ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 1 settembre 2021

Dopo l’oscurità viene sempre la luce

La fine della falsa chiesa di Bergoglio sarà la fine del Nuovo Ordine Mondiale?



L’indiscrezione è trapelata in questi giorni sui media. Negli ambienti vaticani si inizia a ventilare sempre più concretamente l’ipotesi di un conclave anticipato. Le condizioni di salute di Bergoglio si sarebbero aggravate considerevolmente e quindi nella Santa Sede si inizia già a pensare in qualche modo al dopo-Francesco.


Quello che però non è stato detto al grande pubblico italiano e internazionale riguarda ciò che ha provocato veramente l’aggravamento della salute di Bergoglio.

È noto il fatto che Francesco ha subito un’operazione chirurgica lo scorso luglio presso il policlinico Gemelli di Roma.

Il resoconto ufficiale pubblicato dal Vaticano e dal Gemelli ha parlato di un intervento dovuto ad una stenosi intestinale.

Qualcosa però già allora sembrava non tornare nella versione ufficiale. A considerare l’ipotesi che Bergoglio potesse avere qualcosa di più grave di una stenosi intestinale fu già il professor Fumagalli che disse che non si poteva escludere del tutto lo scenario di un tumore in quella parte dell’intestino fino a quando non si fosse proceduto ad eseguire l’operazione chirurgica.

Successivamente l’equipe medica che ha eseguito l’intervento aveva smentito che Bergoglio potesse avere una neoplasia intestinale.

Alcune fonti molto vicine ad ambienti vaticani si sono messe in contatto con questo blog e hanno fornito una versione diversa della situazione.

Secondo quanto riportato da queste, la situazione sarebbe ben più grave. Bergoglio avrebbe due tumori nella zona nella quale sarebbe stato operato.

Il pontefice aveva già ordinato a chi lo assisteva di non far trapelare la verità sulle sue reali condizioni di salute.

Francesco non vuole che si sappia nulla. A far intuire che c’era qualcosa che non andava era stato anche il sito “Il Sismografo” gestito da Luis Badilla, un lealista di Bergoglio.

Badilla a questo proposito fu molto tranchant e al tempo stesso polemico. Scrisse chiaramente in un articolo intitolato “Papa Francesco non ha bisogno della cortigianeria a mezzo stampa” che i media mainstream non stavano rendendo un buon servizio a Francesco dicendo che tutto sarebbe tornato come prima dopo l’intervento.

Niente sarebbe stato come prima, scrisse Badilla, che fece capire chiaramente che Bergoglio era troppo provato dall’operazione.

I segnali in questo senso del resto c’erano già stati nei mesi scorsi ma erano stati completamente ignorati dai media che hanno sempre cercato di nascondere il vero stato di salute di Francesco.

In Vaticano comunque è da tempo che stanno accadendo eventi anomali che non hanno ancora avuto una spiegazione chiara.

Tutto è iniziato lo scorso 6 gennaio, quando nella Santa Sede si verificarono degli strani e mai spiegati blackout.

La webcam puntata sulla cupola di San Pietro mostrava la Chiesa disegnata dal Buonarroti completamente avvolta dall’oscurità.

Ad un certo punto del filmato, accade un fenomeno ancora più inspiegabile. Si avvertono distintamente dei rumori che assomigliano molto a dei colpi di arma da fuoco seguiti subito dal verso di un gabbiano che vola spaventato.

Nei giorni successivi, in Vaticano si susseguono altri eventi ancora più anomali. Alcuni residenti vicino alla zona hanno scritto a questo blog e hanno raccontato che dalla Santa Sede in quei giorni di gennaio è uscito un corteo di molte macchine.

Gli stessi testimoni oculari hanno visto volare sopra i cieli di San Pietro un elicottero bianco che assomigliava molto a quello utilizzato dal papa per i suoi spostamenti ufficiali.

Subito dopo questa rocambolesca serie di fatti senza precedenti, le apparizioni di Bergoglio in pubblico hanno iniziato a ridursi costantemente.

I media per giustificare questa sua assenza dagli impegni ufficiali, parlarono di una misteriosa sciatalgia.

Il Vaticano però non profferisce parola. Non un comunicato emesso in quelle settimane di inizio inverno per far capire ai fedeli cosa avesse Bergoglio.

