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La sciamana Nadia Stepanòva |
A integrazione del post precedente pubblico gli allegati 1 e 2:
1. AL TAYLAGAN SCIAMANICO COL PROFESSORE D’UNIVERSITA’
Alcuni studenti di codesta Università ci hanno fatto pervenire un invito (che alleghiamo alle SS. LL.) per il giorno 4 dello scorso mese di settembre 2009, per un “TAYLAGAN Grande Rituale Sciamanico” (Allegato 2), programmato “a Pian Trevisan sotto il Gran Vernel ore 18.30. Punto d’incontro previsto: Alba di Canazei, piazzale sede staccata Università di Verona – via Sorapera ore 17.30”.
L’invito non manca di precisare anche gli scopi del raduno: “SCOPO DEL RITUALE. Il rituale sciamanico sarà un rito di connessione con gli spiriti del luogo (acque, fuoco, sorgenti, fiumi, boschi, montagne, …) e con i propri antenati. Per i partecipanti, il rituale del 4 settembre, avrà sia una funzione propiziatoria per il nuovo anno lavorativo […] sia una funzione terapeutica per chi lo richiede (malattie, conflitti, disordini che investono la propria persona, la propria famiglia o il proprio ambiente)”.
Trattasi quindi ― aggiungiamo noi ― di un rituale magico in piena regola, con evocazione di potenze spiritiche e asseriti effetti terapeutici. Interessanti al riguardo anche le disposizioni relative all’utilizzo di superalcolici (vodka in particolare) per propiziare i contatti medianici; e le prescrizioni in tema di abbigliamento, specie femminile; e, ancora, le superstizioni tipiche delle religioni primitive, da sempre ossessionate dal mantenimento della purità rituale esteriore, purità compromessa da donne mestruate, dalla morte e da chiunque abbia di recente visitato cimiteri o partecipato a riti funebri, considerati tutti fattori contaminanti del rito. Come pure biscotti o caramelle rotte o, comunque, non integre.