"L'obiettivo finale di questa pantomima è la scristianizzazione dell'Occidente"
Francesco Carraro, avvocato e scrittore, coglie e analizza gli aspetti più dissimulati che si nascondono dietro la narrazione fintamente scientifica che accompagna l'emergenza infinita. "Il desiderio delle élite di cavalcare le paure per creare una nuova normalità è palese e dichiarato. I padroni si riservano il diritto di decidere in autonomia cose è "scienza" e cose è "complottismo", peraltro contraddicendosi di continuo"
Visione TV https://www.youtube.com/watch?v=UZCxe5B-pmo
Il Virus uno e trino, la casta dei sacerdoti virali e la salvifica immunizzazione
di STEFANO SCOGLIO
Non c’è più religione…o meglio, c’è ormai un’unica e ultima religione: la religione del Virus! Una religione a cui anche tutte le altre confessioni -dal cristianesimo al buddismo passando per l’Islam- si sono sottomesse.
Bergoglio per parte sua è stato fra i primi a riconoscere la supremazia della religione del Virus. Per questo “coerentemente” (what else?) ha fatto cessare le messe cristiane, perché la messa non può garantire il distanziamento e rischia dunque di sollecitare l’ira del Divino Virus; ha fatto cessare le comunioni perché l’ostia, che un tempo era portatrice del corpo di Cristo, ora può diventare portatrice del Virus, “entità suprema” che ha quindi scacciato la divina presenza del suo predecessore; ed è sempre per questo che ha invitato tutti i fedeli ad abbandonare la fiducia nel potere salvifico della comunione, riponendola invece nell’unico e ultimo strumento di salvezza: il “santo-vaccino, in questo seguito subito a ruota niente popò di meno che dallo stesso Dalai Lama (il “profeta delle star di Hollywood”).
In effetti e a ben vedere, il Virus ha tutte le caratteristiche del Dio-di-prima. Come quello è invisibile, tanto che l’unico modo per relazionarsi con lui è attraverso un Credo fideistico sostenuto dalla Casta dei Sacerdoti Virali! Come il Dio-di-prima, anche il Virus è Uno e Trino: quando si è rivelato ai sacerdoti virologi di Wuhan, Esso infatti si manifestò da subito (e senza prove) in 3 forme diverse e in 3 diversi pazienti, e tuttavia era sempre Uno e come Uno fu adorato! In verità però, questo nuovo essere divino sembra molto più potente del Dio-di-prima, che si incarnò una sola volta: questo, in appena poco più di un anno ha manifestato circa 1 Milione e 300.000 incarnazioni (quelle che i sacerdoti della religione virologica chiamano “sequenziamenti”).
Come il Dio-di-prima, il Virus è insieme buono e terribile, come quello-di-prima risparmia i suoi fedeli e punisce i suoi nemici. Esso è mite fino alle ore 18 o al massimo le 22, per poi scatenare la sua ira nelle ore successive. Colpisce quelli in piedi, non i seduti ai tavoli. Ma soprattutto “egli” sa riconoscere i suoi Fedeli: quelli che i Sacerdoti e i Regnanti Virologici chiamano “vaccinati”. E’ vero che ci sono numerosi deceduti post-vaccinali, ma anche il Dio Virus, come quello di prima, chiama sempre i migliori a Sé!
Ma a tutti gli altri vaccinati “Egli” accorda il privilegio di essere sottoposti a prove di “fede” differenti dai non toccati dal “sacro crisma” dell’inoculazione: infatti per i “vaccinati” i test molecolari PCR sono più benevoli, con meno di 28 cicli, mentre per tutti gli altri –apostati!- servono i “canonici” 40 e più cicli. In questo modo “Egli” libera i suoi fedeli dallo stigma reclusivo della positività al virus, che riserva, assieme all’esclusione sociale, a chi non si converte alla Sua religione vaccinale!
