ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 31 agosto 2011

Silenzi dai modernisti



Ancora su Flores d’Arcais e su chi era Gesù

Prima di Paolo Flores d’Arcais e della sua indagine intorno a Gesù (era il Messia o è tutta un’invenzione?), ha scritto in merito non pochi libri Antonio Socci.
In queste ore sono andato a riguardarli. E’ qui che molti critici e scettici intorno alla pretesa contenuta nei Vangeli (era Gesù davvero il figlio di Dio?) possono trovare ampie e documentate risposte.

martedì 30 agosto 2011

come eravamo..


La Cattolica. Il vero senso dell'«Extra Ecclesiam nulla salus».


Pubblico una parte dell'Epilogo col quale Mons. Gherardini chiude il suo excursus sapienziale su La Cattolica, sulle orme di S. Agostino. [vedi - vedi
Buona lettura e buon nutrimento di buon "cibo solido", genuinamente e luminosamente cattolico, che ho trovato copioso, ricolma di inatteso stupore e sempre maggiore consapevolezza ad ogni pagina di questo prezioso testo.

[...] 8 - Lungo il percorso ecclesiologico tracciato da Sant'Agostino ci si è imbattuti in alcuni tratti apparentemente impervii, perché collegati a vicende da noi troppo lontane e ad una mentalità che i troppi saccenti dell'epoca moderna hanno ormai da tempo rifiutato. Riprendo perciò la discussione sul principio «Extra Ecclesiam nulla salus», che, pur non appartenendo al santo Vescovo d'Ippona, fu da lui recepito e riespresso in termini analoghi, divenendo più tardi un'idea-luce della tradizione agostiniana, ad incominciare da quel Fulgenzio da Ruspe (n. 468 † 533), il quale elaborò le più luminose illustrazioni del principio stesso. Codesta medesima tradizione s'integrò nella più volte secolare Tradizione cattolica ed alimentò fino a ieri, senza soluzione di continuità, la vita e le decisioni della Chiesa. Il suo Magistero solenne, inoltre, ha effettivamente emesso non pochi asserti direttamente o no riconducibili al suddetto principio, che pertanto negli anni della mia prima formazione teologica era ancor un chiaro ed indiscusso punto di riferimento. Oggi non è affatto chiaro ed è tutt'altro che indiscusso.

domenica 28 agosto 2011

Ignoranza invincibile!?


Era davvero il Messia?

In “Gesù. L’invenzione del Dio cristiano”, Paolo Flores d’Arcais prova a confutare le tesi di Joseph Ratzinger espresse nel libro dedicato alla figura di Gesù di Nazareth.
Flores, al contrario di Benedetto XVI, parte dal fatto che Gesù non era cristiano ma un ebreo osservante. Di qui sostiene che Gesù e Cristo sono due figure incompatibili. Storicamente reale il primo, profeta ebreo apocalittico itinerante che annunciava nei villaggi della Galilea la prossima fine del mondo – frutto di tre secoli di “invenzione” teologica – il secondo.
Sul Fatto quotidiano sono stato chiamato a dire la mia insieme al biblista Mauro Pesce. Io sostengo che, Vangeli alla mano, negare la divinità di Cristo è un atto illegittimo. Pesce, invece, dice che Cristo non è il Messia perché “non si è mai proclamato tale”.
Leggi qui entrambi gli interventi.
Pubblicato su palazzoapostolico.it domenica 28 agosto 2011

Dignum et iustum est


SE SIA CORRETTO PARLARE DI "DIGNITÀ DELLA PERSONA UMANA"

Riporto il testo integrale di un interessantissimo ma significativo, seppur breve, articolo sulla dignità umana, tratto daSISI NONO sugli errori conciliari, in particolare l’errato concetto di dignità della persona applicato alla natura umana e non, come si dovrebbe, anche ai soggetti.
In realtà come si vedrà lo scopo è proprio di arrivare alla disgregazione della redenzione e l’esaltazione dell’uomo che si fa Dio.
E’ l’ennesima prova del deragliamento dottrinale dovuto all’abbandono della filosofia perenne guida sicura per arrivare a Dio. (tra parentesi i riferimenti degli argomenti che si possono approfondire in San tommaso)

La corretta nozione di persona (ST I q29, III q2 a2)

BOEZIO definisce la persona: "substantia individua naturae rationalis" e S. TOMMASO: "individuum rationalis naturae " "subsistens in rationali natura " . Vale a dire la persona è un soggetto, ossia un individuo dotato di natura razionale. (ST I q29 )
La persona, quindi, è un soggetto fornito di intelletto e volontà libera; essa è sui juris (cioè esiste e agisce indipendentemente da un altro soggetto),plene et perfecte (è cosciente di esistere e agisce liberamente), è autonoma nell'essere (poiché in quanto sostanza, che è "id cui competit esse in se", che ha l'essere di per sé, non ha bisogno di un'altra realtà cui appoggiarsi), è autonoma nell'agire (poiché, grazie alla sua natura razionale è padrona dei propri atti: agere sequitur esse).

