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mercoledì 25 agosto 2021

Esporre al rischio di morte il singolo per il vantaggio della società?

DUBBI SUL VIA LIBERA AL VACCINO

Pfizer, fine sperimentazione: ok politico, non scientifico

È ormai chiaro che quando si parla di vaccini, la questione non è più medico-scientifica, ma esclusivamente politica. Come dimostra il via libera della FDA al vaccino Pfizer che ora non sarà più sperimentale. Il fronte vaccinista esulta, ma significa che fino ad ora non lo era e soprattutto che gli altri sono ancora sperimentali. Ma sulla decisione di autorizzare il vaccino della Pfizer, restano grossi e importanti dubbi, espressi su riviste mediche prestigiose come il British Medical Journal. Ecco quali. 


Il comunicato stampa emesso l’altro giorno dalla FDA, (Food and Drug Amministration) l'agenzia che regola la distribuzione dei farmaci negli Stati Uniti, ha suscitato un notevole scalpore. L’annuncio è che il Comirnaty, il vaccino sperimentale della Pfizer, è il primo vaccino anti-Covi-19 ufficialmente approvato. La notizia è stata accolta con tripudio dagli esponenti del fronte vaccinista e subito - da parte dell’esperto Crisanti - ne è venuto un immediato corollario: ora il vaccino potrà essere obbligatorio.

Francamente non se ne vede proprio il nesso logico. Il fatto che un farmaco, o un vaccino, sia autorizzato da un’agenzia di controllo, non significa che deve essere obbligatorio. Esistono decine di vaccini autorizzati ma di cui non c’è l’obbligatorietà.

È ormai chiaro che quando si parla di vaccini, la questione non è più medico-scientifica, ma esclusivamente politica.

E siccome la guerra è la continuazione della politica con altri mezzi, e ormai viviamo in un clima di militarizzazione del pensiero, l’autorizzazione di Comirnaty è stata immediatamente utilizzata come arma psicologica contro le persone che hanno liberamente scelto finora di non vaccinarsi, appellandosi anche al fatto che queste vaccinazioni erano state introdotte in via sperimentale, e che pertanto nessuno poteva essere obbligato a fare da cavia in una sperimentazione farmaceutica. Il carattere sperimentale della vaccinazione era stato peraltro sempre negato dai virologi di regime, ultimamente da Bassetti.

Invece ora è detto ufficialmente da un organismo nazionale americano che i vaccini finora somministrati erano sperimentali, mentre adesso uno, e solo uno, è sdoganato. Come si diceva, la notizia ha fatto sì che i sostenitori del “vacciniamo ad oltranza”, dai media mainstream fino all’ultimo dei conigli mannari della tastiera che impazzano  su Facebook, si lasciassero andare all’esultanza, senza rendersi conto che il comunicato della FDA conferma in modo inoppugnabile quello che da tempo si cercava di far comprendere alla gente, ovvero il carattere sperimentale del vaccino. Carattere che peraltro per la FDA deve rimanere in parte. L’approvazione, infatti riguarda gli individui con più di 16 anni. Quindi i genitori dei minori avrebbero ancora tutto il diritto a rifiutare per i propri figli una vaccinazione ufficialmente sperimentale.

E il carattere sperimentale resta anche per una eventuale terza dose: un altro dettaglio molto importante trascurato da chi immediatamente ha fatto discendere dalla informativa della FDA una sedicente obbligatorietà del vaccino, che – ribadiamo- resta una scelta politica e non medica.

Sulla decisione poi di autorizzare comunque il vaccino della Pfizer, restano grossi e importanti dubbi, che nei giorni scorsi sono stati espressi su riviste mediche prestigiose come il British Medical JournalLo scienziato Peter Doshi, senior editor della rivista, in un articolo pubblicato immediatamente prima dell’approvazione-lampo della FDA (QUI la traduzione in italiano), chiedeva che questa fosse rilasciata solo dopo studi adeguati e controllati con un follow-up a lungo termine, e rendere i dati disponibili pubblicamente.

L’articolo del professor Doshi è estremamente interessante, perché analizza dettagliatamente i dati di cui siamo in possesso a otto mesi dall’inizio della sperimentazione del vaccino Pfizer. In particolare, l’attenzione del professore è andata sui i recenti rapporti del Ministero della Salute di Israele, un Paese che ha utilizzato solo il Comirnaty e che pertanto ci può offrire una precisa interpretazione dell’efficacia del Comirnaty. Ebbene, secondo il governo israeliano all’inizio di luglio l’efficacia contro l’infezione e la malattia sintomatica era scesa al 64%”. Alla fine di luglio era scesa al 39%.