E come quello di prima che, nella sua manifestazione come Figlio di Dio, fondò sulla pietra che era Pietro la sua Chiesa, così anche il Dio Virus mantiene una grande e potente Chiesa fatta di Sacerdoti Virologi, che, nella più pura tradizione della priorità del potere spirituale su quello temporale, travasano il loro esoterico sapere -che definiscono “scientifico”- su Regnanti che possono solo sottomettersi, dato che fondano la loro legittimità di fronte al Popolo proprio sulla benedizione e del sigillo dei Sacerdoti viro-farmacologici.
Anche il modo della comunicazione della nuova Chiesa Virologica non è molto diverso da quello della Chiesa precedente: in entrambi i casi il linguaggio e altamente esoterico, assolutamente incomprensibile al popolo e a chiunque altro non faccia parte della Casta dei Virologi. Il loro nuovo Linguaggio è altrettanto inaccessibile di quello in uso quando la (ex) Santa Messa era in Latino, e veniva recitata a un popolo che per lo più sapeva nulla di Latino. Ora che anche il Papa della vecchia religione si è convertito alla Religione Virologica, i nuovi Sacerdoti Virologici adottano le stesse tecniche della precedente Casta Sacerdotale per apparire come gli unici che possono comunicare col Dio Virus e interpretarne gli editti!
E così come con la Chiesa di prima la Comunione -sacramento che, una volta introdotto nel corpo diventava fonte di salvezza, facendovi entrare proprio il Corpo di Dio- ora con la nuova Chiesa accade lo stesso: il suo sacramento, il Vaccino, viene iniettato nel corpo del fedele introducendovi il Sacro Corpo del Dio Virus che, entrando in una forma meno terribile e più amica (almeno così raccontano i sacerdoti virologici), dovrebbe rendere il fedele immune dalla futura ira del Dio, donando così al fedele la “certezza” di essere da esso risparmiato e poi salvato.
Come quello di prima il Dio Virus è il Signore di un Paradiso, chiamato dai nuovi Sacerdoti “immunità” o immunizzazione”; e non di meno di un Inferno, detto “infezione” e/o “contagio”. E come spesso con la religione del passato la paura dell’Inferno era usata per tenere il popolo sottomesso e vendere indulgenze, lo stesso accade con questa nuova religione, che controlla il popolo col terrore dell’Inferno virale, mentre vende a caro prezzo le nuove indulgenze: mascherine, disinfettanti, certificati di immunità.
Questa nuova religione è talmente universale che non eredita i suoi caratteri centrali da una sola religione, ma le include tutte. Dalla tradizione monastica buddista ha preso la reclusione nella propria cella per dedicarsi completamente alla visione televisiva del Dio Virus. E cosa è la mascherina, simbolo della devozione al Dio Virus, se non una versione moderna e più universale del chador o del burka di tradizione musulmana?
Nella tradizione musulmana coprire il volto delle donne era strumento di salvezza, perché la pubblica visibilità della donna poteva scatenare impulsi aggressivi e dunque potenzialmente violenti e distruttivi nell’uomo. Oggi, il Dio Virus pretende la stessa rinuncia alla pubblica visibilità, perché Egli non ama la socialità e non sopporta che gli esseri umani si dedichino gli uni agli altri, perché richiede fedeltà assoluta, e vuole i suoi Fedeli pienamente concentrati sulle terribili conseguenze che Egli può lanciare su chi non gli è Fedele, scatenando la sua sacra ira.
Gli “Infedeli” affermano che questo Dio in effetti non esiste, che non può arrecare nessun danno, e che i danni semmai derivano tutti dalla somministrazione dei suoi presunti sacramenti vaccinali. Ma gli Infedeli sono una minoranza, silenziata con il solito mix di indifferenza e repressione, e così i contestatori sono resi innocui.
Questo anche grazie alla conversione dei contestatori di prima: sinistri e femministe mai avrebbero accettato la discriminante e umiliante copertura musulmana del volto delle sole donne; ma il Dio Virus, più equo e politicamente corretto, impone la copertura di tutti, donne e uomini indistintamente. E poiché tale rinuncia a mostrarsi ha come premio non la promessa di una astratta salvezza ultraterrena, come faceva la religione di prima, ma la promessa di una concreta salvezza terrena (che gli Infedeli gridano essere un trucco), tutti i politicamente corretti, e persino le femministe, accettano con convinzione di vestire questa nuova versione del chador o burka.