A fine gennaio, appare un articolo pubblicato dalla rivista spagnola vicina a Bergoglio, “Vida Nueva” che scrive che Francesco si deve operare per fare fronte ai problemi di salute che lo affliggono.

Anche in questa occasione, la Santa Sede non fa nulla per chiarire la situazione rompendo così il protocollo del passato che vedeva sempre il portavoce del Vaticano emettere dei comunicati ufficiali riguardo alle condizioni di salute del papa.

Il silenzio qui prosegue fino a quando a fine febbraio esce improvvisamente una conversazione, tenutasi due anni prima, di Bergoglio con un giornalista argentino al quale Francesco confessa che non sarà sepolto in Argentina, ma a Roma, da regnante o da emerito.

Bergoglio quindi per la prima volta parla chiaramente della sua morte.

Il resto è storia nota fino a quando non si arriva all’operazione dello scorso luglio che non è stata annunciata dal Vaticano con il dovuto anticipo ma da Bergoglio stesso a poca distanza dall’intervento.

Una volta uscito dall’ospedale, Francesco si è precipitato a pubblicare un motu proprio, ovvero un documento emesso spontaneamente dal pontefice stesso per prendere una determinata decisione.

In questo caso, Bergoglio cambia completamente le norme sulla messa antica che si celebrava prima del Concilio Vaticano II, la cosiddetta vetus ordo, e ne rende di fatto impossibile la celebrazione perché i sacerdoti che vorranno praticare questa liturgia nelle parrocchie avranno bisogno di una autorizzazione speciale dal vescovo diocesano.

Una autorizzazione che difficilmente arriverà perché i vescovi sono in larghissima parte espressione della curia bergogliana modernista e progressista.

A distanza di poco più di un mese da questa decisione, Francesco convoca d’urgenza a Roma i leader della Fraternità Sacerdotale di San Pietro e  dell’Istituto del Cristo Re. Bergoglio sarebbe pronto ad intimare un ultimatum a queste confraternite. O si abbandona il rito antico oppure i loro seminari andranno incontro alla chiusura.

Sono le azioni stesse di Francesco a parlare ormai. È lui stesso a rivelare implicitamente che il tempo a disposizione sta per scadere.

Il “pontefice” non ha preso queste decisioni all’inizio del suo mandato. Le ha prese solo ora verso la fine probabilmente perché sperava o credeva che non ce ne sarebbe stato bisogno.

Bergoglio probabilmente in cuor suo era convinto che lo spirito della vera Chiesa pre-conciliare fosse già morto.

Era convinto che il fatto di aver instaurato una falsa chiesa anti-cattolica come naturale ed inevitabile conclusione del Vaticano II fosse più che sufficiente per seppellire per sempre quella che è stata la vera e unica tradizione millenaria della Chiesa di Cristo.

E invece lo spirito dei cattolici tradizionalisti, che non sono null’altro che autentici cattolici rimasti fedeli al magistero secolare della Chiesa, continua ad ardere. Non si è mai spento, e l’opera di Bergoglio ispirata dal pensiero massonico di rimuovere qualsiasi traccia della vera Chiesa Cattolica ha invece prodotto l’effetto contrario.

Ha riportato in vita quella fiamma che ora brucia più che mai e che non ne vuole sapere di estinguersi.

Il Concilio Vaticano II: l’opera di infiltrazione della massoneria nella Chiesa

Quello che però sta accadendo ora non è il risultato di un solo pontificato eretico. Ridurre tutto a Bergoglio sarebbe un grave errore e non sarebbe una descrizione accurata della storia della Chiesa.

La Chiesa ha smesso di essere la Chiesa da tempo. Lo spirito massonico di Bergoglio che odia ferocemente il cattolicesimo era già penetrato nelle mura del Vaticano almeno dal 1959 quando l’allora pontefice Giovanni XXIII indiceva il Concilio Vaticano II che fu poi chiuso da Paolo VI nel 1965.

Lo spirito del Concilio era quello di separare la Chiesa dal suo tradizionale magistero e di prostrarla piuttosto alla filosofia liberale del mondo moderno.

Non era più il mondo moderno che doveva ispirarsi al verbo e alla verità immutabile del Vangelo di Cristo, ma piuttosto la Chiesa che doveva adeguarsi alla modernità e pertanto secolarizzarsi.

