né tantomeno a riconoscere razionalità in quello che i media diffondono ossessivamente sul Covid, accetta l’assurdità di un virus influenzale presentato come più devastante dell’ebola, perché non vuole accettare che i suoi governanti stiano mentendo spudoratamente, con lo scopo di ottenere la distruzione sociale, economica, morale e religiosa di un mondo che qualcuno ha deciso di cancellare.
Non sa accettare che la menzogna possa esser spacciata per verità, che i medici non curino ed anzi facciano morire i pazienti, che i magistrati non intervengano per i crimini e le violazioni palesi, che i politici siano tutti obbedienti ad una lobby senza volto, che Bergoglio voglia demolire la Chiesa di Cristo per sostituirla con un’infernale parodia massonica. Così, per questa volontà di non accettare l’inganno e di non voler quindi prendere posizione contro di esso e contro i suoi propagatori, egli si rifugia nella comoda narrazione mainstream, sospendendo il giudizio e lasciando che altri gli dicano cosa pensare, anche se irrazionale e contraddittorio.
Miliardi di persone si sono rese volontariamente schiave, vittime sacrificali al Moloch mondialista, lasciandosi persuadere dell’ineluttabilità di una situazione surreale e assurda. Anzi: proprio l’assurdità di quanto vediamo e di quello che ci viene detto sembra dare maggior forza alle ragioni di chi, dopo duecento anni di rivoluzioni in nome della presunta libertà, accetta la tirannide come un fatto normale e sale verso il patibolo con la rassegnazione di chi, in fondo, si è convinto di essere in qualche modo colpevole.
Suscita non minor sgomento il comportamento di quanti, in spregio a qualsiasi evidenza scientifica, pensano di poter risolvere questa crisi deplorando l’inefficienza nella distribuzione dei vaccini, o di porre rimedio ai danni del lockdown garantendo sussidi alle aziende e ai lavoratori. Costoro insomma vorrebbero scegliere se essere giustiziati mediante impiccagione o ghigliottina, senza nulla eccepire sulla legittimità di questa condanna.
E subito si inalberano non appena qualcuno formula obiezioni, tacciandolo di cospirazionismo o di negazionismo, proclamandosi favorevole ai vaccini e dando attestazioni di fedeltà all’ideologia dominante. E non si accorgono che proprio nello stanziare sussidi alle aziende danneggiate dal lockdown essi legittimano quel reddito universale teorizzato dal Great Reset e fortemente auspicato anche dal Vaticano; non si accorgono che non può esistere un vaccino per un virus mutante, e che l’antigene che dovrebbe garantire l’immunità ad una sindrome influenzale non può esistere, finché il virus non viene isolato e non solamente sequenziato. Essi ricordano quanti, in ambito cattolico, deplorano le derive dottrinali e morali di Bergoglio, senza comprendere che sono in perfetta coerenza con le basi ideologiche del Concilio. Anche qui, come vediamo, la razionalità viene annullata per far posto alla dissonanza cognitiva e accettare l’assurdo.
L’uomo non è un automa
Vi è però un elemento di cui i cospiratori non hanno tenuto conto: la debolezza umana da un lato e la potenza di Dio dall’altro. La debolezza umana farà sì che alcuni dei complici di questa congiura non siano del tutto obbedienti agli ordini impartiti, o che pensino di poter ricavare un vantaggio personale dalla pseudopandemia facendo venire alla luce imbrogli e corruzione; alcuni penseranno prima al proprio interesse, altri imporranno l’obbligo vaccinale a chiunque, ma avranno qualche scrupolo quando si tratterà di vaccinare i figli o il genitore anziano; alcuni temeranno che la farsa pandemica possa in qualche modo coinvolgerli nello scandalo, e inizieranno a confessare e a parlare; altri verranno usati e poi saranno messi brutalmente da parte, e questo susciterà in loro la volontà di vendetta e li porterà a svelare i retroscena del piano. Un po’ alla volta questo colosso dai piedi di argilla crollerà, inesorabilmente, sulle proprie menzogne e sui propri delitti.