Secondo le regole dettate dalla stessa FDA, come peraltro dall’europea EMA, non è possibile autorizzare un vaccino che abbia una efficacia inferiore al 50%. Comirnaty ormai è decisamente sotto il livello di autorizzazione. Eppure, le autorità israeliane hanno fatto la scelta di somministrare una terza dose, ipotizzando (il condizionale in un esperimento è d’obbligo) che questo alzi il livello di efficacia. Bisognerà aspettare mesi per avere l’esito di questa sperimentazione sul campo.

Nel frattempo, bisogna seriamente prendere atto, come afferma il professor Doshi, del fenomeno dell’immunità calante. La diminuzione di efficacia del vaccino in un arco di pochi mesi rende molto difficile il raggiungimento di quella immunità di gregge che i politici vogliono ottenere ad ogni costo, compresi metodi coercitivi e punitivi. L’efficacia calante – dice Doshi - ha il potenziale per essere molto più di un inconveniente minore: può cambiare drammaticamente il calcolo rischio-beneficio.

Ma queste evidenze epidemiologiche sono state prese in considerazione dall’FDA? Sembra di no. La FDA avrebbe dovuto esigere che le aziende completassero il follow-up previsto di due anni per la sperimentazione, fino al 2023, come originariamente previsto. Avrebbe dovuto esigere studi adeguati e controllati utilizzando i risultati dei pazienti nella popolazione ora sostanziale di persone che sono guarite dal Covid, ma così non è avvenuto. L’autorizzazione è avvenuta per un colpo di bacchetta magica di tipo politico, e tra l’altro per un solo vaccino.

L’altro prodotto a mRNA rimane sub judice, così come i due vaccini a vettore virale di Johnson&Johnson e AstraZeneca. Lo tengano bene presente i decisori, ma anche un’opinione pubblica schiacciata tra disinformazione ufficiale, terrore procurato e crescente rassegnazione.

Paolo Gulisano

https://lanuovabq.it/it/pfizer-fine-sperimentazione-ok-politico-non-scientifico

LA NUOVA "GIACULATORIA"

Rischi/benefici: fare chiarezza per evitare gli obbrobri

Di fronte ai sempre più casi di reazioni avverse da vaccino covid, come quello di Francesca Marcon, i giornali sono pronti con la nuova giaculatoria: "i benefici superano i rischi". E' falso: il principio di proporzionalità deve considerare le singole persone, non la popolazione in generale. Lo ricordava anche il cardinal Sgreccia: l’individuo non è parte, ma persona; è un obbrobrio morale ritenere che se la collettività ne trae giovamento, allora il singolo può anche rischiare di morire. 

“Malori” nel sonno, mentre si guida l’auto o si è in spiaggia sdraiati sul lettino. Miocarditi, pericarditi, trombosi, neuropatie e Dio solo sa cos’altro. Ma non vi preoccupate: è tutto a posto, perché i benefici superano i rischi. Ormai ce lo dicono tutti, soprattutto ogni volta che c’è qualcuno che ci lascia la pelle a causa del vaccino.

Come il Corriere (vedi qui), che subito ha attivato i suoi “Canadair” per estinguere un potenziale incendio di ribellione che lo sfogo della pallavolista Francesca Marcon avrebbe rischiato di appiccare. Le miocarditi e le pericarditi sono rare e l’infiammazione si risolve in poco tempo, ci assicura l’articolista Cristina Marrone. In effetti, se sopravvivi, potresti anche risolvere l’infiammazione; ma potresti anche cronicizzarla e finire in terapia intensiva, come Yarno Van Herck, Xander Verhagen e Joppe Erpels, tre giovani ciclisti minorenni, della squadra belga Kempen Acrog-Tormans (vedi qui). Come facciamo a sapere che le infiammazioni al miocardio o al pericardio dovute al vaccino si risolveranno tutte senza problemi? Semplice: non lo sappiamo, dal momento che è solo da qualche settimana che si stanno verificando. Ma la Marrone, deve avere una sfera di cristallo o un carisma profetico. Ed anche un pallottoliere, visto che si mette a fare i conticini per rilanciare senza alcun dubbio la nuova giaculatoria: i benefici superano i rischi. Miserere nobis.

