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giovedì 29 luglio 2021

Il Mal tacere!?..

Totalitarismo all'italiana, la Chiesa resta in silenzio

Dallo stato d'emergenza senza fine all'informazione parziale e fuorviante, dalle terapie negate alla vaccinazione forzata anche dei bambini: le forme di totalitarismo che il potere politico assume nel nostro paese sono ormai evidentissime. Per questo è sempre più incomprensibile il silenzio della Chiesa italiana, tanto più che potrebbe contare sul magistero sociale e sull'esempio eroico di tanti cristiani nella storia.


Diventa sempre più incomprensibile il silenzio della Chiesa italiana davanti alle forme di totalitarismo ormai evidentissime che il potere politico assume nel nostro Paese. Se teniamo conto di tutto il magistero sociale su questo tema e dell’eroismo di tanti cristiani lungo la storia, siano stati essi vescovi o laici, questo silenzio diventa disarmante.

A cominciare dal marzo 2020, il potere politico italiano ha considerato se stesso come inamovibile, ha proclamato prima e prolungato poi uno stato di emergenza che aumenta i suoi poteri, ha governato principalmente o per decreti amministrativi del Presidente del Consiglio oppure per decreti-legge, il parlamento è stato messo da parte e, anzi, si è tentato – approfittando della distrazione sui temi della cosiddetta pandemia – di far passare leggi profondamente ingiuste come il ddl Zan. La cosiddetta emergenza è stata utilizzata per bloccare la situazione politica, per garantire il posto in parlamento di tanti deputati avventizi (parvenu), per portare alla presidenza del Consiglio un uomo delle istituzioni politiche e finanziarie come trampolino per la sua elezione alla presidenza della Repubblica.

Questi “peni poteri” prima di Conte ed ora di Draghi, non sono però stati adoperati per predisporre le cure domiciliari e immediate al Covid-19, ma solo per lanciare un grande piano di profilassi – in accordo con i grandi centri di potere globali – tramite la vaccinazione. Le cure a casa sono state impedite, i medici di base non ricevevano i pazienti, le proposte di terapie alternative sono state aprioristicamente escluse, i medici che le hanno praticate, salvando vite umane, lo hanno fatto a proprio rischio e pericolo, l’unica via praticata era stata quella della spedalizzazione, salvo poi lamentare l’intasamento dei reparti di terapia intensiva e usare questo dato per terrorizzare la gente. Del resto proprio la spedalizzazione era stata la principale causa della mortalità nei primi mesi del contagio, quando l’intubazione faceva più danni che benefici.

Come avviene nei totalitarismi, le informazioni non sono state date ai cittadini secondo criteri di trasparenza e veridicità. All’inizio erano state scoraggiate le autopsie sui corpi dei deceduti, poi furono secretati i verbali del Comitato tecnico scientifico, poi sono stati sistematicamente gonfiati i dati circa il numero dei decessi per Covid, ascrivendo a questa causa ogni morte avvenuta. Durante tutta la pandemia e ancora oggi, i principali media introdotti nelle stanze del potere, a cominciare dai telegiornali RAI, hanno fornito dati assoluti e non relativi: per esempio i dati dei nuovi contagi senza dare anche il dato del numero dei tamponi effettuali, oppure il dato dei contagiati senza chiarire che tipo di gravità costoro segnalassero. Il regime ha fatto pensare che contagiato significasse malato e, più ancora, malato grave o addirittura in fin di vita.

I due ambiti più preoccupanti di questa somministrazione contraffatta dei dati da parte del potere riguardano la natura del vaccino stesso e la vaccinazione dei giovani. I vaccini a mRNA somministrati nella campagna vaccinale non sono propriamente vaccini. Cioè non consistono nell’introdurre nel corpo umano virus uccisi o attenuati per attivare la risposta anticorpale. Essi possono invece determinare cambiamenti nell'organismo umano al fine di ridurre la possibilità di prendere il virus. Le due cose sono molto diverse, ma su ciò non c’è stata nessuna informazione ufficiale. Quanto alla vaccinazione dei giovani e dei bambini le fonti del potere totalitario non hanno fornito i dati da cui deriva la completa inutilità della cosa, dato che nei paesi dove non c’è stato lockdown è risultato che il tasso di trasmissibilità nei giovani è ridicolo.

Del resto quali scelte dei nostri governi sono state dettate e suffragate da prove scientifiche? La composizione del Comitato tecnico scientifico è sospetta, i video-virologi hanno detto tutto e il contrario di tutto, perfino l’uso della mascherina all’aperto non ha fondamento scientifico, e nemmeno il famoso metro di distanza sociale. Perfino il fatto che la vaccinazione di massa aveva un carattere sperimentale è stato messo in sordina. Che sia assurdo vaccinare per un virus in mutazione, che non ci sia certezza che la vaccinazione eterologa sia priva di danni, che i vaccinati non fossero completamente  immunizzati è stato tenuto nell’ombra. Appartiene ai regimi totalitari la strumentalizzare la scienza.