Gerarchia laica


Dove porta il cammino del compromesso?. Noi rispondiamo: all'eresia di fatto...

di Arai Daniele. Fonte: Agerecontra...


 Kiko arguello, eretico inpenitente fondatore della setta Neocatecumenale appoggiato dalla gerarchia Modernista della nuova Chiesa Conciliare...

venerdì 26 agosto 2011

Il duomo luterano


LETTERA APERTA A MONSIGNOR ADRIANO CAPRIOLI SUL DISASTRO DI REGGIO EMILIA


Eccellenza carissima,

sono all’incirca le due e mezza di notte e le confesso di non riuscire a prendere sonno dopo aver letto numerosi aggiornamenti sulla vicenda dell’adeguamento liturgico del duomo di Reggio Emilia. Forse è colpa di qualche mio lettore affezionato che mi ha sollecitato a occuparmi di una faccenda che avevo probabilmente sottostimato, forse è solo colpa del caldo, eppure credo che questo senso di angoscia che mi induce a scriverle scaturisca dalla natura poco cristiana della rivoluzione artistica e architettonica in atto nel duomo.

Lei, Eccellenza, ha raggiunto da qualche mese i 75 anni, età veneranda che solitamente ispira rispetto e devozione, sebbene personalmente abbia incontrato nel corso degli anni settantenni che si ostinano ad esercitare il proprio potere con spregiudicata prepotenza. Non credo, tuttavia, che questo sia il suo caso. O almeno lo spero. A 75 anni potrebbe essere nonno della mia generazione e custodire, per noi giovani, tesori di saggezza e di speranza, tramandare quanto di buono ha coltivato per questi lunghi anni e insegnarci il rispetto per le tradizioni: questo è in fondo il senso del tradere.

Supermega concelebration nel duomo adeguato...

in cauda venenum?


Diecimila 'alzate'!

«In cauda venenum»: la GMG è finita ma c'è la "coda" kikiana-carmeniana. Oggi a Madrid, in piazza Cibeles alle 17:30, ci sono le "alzate". Cioè la chiamata vocazionale che Kiko fa con tutta la delicatezza di cui è capace: «aspetti forse che tua madre muoia di cancro?»

Subito dopo Kiko grida il numero di giovani che si sono "alzati" alla sua chiamata ("alzarsi" corrisponde al dichiarare di voler entrare nei seminari kikiani o nei conventi kikizzati), arrotondandolo a favor suo.

Si tratta sempre di cifre tonde, enormi, gonfiate, e naturalmente i giovani neocatecumenali si prestano sempre molto a tale messinscena: si "alzano" infatti perfino bambini e gente che ha voglia di scherzare. Lo sappiamo da una fonte insospettabile: l'ineffabile neocatecumenale Caredda. Nel settembre 2007 commentava quelle che Kiko chiamava "3.200 alzate" e che in realtà erano meno di mille, incluse le numerose alzate per scherzo e quelle da parte di bambini.L'articolo venne pubblicato il 5 settembre 2007 sul sito web Korazym, ma poco tempo dopo venne opportunamente fatto sparire, in quanto anche se scritto in buona fede... rivelava una pericolosa verità sul Cammino, fatto più di grossi numeri gridati alla stampa che di persone concrete.

dialoghi moderni(sti)


Storia della Chiesa e propaganda modernista

Pubblicato ilagosto 25, 2011 da

In casa cattolica, almeno cattolico-democratica e affini, l’apologetica si è estinta, presto soppiantata dalla ripetizione a pappagallo di teorie moderne.
A livello di lezioni storiche il volta gabbana ha contribuito alla diffusione di un modello tetro, per il quale il passato cattolico è segnato da oscurità e arretratezza, il presente secolarizzato (in realtà secolaristico) illuminato da grandiosità e speranza; il retaggio propriamente cattolico è pericoloso, il contributo non-cattolico (magari da minoranze di emarginati perenni) è oro colato…

martedì 23 agosto 2011

Non è questione di pubblicità! Possibile che non capiscano?

