ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 26 maggio 2021

Uni Cum Jorge

I Modernisti in Vaticano Preparano l’Attacco alla Messa di Sempre. Con il Papa.

Carissimi Stilumcuriali, l’instancabile, infaticabile e contraddittorio procuratore di preoccupazioni cattoliche non sembra voglia riposarsi e dare tregua al suo esausto gregge. L’impressione è che si voglia fare in modo che anche le pecore più tranquille e docili giungano a un punto in cui cominciano a mordere. In quel caso, attenti pastori, lupi dichiarati e lupi travestiti da agnelli…Riportiamo due articoli di Messa in Latino. Buona lettura.

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Si tratta, per adesso, di notizie ancora frammentarie, da nostre plurime fonti all’interno della CEI ed episcopali, ma sembra che ieri (24.5.2021) il Papa, rivolgendosi ai vescovi italiani in apertura dei lavori dell’assemblea annuale della CEI (e in un successivo incontro con un gruppo di loro), abbia preannunciato l’imminente riforma in peggio del Motu proprio Summorum Pontificum.

Dopo l’ennesima messa in guardia dall’accogliere in seminario dei giovani “rigidi” (cioè fedeli alla dottrina), Francesco ha annunciato ai vescovi che è giunto alla terza stesura di un testo che reca misure restrittive in ordine alla celebrazione da parte dei sacerdoti cattolici della Messa nella forma extraordinaria liberalizzata da Benedetto XVI il quale, a suo dire, con il Summorum Pontificum voleva andare incontro solo ai lefebvriani, ma che oggi sono soprattutto i giovani preti a voler celebrare la Messa tridentina magari non sapendo neanche il latino.

In proposito ha raccontato di un vescovo al quale si era rivolto un giovane prete manifestandogli l’intenzione di celebrare nella forma extraordinaria. Alla domanda se sapesse il latino, il giovane prete gli ha detto che lo stava imparando. Al che il vescovo gli ha risposto che sarebbe stato meglio imparasse lo spagnolo o il vietnamita in quanto in diocesi erano molti gli ispanici e i vietnamiti.

A quanto si comprende, si ritornerebbe all’indulto – con previa autorizzazione del vescovo, o addirittura del Vaticano –  con tutto ciò che ne consegue e cioè una reintroduzione del divieto di celebrare secondo il Messale di San Giovanni XXIII, tantissimi dinieghi delle autorizzazioni e la pratica ghettizzazione dei sacerdoti e dei fedeli legati all’antico rito. Dopo Mose il liberatore, ritornerebbe il Faraone. 

La  credenza che il Summorum Pontifucum sia stato redatto solo per andare incontro ai lefrebvriani è infondata e falsa: non solo perché lo si evince dal testo del Motu proprio (e dall’Universae Ecclesiae) ma a dirlo espressamente è lo stesso Benedetto XVI che a pagina 189 – 190 del libro “Ultime conversazioni” (a cura di P. Seewald, ed Corriere della Sera, si veda foto sotto) secondo cui la riabilitazione  della Messa antica col Summorum Pontificum non deve essere assolutamente inteso come concessione alla Fraternità, ma come via perché tutta la “Chiesa preservasse la continuità interna con il suo passato. Ciò che prima era sacro non divenisse da un momento all’altro una cosa sbagliata. Adesso non c’è un’altra Messa. Sono che diverse forme dello stesso rito”.

Un sacerdote ci ha detto a tal proposito: “Non mi sembra strano, che i vescovi attacchino il Summorum Pontificum: dopo tutto quello della liturgia antica è il più grave, serio e attuale problema della Chiesa”.

Se sono arrivati già alla terza bozza vuol dire che stanno lavorando sul serio (e da tempo) per limitare e – di fatto – annullare il Summorum Pontificum. C’è quindi veramente da preoccuparsi e da pregare: Benedetto XVI avrà qualcosa da dire? 