Ditelo a chi ci ha lasciato la pelle: 15.000 in Europa (e sono dati al ribasso); o ditelo a chi dopo mesi dalla vaccinazione continua a star male: sono circa 2 milioni di invalidi permanenti (cifra sempre in difetto); o magari ditelo a questa signora di 49 anni, che una settimana dopo aver ricevuto il siero di Pfizer, si è trovata con necrosi su tutta la pelle del corpo. Si chiama sindrome di Steven-Johnson, una malattia estremamente rara, che la povera donna si è presa in seguito alla vaccinazione. Se decidete di guardare le foto, prima di farlo sappiate che sono particolarmente impressionanti. Ma bisogna avere il coraggio di guardare, per capire quanto la chiusura dell’Abstract che riporta il caso sia stucchevole: «Questo caso mostra una complicazione estremamente rara causata dal vaccino Covid-19. I benefici di ricevere il [vaccino] Covid-19 superano il potenziale rischio».

Sarebbe ora che anche alla Congregazione per la Dottrina della Fede prendessero posizione contro il sempre più diffuso modo di intendere il principio del rapporto rischi/benefici. Anzitutto perché buona parte di chi va a vaccinarsi, più o meno costretto, non è un malato terminale, bensì una persona sostanzialmente sana, che molto spesso non ha mai avuto nemmeno l’influenza. Persone che fanno sport, anche a livello agonistico, che non prendono neppure una medicina, che però vengono considerate dei cadaveri ambulanti, che certamente prima o poi prenderanno la Covid-19 e la prenderanno in modo così grave che ci lasceranno le penne. Fantascienza. Il principio del rapporto rischio/beneficio nel caso della vaccinazione dev’essere quindi tirato in ballo con estrema prudenza, perché si tratta per l’appunto di persone sane, almeno nei confronti di quella malattia contro cui si subisce l’inoculazione.

Inoltre, non si può far finta che non esistano cure. L’articolista del Corriere, per esempio, dava per scontato che Francesca Macron, se avesse contratto la malattia, avrebbe avuto più probabilità di finire in ospedale che non di avere una miocardite. Peccato che questi calcoli vengano fatti con dati che dipendono dallo stralunato protocollo "paracetamolo e vigile attesa".

Terzo aspetto, che appare come il più importante nel nostro contesto di nuovo totalitarismo ormai acclarato, è che il principio di proporzionalità deve considerare le singole persone vaccinate, con la loro storia clinica specifica, e non solamente la popolazione in generale.

Il Cardinale Elio Sgreccia, nel suo fondamentale Manuale di Bioetica, faceva presente il rischio di deviare verso un’idea collettivistica di questo bilanciamento. Il contesto di riferimento riguardava la questione dei feti: un singolo feto non può essere sacrificato per il bene, presunto o reale, della collettività. Il principio però rimane valido in tutti i contesti. Sgreccia faceva presente che il sacrificio del singolo non può essere accettato, come se si trattasse di rinunciare ad una parte per salvare il tutto, «perché il soggetto singolo non è una parte dell’organismo sociale, ma è lo scopo della società; il bene comune va inteso come il bene dei singoli».

L’individuo non è parte, ma persona; è dunque un obbrobrio morale ritenere che se la collettività ne trae giovamento, allora il singolo può anche rischiare di morire o di avere un danno grave e spesso irreversibile. L’unica logica moralmente ammissibile è quella di valutare che gli eventuali effetti avversi del vaccino sulla persona concreta risulterebbero di lieve entità e transitori. Il bene della persona non è sacrificabile sull’altare della collettività. Sgreccia precisava che «è lecito chiedere al singolo [...] una quota di sacrificio o di rischio per il bene di tutta quella società di cui ognuno è membro»; tuttavia «non si può applicare il concetto di “parte” e “tutto” rispettivamente alla persona singola e alla società: nella persona singola c’è il valore globale e il motivo fondamentale dell’esistenza stessa della società. Salvo il caso della legittima difesa, non si può mai quindi esporre al rischio di morte il singolo per il vantaggio della società».

Luisella Scrosati

https://lanuovabq.it/it/rischibenefici-fare-chiarezza-per-evitare-gli-obbrobri

STORIE NASCOSTE

Gabriella e le altre: "Per noi dal vaccino solo sofferenza"

C'è Laura che da sei mesi è senza saliva e con la lingua "ustionata"; c'è Gabriella, che due giorni dopo il vaccino Pfizer ha avuto un black out della vista: "Da allora un calvario, valori sballati, sempre stanca e senza forze, col cuore in sofferenza e bruciori inspiegabili". Sono le storie drammatiche delle vittime da vaccino, che hanno segnalato ad Aifa reazioni avverse, ma non hanno mai ricevuto attenzioni mediche, se non una dose di tranquillanti e il terrore di restare invalide per sempre. E ora vincono paura e vergogna ed escono allo scoperto: "Siamo trattate come malati di Serie B, ci siamo vaccinate convintamente, ma per noi i benefici non hanno superato i rischi".