Ogni potere totalitario si permette di dare ordini insensati, perché si ritiene al di sopra anche della logica. Di disposizioni insensate ne abbiamo sperimentate tantissime in questo anno e mezzo. Una delle ultime permetteva ai ristoranti di preparare tavoli per un massimo di quattro persone. Ma  se le persone erano sei, il ristoratore aggiungeva un tavolo distanziato dall’altro da un centimetro. Alle disposizioni demenziali diventa lecito trovare una via d’uscita. Nessuno ha mai capito il senso del limite massimo di 200 persone nelle chiese, anche quelle che ne possono contenere migliaia come le nostre grandi cattedrali. Non sono che pochi esempi di una valanga di disposizioni completamente assurde.

Completamente assurda e priva di sostegno scientifico è l’idea oggi imposta con grande clangore che la colpa della persistenza della pandemia sia dei non vaccinati. Da qui le nuove disposizioni discriminanti le persone, come il Green Pass e addirittura la minaccia di non ammettere a scuola i bambini non vaccinati. Il non vaccinato non avrebbe diritto ad entrare in un museo e nemmeno il suo figlioletto. Soprattutto questa violenza nei confronti dei minori dovrebbe fare esplodere la protesta, ma la Chiesa italiana, come tanti altri a partire dei partiti di opposizione, tace.

Stefano Fontana

https://lanuovabq.it/it/totalitarismo-allitaliana-la-chiesa-resta-in-silenzio

Italia e Irlanda. A proposito di eutanasia


La foto che vedete sopra il titolo mi ha messo una grande tristezza. Pubblicata dal sito ifamnews, mostra un negozio, a Milano. Ma non un negozio come gli altri. Si trova in corso Cristoforo Colombo ed è un temporary shop che ha lo scopo di sostenere la proposta dei radicali di introdurre nel nostro ordinamento il “diritto” all’eutanasia, insomma all’uccisione di una persona. Nel “negozio”, infatti, si può sottoscrivere il referendum per l’eutanasia legale. Così, mentre magari sei impegnato nello shopping o ti godi la movida, puoi fare una capatina lì e dare il tuo contributo a rendere questa forma di uccisione un diritto.

Fa da contraltare all’immagine la notizia arrivata dall’Irlanda, dove il 21 luglio la Commissione Giustizia del parlamento di Dublino ha bocciato un progetto di legge che avrebbe introdotto il suicidio assistito e l’eutanasia. Risultato per nulla scontato, ottenuto anche grazie al lavoro dei gruppi pro-life e a un’opposizione chiara e decisa da parte della professione medica.

Come spiega Angelo Bottone su ifamnews, la proposta di legge era stata presentata dal People Before Profit, una piccola formazione di estrema sinistra, ottenendo il sostegno di alcuni rappresentanti della coalizione di governo, inclusi l’ex primo ministro Leo Varadkar e i ministri della Sanità e della Giustizia. Una proposta simile era già stata respinta nel 2015.

Dopo una consultazione pubblica, la Commissione Giustizia ha ritenuto di non procedere con la valutazione del testo e ha raccomandato al parlamento d’istituire una Commissione speciale dedicata proprio ai temi dell’eutanasia e del suicidio assistito.

Non si tratta dunque di una bocciatura completa, ma, visti i tempi parlamentari rallentati dall’emergenza CoviD-19, è difficile che il lavoro della futura Commissione speciale possa arrivare a conclusione prima della fine della legislatura. Ancor meno se le elezioni politiche venissero anticipate, eventualità che non è esclusa.

Due sono stati gli elementi che hanno contribuito alla bocciatura: la forte opposizione espressa dagli interventi avvenuti durante la consultazione pubblica, con medici e operatori del settore in testa, e il parere critico dell’Ufficio legale del parlamento, che ha rilevato la presenza, nella proposta di legge, di lacune gravi e di possibili incompatibilità con la Costituzione.

Fonte: ifamnews.com  


Fenomenologia de “Il cittadino mainstreamer”


Il cittadino mainstreamer è quello che “l’hanno detto in tv”, “l’ho letto sul Corriere”, “l’ho sentito al bar”, “lo dice l’oroscopo”: questo è il livello di attendibilità. Il cittadino mainstreamer, per dirlo con Guareschi, non vede il motivo per cui dovrebbe sforzarsi di pensare, avendo la possibilità di trovarsi già tutto comodamente pensato. 

