ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 14 settembre 2021

Dal girone degli ignavi

2021 anno dantesco. Se Dante oggi riscrivesse l’Inferno, chi finirebbe nei gironi?


Nella notte tra il 13 e il 14 settembre 1321 Dante Alighieri, poeta sommo e padre della lingua italiana, lasciava questa valle di lacrime. Sono passati settecento anni, e questo è l’anno dantesco come troviamo pomposamente scritto sul sito del Ministero della Cultura. Le massime autorità dello Stato hanno celebrato il Divino Poeta. Ma il diretto interessato, l’Alighieri, uomo che si scontrò col potere sino a pagare con l’esilio e che nel suo capolavoro  non mancò di mettere all’inferno papi e potenti vari, come si sarebbe comportato se avesse scritto oggi la Divina Commedia? Sarebbe stato così tenero con tutti questi personaggi che lo celebrano?

Fatichiamo a immaginare oggi un Dante che scrive il Paradiso, perché non vediamo molti personaggi politici o religiosi degni di ascendere subito al Cielo. Ma pure il Purgatorio parrebbe un po’ vuotino. Mentre siamo certi che il Sommo si sarebbe concentrato tantissimo sull’inferno.

Cominciamo dal girone degli ignavi “color che visser sanza infamia e sanza lodo”, ovvero quelli che non presero mai posizione guardando solo ai loro affari, talmente disprezzati da Dante da essere posti addirittura nell’antinferno in quanto “spiacenti a Dio e à nimici sui”. E qui ce ne sarebbero a miriadi di personaggi da metterci, perché il camaleontismo è un nostro difetto nazionale: sicuramente il Sommo avrebbe comunque messo l’opposizione leghista, incapace di prendere posizioni nette, che ha tenuto durante la pandemia il piede in due scarpe riguardo le misure, esemplificato dal salviniano mantra “cambieremo questo e quello dall’interno”.

Il girone dei lussuriosi non può che essere occupato da Berlusconi che, come contrappasso, potrebbe essere frustato dalle sue olgettine (ma potrebbe anche gradire la pena).

Nel girone degli iracondi troviamo di sicuro Vittorio Sgarbi e il simpaticissimo Renato Brunetta: contrappasso per il primo l’essere incornato da capre, per il secondo l’essere sprovvisto di lasciapassare come il buon Giandomenico Fracchia.

Mario Draghi finisce dritto tra gli usurai, non solo per via del suo mestiere, ma anche per le conseguenze del suo “Wathever it takes” , a fargli compagnia avremo Mario Monti, Christine Lagarde, Jacques Attali e banchieri vari, mentre Angela Merkel la vedremmo tra gli avari.

Matteo Renzi coi suoi hashtag rassicuranti sullo star sereno finisce tra i consiglieri fraudolenti: il fiorentinaccio potrebbe gradire la destinazione, vicino a quel volpone di Ulisse. E così Bergoglio, viste le divisioni che sta provocando nella Chiesa, starebbe bene tra i seminatori di discordia: chissà, forse gradirebbe l’essere compagno di girone di Maometto (e non vuoi mettere un papa all’inferno, cosa che Dante amava tantissimo fare?).

Dante chissà, avrebbe messo tra gli eretici e scismatici Matteo Bassetti, Roberto Burioni e tutti coloro che sono adepti della nuova religione covidiana, mentre probabilmente Roberto Benigni, uno dei maggiori divulgatori di Dante, non sarebbe stato trattato bene dal nostro, allergico alle smancerie verso i potenti: giù nella I Bolgia dell’Ottavo Cerchio, tra i ruffiani, assieme a molti giornalisti e artisti mainstream.

Ci avviciniamo alle zone più nere, e si sa che  il luogo più oscuro è il girone dei traditori. E qui ci dobbiamo fermare per evitare querele, ma ricordiamo ampiamente il caso dello yacht Britannia e di chi andò a svendere il patrimonio italiano a potenze straniere, o chi presenzia riunioni del Bilderberg o va da Obama a firmare accordi sui vaccini. E giù in fondo al punto più oscuro dell’Inferno ecco i tre volti di Lucifero, che richiamano stranamente le fattezze di George Soros, Bill Gates e Hillary Clinton.

La Commedia procurò a Dante parecchi nemici. Chissà se anche il sottoscritto, con questo modesto pezzo di satira, se ne procurerà qualcuno?

ANDREA SARTORI

https://visionetv.it/2021-anno-dantesco-se-dante-oggi-riscrivesse-linferno-chi-finirebbe-nei-gironi/


Microfono aperto, ministro israeliano rivela: “Green Pass serve solo a convincere”

 «Il fatto è che il nostro problema sono le persone che non vengono vaccinate. Abbiamo bisogno di [influenzarli] un po’; altrimenti, non usciremo da questa [situazione pandemica]».

Ignaro di avere il microfono accesso e del fatto che le sue parole venivano registrate e trasmesse in diretta sul Canale 12, il ministro della salute israeliano Nitzan Horowitz, parlando con il ministro degli Interni Ayelet Shaked, ha ammesso che i passaporti vaccinali hanno come scopo quello di costringere le persone scettiche a vaccinarsi.