Convivere con la lingua perennemente secca e “ustionata”, senza lacrimazione né saliva, con gli occhi che si asciugano come un ramo secco e la bocca come avvolta da un pile. Nelle casistiche delle reazioni avverse da vaccino questa potrebbe essere una conseguenza minore, eppure se persiste da sei mesi, ormai, anche questa conseguenza cosiddetta minore può portare a una situazione invalidante con la quale dover convivere sempre più a fatica e nel timore che sia permanente.

I giornali continuano a ripetere il refrain che i rischi superano i benefici, ma se oggi chiedessero a Laura Scala, 45 anni, insegnante di Siracusa se per lei, almeno e solo per lei, i benefici del vaccino abbiano comunque superato i rischi, la risposta sarebbe no, perché, a fronte di un contagio da Covid che avrebbe potuto gestire senza problemi, ora si ritrova invece con una invalidità inspiegabile e che nessun medico è interessato ad affrontare.

Sono le storie come queste, le storie di Laura Scala e di Alessia D’Arrigole storie di Federica Angelini che creano imbarazzo mediatico-sanitario, come il corto circuito denunciato dalla pallavolista Francesca Marcon, alla quale il membro del Cts Abrignani ha rimproverato, umiliando il suo dramma, che con la sua denuncia dà argomenti ai no vax. Eppure, con la carriera compromessa e una malattia potenzialmente mortale e molto più grave di un contagio da Covid, la storia della Marcon è soltanto una delle tante storie di vittime che si sono vaccinate convintamente e ora si ritrovano a dover fare i conti con un dolore e una sofferenza non ascoltati né compresi.

La Bussola ha deciso di entrare dentro questo mondo sommerso, che non ha ascolto, non per tirare la volata ai no vax (che poi, chi mai sarebbero questi strani marziani? Noi conosciamo soltanto persone contro l’obbligatorietà vaccinale), ma per dare dignità anche a queste vittime di serie B, farle uscire allo scoperto e denunciare la grande menzogna che si cela dietro il facile slogan che i benefici superano i rischi.  

“Sono stata contenta di vaccinarmi il primo marzo scorso - racconta alla Bussola Laura dopo aver girato un video-testimonianza su Facebook -, perché come insegnante pensavo di dover dare il mio contributo. Ma dopo il vaccino ho provato un dolore pazzesco. Ho perso la lacrimazione, mi sono riempita di afte in bocca e oggi mi ritrovo con la gola costantemente secca, con le ghiandole salivari fuori uso che non producono saliva. Giro sempre con un bottiglione di due litri di acqua per bagnarmi le labbra, la lingua è come ustionata, con le papille gustative sopraelevate”.

E i medici? “Il fatto è che non so nemmeno che cosa spiegare, ne sto sentendo tanti, nei prossimi giorni andrò a Messina, ma nessuno sa darmi delle spiegazioni, ho segnalato ad Aifa tutti i miei disturbi, ma nessuno si è fatto vivo”.

Disagio, solitudine, paura di essere presi per matti, poca voglia di esporsi, una quotidianità che viene stravolta; la gran parte di questi casi, che stanno iniziando a riunirsi in chat su WhatsApp per condividere almeno la loro sofferenza, riceve dai medici una ricetta di xanax e tanti saluti.

Come il caso di Gabriella Carone (in foto), 50 anni, originaria di Taranto, ma residente ad Imperia.  “Sono sempre stata bene di salute – racconta – ma oggi sono perennemente stanca, non riesco a scrivere, a camminare, il cuore non funziona come dovrebbe e i miei valori sono tutti sballati”.

Il calvario di Gabriella – anche lei vaccinata Pfizer convinta – inizia subito dopo il vaccino fatto il 12 giugno: “Dopo tre giorni ho iniziato a non vedere più nulla. Ero in casa col mio compagno - che ringrazio perché mi sta sostenendo in questa prova difficilissima -. Non vedevo nulla, è durato pochi istanti ma c’è stato un completo blackout della vista. La pressione era alta e dopo poco si sono gonfiati i linfonodi del collo, sembravo un criceto!”.