News Agenzia Fides
EUROPA/SPAGNA - La crisi delle vocazioni svuota seminari e conventi ma la Chiesa del paese promuove la cosìddetta "Feria Vocacional"
Madrid (Agenzia Fides) - In tutta la Spagna, nel 2010, sono stati ordinati solo 162 sacerdoti e l'età media dei religiosi nel paese è di 70 anni. La crisi delle vocazioni sta svuotando seminari e conventi, e causa molta preoccupazione nell'ambito della Chiesa Cattolica che ha rivolto diversi appelli pubblici a Papa Benedetto XVI per invertire una tendenza irrefrenabile che vede calare notevolmente il numero dei membri di molte congregazioni, soprattutto in Europa.

Se son rose...


 Dialogo con i lefebvriani, qualcosa si muove

Andrea Tornielli Mar Ago 23, 2011 09:39 
Su Vatican Insider, il canale informativo de La Stampa dedicato all’informazione sul Vaticano e la Chiesa, pubblico un articolo dedicato alla convocazione di mons. Bernard Fellay a Roma, per un incontro previsto il 14 settembre.
È il primo incontro di vertice dopo i colloqui dottrinali che nell’ultimo anno hanno visto confrontarsi a Roma le delegazioni della Santa Sede e dei lefebvriani.
I colloqui dottrinali, che hanno affrontato tutti i nodi considerati problematici dai lefebvriani, i quali ritengono che in alcuni punti il Concilio Vaticano II abbia rappresentato una rottura con la tradizione della Chiesa, si sono conclusi nei mesi scorsi.

domenica 21 agosto 2011

Manus Dei

La bufera interrompe l'omelia
MILANO - Secondo la tv pubblica spagnola Tve, che cita fonti della polizia, c'erano due milioni di persone all'aeroporto di Cuatro Vientos per la veglia di preghiera con
Benedetto XVI.
Il temporale interrompe l'omelia del PapaIl temporale interrompe l'omelia del Papa    Il temporale interrompe l'omelia del Papa    Il temporale interrompe l'omelia del Papa    Il temporale interrompe l'omelia del Papa    Il temporale interrompe l'omelia del Papa    Il temporale interrompe l'omelia del Papa    Il temporale interrompe l'omelia del Papa

venerdì 19 agosto 2011

Incredibile! crede in Dio o in Mammona?




articolo di venerdì 19 agosto 2011

Manovra, Bagnasco:
"Non si tagli su famiglie
né missioni all'estero"

di Redazione

Appello di Bagnasco al governo: "La politica a deve ritrovare e coltivare il rapporto con la gente". Quindi invita a non fare tagli a spese delle famiglie o delle missioni all'estero
Madrid - Non si tagli sulle famiglie e sulle missioni all’estero. A Madrid per la Giornata Mondiale della Gioventù il cardinale Angelo Bagnasco, interviene nel dibattito sulla manovra e traccia linee chiare chiedendo al governo di seguirle. Più in generale, il presidente della Cei ha invitato la politica a "ritrovare e coltivare il rapporto con la gente". "Nessuna società, nessun governo, nessuna politica - ha avvertito - deve temere la profezia della Chiesa".
Il quoziente familiare "Quello della famiglia - ha spiegato il presidente della Cei parlando della manovra - è un punto centrale: è stata in questa crisi una valvola di sicurezza enorme e sarebbe miope e dannoso non considerarla e come un ganglio vitale. Non perdiamo questo patrimonio, questo punto fermo, se la famiglia non è al centro della politica, la società non va da nessuna parte". Dai tagli, per Bagnasco andrebbero difese anche le missioni all’estero perché "non riguardano tanto i bilanci ma i diritti umani fondamentali che in certe parti del mondo non sono rispettati".

giovedì 18 agosto 2011

E' solo questione di tempo?


"Toscana oggi" e il sacerdozio femminile

Pubblico questo interessante articolo, scritto da Dante Pastorelli in relazione ad una recente esternazione di Mons Aranci su Toscana Oggi. Inserisco qui il link a quanto da me osservato in ordine alle Dichiarazioni del cardinale di Lisbona, Policarpo, pubblicate da Vatican Insider nel giugno scorso.


