Il 1° gennaio scorso, Benedetto XVI ha annunciato di voler solennizzare il 25° anniversario dello storico incontro tenutosi ad Assisi il 27 ottobre 1986, per volontà di Giovanni Paolo II. In occasione di tale ricorrenza, Benedetto XVI ha inteso convocare, per l’ormai prossimo 27 ottobre, una “Giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la giustizia e la pace nel mondo”, che avrà come tema “Pellegrini della verità, pellegrini della pace” invitando nuovamente ad unirsi a questo cammino “i fratelli cristiani delle diverse confessioni” (gli eretici e gli scismatici), gli “esponenti delle tradizioni religiose del mondo” (gli infedeli) e, “idealmente, tutti gli uomini di buona volontà” (gli atei). | |
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Nel programma ufficiale, si afferma che tutti i partecipanti – sedicenti pellegrini della verità – sono alla ricerca della verità che tutti possiedono in modo diverso, e che nessuno possiede pienamente in quanto “inesauribile”; gli atei stessi sarebbero “inevitabilmente protesi” verso Dio Sommo Bene e Somma Verità. Per questo, anche essi, in un ideale e simbolico Cortile dei gentili, sono parte del Tempio della religione universale che si vuole edificare. Nel programma ufficiale della giornata è esclusa la celebrazione della Messa e ogni pubblica preghiera: esito paradossale per una riunione religiosa (che non conosce però un solo Signore, una sola Fede e un solo battesimo). Andrea Riccardi, responsabile della comunità di Sant’Egidio che ogni anno organizza gli incontri interreligiosi secondo lo “Spirito d’Assisi”, ha spiegato che questi incontri si ispirano alla “religione universale” preconizzata dal rabbino livornese Elia Benamozegh. Padre Rosario Esposito s.s.p., in dialogo con le Logge Massoniche, spiegò a suo tempo che la riunione d’Assisi riproduce appunto i lavori delle Logge massoniche, ove in spirito di fratellanza uomini di tutte le religioni, conservando ognuno la propria credenza (o non credenza), lavorano assieme per il bene (sic) temporale dell’umanità. Non rassicura l’affermazione secondo la quale si vuole evitare il laicismo, inteso solo come esclusione di ogni influsso religioso nella società; perché del laicismo è adottato il principio della separazione tra lo Stato e la Chiesa (l’unica vera: Cattolica, Apostolica e Romana). Non rassicura l’affermazione secondo la quale si vuole evitare il sincretismo (e il fatto che non siano previste cerimonie idolatriche nelle chiese cattoliche come avvenne nella prima riunione di Assisi che pur si vuole commemorare) giacché si favorisce di fatto l’indifferentismo, facendo credere che tutte le religioni (e irreligioni) sono buone, vengono da Dio e a Lui conducono. Stando così le cose, oggi come nel 1986, il nostro piccolo Istituto posto sotto il patrocinio della Madonna del Buon Consiglio, e tutti i suoi membri, soddisfacendo al dovere di ogni battezzato di testimoniare pubblicamente la fede cattolica nella SS. Trinità, unico vero Dio, di confessare apertamente N.S. Gesù Cristo (Lc. 18, 8) senza vergognarsi di Lui, e di evitare ogni profana novità (1 Tim. 6, 20) e ogni uomo eretico (Tito, 3, 10): • condanna apertamente la riunione del 27 ottobre 2011 come ingiuriosa a Dio, scandalosa per le anime, inducendo oggettivamente all’indifferentismo religioso e persino all’ateismo, secondo l’insegnamento di S.S. Papa Pio XI nella sua lettera enciclica Mortalium animos. • Dichiara di non poter essere in comunione con tutti coloro che hanno promosso o partecipato a dette riunioni, da quella del 1986 a quella di quest’anno, giacché non può venire dall’assistenza di Gesù Cristo, che è ogni giorno con la Chiesa e con il Suo Vicario, e dello Spirito di Verità che procede dal Padre e dal Figlio, la pratica rinuncia alla missione che Cristo affidò alla Chiesa: “andate, insegnate tutte le genti, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”. “Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo. Chi non crederà sarà condannato” (Mt. 28, 19; Mc. 16, 16). L’iniziativa del 27 ottobre non può venire dalla Chiesa e da un autentico successore di Pietro, ma viene piuttosto dal modernismo condannato da San Pio X nell’enciclica Pascendi. • invita tutti i cattolici alla preghiera, alla penitenza, e alla riparazione, per l’ingiuria fatta a Dio e la contro-testimonianza della riunione di Assisi; a rigettare le sette eretiche e scismatiche, le false religioni che ignorano o negano Gesù Cristo, e l’empietà dell’ateismo; a pregare per la conversione alla vera Fede – che è la Fede Cattolica – di quanti ne sono lontani. Che Dio ci venga in aiuto, mediante l’intercessione di Maria Santissima Mediatrice di ogni grazia. Verrua Savoia, 22 ottobre 2011 |
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