ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 25 settembre 2011

De profundis


Suor Serafina Micheli e la visione di Lutero all'Inferno           

 Nel 1883 Suor Maria Serafina Micheli (1849-1911) che sarà beatificata a Faicchio in provincia di Benevento e diocesi di Cerreto Sannita il 28 maggio 2011, fondatrice dell’Istituto delle Suore degli Angeli, si trovava a passare per Eisleben, nella Sassonia, città natale di Lutero. Si festeggiava, in quel giorno, il quarto centenario della nascita del grande eretico ( 10 novembre 1483) che spaccò l’Europa e la Chiesa in due, perciò le strade erano affollate, i balconi imbandierati.

Lutero, tradizionalista!


Ammonimento ai Giudei 

Dopo essere stato qui in questo periodo e aver predicato, ora devo rientrare a casa e forse non potrò più predicare, per cui voglio benedirvi e pregarvi di seguire con diligenza ciò che vi insegnano i vostri predicatori e pastori fedelmente sulla grazia di Dio: siate frequenti nella preghiera. Che Dio vi protegga da tutti i sapienti e cavillosi che disprezzano linsegnamento del Vangelo: è già molto il danno che essi hanno provocato e ne vorrebbero fare ancora.  Per di più nella vostra regione avete ancora Giudei, che fanno gravi danni.

sabato 24 settembre 2011

PAOLO VI: IL PAPA CHE CAMBIÒ LA CHIESA (CAP. 3)


PAOLO VI: IL PAPA CHE CAMBIÒ LA CHIESA (CAP. 3)



Pontifex.RomaPAPA PAOLO VI: I PRIMI ANNI Montini nacque il 26 settembre 1879 nella casa di campagna della famiglia, nel villaggio di Concesio, a pochi chilometri dalla città di Brescia. Alla nascita, la patriarca della famiglia, Francesca Bufali Montini, la sua nonna paterna, decise che la madre del piccolo, Giuditta, era troppo debole per allattare, e così il bambino fu mandato dalla balia Clorinda Peretti di Nave, per i primi 14 mesi della sua vita. Il giovane Battista visse una vita vegetativa di grande conforto, come il “fragile” e “piagnucoloso” figlio di mezzo tra i due fratelli di buona salute: Lodovico, il maggiore, e Francesco, il più giovane. Giorgio Montini, il padre di Battista, era un giornalista di successo e, nel 1885, a soli 25 anni e non ancora laureato, era stato chiamato a dirigere il quotidiano cattolico “Il Cittadino” di Brescia. Entrambi, Giorgio e Giuditta, condividevano la passione per la politica di sinistra; una passione che passò, poi, ai loro figli. La casa Montini,  ...

Uomini di Dio


di Benny Lai
Fu nei mesi successivi alla morte di Giovanni XXIII che il cardinale Siri mi parlò per la prima volta di padre Pio. Avvenne nel corso di uno di quei colloqui che si svolgevano in un salottino dell'appartamento privato del cardinale, come ogni qual volta tornavo a Genova la domenica mattina per tornare a Roma la sera stessa. Due notti in treno e una giornata a Genova, che essendo festiva mi consentiva di passare pressoché inosservato nel palazzo arcivescovile, dove tutti gli uffici erano chiusi. Una precauzione dettata dalla riservatezza utile ad ambedue: al cardinale che non doveva soppesare i pensieri e contare le parole per timore di venire citato, e a me per non essere professionalmente assimilato ad un determinato ambiente prelatizio.

Amore strano! Domanda su Dio..? ..Quale Dio?


“Lutero amava Dio, noi meno”. La visita a Erfurt del Papa teologo che dialoga sulla Giustificazione

Racconta lo storico Alberto Melloni che quando Joseph A. Komonchak, prete dell’arcidiocesi di New York, professore alla Catholic University of America di Washington e grande studioso del Concilio, scrisse in un pamphlet che i teologi tomisti sono vita natural durante o riformatori o conservatori mentre gli agostiniani nascono riformatori ma muoiono conservatori, Joseph Ratzinger sorrise felice di trovarsi d’accordo col suo collega americano. Perché anche lui, da studioso agostiniano, “ritiene che le riforme restano comunque pleonastiche, superflue, rispetto al cuore della vita di fede, l’interrogativo su Dio, quello stesso interrogativo che ieri in Germania il Papa ha ricordato essere anche il centro della vita e del pensiero di Martin Lutero”.