Qua è disponibile il video, rilanciato su twitter da Disclose.tv:

Come riportato dal Jewish News Syndicate, Nitzan Horowitz ha infatti spiegato alla collega Ayelet Shaked che imporre il pass vaccinale in alcuni luoghi è necessario solo per fare pressione sui cittadini in modo da spingerli a vaccinarli, e non per ragioni mediche o epidemiologiche.

Horowitz ha continuato spiegando che non solo il pass verde dovrebbe essere rimosso come requisito per cenare nei ristoranti all’aperto, ma anche “nelle piscine”. Questo però non avviene perchè l’unico modo affinché non ci siano eccezioni – dal momento che la gente si chiede perché se va bene non avere un pass per le piscine “allora perché per i parchi acquatici, le strutture all’aperto e gli sport?” – ha spiegato il ministro, è che i regolamenti siano uniformemente applicati.

Horowitz e Shaked sono stati raggiunti poi dal ministro dell’Intelligence Elazar Stern, che, anche lui ignaro che la conversazione fosse registrata, ha espresso disgusto per i non vaccinati:

“È fastidioso che stiano occupando i letti [dell’ospedale]“, ha detto Stern.

“Quelli in terapia intensiva, sì”, ha risposto Horowitz.

Le dichiarazioni del ministro della salute israeliano confermano quanto sta emergendo in tutto il mondo, ossia che il passaporto vaccinale non è una misura sanitaria di contenimento o contrasto alla pandemia ma uno strumento di controllo volto a esasperare e a spingere i cittadini a vaccinarsi. Una forma di ricatto e di obbligo indiretto e al contempo un paradosso, dato che la premessa scientifica è errata, in quanto il certificato si basa sul presupposto che coloro a cui è permesso di accedere alla vita sociale non siano più portatori del virus. I dati dimostrano il contrario: anche i vaccinati si contagiano e possono a loro volta contagiare. E Israele ne è un esempio, con la nuova drammatica ondata di contagi che sta coincidendo con l’avvio della campagna per la terza dose. Israele è infatti alle prese con la peggiore ondata di contagi dall’inizio della pandemia, e tutto ciò in uno dei Paesi più vaccinati al mondo.

ENRICA PERUCCHIETTI

https://visionetv.it/microfono-aperto-ministro-israeliano-rivela-green-pass-serve-solo-a-convincere/

Giorgetti, Lega: green pass obbligatorio per tutti i lavoratori


Ma come, la Lega non era il partito delle aziende e dei lavoratori del Nord? A sentire le dichiarazioni di ieri di Giancarlo Giorgetti sul green pass, pare proprio che la seconda categoria sia stata cancellata.

Quella di estenderlo a tutti i lavoratori è un’ipotesi in discussione. L’esigenza delle aziende è di avere la sicurezza per chi opera nei reparti. Credo, quindi, che si andrà verso un’estensione

Il ministro dello Sviluppo Economico va quindi avanti come un treno verso il green pass obbligatorio per tutti i lavoratori, nell’esclusivo interesse delle aziende che pretendono garanzie sul fatto che non si richiuda più. Eppure, Giorgetti e tutti quelli che la pensano come lui dimenticano che quelle stesse aziende sono rimaste aperte proprio durante il terribile lockdown generale di marzo/aprile 2020. Tutti noi, rinchiusi in casa, avevamo l’ora d’aria per un unico motivo: recarci al supermercato a fare la spesa.

E il supermercato era una garanzia, identico a prima. Ricolmo di ogni ben di Dio, dalla frutta fresca agli shampoo alla bistecca. Praticamente un miracolo, a ripensarci: un intero Paese fermo, eppure non un solo scaffale vuoto, mai. Chi ha prodotto questo miracolo? Decine di migliaia di lavoratori, molti del Nord, di cui non abbiamo mai saputo nulla ma che hanno continuato ad andare nei campi, negli allevamenti, in fabbrica, sui camion, nei centri di distribuzione, esattamente come hanno sempre fatto. E tutto ciò durante la più terribile ondata della pandemia.

Sono morti? C’è stata una strage? Pare di no: sono tutti sufficientemente giovani da non temere la malattia. Qualcuno li ha ringraziati? No. Viceversa, il Ministro di riferimento ora li minaccia di licenziamento se non si sottopongono a una “protezione” della quale lo scorso anno nessuno si è preoccupato. “Senza discriminare nessuno”, ha aggiunto. Si, infatti: alcuni di loro hanno pubblicato l’angolo scrostato e squallido in cui sono costretti a mangiare fuori, come degli appestati.

Presto saranno licenziati, o costretti a scegliere tra un trattamento sanitario che non vogliono fare e dar da mangiare ai figli. Giorgetti li umilia e li ignora preferendo dare un contentino alle industrie (inutile peraltro, visto che ci si contagia comunque). Altro che “partito dei lavoratori del Nord”.

DEBORA BILLI

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