L’apostasia dunque era già da tempo presente in Vaticano e con il Concilio la marcia verso lo stravolgimento di questa istituzione si è fatta praticamente inarrestabile.

All’epoca, i seminari erano stati già infiltrati pesantemente da membri del partito comunista. Nella sua testimonianza davanti al Comitato per le attività antiamericane della Camera degli Stati Uniti, Bella Dodd, ex militante comunista poi convertitasi al cattolicesimo, rivelò come il partito comunista fosse già all’opera negli anni’30 per infiltrarsi nei seminari.

Nei decenni successivi i seminari che avrebbero dovuto sfornare sacerdoti e vescovi dediti alla difesa della Chiesa Cattolica hanno piuttosto sfornato sacerdoti e vescovi dediti alla causa marxista della teologia della liberazione che metteva in discussione il Vangelo e l’autorità stessa del pontefice.

A questo proposito, Monsignor Viganò ha fatto correttamente notare come il Vaticano II sia stato la causa prima dei successivi eventi del sessantotto che hanno scosso e successivamente abbattuto tutti i pilastri tradizionali della società occidentale cristiana, quali Dio, la patria e la famiglia.

L’apostasia quindi era già giunta a San Pietro ed era persino arrivata a sedere sul soglio di Pietro perché il pontefice regnante di allora, Roncalli, la cui elezione fu estremamente controversa, era egli stesso in odore di massoneria.

Secondo quanto dichiarato da Ivo Marsadoun, massone francese del grado più alto della massoneria, ovvero il 33°, Roncalli era un granmaestro anch’egli del 33° grado ed era solito frequentare gli ambienti del Grande Oriente di Francia.

La massoneria dunque che per più di due secoli dall’inizio della sua fondazione, nel 1717, che vedeva nella Chiesa un nemico giurato era riuscita a entrare in Vaticano e a portare la Chiesa a fare sua la causa dei massoni.

La massoneria ha sempre avuto uno scopo preciso. Il suo compito è quello di infiltrarsi in ogni ambito della società in ogni Paese per portare le nazioni a servire lo scopo di questa setta segreta.

Questa organizzazione è ispirata dal pensiero occulto della religione dei misteri che ha una natura profondamente anticristiana.

Lo scopo ultimo lo rivelò alfine uno dei massoni più influenti della storia, Albert Pike. Pike in una lettera riportata dallo storico e militare canadese William Carr e indirizzata a Giuseppe Mazzini, altro massone di primissimo piano, rivelava che il fine ultimo della massoneria era quello di distruggere le nazioni per poi poterle sostituire con un unico governo mondiale.

Nel governo mondiale non c’è posto per la cristianità. La religione del Leviatano globale sarà quella del culto di Lucifero dove i cristiani saranno ferocemente perseguitati.

David Spengler, filosofo membro della società teosofica fondata dall’occultista Madame Blavatsky, fece la stessa rivelazione.

Nessuno potrà entrare nel Nuovo Ordine Mondiale senza prima aver ricevuto una iniziazione luciferiana.

Per poter giungere a questo fine ultimo era pertanto necessario conquistare il bastione della fede cristiana, la Chiesa Cattolica.

Per secoli, la massoneria è stata ossessionata da questo piano. Per comprendere la portata di questa ossessione si può citare un episodio rivelatore testimoniato in prima persona da San Massimiliano Kolbe.

Nel 1917, in occasione del bicentenario della massoneria, i massoni decisero di recarsi sotto le finestre di San Pietro.

I membri di questa società occulta sfilarono in corteo mostrando un vessillo che raffigurava Lucifero intento a schiacciare San Michele Arcangelo, quando nella tradizione della teologia cristiana si verificò l’esatto contrario. Fu San Michele Arcangelo a schiacciare la testa del serpente, Satana, e a scacciarlo dal Paradiso.

Questo aiuta a comprendere come nella visione della massoneria sia tutto rovesciato. Il male assume le sembianze del bene, e il nero diventa bianco.

I massoni poi distribuirono in quell’occasione dei volantini che recavano questa scritta.

“Il diavolo governerà in Vaticano e il Papa gli farà da guardia svizzera.”

Questa minaccia divenne purtroppo una realtà perché Satana si è seduto sul soglio di Pietro nel 1958 e ancora non si è alzato.

L’apostasia presente nella Chiesa sta per finire?