La risposta di mons. Gilberto Aranci ad un lettore circa la posizione della Chiesa sul sacerdozio femminile [Toscana Oggi, n.26 del 10.07.2011, vedi nell'edizione on line] cade in un momento in cui questo problema, in realtà insopportabilmente stantìo perché da lunga pezza risolto, vien riaperto in modo del tutto sconveniente e con sconcertante superficialità dal Patriarca di Lisbona, cardinal Cruz Policarpo, il quale ritiene priva di fondamento teologico l'esclusione delle donne dal sacerdozio, in quanto derivata, così afferma, da una tradizione che ci proviene da Gesù ed a cui la Chiesa si è conformata [vedi ].
Ond'evitar il rischio di fraintendimenti, riporto il nucleo del ragionamento dell'anziano Presule : “...teologicamente non c’è alcun ostacolo fondamentale [al sacerdozio femminile]; c’è questa tradizione, diciamo così: non si è mai fatto in altro modo... C'è un'uguaglianza fondamentale di tutti i membri della Chiesa. Il problema consiste in una forte tradizione che viene da Gesù e dalla facilità con cui le chiese riformate hanno concesso il sacerdozio alle donne.

mercoledì 17 agosto 2011

Fratelli gemelli?



Cosa significa la “beatificazione” di Giovanni Paolo II per gli ebrei?
di Lisa Palmieri-Billig
Roma Vatican Insider, 16/08/2011
E’ difficile trovare un ebreo che pensi che Karol Wojtyla non sia stato un essere umano molto speciale, per non dire straordinario.
Quando gli è stato chiesto di commentare sulla beatificazione di Papa Wojtyla, il Rabbino David Rosen, Direttore delle Relazioni Interreligiose del Comitato Ebreo-Americano, ha dichiarato, “Sebbene la beatificazione sia una procedura cattolica con un proprio valore interno, essa è percepita come una dichiarazione morale riguardante la persona in questione e il suo passato. Tra le azioni più considerevoli e pubbliche del Beato Giovanni Paolo II ci sono stati i suoi contributi unici e storici alla riconciliazione cattolica/ebrea. In questo contesto il mondo ebraico ha celebrato la sua beatificazione con grande entusiasmo.”

martedì 16 agosto 2011

LA CONVERSIONE DELL’EBRAISMO A CRISTO



“DIVINITAS” E L’EBRAISMO: IL PADRE DI TUTTI I PROBLEMI
LA CONVERSIONE DELL’EBRAISMO A CRISTO
  
d. CURZIO NITOGLIA

Nel 1° numero della “Rivista Internazionale di Ricerca e di Critica teologica” Divinitas” del 2011, fondata 54 anni fa nel 1957 da mons. Antonio Piolanti Rettore dell’Università Lateranense, vi è un “Summarium” a cura dell’attuale Direttore responsabile mons. prof. Brunero Gherardini in cui si legge:

 «Il primo quaderno del 2011 s’apre con un editoriale di singolare importanza: riguarda una questione che non avrebbe mai dovuto insorgere ed invece è ora talmente assimilata in alto ed in basso da smarrire la sua ragione di quaestio: se si possa, o no, pregare per la conversione degli Ebrei» (p. 2).

giovedì 11 agosto 2011

Acceperunt vestimenta ejus, et fecerunt quatuor partes

§§§§§§§§

Diario Vaticano / I Focolarini battono Comunione e liberazione

Nuove nomine in diplomazia e in curia. In segreteria di stato i seguaci di don Giussani salgono a tre. Ma ai figli spirituali di Chiara Lubich vanno le cariche di maggior peso

di ***



CITTÀ DEL VATICANO, 11 agosto 2011 – Ogni anno, a luglio, nelle rappresentanze pontificie di tutto il mondo vengono ufficializzati i cambiamenti di sede del personale subalterno.

Tra le novità di questa estate ce n'è una che riguarda la nunziatura in Italia. Se ne va lo spagnolo monsignor Luis Miguel Munoz Cardaba, destinato all'Australia. Lo sostituisce l'italiano Luca Lorusso, pugliese, proveniente dalla nunziatura in Canada.

Ciò significa che la rappresentanza della Santa Sede in Italia torna ad essere l’unica nella quale lavorano esclusivamente ecclesiastici “autoctoni”. Monsignor Cardaba era stato il primo e finora unico non italiano a prestarvi servizio.

