Melbourne, Australia. I poliziotti affrontano una pacifica manifestazione di lavoratori che protestano contro l’imposizione del green pass alle imprese private. Sono lavoratori edili, agricoli, minatori; uomini e donne, anche dei bambini. A un certo punto un ufficiale punta il fucile contro la gente, le immagini del video lo mostrano distintamente: poi ha inizio il fuoco, con enormi proiettili di gomma, che aprono ferite impressionanti sul corpo. Alcuni manifestanti vengono letteralmente crivellati: ve ne sono che ricevono una decina di tali proiettili: sulla schiena, sul petto, sul ventre. Le immagini sono scioccanti.
Moncton, Canada. L’arcivescovo locale – per la cronaca, un francofono di nome Valery Vienneau, di 73 anni - dopo un incontro con le autorità del New Brunswick ha stabilito d’imperio che nessun fedele potrà entrare in chiesa, né quindi ricevere i Sacramenti, se non ha assunto una doppia dose di vaccino. Una non basta: almeno due. La foto ci mostra un uomo dallo sguardo freddo e sprezzante: sembra un funzionario di banca o un magistrato, nulla nel suo sguardo tradisce il minimo calore umano, per non dire la carità cristiana
Milano, Italia (ma potremmo dire qualsiasi altra città). Un professore di scuola media entra in classe e per prima cosa chiede ai ragazzini di alzare la mano se sono vaccinati. La alzano tutti, tranne uno che, imbarazzato, resta muto nel suo banco, osservato da tutti. Allora il professore inizia una requisitoria contro l’incoscienza e l’egoismo dei non vaccinati, spiegando agli studenti che è per colpa di quel loro compagno se ora sono costretti a portare tutti la mascherina. Il ragazzino in questione sente su di sé gli sguardi ostili e pieni di biasimo: torna a casa in lacrime e chiede con insistenza ai genitori di essere vaccinato anche lui.
State attenti, diavoli vestiti da uomini: dovrete rendere conto, e molto presto. Forse non davanti al tribunale degli uomini, ma certamente davanti a quello di Dio!
Sono tre esempi, scelti praticamente a caso; avrebbero potuto essere dieci, cento, mille, tratti da tutto il mondo, o anche solo dal nostro Paese, che, come è noto, è uno di quelli che stanno subendo il più spietato regime pseudo sanitario al mondo. Migliaia, anzi milioni di persone, sono poste di fronte all’alternativa di farsi vaccinare o perdere il posto di lavoro. Non solo i dipendenti pubblici, anche quelli privati; e i loro datori di lavoro hanno l’obbligo di trasformarsi in sorveglianti e pretendere dai loro dipendenti l’esibizione quotidiana del green pass. Il capo dello Stato, garante della Costituzione, resta muto, anzi peggio: ha detto che i non vaccinati non devono invocare il diritto alla libertà di scelta, perché in questo caso non hanno nessun diritto. I sindacati e le associazioni di categoria, muti. I partiti politici, compresi quelli di (apparente) opposizione, muti. Nessuno protesta, nessuno trova qualcosa di strano. I magistrati, così solleciti ad aprire inchieste su ipotesi di reato quando un ministro blocca una nave carica di clandestini, muti pure loro. Tutto bene, tutto a posto, tutto regolare. Il papa, massima autorità spirituale in Italia e nel mondo, muto anche lui, anzi ciarliero: per dire quanto è doveroso e amorevole sottoporsi alle dosi di vaccino. Che all’inizio doveva essere una, poi sono diventate due, adesso ci assicurano che ci vorrà la terza, forse la quarta; e poi daccapo l’anno prossimo, e ancora, e ancora. Questo non era stato detto, all’inizio. Al contrario, era stato detto che bastava fare una punturina e si sarebbe riacquistata la piena libertà di movimento e il pieno esercizio dei diritti costituzionali. Così non è stato, ma nessuno si è scusato; il popolo è stato ingannato, ma nessuno ne chiede conto a chi di dovere. Nessuno, dal capo del governo al ministro della salute, si sentono in obbligo di fare chiarezza su queste dosi che non finiscono mai, su questo vaccino che non è un vaccino, ma un siero che agisce a livello genico e le cui reazioni avverse sono importanti e molto numerose, ma nessuno ne parla: la gente ne viene a conoscenza parlando con gli amici e i conoscenti, ma dai giornali di regime nulla appare, nulla trapela. E neanche una parola sul fatto che questo siero genico è sperimentale, chi lo inocula non si assume alcuna responsabilità sui possibili effetti collaterali