Deutschland docet..


IL MODERNISMO COME “SETTA SEGRETA”
Hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie” (Gv., III, 19);
Ho predicato sempre apertamente ed in pubblico e non ho mai detto nulla in segreto” (Gv. XVIII, 20).
* * *
Prologo
San Pio X definì il modernismo una setta segreta”(‘motu proprio’ Sacrorum Antistitum o Giuramento anti-modernista, 1°settembre 1910)[1]. Tale carattere di setta segreta lo si risconta anche nel fenomeno dei marrani o falsi convertiti, che esteriormente facevano finta di essere cattolici mentre in privato praticavano segretamente il giudaismo. Di questo problema abbiamo già parlato e qui ci limitiamo a darne solo un breve cenno per aiutare il lettore a capire meglio il problema dell’ora presente, che è quello del neo-modernismo, il quale infiltratosi nella Chiesa di cui ha preso le leve di comando per cercare di cambiarla, se mai fosse possibile, dal di dentro. Ma “le porte dell’inferno non prevarranno”.

venerdì 23 settembre 2011

Favole?


Biancaneve e i 7 antipapisti. Un report segreto e al vetriolo sui dissidi nella chiesa tedesca e su chi li pilota

Leggi anche qui.
Le stanze vaticane non parlano, sussurrano, tutto sta nel saperle ascoltare” ripetono i diari del decano dei vaticanisti Benny Lai specificando, tuttavia, che l’ascolto “è fatto di tante cose”.
Ci sono i chiacchiericci degli uscieri, gli sguardi degli officiali, le mezze parole dei monsignori e i silenzi dei cardinali. E poi ci sono le lettere anonime, velenose e per nulla edificanti. E poi, un po’ meno grezzi di queste ma pur sempre senza alcuna patente di ufficialità, i report segreti fatti circolare tra i vari curiali da mani sempre molto interessate.

Promemoria per uno scisma

23 settembre 2011 -
Hubert Jedin
La chiesa tedesca è attraversata da correnti antiromane che spingono per riforme all’interno della chiesa sulle quali Roma da tempo si è espressa negativamente.
L’origine di queste correnti è in quel cattolicesimo vicino ai settori protestanti e che continuamente cerca di adeguare la chiesa al mainstream del pensiero mondano.

Ancora un punto interrogativo?



Eretico riabilitato?
"Per Lutero Dio non era questione accademia ma lotta con se stesso, mentre oggi molti credenti scordano il peccato", afferma Benedetto XVI
VATICANISTA DE LA STAMPA
INVIATO A ERFURT
Il Papa visita la città dove fu ordinato il monaco tedesco che nel Cinquecento ruppe col Papato e dette avvio alla più vasta riforma della storia del cristianesimo e sottolinea l'attualità della sua fede in confronto al tiepido atteggiamento di molti credenti odierni."Come posso avere un Dio misericordioso?", ha detto Joseph Ratzinger citando il padre del protestantesimo. "Che questa domanda sia stata la forza motrice di tutto il suo cammino mi colpisce sempre nuovamente. Chi, infatti, si preoccupa oggi di questo, anche tra i cristiani? Che cosa significa la questione su Dio nella nostra vita? Nel nostro annuncio? La maggior parte della gente, anche dei cristiani, oggi dà per scontato che Dio, in ultima analisi, non si interessa dei nostri peccati e delle nostre virtù". E invece "il male non è un'inezia", ha detto ancora il Papa. "Esso non potrebbe essere così potente se noi mettessimo Dio veramente al centro della nostra vita. La domanda: Qual è la posizione di Dio nei miei confronti, come mi trovo io davanti a Dio? - questa scottante domanda di Martin Lutero deve diventare di nuovo, e certamente in forma nuova, anche la nostra domanda". "Per me, come vescovo di Roma, è un momento emozionante incontrare qui, nell'antico convento agostiniano di Erfurt, rappresentanti del Consiglio della Chiesa Evangelica in Germania", ha detto il Papa. "Qui Lutero ha studiato teologia. Qui è stato ordinato sacerdote nel 1507. Contro il desiderio del padre, egli non continuò gli studi di giurisprudenza, ma studiò teologia e si incamminò verso il sacerdozio nell'Ordine di sant'Agostino. In questo cammino non gli interessava questo o quello. Ciò che non gli dava pace era la questione su Dio, che fu la passione profonda e la molla della sua vita e dell'intero suo cammino. 'Come posso avere un Dio misericordioso?': questa domanda gli penetrava nel cuore e stava dietro ogni sua ricerca teologica e ogni lotta interiore. Per lui la teologia non era una questione accademica, ma la lotta interiore con se stesso, e questo, poi, era una lotta riguardo a Dio e con Dio".
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Forse sarebbe meglio rileggersi:


http://www.edizioniamiciziacristiana.it/ilcredodelprotestantesimo.htm


http://www.edizioniamiciziacristiana.it/calvino.htm

Papisti & anti

Monna Barbara vuole il Papa Re come nel Medioevo. Brava

Scomunica, che bella parola. Profuma di Medioevo, di cattedrali romaniche e fondi oro, di donne, cavalieri, armi, amori, di crociate e di corazze, di Guido, Lapo ed io, codici miniati, cacce col falco. Monna Barbara Spinelli l’ha pronunciata in un articolo su Repubblica e non in un contesto rievocativo, folcloristico come quei cortei in costume, sempre un po’ patetici, organizzati dalle pro loco. Sulla prima pagina del primo giornale d’Italia ha supplicato la chiesa di riesumare il glorioso istituto per davvero: una richiesta molto seria, avente il nobile fine di ristabilire l’ordine politico e sociale. Stupefacente resurrezione del temporalismo!

giovedì 22 settembre 2011

Povero Ambrogio...!


Scola sulla cattedra di Ambrogio, Milano volta pagina, ma a metà

(Camillo Langone su Libero del 16-09-2011) Sono un uomo semplice, io i libri di Angelo Scola non li capisco. No, non dico il primo titolo della sterminata bibliografia del nuovo arcivescovo di Milano, ovvero La fondazione teologica della legge naturale nello Scriptum super Sententiis di San Tommaso d’Aquino.
Non ho capito nemmeno i suoi libri successivi, che pure avevano titoli leggermente meno micidiali. Dopo qualche pagina dovevo abbandonarli affranto, con gli occhi incrociati e le orecchie assordate dalle parole preferite da Sua Eminenza, “libertà” e “laicità”, tanto preferite da venire pronunciate un numero infinito di volte, sino al completo stordimento del lettore. La situazione era ulteriormente complicata dal fatto che entrambe venivano usate con accezioni diverse, molto diverse, rispetto a quelle correnti. Accezioni (c’è bisogno di dirlo?) a me incomprensibili. Ho sempre pensato che se non ci arrivavo io, cattolico praticante con una certa frequentazione di vocabolari, tanti lettori medi avrebbero avuto difficoltà a comprendere che cosa caspita intendesse l’autore per “libertà” e “laicità”.

Confusione fra giudaismo ed ebraismo, fra Bibbia ebraica e cristiana!


BERLINO 3 / “La salvezza viene dai giudei”

Postato in General il 22 settembre, 2011
ebrei
Incontrando nel Reichstag di Berlino, nel pomeriggio di giovedì 22 settembre, una quindicina di rappresentanti della comunità ebraica tedesca, Benedetto XVI ha così ricordato la Notte dei Cristalli tra il 9 e il 10 novembre 1938:

Meglio atei che post-cattolici e a-cattolici!


Il Papa e il luterano postcattolico. Teologo domenicano amico di Ratzinger racconta l’assedio tedesco

Leggi anche qui.
“Ratzinger non farà come molti tedeschi che si vergognano della propria fede cattolica e di essa, soprattutto innanzi ai luterani, si scusano. Il Papa non si scuserà per la sua fede e, al contrario, essendo consapevole di essere la guida della chiesa indicherà a tutti la giusta via”. Wolfgang Ockenfels è un teologo domenicano tedesco che nel 2003 Giovanni Paolo II volle fare membro del Pontificio Consiglio Justitia et Pax. Amico del Pontefice, docente all’Università di Treviri e redattore della rivista domenicana “die Neue Ordnung”, conosce bene la chiesa tedesca, una chiesa, dice, “affetta dal virus antiromano, che tormentosamente si occupa soltanto di se stessa continuando ‘dialogicamente’ a girare in tondo attorno a sé”.