E oggi Messa in Latino pubblica questo aggiornamento:

Facciamo seguito al nostro post di ieri (QUI), per fornire altre informazioni, ulteriormente allarmanti. Si riferiscono ai retroscena “curiali” che sottendono le esternazioni di Papa Francesco, pronunciate lo scorso lunedì 24 maggio, in occasione della Plenaria CEI all’Hotel Ergife di Roma

Di seguito quanto riporta il sito francese Paix Liturgique (il cui nome ricorda la “pace liturgica” raggiunta proprio nel 2007 con il Motu proprio Summorum Pontificum e, ora, apparentemente messa in grave e serio pericolo).

Ecco la nostra traduzione per i lettori italiani di MiL:

“Poi, una volta che i giornalisti hanno lasciato la sala del dibattito, il Papa ha affrontato un tema che accomuna molti vescovi della Penisola: l’esecuzione del Summorum Pontificum.

Francesco ha confermato la prossima pubblicazione di un documento che è stato sollecitato a scrivere, destinato a “reinterpretare” il motu proprio di Benedetto XVI. La pubblicazione è stata effettivamente ritardata, in quanto il documento sembra aver provocato obiezioni e intoppi, soprattutto da parte del cardinale Ladaria e della Congregazione per la Dottrina della Fede, che sostenevano che avrebbe provocato disordini e opposizioni incontrollabili in tutto il mondo.

Nonostante ciò, la Segreteria di Stato starebbe spingendo per il rilascio del testo, le cui disposizioni essenziali sarebbero le seguenti:

– le comunità che celebrano secondo la forma antica potrebbero continuare a farlo;

– per contro, i sacerdoti diocesani dovrebbero ottenere un permesso specifico.

È ovvio che questo documento, inapplicabile in molti paesi tra cui la Francia, avrà soprattutto un significato simbolico: rendere la celebrazione della messa tradizionale non più un diritto, ma un’eccezione tollerata.”

Marco Tosatti

26 Maggio 2021 Pubblicato da  17 Commenti

https://www.marcotosatti.com/2021/05/26/i-modernisti-in-vaticano-preparano-lattacco-alla-messa-di-sempre-con-il-papa/

Il “Partito McCarrick” Vuole Bloccare la Discussione sull’Aborto dei Vescovi USA.

26 Maggio 2021 Pubblicato da  1 Commento

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il “Partito McCarrick”, cioè quei vescovi e cardinali che a Roma e negli Stati Uniti sono cresciuti senza vedere, sapere e dire  quello che l’ex cardinale, grande amico dei Democratici, degli Obama e dei Clinton, e sponsor di un accordo con la Cina comunista  faceva per anni, si sono mossi e continuano farlo alla sola idea che i vescovi USA facciano il loro mestiere. E cioè mettere in evidenza la strumentalizzazione della loro “fede” compiuta da persone come Nancy Pelosi e Joe Biden, “devoto cattolico” secondo i suoi press agent, e allo stesso tempo il più fervoroso sostenitore dell’aborto in ogni momento. D’altronde posto che Planned Parenthood, il più gigantesco abortificio del pianeta ha sostenuto e sostiene economicamente i Democratici, non c’è da stupirsi: vogliono il controvalore per i propri finanziamenti.

Ma torniamo al “Partito MacCarrick”. Più di 60 vescovi americani ( su un totale di circa 434) hanno firmato una lettera all’arcivescovo José Gomez, il presidente della Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti (USCCB), esortandolo a non andare avanti con i piani per una discussione completa della sfida posta da importanti cattolici che si oppongono all’insegnamento della Chiesa sul diritto alla vita.

Il sito di notizie Pillar, che ha dato la notizia della lettera dei vescovi, riferisce che questi vescovi dicono che la conferenza manca di un “alto standard di consenso” sulla questione della coerenza eucaristica.

La lettera in effetti dice che l’USCCB dovrebbe accantonare una discussione che la conferenza ha già approvato per l’agenda della sua prossima riunione.

Tra i prelati di spicco che hanno firmato la lettera, riporta Pillar, ci sono i cardinali Wilton Gregory, Blase Cupich e Sean O’Malley. Il cardinale Timothy Dolan ha originariamente espresso il suo sostegno, ma poi si è ritirato dopo aver visto il testo della lettera, dice Pillar.