perché non è stato testato a sufficienza, tanto è vero che chi lo riceve deve firmare, lui, una liberatoria di consenso informato, quando invece l’informazione è stata zero, e di fatto non si tratta di una libera scelta ma, dopo l’imposizione del green pass, di un ricatto di tipo estorsivo (magistrati, nulla da eccepire? O ti vaccini o perdi il posto di lavoro). Va tutto bene, anzi benissimo: la gente, a sentire Il Corriere della Sera e La Repubblica, è felice di farsi vaccinare e fa la fila davanti ai centri di vaccinazione: anche se la realtà è esattamente l’opposto, non c’è alcuna fila e l’appuntamento del richiedente viene fissato nel giro di qualche ora. Gli stessi giornali che da mesi ci ripetono che le sale di terapia intensiva sono sovraffollate, mentre la realtà è che sono vuote, quasi completamente vuote, e che interi ospedali sono stati destinati senza ragione esclusivamente alla terapia del Covid, con grave danno per i pazienti che soffrono di qualsiasi altra patologia e che hanno visto ridotte le visite, rallentati gli esami, posticipati gl’interventi, cresciuti esponenzialmente i disagi, anche solo per poter essere vistati dal proprio medico di base. Ma secondo la stampa di regime va tutto bene, è tutto a posto, la gente è soddisfatta e non si lamenta di nulla, tranne che del fatto che esiste ancora questa strana e abominevole razza di no vax, questi untori in versione moderna, questi nemici dell’umanità che per pura ignoranza e cattiveria, con il loro comportamento da cavernicoli, causano il prolungarsi dell’emergenza e sono responsabili della risalita dei contagi. Tutto falso, completamente falso: ma tutto vero nella testa della gente, perché i giornali e i telegiornali lo dicono e lo ripetono ogni giorno, e gli uomini di governo e i presidenti delle regioni lo ribadiscono dalla mattina alla sera. È vero non perché è vero, ma perché lo dicono loro.
Come la finta emergenza sanitaria sta ottenendo almeno un effetto terribilmente reale: trasformare uomini normali in mostri, in diavoli vestiti da uomini!
E adesso torniamo a quell’ufficiale di polizia australiano, a quell’arcivescovo canadese, a quel professore italiano. Se non fosse per il clima d’ipnosi e isteria collettiva creato ad arte dai media e dai governi, in tempi normali nessuno potrebbe credere che simili comportamenti sarebbero stati possibili, se non in soggetti deviati e in menti malate. È angoscioso pensare che ora invece essi passano per normali, se non addirittura per lodevoli, grazie a un’emergenza che non ha ragion d’essere, a una pandemia che non c’è, a un diabolico complotto mondiale per far credere alla gente che un pericolo mortale sovrasta tutti, mentre la verità è che di Covid si muore quanto di altre influenze stagionali, le quali, come sempre, sono pericolose soprattutto per le persone molto anziane o affette da altre serie patologie, che ne indeboliscono le difese immunitarie. E che sbandierare continuamente il numero dei nuovi contagiati non significa nulla, se non fare deliberatamente disinformazione, perché “contagiato” non significa nulla: finché una persona è asintomatica non corre alcun pericolo né costituisce pericolo per alcuno, e ciò vale nel 95% dei casi di “contagio”. I giornalisti lo sanno benissimo, e ancor meglio di loro lo sanno i medici; ma non lo dicono. Così come sanno benissimo che vigile attesa e tachipirina sono la peggior terapia possibile allorché si manifestano i primi sintomi della malattia. E allora qualcuno dovrebbe spiegare perché i farmaci tradizionali, come l’idrossiclorochina, sono stati ostacolati in ogni modo e perfino messi fuori legge; perché si è ostacolata in ogni modo la semplice ed economica terapia del dottor De Donno, fino al punto di mandargli i carabinieri in ambulatorio per sequestrargli le cartelle cliniche. Queste sono osservazioni di buon senso, e chiunque le può fare. Chiunque, ragionando e studiando i dati, può capire che questa non è un’emergenza sanitaria, ma un’emergenza democratica: che con la scusa di una fantomatica pandemia si vogliono azzerare tutte le libertà più elementari e le garanzie costituzionali, esautorando di fatto i parlamenti e riducendo i popoli a greggi di sudditi che debbono cieca obbedienza ai loro signori feudali, pena la cacciata dal posto di lavoro e l’esclusione dalla comunità civile.