La domanda che molti si stanno chiedendo in questi mesi così tormentati dall’operazione terroristica del coronavirus concepita espressamente per poter trascinare l’umanità verso il Nuovo Ordine Mondiale, è se tutto questo avrà una fine.

La risposta non è facile, ma per poter arrivare a comprenderlo occorre capire non tanto il dove, ma piuttosto il quando. Occorre in altre parole capire in quale periodo della storia del mondo e della Chiesa si sta vivendo, e poter avere delle risposte si può ricorrere sicuramente alle profezie e agli insegnamenti ereditati dalla Chiesa prima dell’inizio dell’apostasia conciliare.

A questo proposito, si potrebbe citare un episodio particolare accaduto a Leone XIII.

Leone XIII è il pontefice che succedette a Pio IX nel 1878 e che che scrisse una mirabile enciclica contro la massoneria intitolata “Humanum Genus”.

Il pontefice ebbe una visione sconvolgente il 13 ottobre del 1884.

Quel giorno il papa si trovava nella sua cappella privata a discutere di alcune questioni con i cardinali quando ad un tratto si arrestò.

Sul suo volto comparve una espressione di sgomento e terrore che lo spinse a ritirarsi nelle sue stanze.

Successivamente Leone XIII rivelò ciò che lo aveva atterrito così tanto.

“Ho visto i demoni e ho sentito i loro bisbigli, le loro blasfemie, le loro denigrazioni. Ho sentito la voce raccapricciante di Satana sfidare Dio, dicendo che poteva distruggere la Chiesa e portare tutto il mondo all’inferno se gli dava abbastanza tempo e potere. Satana ha chiesto a Dio il permesso di avere 100 anni per influenzare il mondo come mai era riuscito a fare prima”.

Dunque l’apostasia e il regno dell’occulto in Vaticano era stato già annunciato da tempo. I vertici della Chiesa sapevano che un giorno sul soglio di Pietro si sarebbe seduto il nemico feroce di quella istituzione che l’avrebbe portata a farsi portavoce delle più orrende blasfemie, fino a quelle dei giorni contemporanei, nei quali il gesuita Bergoglio nega persino l’assolutezza dei comandamenti.

Leone XIII però rivela un dettaglio fondamentale. L’apostasia avrà un inizio e una sua fine. Non sarà eterna.

La Provvidenza la permetterà fino ad un determinato momento.

Quanto profetizzato da Leone XIII sembra coincidere del tutto con le profezie fatte dal venerabile Bartolomeo Holzhauser.

Holzhauser fu un beato tedesco vissuto nel XVII secolo che divise la storia del mondo in sette età.

La prima è quella nella quale è iniziata la storia stessa della Chiesa con la nascita di Cristo.

L’ultima è quella nella quale ci sarà la manifestazione del tiranno globale, l’Anticristo, annunciato nell’Apocalisse di Giovanni.

I tempi ultimi saranno tempi nei quali gli uomini giungeranno al loro massimo grado di abiezione e degradazione morale.

San Paolo si esprime in tal senso riguardo alla condizione dell’umanità in questo periodo storico.

“Negli ultimi giorni verranno tempi difficili, perché gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, irreligiosi, insensibili, sleali, calunniatori, intemperanti, spietati, senza amore per il bene, traditori, sconsiderati, orgogliosi, amanti del piacere anziché di Dio, aventi l’apparenza della pietà, mentre ne hanno rinnegato la potenza.”

Gli uomini dunque saranno in questa fase lontani da Dio come non lo sono mai stati durante tutta la storia dell’umanità.

Se si leggono le parole di San Paolo, si trovano delle enormi similitudini tra la sua descrizione degli uomini dei tempi ultimi, e l’umanità ai tempi del coronavirus che ha sicuramente perduto ogni senso spirituale e morale fino ad arrivare all’odio cieco e gratuito per il proprio prossimo.

Tuttavia, se si prendono in considerazione le profezie di Leone XIII e del beato Holzhauser si apprende che esisterà un periodo prima dell’Apocalisse nel quale gli uomini si lasceranno andare ad una dissoluzione simile a quella alla quale si lasceranno andare prima della venuta dell’Anticristo.

Secondo Holzhauser, questo periodo è la quinta età della Chiesa, e questa è la descrizione che ne fa il Beato.