Un salutare ammonimento
Dall’altro lato vi è la potenza di Dio. Alcuni di noi, all’inizio, credevano che la pandemia fosse reale e con spirito soprannaturale pensavano che essa fosse in qualche modo una punizione divina per le gravissime colpe dei singoli e delle nazioni: chiedevano atti di riparazione e preghiere per invocare la fine della pestilenza. Dinanzi all’evidenza che non vi è nessuna pandemia e che i decessi sono stati causati deliberatamente per ingigantirne gli effetti sulla percezione della popolazione, possiamo considerare il Covid come un flagello non in sé, ma per tutto ciò che esso ha mostrato: il piano di Satana per l’instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale, che dovrebbe condurre al regno dell’Anticristo. Il Signore ci mostra, con la severità del Padre, che ancora vuole ammonire i Suoi figli e l’umanità traviata circa le conseguenze del peccato. Ci fa vedere quale mondo ci aspetta se non sapremo convertirci, abbandonando la via della perdizione e facendo ritorno a Lui, all’obbedienza alla Sua santa Legge, alla vita della Grazia.
La risposta dei Cattolici
Ma perché le nazioni tornino a Dio, occorre che i suoi membri Gli appartengano già. Perché Cristo sia Re delle nazioni, occorre che Egli regni nelle nostre anime, nelle nostre famiglie, nelle nostre comunità. E che regni anzitutto nella Santa Chiesa, sui suoi Ministri, sul Papa e sui Vescovi. Finché il Dio vivo e vero sarà oltraggiato con l’esser posto al fianco degli idoli e dei demoni, non potremo sperare che la Misericordia divina metta fine a questo flagello e che sbaragli il nemico.
Sia questo periodo di preparazione alla Santa Pasqua un momento di santi propositi per tutti noi: nella penitenza, nel digiuno e nel sacrificio dobbiamo giungere ai piedi della Croce e contemplare nella Passione del nostro Salvatore l’atto di vittoria sul Maligno. Facendo crocifiggere il Redentore sul legno della Croce, Satana ha segnato la propria sconfitta, che dev’esser resa definitiva con la fine dei tempi ma che è certissima e inesorabile.
Torniamo a Dio! Torniamo alla Fede integra e pura, senza compromessi con la mentalità del mondo. Torniamo alla Morale cristiana, alla santità di vita, alla purezza dei costumi. Il numero dei giusti tratterrà la destra dell’Onnipotente e permetterà alla Chiesa di affrontare il Calvario della persecuzione finale con la stessa dignità con cui il Suo Capo l’ha preceduta. Poiché la Croce è la via regale che conduce alla gloria della Resurrezione. La via larga e comoda è quella che vediamo oggi, e purtroppo sappiamo bene dove conduce. Ci assista in questi momenti epocali la protezione potente della Vergine Santissima, nostra Signora e Regina: sia Ella nostra Condottiera in questo combattimento spirituale, assieme a San Michele Arcangelo e all’intera Corte celeste.
+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo
Fonte: ilfriuliveneziagiulia.it
Link: https://www.ilfriuliveneziagiulia.it/truth-over-fear-covid-19-the-vaccine-and-the-great-reset-di-mons-carlo-maria-vigano/
25.03.2021
https://comedonchisciotte.org/truth-over-fear-covid-19-the-vaccine-and-the-great-reset/
«Obbligo di vaccino, opporsi è una battaglia di libertà»
Dopo il decreto del Governo che de facto obbliga i sanitari a vaccinarsi, il mondo dei giuristi si interroga sui confini entro cui muoversi per opporsi a provvedimenti di coercizione vaccinale. L'associazione Iustitia in veritate punta il dito sulla violazione dei trattati internazionali che regolano il consenso informato e sull'apparente scontro tra gli articoli 32 e 13 della Costituzione: «Il diritto della persona non può mai essere limitato per una presunta tutela sanitaria collettiva, che è l’anticamera della dittatura».