Un'altra novità è l’arrivo nella seconda sezione della segreteria di Stato, quella che si occupa dei rapporti con gli stati, di monsignor Andrea Ferrante, che prima di entrare nella diplomazia vaticana, con ultimo incarico in Uganda, era stato segretario particolare, in curia, dell’allora arcivescovo titolare Crescenzio Sepe – poi cardinale prefetto di "Propaganda Fide" e attualmente arcivescovo di Napoli –, all’epoca responsabile organizzativo del Grande Giubileo del 2000.

In segreteria di Stato, monsignor Ferrante prende il posto di monsignor Luigi Accattino (inviato a Washington), il quale aveva in cura alcuni paesi latinomaericani tra cui Cuba (in questa veste il suo nome era comparso nei dispacci diffusi da Wikileaks) e l’Ecuador (dove si è occupato anche del virulento contrasto tra Araldi del Vangelo e Carmelitani nel vicariato apostolico di Sucumbios).

Con l’arrivo di Ferrante nella "Terza Loggia", sale a tre il numero di ecclesiastici appartenenti a Comunione e liberazione in forza nel ministero degli esteri vaticano. Gli altri due sono il monsignore spagnolo Alberto Ortega Martin (che segue il delicato scacchiere del Medio Oriente) e don Massimiliano Boiardi, della Fraternità sacerdotale dei missionari di San Carlo Borromeo, strettamente collegata al movimento fondato da don Luigi Giussani.

L’incremento della presenza di Comunione e liberazione nella curia romana (cui vanno aggiunte le quattro Memores Domini che prestano servizio nell’appartamento pontificio) rimane comunque poca cosa rispetto alle cariche occupate da appartenenti al movimento dei Focolarini.

Nel giro di pochi mesi, infatti, al cardinale Ennio Antonelli, presidente del pontificio consiglio per la famiglia, si sono aggiunti in curia altri due ecclesiastici anch'essi figli spirituali di Chiara Lubich: l’arcivescovo e prossimo cardinale Joao Braz de Aviz, brasiliano, nominato in gennaio prefetto della congregazione per i religiosi (che ha impresso al dicastero una svolta rispetto alla conduzione molto conservatrice del predecessore, il porporato sloveno Franc Rodé) e l’arcivescovo Giovanni Angelo Becciu (nella foto), chiamato in maggio a ricoprire il delicato incarico di sostituto alla segreteria di Stato, ruolo chiave nel governo della curia romana.

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 http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1349017

martedì 9 agosto 2011

I padri del disastro


Pianeta Attualità
 
Alcuni fatti,persone nel Concilio Vaticano II 
di Padre Paolo M. Siano, FI

 
Religiosi più dediti alla pastorale diocesana che alla preghiera, matrimonio dei preti, sacerdozio femminile e una morale sessuale più “libera” per i laici: questi gli infausti auspici dei liberali presenti al Concilio, che aspirano ad una sempre maggior secolarizzazione del clero.

domenica 7 agosto 2011

Mala tempora


La Chiesa della “superstizione ecumenista”: opera finale dell’Anticristo!
di Arai Daniele

La trama per irretire un immenso popolo di anime per il regno infernale, passa per l’inganno finale della «nuova coscienza» di una chiesa che più universale non si può. Per l’esecuzione di tale progetto il Nemico convoca da secoli i suoi anticristi usando tutte le insidie e seduzioni di cui è capace.
L’impresa per la sua rifinitura, mirava a ergere una superchiesa che fosse oltre il solito ammasso di opinionisti su Dio, uniti soltanto dagli gnosticismi di moda o dal coro guidato da liberi pastori e muratori; essa doveva poter esibire, il nome di cattolica e apostolica, dispondo d’ogni indumento e orpello antico a testimonianza del suo «nuovo ordine» per la nuova pace globale.
Gli ultimi anticristi, irretendo perfino branchi di tradizionalisti aggrappati al latinorum, compirono e continuano a compiere tale «compito superlativo».

venerdì 5 agosto 2011

Chi resta?