Il cittadino mainstreamer è quello che “io credo nella scienza”, come se la scienza non fosse manipolabile dalla politica; come se la politica non fosse influenzabile dagli interessi dei potenti; come se gli interessi dei potenti non fossero opposti a quelli del cittadino comune.

Come se nella scienza bisognasse credere alla stregua di una fede religiosa. Come se la scienza fosse sempre concorde, univoca e non brancolasse mai nel buio alla ricerca di qualcosa che forse un giorno potrà spiegare. Beninteso, fino a quando non arriverà una spiegazione scientifica più plausibile.

Il cittadino mainstreamer è quello che appena sente un’idea diversa dal solito: “ah, ma allora tu sei un complottista!”, non essendo nella condizione di valutare la possibilità d’essere egli stesso un ignaro manipolato a cui hanno instillato il riflesso condizionato di definire come complotto tutto ciò che non vogliono che comprenda.

Il cittadino mainstreamer è quello che esulta d’orgoglio patriottico quando vince la nazionale di calcio. Al contrario non gli interessa nulla quando la nazionale della realtà, cioè la nazione, viene sconfitta, negata, derisa, pervertita, svenduta e calpestata, solitamente dagli stessi che dovrebbero rappresentarla, servirla e difenderla.

Il cittadino mainstreamer a dieci anni ascolta Elettra Lamborghini, a venti Sfera Ebbasta, a trenta Fedez, a quaranta Fabio Fazio, a cinquanta Beppe Severgnini, a sessanta Paolo Mieli, a settanta Eugenio Scalfari. Non ci si meravigli se, nonostante la lunga esperienza, a ottant’anni non ha ancora capito nulla.

Figuratevi che per il cittadino mainstreamer più ribelle il massimo dell’antisistema sono la Gabanelli, Beppe Grillo e Marco Travaglio.

Il cittadino mainstreamer piuttosto di rinunciare all’apericena in centro si farebbe inoculare qualsiasi cosa.

Il cittadino mainstreamer è quello che ha installato l’app Immuni ancora in beta e andava in giro armato di Tachipirina, ovviamente in vigile attesa. Adesso si è vaccinato per il bene della comunità, e tutti gli altri sono, nella migliore delle ipotesi, degli irresponsabili. Con la terribile colpa di avere gli occhi aperti.

Il cittadino mainstreamer pensa che gli omosessuali siano discriminati e che abbiano bisogno di apposite leggi a tutela, leggi che li privilegino discriminando tutti gli altri. Egli, infatti, non si accontenta della dittatura della maggioranza, ma anela ad un totalitarismo gestito dalle più improbabili minoranze.

Il cittadino mainstreamer forse ancora non lo sospetta, ma fra poco sarà obbligato a pensare che un uomo può partorire, allattare e avere il mestruo.

È altresì convinto che Gates, Soros & C. siano benefattori dell’umanità.

Il cittadino mainstreamer è perlopiù di sinistra, area PD o Cinque Stelle, ma certamente progressista anche quando si dichiara, o crede di essere, o crede di votare a destra.

In ogni caso più è colto, informato e aggiornato, più è irrecuperabile alla retta ragione. Visto che non costa nulla (anzi, è garanzia di porte aperte), il cittadino mainstreamer impegnato è anche antifascista, ma di quel particolare tipo di antifascismo che potremmo definire “del 26 aprile”.

Il cittadino mainstreamer è indistinguibile nel gregge di quelli che si sentono più furbi degli altri. Peccato che confonda le bestie feroci che vogliono razziarlo per i pastori che lo proteggono.

Per questo tipo di cittadino Draghi è una figura autorevole, e per fortuna che c’è lui così facciamo bella figura in Europa.

Il cittadino a volte è mainstreamer per finta, per quieto vivere, per comodità, perché tiene famiglia ed è costretto a simularlo se vuole sopravvivere.

Quando è cattolico il cittadino mainstreamer è, se possibile, ancora più patetico e malaccorto. Egli è infatti convinto che Francesco sia un pastore buono, misericordioso e tollerante, e ritiene che le giuste priorità della chiesa siano il cambiamento climatico, l’accoglienza indiscriminata, il grande reset, il green pass e l’abolizione del Vetus Ordo (compreso chi lo frequenta).

Cittadini mainstreamer saremo anche noi, quando ci arrenderemo allorché verranno a bussarci alla porta con una siringa in mano e le manette nell’altra. Saremo sempre noi, quando cederemo perché “ci insulteranno, ci perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di noi per causa Sua”.

O per una qualsiasi altra causa che sia invisa al mainstream.

Marco Manfredini Luglio 28, 2021

https://www.ricognizioni.it/fenomenologia-de-il-cittadino-mainstreamer/

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