L’ultima sparata è dell’ormai onnipresente infettivologo Matteo Bassetti: «Trattare gli antivaccinisti come si trattavano i terroristi negli anni ’70. Servono leggi speciali». Ovviamente il messaggio è riferito all’attentato incendiario al centro vaccinale di Brescia, ma l’antifona è chiara: il vaccino non si discute e rifiutarlo sarà impossibile perché, vedi il decreto del Governo che lo impone agli operatori sanitari, le maglie per opporsi si fanno sempre più strette.
Eppure, il Decreto-legge n. 44 – misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da COVID-19, in materia di vaccinazioni anti SARS-CoV-2, di giustizia e di concorsi pubblici, entrato in vigore il primo aprile rischia di contenere tali e tante violazioni normative che un giurista avrebbe di che divertirsi.
A questo si aggiunge il fatto che la decisione di ieri dell’Ema non risolve tutti i dubbi sul vaccino AstraZeneca: l’aver ammesso «rare trombosi tra i possibili effetti collaterali» e aver rimbalzato la palla nel campo dei singoli stati, rischia di essere un deterrente ancora ulteriore. Il fatto che ogni 15 giorni ci si debba fermare per aggiornare il “bugiardino” è fonte di apprensione per chi si deve apprestare a esporre il braccio all’ago.
Così la palla, in mano ai governi, scotta. E ora scotta per gli operatori sanitari, ma domani potrebbero essere i professori e via via tutti gli altri, dai pasticceri ai viaggiatori pendolari.
Insomma, il vaccino può essere obbligatorio o no? E che cosa fare se un medico proprio non vuole vaccinarsi?
VERSO LO SCONTRO LEGALE
La materia è complessa e al momento è studiata da associazioni, giuristi, avvocati che stanno delineando il quadro normativo entro cui muoversi per sollevare le prime obiezioni. Alcune stanno anche studiando specifici ricorsi al tribunale dell’Aia, altre, invece si muovono con una pioggia di ricorsi.
E altre, come Iustitia in Veritate, l’associazione di giuristi nata nel primo lockdown per difendere la libertà di culto, che era stata pesantemente limitata, offre consulenza legale sui casi specifici. Nei giorni scorsi, IIV ha diramato un comunicato molto critico sul decreto del Governo, il quale ora ha 60 giorni di tempo per essere convertito in legge.
La partita si gioca in ambito normativo e scientifico. Sul primo versante è bene andare a chiarire lo scenario legislativo entro cui muoversi per opporsi al decreto del governo. Ma è su questo versante che bisogna capire che de facto il decreto del governo non obbliga a vaccinarsi, ma costringe i medici a subire pesanti ripercusisoni sul piano della loro professione se non lo faranno. E qui sta il punto.
L’avvocato Francesco Fontana, fondatore di Iustitia in Veritate con sede a Milano spiega alla Bussola che «si tratta di una nuova frontiera nel progressivo annullamento delle nostre libertà fondamentali dove la persona è di fatto spogliata anche del proprio corpo, sul presupposto che essendo di proprietà dello Stato può diventare laboratorio di esperimenti medici. Di fatto il DL ha trasformato i nostri sanitari in cavie di stato».
La prima violazione che si ravvisa è quella dell’articolo 32 della Costituzione. Ma vengono toccati anche molti altri trattati e convenzioni a tutela della salute. Come la Dichiarazione di Helsinki, la Convenzione di Oviedo, il Codice di Norimberga, la Normativa sulla privacy, lo Statuto dei lavoratori e la recente Risoluzione 2361 del 27 gennaio 2021 attraverso cui il Consiglio d’Europa vieta agli Stati di rendere obbligatoria la vaccinazione anti SARS-CoV-2, e di usarla per discriminare lavoratori o chiunque decida di non avvalersi della vaccinazione.
UNA BATTAGLIA DI LIBERTA’
È nel nome di una battaglia di libertà che l’associazione sta avviando dei ricorsi e sta soprattutto raccogliendo le richieste di medici, sanitari, infermieri e farmacisti che chiedono tutele per non essere obbligati a doversi vaccinare.