Via tutti i vescovi irlandesi? Il Papa di fronte a una scelta drammatica

La curia romana sta pensando di chiedere le dimissioni di tutti i vescovi irlandesi, una ventina circa, nominati prima del 2003. La proposta, fatta qualche settimana fa da padre Vincent Twomey, ex allievo di Benedetto XVI e docente al seminario irlandese di Maynooth, fa discutere coloro che in Vaticano sono chiamati a ruoli di responsabilità. Anche se manca ancora la benedizione papale, non sono pochi coloro che ritengono che le dimissioni sarebbero il segnale opportuno offerto a una chiesa in evidente difficoltà. Fu nel 2003 che l’allora cardinale Ratzinger ottenne da Giovanni Paolo II la concessione di alcune facoltà speciali per gestire da Roma i casi di “delicta graviora”, tra questi i casi di preti che abusano di minori. Prima di quella data la responsabilità era invece principalmente nelle mani dei singoli vescovi.

mercoledì 3 agosto 2011

Diocesi all'avanguardia

La chiesa va agli ortodossi, ma il prete non lo sa

Senza parole.......

d
i Andrea Zambrano da La Bussola
01-08-2011
E’ entrato nella chiesa dove celebra messa da 40 anni e ha trovato un pope ortodosso che smantellava le statue dei santi. Alla richiesta di spiegazioni, il religioso rumeno non ha fatto altro che allargare le braccia e invitarlo a rivolgersi in curia. Succede a Reggio Emilia nella chiesa del Cristo, piccolo santuario dove da 40 anni tutte le mattine il rettore don Luigi Veratti celebra la messa delle 9.30 di fronte ad un nutrito gruppo, circa 50, di fedeli. Il tempio, il 7 luglio scorso, è passato agli ortodossi secondo il principio raccomandato dalla Cei di concedere in uso alle altre confessioni cristiane, edifici religiosi. Ma qualcuno in curia, evidentemente, si è dimenticato di parlarne con il rettore del santuario, e soprattutto di spiegare ai popolo di Dio le ragioni del cambio e le alternative disponibili. La numerosa comunità rumena a Reggio era già ospitata in quella chiesa per la Divina Liturgia della domenica. “I nostri santi e i loro santi insieme, mai un problema di convivenza”, ha raccontato il sacerdote. Ma la convivenza è stata rotta da una decisione che assume i contorni di una fredda pratica burocratica da sbrigare. “Il fatto è che ho dovuto chiedere il permesso al pope di poter celebrare l’ultima messa e avvertire così i fedeli che la celebrazione era stata soppressa”, ha raccontato al Giornale di Reggio il sacerdote, visibilmente commosso per il trattamento ricevuto dai suoi superiori. Per diversi giorni don Veratti, che è stato fino a pochi anni fa cappellano del carcere di Reggio, si è trovato così nella spiacevole situazione di non sapere dove andare a celebrare la messa quotidiana. “Tornerò in galera”, ha detto tra il serio e il faceto. Ora probabilmente troverà “ospitalità” in un’altra chiesa. Peggio invece è andata ai fedeli, molti dei quali pensionati o frequentatori di passaggio (il tempio è nelle vicinanze della fermata dell’autobus e molto comodo per chi arriva a Reggio da fuori per commissioni), che si sono visti cancellare la messa, ma non hanno avuto dalla curia nessuna comunicazione a riguardo. “Considerata la facilità per i reggiani di accedere alla Messa in altre chiese...”.
Così recitava lo scarno comunicato della diocesi, emesso però a giochi già fatti, quando il sacerdote e i fedeli erano già stati sfrattati. Ora per il nutrito gruppo interparrocchiale non resta da fare altro che scrivere al vescovo titolare della diocesi di Reggio e Guastalla, Adriano Caprioli, per chiedere la ratio di un provvedimento che sembra assurdo e spiegazioni in merito ad una mancanza di rispetto, che ha portato, senza che ne venissero a conoscenza, alla soppressione con una facilità disarmante di una messa radicata nel sentito religioso di molti. Tanto più se si considera che nella città del Tricolore sono già diverse le chiese chiuse al culto, ma perfettamente agibili e spesso utilizzate per concerti o mostre, e che si potevano concedere senza problemi ai fedeli ortodossi. In fatto di spiegazioni poi, notevole è stato l’imbarazzo del responsabile diocesano per l’ecumenismo, monsignor Giancarlo Gozzi, che alle richieste di chiarimenti sulla natura e le ragioni della soluzione, ha replicato ad un giornale locale con un più che esaustivo: “Non so”. Il risultato è che l’enfasi ecumenica ha prodotto, secondo la solita eterogenesi dei fini, l’effetto spiacevole di aprire le porte di casa alle altre confessioni, e di chiuderle ai cattolici. Alla faccia dell’unità dei cristiani.



“Chi mangia il Corpo del Signore indegnamente, mangia la propria condanna” (cfr. 1 Cor 11, 29).

Terrificante “s-messa” conciliare