Il cardinale Cupich avrebbe fatto pressione sul Vaticano per intervenire sulla questione, spingendo la recente lettera del cardinale Luis Ladaria, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, a dire che l’USCCB non dovrebbe emettere alcuna lettera a meno che i vescovi americani non possano raggiungere un forte consenso – un risultato che sembra altamente improbabile alla luce delle loro chiare divisioni pubbliche.

Anche se il Cardinale Ladaria ha avvertito la gerarchia americana che una dichiarazione forte potrebbe essere divisiva, non ha suggerito che l’USCCB dovrebbe rimandare la discussione della questione. Il funzionario vaticano ha anche osservato che i singoli vescovi sono liberi di attuare le proprie politiche riguardo alla coerenza eucaristica, senza aspettare l’approvazione della conferenza episcopale.

Il cardinale Cupich è stato impegnato in un dibattito pubblico con altri prelati di spicco – tra cui gli arcivescovi Samuel Aquila, Salvatore Cordileone e Charles Chaput, e il vescovo James Wall – sulla ricezione della Comunione da parte di politici che sfidano gli insegnamenti morali della Chiesa. Lo stesso dibattito ha infuriato all’interno della Chiesa americana per decenni. Ma l’elezione di un presidente cattolico, che sostiene fortemente l’aborto legale illimitato su richiesta, ha portato nuova attenzione alla sfida.

Pillar riferisce che una copia della lettera dei vescovi è stata fatta circolare tra i funzionari della Segreteria di Stato vaticana. Il cardinale Cupich ha evidentemente suggerito che la Segreteria di Stato potrebbe indirizzare l’USCCB a modificare la sua agenda – come ha fatto il Vaticano nel 2018, chiedendo ai vescovi americani di rinviare la discussione sullo scandalo McCarrick.

Più recentemente, all’inizio di quest’anno la Segreteria di Stato – apparentemente sollecitata dal cardinale Cupich – ha chiesto all’arcivescovo Gomez di ritardare la pubblicazione di una dichiarazione che criticava il presidente Joe Biden. La dichiarazione dell’Arcivescovo Gomez è stata resa pubblica solo dopo una dichiarazione di Papa Francesco nel giorno dell’inaugurazione, molto più favorevole al nuovo Presidente.

https://www.marcotosatti.com/2021/05/26/il-partito-mccarrick-vuole-bloccare-la-discussione-sullaborto-dei-vescovi-usa/

Il Diavolo vuole sempre “l’Unità”. Una Lettera dall’Aldilà ai Vescovi USA.

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, qualche giorno fa abbiamo trovato nella cassetta della posta una busta, qua e là con segni di bruciacchiature e che emanava un lieve odore sulfureo. Non aveva francobollo né altri segni, se non il mio nome. All’interno, un paio di fogli, in inglese e in italiano, che offriamo alla vostra attenzione, nel ricordo delle Lettere di Berlicche di Clive Staples Lewis. Un precedente letterario illustre che mi autorizza a camminare sulle sue orme…buona lettura. E riconoscete la realtà dietro lo schermo della finzione.

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Il diavolo vuole sempre “l’unità


ai cardinali Cupich, Tobin, Gregory e ai vescovi USA

Maggio 2021

 

Cari vescovi degli Stati Uniti,

Abbiamo pregato Padre Abramo di mandare Lazzaro per avvertire voi, nostri fratelli, affinché non veniate anche voi in questo luogo di tormento, ma la sua unica risposta è stata che dovreste ascoltare Mosè e i profeti.

Vi chiediamo scusa per aver inserito i nostri pensieri in questo momento in cui molti di voi sembrano essere incerti su cosa dire pubblicamente sulla presenza del cattolico battezzato Joe Biden a capo dell’amministrazione più aggressivamente pro-aborto della storia americana. Ora sentiamo che la Santa Sede vi sta dicendo di rimanere “uniti” – un sicuro eufemismo, naturalmente, per offrire obbedienza incondizionata a Bergoglio, il grande “sinodalista” in ascolto. 

Nell’interesse di aiutarvi ad evitare un destino simile a quello che abbiamo ricevuto noi, vi offriamo alcune osservazioni dal nostro mandato di vescovi in un altro momento critico della storia cattolica americana. Speriamo che i nostri consigli possano cadere su un terreno fertile.