“Il quinto periodo è un periodo di afflizione: la desolazione, l’umiliazione e la povertà per la Chiesa di Gesù Cristo, purificherà il suo popolo attraverso guerre crudeli, carestie, epidemie di peste, ed altre calamità orribili. La Chiesa latina sarà anche afflitta ed indebolita da molte eresie. Seguirà un periodo di defezione, di calamità e di sterminio … “.

Quando vedrà la luce, il governo mondiale avrà delle caratteristiche ben precise che non si potranno confondere.

Questo sistema politico che sarà il più totalitario della storia dell’umanità vedrà il dominio assoluto di questa figura, l’Anticristo, per un tempo limitato.

L’avvento di questa figura sarà annunciato da una sorta di parodia occulta di Giovanni Battista, noto nella tradizione cristiana come il “falso profeta”.

Nessuno potrà entrare in questa società se non accetterà di indossare il marchio della Bestia, che assomiglia notevolmente al microchip sottocutaneo che in alcuni Paesi, ad esempio la Svezia, è già utilizzato.

Nessuno potrà vendere né comprare senza portare questo dispositivo. Chi non porterà il marchio sarà messo al bando dalla società mondialista.

A questo proposito, il paragone più spontaneo che viene in mente è quello con il certificato verde approvato dal regime di Draghi, senza il quale non si ha accesso a bar e ristoranti e senza il quale vengono persino impediti gli spostamenti attraverso i mezzi di trasporto.

Tuttavia, il certificato verde non ha tutte le caratteristiche del marchio annunciato dalla Bibbia.

Non è qualcosa che le persone devono indossare sul proprio corpo e non è qualcosa di imprescindibile per poter comprare beni di prima necessità, quale sarà il futuro marchio.

Quella che si sta vivendo quindi è una epoca che può essere considerata come una anticamera di ciò che accadrà in futuro, quando l’umanità toccherà definitivamente il fondo lasciandosi andare all’empietà ancora di più di quanto visto sino ad ora.

La società del coronavirus dunque sarebbe una sorta di anticipazione della apostasia finale che verrà in un altro momento storico. Da un lato questa può essere una prospettiva orribile, ovvero il fatto di sapere che la distopia che si vive in questo momento non è il peggio assoluto dell’umanità.

Dall’altro, può essere una prospettiva che fa tirare in parte un sospiro di sollievo perché rincuora sapere che questa epoca così dissoluta finirà e dopo inizierà un ciclo di rinascita.

Questo è quello che narrano le profezie di Holzhauser e quelle mariane. Alla fine di questa epoca, arriverà un periodo nel quale ci sarà una restaurazione della fede.

La pace e la prosperità saranno accompagnate dall’avvento di due figure quali il “Papa Santo” e il “Grande Monarca” che porteranno un periodo di grande benessere e sollievo per l’umanità.

Quello che ci si chiede a questo punto è se la prossima fine di Bergoglio possa essere considerata come un segnale della fine dell’apostasia che affligge la Chiesa e il mondo.

Sembrano esserci dei pesanti indizi in questo senso perché tanto più Bergoglio si avvicina alla fine della sua opera massonica, tanto più si rinvigorisce lo spirito di coloro che vogliono mantenere in vita la Chiesa e il suo messaggio.

Allo stesso modo, il Leviatano globale sembra allontanarsi. Il Grande Reset di Davos non sta andando come pianificato e le grandi potenze, quali USA, Russia e Cina che dovrebbero permettere l’ascesa del supergoverno mondiale non sembrano intenzionate ad entrare nella nuova società totalitaria globale.

È quindi questa con ogni probabilità una fase di transizione. Si sta chiudendo una epoca e ci si avvicina ad un’altra.

Per completare il passaggio occorrerà andare incontro ad altre turbolenze. Non sarà facile, questo è sempre bene tenerlo a mente.

Se si ha però una visione che non afferisce solamente al piano materiale ma che si rifà necessariamente al piano spirituale, senza il quale non si comprende praticamente nulla della realtà attuale, si ha conseguentemente la certezza che le forze del male non prevarranno in ogni caso.

Il male agisce fino a quando gli è consentito agire da forze più potenti di esso.

Dopo l’oscurità viene sempre la luce.

di Cesare Sacchetti


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    1 commento:

    1. Questo articolo ha una sua ragion d'essere, salvo poi farsi vincere dall'ossessione del momento e cioe' il green pass, che c'entra come i cavoli a merenda!

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