Il buon-giorno si vede dal mattino...


ESEMPIO DI ERMENEUTICA

Riporto un breve commento su alcune dichiarazioni del Santo Padre che rivelano chiaramente la sua ermeneutica e la sua formazione filosofica.

“Dobbiamo di nuovo sviluppare la capacità di percezione di Dio”

ROMA, domenica, 18 settembre 2011 (ZENIT.org).- Pubblichiamo di seguito un intervento di Benedetto XVI per la trasmissione "Wort zum Sonntag" della televisione pubblica tedesca ARD, che è andato in onda sabato in tarda serata, alla vigilia del viaggio apostolico in Germania in programma dal 22 al 25 settembre.
Signore e Signori,
* * *
cari connazionali!
Tra pochi giorni partirò per il mio viaggio in Germania, e ne sono molto contento. Penso con gioia particolarmente a Berlino, dove ci saranno molti incontri, e, naturalmente, al discorso che terrò al Bundestag e alla grande Messa che potremo celebrare allo stadio olimpico.
Uno dei momenti importanti della visita sarà Erfurt (immagino): in quel monastero agostiniano, in quella chiesa agostiniana, dove Lutero ha iniziato il suo cammino (che lo ha portato all’inferno), potrò incontrare i rappresentanti della Chiesa Evangelica di Germania (che fortuna!). Lì pregheremo insieme (si può sapere quando avviene la comunicatio in sacris? La preghiera non è una cosa sacra? mah), ascolteremo la Parola di Dio, penseremo e parleremo insieme. Non attendiamo alcun evento sensazionale: infatti, la vera grandezza dell’evento consiste proprio in questo, che in questo luogo insieme possiamo pensare, ascoltare la Parola di Dio e pregare, e così saremo intimamente vicini e si manifesterà un vero ecumenismo.(ognuno rimarrà della sua parrocchia però, che bell’ecumenismo, che belle parole)

Dio ci scampi e liberi....!!


"Il Papa siamo noi"
VATICANISTA DE LA STAMPA
La Bild ha deciso di salutare la visita del connazionale Joseph Ratzinger, che sarà a Berlino a partire da giovedì, con due giganteschi manifesti - 45 metri per 64 - che riproducono la storica copertina del popolare tabloid in occasione dell'investitura del papa tedesco il 20 aprile del 2005. Il titolo di allora era: "Wir sind Papst", che tradotto più o meno significa "Il papa siamo noi". Il primo dei due mega poster è stato srotolato ieri (in tre ore) sul lato nord dell'edificio della Axel Springer Haus (dove ha sede il colosso editoriale tedesco). Oggi sarà srotolato il secondo manifesto, pensato per la parte sud del palazzo. In questo modo, il volto di Benedetto XVI, che nella foto sorride e apre le braccia, guarderà il cielo sopra Berlino in due direzioni, ha spiegato Bild.

PAOLO VI: il Papa che cambiò la Chiesa (cap. 2)


PAOLO VI: il Papa che cambiò la Chiesa (cap. 2)StampaE-mail
Pontifex.RomaAnalizziamo la sua vita - GIOVANNI BATTISTA MONTINI 1897 (26 settembre) Giovanni Battista Montini nasce a Concesio (Brescia) dall’avvocato Giorgio Montini e da Giuditta Alghisi. È il secondogenito tra i fratelli Ludovico (1896) e Francesco (1900). 1897 (30 settembre) Viene battezzato col nome del nonno materno. 1902 (Ottobre) Inizia a frequentare le scuole elementari al collegio “Arici” di Brescia, diretto dai gesuiti, dove compirà anche gli studi ginnasiali fino al 1914. 1916 (Ottobre) Ottiene la licenza liceale al regio liceo “Arnaldo da Brescia”, dopo aver studiato privatamente per ragioni di salute. 1916 (1916-20) Sempre per motivi di salute, segue come esterno i corsi teologici presso il seminario diocesano di Brescia. 1920 (29 maggio) Viene ordinato sacerdote, in Cattedrale, dal Vescovo di Brescia, mons. Giacinto Gaggia. Il giorno dopo, celebra la sua prima Messa. 1920 (10 novembre) Continua gli studi alla Pontificia ...