Si stanno quindi elaborando dei ricorsi affinché si giunga ad un pronunciamento da parte della Corte Costituzionale.
Il primo consiglio è quello di «mantenere la calma, senza cedere alle pressioni psicologiche, che pure ci sono perché ogni singola Asl utilizza metodi più o meno legittimi: si va dall’SMS ultimativo alla minaccia della sospensione dello stipendio», spiega il giurista.
In secondo luogo la mossa potrebbe essere quella di «presentare esposti al garante della privacy nei confronti di chi trasmetterà i propri dati sensibili» mentre «alla ricezione dell’invito da parte dell’azienda sanitaria locale di residenza si può presentare la lettera con la richiesta di vaccinazione e procedere in una delle due modalità: o non presentarsi all’appuntamento ed attendere altre eventuali comunicazioni o presentarsi al colloquio con la scheda di richiesta di informazioni sul vaccino. Infatti, trattandosi di una procedura medica, deve sempre essere richiesto il rilascio di un consenso informato».
È anche possibile agire in modo da attendere maggiori approfondimenti medici, ad esempio «esibendo alla richiesta di vaccinazione, il certificato redatto da un medico di medicina generale dove vengono prescritti diversi esami di accertamento, quali ad esempio il test sierologico per accertare la presenza di anticorpi SARS-CoV-2, che potrebbero scatenare una reazione autoimmune in seguito alla vaccinazione o test anticorpali verso il PEG (polietilenglicole), presente nei vaccini mRNA e principale causa accertata delle reazioni anafilattiche».
IL NODO DEL CONSENSO
Questo per quanto riguarda i consigli nell’immediato.
Ma sul versante normativo la partita sarà non meno difficile e avrà bisogno sicuramente di una sponda politica che al momento, salvo alcuni battitori liberi come l’ex Cinque Stelle Gianluigi Paragone, manca.
I confini normativi però sembrano essere chiari.
Anzitutto la violazione dell’articolo 32 della Costituzione che tutela il diritto alla salute e che viene messa in apparente conflitto con l’articolo 13, sulla libertà personale. «Il dibattito dei padri costituenti ha sempre fatto prevalere l’articolo 13 – spiega Fontana -. L’articolo 32, infatti, tutela il diritto alla salute della persona, non della collettività. Quello della collettività è un interesse, ma l’interesse, per quanto importante, non può mai prevalere. Sono principi che la stessa corrente di Sinistra dei magistrati, Area, già nel maggio scorso aveva chiarito nella sua “quadrimestrale”». Insomma: «Il diritto della persona non può mai essere limitato per una presunta tutela sanitaria collettiva, che è l’anticamera della dittatura».
Circa le altre violazioni, secondo Fontana ci sarebbe la Dichiarazione di Helsinki del 1964 «che ha recepito il principio del consenso, che da volontario diventava informato, quale requisito essenziale per rendere eticamente accettabile una ricerca clinica» e così anche la Convenzione di Oviedo (1997) ratificata dall’Italia nel 2001, che all’articolo 5 ribadisce che «un trattamento sanitario può essere praticato solo se la persona interessata abbia prestato il proprio consenso libero ed informato».
Farà sorridere, ma in questa storia di diritti fantasma torna anche lo “spettro” di Norimberga: «Nel codice di Norimberga, i giudici del tribunale svilupparono il codice in dieci punti per definire gli esperimenti medici ammissibili. Il primo criterio, che è anche il più importante, stabilisce che il consenso volontario del soggetto umano è assolutamente essenziale».
Insomma, con questi riferimenti non si pretende di giocare una partita da azzeccagarbugli, ma si intende dimostrare che la volontà del paziente deve essere libera e senza condizioni né minacce. E con questo principio stabilire il primo confine invalicabile: non può esserci un obbligo vaccinale.
Andrea Zambrano
https://lanuovabq.it/it/obbligo-di-vaccino-opporsi-e-una-battaglia-di-liberta
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