Anche quel poliziotto, quel vescovo e quel professore sanno queste cose, o le possono capire alla luce del semplice del buon senso e della ragione naturale. Perciò il loro comportamento è inescusabile: perché hanno tradito i valori che avevano giurato di servire, hanno tradito la loro missione e la loro ragion d’essere. La ragion d’essere delle forze dell’ordine è quella di proteggere i cittadini onesti e laboriosi, non di aggredirli e terrorizzarli. Gli uomini dei corpi di polizia giurano fedeltà alla Costituzione, non alla persona di questo o quel primo ministro. Un vescovo, poi, come successore degli Apostoli, deve essere fedele a Gesù Cristo e al gregge che gli è stato affidato: per questo esiste, per questo possiede una certa autorità spirituale; non per discriminare i fedeli sulla base di fattori che non c’entrano nulla con la fede in Cristo e che, appartenendo alla sfera della vita pratica, riguardano la coscienza individuale, ma in nessun caso possono essere presentati come un “dovere” del cristiano. Infine un insegnante ha la funzione di educare i giovani e di trasmettere loro il sapere, nonché di insegnar loro a ragionare; e il loro primo dovere, come ci hanno ripetuto fino alla nausea in questi ultimi anni, è l’accoglienza. Accogliere tutti, senza fare discriminazioni. Ora, il fatto stesso di chiedere ai ragazzi chi ha fatto il vaccino e possiede il green pass, è un intollerabile abuso delle proprie funzioni: lede la sfera delle decisioni private, in questo caso delle famiglie, e crea studenti di serie A e serie B, esponendo questi ultimi a situazioni di quotidiana vessazione e di continuo bullismo. Addirittura instilla il seme della diffidenza e dell’odio nel cuore dei ragazzi, istigandoli contro i compagni additati al pubblico ludibrio. Una cosa rivoltante: chi se ne rende responsabile non è degno d’essere chiamato insegnante; è solo un cialtrone calzato e vestito, degno al massimo di lucidare i pavimenti delle aule con acqua e varechina, non certo di svolgere la nobile funzione dell’educatore, che richiede sensibilità e rispetto.
È vero non perché è vero, ma perché lo dicono loro! Secondo la "Narrazione" della stampa di regime va tutto bene, tranne del fatto che esiste ancora questa strana razza di no vax, questi untori in versione moderna, che con il loro comportamento da cavernicoli causano il prolungarsi dell’emergenza e sono responsabili della risalita dei contagi!