Inizia per lei un periodo oscuro: la dottoressa le prescrive farmaci per la pressione e l’immancabile xanax, ma il problema si aggrava: “Per andare dalla camera dal bagno mi viene l’affanno, sento anche io i bruciori interni di cui parlano le altre, mio figlio non mi riconosce più. Le caviglie sono gonfie e per “sfiammarle” cerco i rimedi più comuni come metterle sotto la doccia fredda. Il cuore? Il cardiologo ha visto che è stressato mentre i valori sono sballati: globuli bianchi e rossi altissimi, vitamina D inesistente, monociti bassissimi e colesterolo altissimo. Ogni riga del foglio dell’esame del sangue mostra asterischi e mi sento costantemente stanca, come se dovessi girare con un bambino in braccio tutto il giorno”.

La vita di Gabriella ora è sconvolta, è una giovane nonna, ma non riesce ad essere un aiuto al figlio in questo momento che non sa quanto durerà e se un giorno finirà. “Un medico che mi ha visitata mi ha detto che devo mettere in conto il rischio che non potrò mai più tornare quella di prima”. Ma in questo calvario c’è anche molta dignità: “Nel gruppo con le altre ho trovato un modo per condividere questo calvario, non chiediamo risarcimenti, chiediamo soltanto che qualcuno ci ascolti, che qualche medico si prenda a cuore queste reazioni che sono tra le più disparate e ci dica che cosa fare. Una cosa è certa: la correlazione col vaccino è nei fatti, perché nessuna di noi prima dell’inoculo ha mai accusato nulla di simile”.   

Anche Gabriella ha contattato la referente della sua regione per la farmacovigilanza: “Sono stata ricontattata dalla mia dottoressa che in modo un po’ scocciato mi ha chiesto di documentare tutti i miei mali: era stata contattata a sua volta da Aifa. Le ho chiesto che cosa mi sta succedendo. Non mi ha mai risposto”.

Il mare quest’anno è stato un miraggio: “Non sopporto il sole e per me, nata a Taranto e residente in Liguria è un dolore immenso, ma una cosa l’ho fatta: ho sospeso lo xanax, voglio affrontare questa sofferenza senza sentirmi un caso psicosomatico. Non sono un semplice numero alla voce reazioni avverse gravi da trattare con sufficienza perché i benefici superano i rischi: sono una donna con un nome e un cognome e sono vittima di questo vaccino, che a me non ha dato nessun beneficio”.

Andrea Zambrano

https://lanuovabq.it/it/gabriella-e-le-altre-per-noi-dal-vaccino-solo-sofferenza

2 commenti:

  1. Articolo dott. Paolo Gulisano:

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    1. https://lm.facebook.com/l.php?u=https%3A%2F%2Fcomedonchisciotte.org%2Fdue-cose-che-i-media-mainstream-non-vi-hanno-detto-sullapprovazione-del-vaccino-pfizer-da-parte-della-fda%2F%3Ffbclid%3DIwAR16A4ZRW7kkD3h-fNAXzEKweq0_yDzsdTKz7bw8A3GaDDcT4wsYBfElLjo&h=AT1-4N03o_TMWahp-vfx9v4ao8ZsFvX9YMBcyeJV87f1nlL4WJNdDO97mq0XFKOSuKB7ycCeYukIqha0EQa3Hp9HkMPQ3kIQ6n-pEm6MvTMKGXyCu1doIC5iD2edXStukV1ljhHjLPZTxVd9pHs72FTAJleHovAbK09qpY8IYfmINBVMEoWyQxY0rGfNvZyY_YTWZgfpI-NpGKKTY8Gmk91CfVFMl2vdObdgI4RZRA8kuODWhcoF_SI3u48aNVMEf0Uy7ZYsWTSp3XA0qXT4iCV3WXTKcum7IsIzNxkscJaB69_AybmSYnYpE4VKzHgcLEGrmM1wlDAKyJF8DDVnNkUAhIeUk-VoiZyWSazJLVN5M__sCOtcbDI-nQCD8ZUChHb9ao2-T5mX3LrfQrV-AkKBbhXfYM6uX_XIwuSIK1Dt10l9G_ynxwZvElXArZmPEYjOuWNMhuPcRYh5glB7bzpFghreM_L8k7EiOO4BLJF-rb1s5Gt29A9mYQUiYU4bKsotGM45R2_1D95RTo609hZ2jjhEKNlyCfhsdn8C7-xkvhjYvFQ

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