Veramente, insomma, non c’è più religione…
TRATTO DA QUI
“Il Virus uno e trino, la casta dei sacerdoti virali e la salvifica immunizzazione” è stato scritto da Leonardo e pubblicato su Miglioverde.
Citi Viganò? Sei colpevole di istigazione alla violenza (di Ilaria Bifarini)
Siamo giunti alla stretta finale di un regime che non ha più bisogno di nascondere la sua natura agli occhi dei cittadini. La finestra di Overton è ormai spalancata e la rana bollita è priva di sensi. Rimane giusto qualche personaggio fuori dal perimetro spinato del pensiero unico, additato come pericoloso nemico, da mettere a tacere con tutti i mezzi. Così per l’arcivescovo Carlo Maria Viganò, voce dissidente e altisonante della Chiesa cattolica, uno dei primi a denunciare il piano distopico e diabolico del Grande Reset.
Le sue lettere pubbliche sono delle cannonate contro il pensiero unico del politicamente corretto e del nuovo terrorismo sanitario di cui lo stesso Bergoglio è promotore. Così il suo ultimo video, in cui invitava a denunciare l’inganno del reset come dovere di ognuno di noi, è stato immediatamente censurato da YouTube. Ma la nuova dittatura è spietata e agisce in modo capillare, senza lasciare faglie di dissenso che potrebbero instillare il dubbio su quanto sta accadendo e in particolare risvegliare qualche coscienza tra il nutrito popolo dei fedeli. Così non si limita a censurare il diretto interessato, ma addirittura chiunque osi citarlo e riportare il suo pensiero.
E’ quanto mi è accaduto ieri per aver pubblicato un virgolettato delle parole dell’arcivescovo nemico giurato del mainstream: il post è stato valutato “contrario agli standard in materia di disinformazione che potrebbe causare violenza fisica”, poiché, spiegano, “non consentiamo la divulgazione di informazioni che potrebbero provocare danni fisici” (quali?).
Arrogandosi un potere che trascende la giurisdizione nazionale in tema di libertà di espressione, mi è stata comminata una sospensione di ben 3 giorni da Facebook.
Fedele paladina del discorso dogmatico del nuovo scientismo imperante, la creatura di Zuckerberg, che detiene di fatto il monopolio dei social e gestisce l’80% dei dati, spiega che “In alcuni casi, secondo le organizzazioni sanitarie riconosciuto (ndr., come l’Oms, finanziata proprio dal citato Gates) queste informazioni potrebbero fuorviare le persone su come curare e prevenire una malattia o potrebbero spingerle a non cercare cure mediche”.
E’ a dir poco paradossale come, al contrario, siano proprio i diktat del nuovo regime pseudosanitario a bocciare le cure mediche e le terapie domiciliari precoci, che hanno salvato molte vite.
Poi, a corollario dell’opera di ortopedizzazione della comunità virtuale, chiude il messaggio con : “Ricevi informazioni affidabili e aggiornate sul Covid-19 dall’OMS. Visita who.int.”
Non paghi del ban impostomi, gli uomini di Zuckerberg -non vi illudete infatti che ci siano solo algoritmi a gestire queste azioni punitive, che non a caso colpiscono solo personaggio scomodi e non allineati- hanno inviato un messaggio a ciascuno degli utenti (circa mille!) che ha interagito col mio post:
Che uso possiamo fare ormai dei social se persino una citazione, con tanto di virgolette e indicazione dell’autore, viene censurata e comminata una pena a chi la riporta?
Prima ci hanno lasciato l’illusione di trovare in queste piattaforme uno spazio di libertà di espressione, alternativo a quello dei media mainstream, che ha effettivamente permesso a voci liberi e fuori dal coro di avere un seguito e di divulgare il pensiero critico, poi hanno deciso di reprimere anche questo spiraglio lasciato libero. Dove porterà questo soffocamento del dissenso, una volta impedita ogni valvola di sfogo?
Potrebbe rivelarsi un pericoloso boomerang per i padroni/feudatari del de-pensiero unico.
Chiedilo al Vaso di Pandora - Puntata 7
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.