Arriviamo così alla conclusione che la finta emergenza sanitaria sta ottenendo almeno un effetto terribilmente reale: trasformare uomini normali in mostri, in diavoli vestiti da uomini, per usare una espressione che fu adoperata, profeticamente, da san Pio da Pietrelcina. Perché un ufficiale di polizia che spara ad altezza d’uomo proiettili di gomma sul corpo di uomini, donne e bambini, pur sapendo benissimo che costoro non costituiscono alcun pericolo per l’ordine pubblico e stanno anzi esercitando il sacrosanto diritto alla protesta e alla difesa del proprio posto di lavoro, è cosa degna di un diavolo vestito da uomo. E un arcivescovo che chiude le porte delle chiese della sua diocesi ai parrocchiani non vaccinati, non solo compie un tremendo abuso, ma si macchia d’un peccato imperdonabile: abbandona le pecorelle del suo gregge, semina l’odio fra le une e le altre, e priva del cibo soprannaturale dei Sacramenti quanti ne hanno bisogno. Mai i membri del clero avevano raggiunto un punto così basso di servilismo verso il potere e di tradimento palese delle loro funzioni spirituali: mai, in duemila anni di storia della chiesa. E quanto alle epidemie del passato, non solo i vescovi non facevano chiudere le porte delle chiese ai fedeli, ma al contrario moltiplicavano le funzioni, le preghiere, le suppliche e le processioni: e davano l’esempio essi stessi, celebrando personalmente la santa Messa, senza stare a controllare se i fedeli erano guariti e certificati, o erano potenziali portatori di malattia. La Messa era per tutti, perché la Messa appartiene a Gesù Cristo, è rivolta a Gesù Cristo e consiste nel Sacrificio di Sé che Gesù Cristo offre al Padre suo, per mezzo del celebrante e con la preghiera dei fedeli: questa è la santa Messa, e non altro. Non è un’assemblea del popolo; dunque nessun vescovo, nessun parroco, nessun prete hanno il potere di negarla ai fedeli, sulla base di una discriminazione pseudo sanitaria o di qualsiasi altro tipo. La Messa è anche per i cattivi, anche per gli assassini, perché Dio solo conosce il segreto dei cuori, Lui solo sa se vi sono la devozione e il pentimento, e non sta al celebrante porre steccati o sbarramenti di fronte a quanti vogliono ricevere il Corpo di Cristo, a meno che egli sappia per certo che costoro si trovano in stato di peccato mortale e quindi si accingono a compiere una profanazione.
O ti vaccini (firmando una assurda liberatoria) o perdi il posto di lavoro? L’imposizione del green pass è un ricatto di tipo estorsivo, che va contro la nostra Carta Costituzionale, le fonti del diritto di mezzo mondo e perfino le direttive dell'Ue!
Ora, domandiamo: il rifiuto di farsi iniettare in corpo il siero malefico equivale a un peccato mortale, e quindi a una profanazione eucaristica? Non ci risulta: a meno che la dottrina della Chiesa sia stata cambiata nel corso di una notte, a nostra insaputa, e al mattino sia diventata tutt’altra cosa da quello che è stata per un paio di millenni. Se è così ce lo devono dire, questi pastori falsi e malvagi; devono avere il coraggio di dire: sì, la dottrina è cambiata, e siamo stati noi a cambiarla; ora a dettarla non è più il Vangelo di Gesù Cristo, ma sono i deliberati del forum di Davos, e il nuovo vicario di Cristo sulla terra si chiama Klaus Schwab. Infine un insegnante che si comporta come quello di cui abbiamo detto, e purtroppo ce ne sono moltissimi in tutta Italia, è un prepotente e un vigliacco: sa che per questo tipo di discriminazione non verrà mai ripreso; sa anzi che il suo dirigente scolastico sarà pronto a offrirgli tutto il sostegno possibile in caso di contestazioni: come tutti i progressisti da salotto, gli piace fare l’inclusivo quando non gli costa nulla, salvo poi tirare fuori una grinta da nazista nei confronti degli ebrei quando la cosa disturba le sue convinzioni, il suo perverso senso dell’ordine o l’idea distorta della sua missione sociale.
Però state attenti, diavoli vestiti da uomini: dovrete rendere conto, e molto presto. Forse non davanti al tribunale degli uomini, ma certamente davanti a quello di Dio. E sarete trovati terribilmente scarsi.
Siamo nel regno infernale dei diavoli vestiti da uomini
di Francesco Lamendola
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