Come molti di voi, anche noi pensavamo di dover “perdere una battaglia per vincere la guerra”. Nel 1967, seguendo il consiglio dei nostri avvocati, abbiamo permesso a Padre Charles Curran di rimanere al suo posto alla Catholic University of America insegnando in diretta opposizione al Magistero. Come Joe Biden, la prominenza di Curran ha incoraggiato coloro che all’interno della Chiesa si sono posti contro il suo coerente e inequivocabile insegnamento morale. Quando un anno dopo uscì l’Humanae Vitae, ci trovammo impotenti a fermare lo tsunami del dissenso. Avremmo fatto molto meglio al clero e alle anime affidate alle nostre cure se avessimo preso una posizione chiara e schietta fin dall’inizio, chiarendo che il rifiuto dell’insegnamento morale della Chiesa non è un’opzione legittima per coloro che vogliono essere leader cattolici. Sì, prendere posizione avrebbe inizialmente causato la perdita di denaro e di sostegno pubblico. Forse avremmo anche dovuto chiudere alcune istituzioni nominalmente cattoliche. Ma una dimostrazione di determinazione nel combattere quella battaglia ci avrebbe fatto guadagnare rispetto e sostegno da molti luoghi inaspettati e ci avrebbe aiutato a mantenere l’autorità morale che invece abbiamo progressivamente perso. 

Anche noi non abbiamo ascoltato le voci “divisive” che ci avvertivano che la nostra linea d’azione si sarebbe alla fine ritorta contro di noi. Monsignor Eugene Kevane, che abbiamo abbandonato nella sua posizione di decano della Scuola di Educazione della CUA anche se ha lottato per difendere l’insegnamento della Chiesa, ci ha avvertito il 18 gennaio 1968: 

“Perché se riesce il piano per catturare questa Università Cattolica Nazionale, l’università ufficiale della Gerarchia Americana, ci saranno incalcolabili risultati futuri. I semi del dubbio religioso, del dissenso e della vera e propria crisi della Fede saranno piantati in tutti gli Stati Uniti attraverso le scuole e i college gestiti da e in nome della Chiesa. […] Tremerò per il futuro della Chiesa in questo paese”. 

Anche noi pensavamo di dover mantenere l’unità all’interno dei nostri ranghi, e così abbiamo taciuto le nostre personali perplessità e abbiamo presentato un fronte unito alla stampa e a coloro che ponevano domande difficili. Abbiamo ascoltato la Santa Sede quando il cardinale Garrone scrisse al cardinale Krol il 27 novembre 1969 e gli disse: “Temo che una qualche forma di intervento delle autorità ecclesiastiche, se non del tipo più prudente e attento, possa servire a danneggiare l’intera impresa”. E così siamo rimasti “prudenti” e “attenti” – e guarda dove siamo ora. Dio salvi la Chiesa Cattolica dalla prudenza e dalla cautela mondana della Santa Sede! 

Anche noi abbiamo abbandonato ogni tentativo di disciplinare i teologi e gli altri che dissentivano. L’idea era che tutto ciò avrebbe dovuto portare a lungo termine a qualcosa di buono. Ma ora vogliamo evitare che alla lunga si finisca dove siamo finiti noi. 

Ci sono molti “Lazzari” a cui abbiamo chiesto di essere mandati ad avvertirvi: gli innumerevoli bambini abortiti, i ragazzi molestati, i seminaristi abusati e sfruttati, gli anziani morti senza Sacramenti. Tutti loro riposano ora nel seno di Abramo. Ma c’è un abisso tra loro e voi che andate in giro con le vostre vesti di porpora e cenate sontuosamente ogni giorno. 

Che possiate ascoltare Mosè e i profeti, cari fratelli, piuttosto che i vostri falsi superiori. 

– Patrick Cardinale O’Boyle, Arcivescovo di Washington 1948-1973

– John Cardinal Krol, Arcivescovo di Philadelphia 1961-1988 

– James Cardinale McIntyre, Arcivescovo di Los Angeles 1948-1970

https://www.marcotosatti.com/2021/05/26/il-diavolo-vuole-sempre-lunita-una-lettera-dallaldila-ai-vescovi-usa/

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