lunedì 19 settembre 2011

PAOLO VI: il Papa che cambiò la Chiesa (cap. 1)

 Di Papa Paolo VI ce ne furono due: quello che si è visto e ascoltato nelle udienze generali e private, e quello che ci hanno descritto libri e giornali del suo tempo, sopratutto come iniziatore, con Giovanni XXIII, e continuatore fino alla conclusione del Vaticano II. Noi, però, osiamo dire che Paolo VI fu un Papa che cambiò la Chiesa. Lo scrisse anche l’Avvenire del 19 marzo 1999 col titolo: “La cattedra di Paolo VI. Ruini traccia un profilo del Papa che cambiò la Chiesa”. Quindi, anche il Cardinale Ruini aveva riconosciuto che Paolo VI aveva cambiato la Chiesa.

Non fate quel che faccio...!

Di fronte al Santissimo Sacramento...

Raccoglimento e devozione nel ricevere il Santissimo Sacramento, "il pane disceso dal cielo che porta in sè ogni dolcezza":

Le lacrime di Maria

il messaggio di Maria a La Salette
Notizia del 19/09/2011 stampata dal sito web www.lucisullest.it
L’apparizione di La Salette avviene il 19 settembre 1846. In giorno di SABATO alle tre del pomeriggio: una "Signora" appare a Melania e Massimino di 15 e 11 anni che assistono le mucche al Planeau sulla montagna a 1800 metri d’altezza.
 
I pastorelli scorgono come un globo di luce in mezzo ad un avvallamento essi dicono: "come se fosse il sole caduto in quel luogo!". Nella luce abbagliante scorgono una donna seduta, con i gomiti sulle ginocchia ed il viso nascosto tra le mani.
 
La "Signora" li guarda e, dirigendosi un po’ verso loro comincia a parlare nella loro lingua, il francese: i due veggenti scendono nel pendio e raggiungono la visione a tal punto da quasi "confondersi" con essa…
 
La Signora piange a dirotto…e, con lacrime copiose prende a parlare loro con quelle parole che sono giunte a noi come "MESSAGGIO"!

Padri & figli/e

Cattolici adulti o adulterati?



È interessante navigare in internet, anche perché si possono trovare affermazioni come queste.

Fritto misto

L’aria fritta di Mancuso. Con uno chef d’eccezione, Gustavo Zagrebelsky




 Ho letto su Repubblica la recensione entusiasta di Gustavo Zagrebelsky all’ultima fatica (si fa per dire) di Vito Mancuso, quel libro dal titolo «Io e Dio» con cui l’autore vuole insegnarci la sua particolare «teologia», ove «il passo decisivo è il rifiuto di un Dio che comanda, giudica, condanna esercitando un potere esterno».

Non ho letto, e non intendo leggere, il libro in questione: a una certa età «il tempo si fa breve» e bisogna saper scegliere quali letture fare. Del resto mi ha colpito questa caustica riflessione di Camillo Langone

Neotomista o modernista?

Il pensiero di Maritain: luoghi comuni ed adesione al sistema


Il francese Jacques Maritain (1882-1973), tra i maggiori propugnatori del neo-tomismo, incarna l’inconsistenza di un pensiero che scivola nei luoghi comuni. Così, se da un lato un autore come Emil Cioran, vigoroso e dirompente nel suo lucido “pessimismo”, è quasi ostracizzato (è difficile trovare un suo profilo o passi delle sue opere in enciclopedie ed antologie filosofiche), a Maritain è dedicato più spazio di quanto non meriti un filosofo così insulso.

Post-pre


Il contenuto del 'preambolo dottrinale' presentato alla FSSPX


Lo scorso 14 settembre a mons. Fellay, convocato a Roma per cercare una piena riconciliazione, è stato presentato un 'Preambolo dottrinale' come base per l'accordo. Il testo non è stato però pubblicato, per almeno tre ragioni: per consentire ai responsabili della Fraternità S. Pio X un esame più sereno, senza il fiato sul collo di chi vedrebbe comunque trappole e cavalli di Troia anche nel numero delle virgole; per prepararne una meditata illustrazione al Capitolo generale della Fraternità; e infine... per consentire magari qualche limitata emenda, senza che lo si sappia, ove un passaggio o un aggettivo apparisse davvero poco appetibile alla FSSPX.