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venerdì 27 gennaio 2012

L’ossessione di Corrado Augias

: «Santo Stefano è stato ammazzato dai cristiani»

Un mese fa, il 26 dicembre, si festeggiava Santo Stefano, il primo martire della Chiesa cattolica. Uno dei mammalucchi dell’ateismo militante nostrano (anche se poi se ne vergogna e dice di rifiutare l’ateismo e di credere “in una specie di armonia universale che ci unisce tutti”), Corrado Augias, si è voluto occupare anche di questo nel suo libro scandalistico “Inchiesta sul cristianesimo” (Mondadori 2008).
L’ossessionato anticristiano Augias è arrivato a sostenere (pag. 86): «Sappiamo dagli Atti che, a un certo punto, si creò nella primitiva comunità di Gerusalemme una grave tensione fra i cristiani di provenienza giudaica e quelli che venivano dalla cultura ellenistica. Ci fu un’assemblea nella quale questi ultimi cominciarono a protestare, dicendo che si trascuravano le loro vedove e i loro orfani. Sembrava una questione riguardante l’amministrazione della carità, tanto che l’assemblea decise di nominare dei diaconi, fra i quali Stefano, per occuparsi appunto degli indigenti [...]. Ciò che a me pare interessante -e sinistro- in questa fosca storia è che le tensioni all’interno delle varie correnti cristiane potevano arrivare fino al linciaggio di un avversario, poiché Stefano venne in pratica linciato dalla folla.
Inoltre, sembra improprio attribuirgli la qualifica di “protomartire”, data la natura del dissidio dal quale Stefano venne travolto». In poche parole ha sostenuto che ad ammazzare Santo Stefano nel 35 d.C. siano stati gli stessi cristiani e non giudei e liberti romani che lo lapidarono dopo averlo trascinato davanti al Sinedrio e al Sommo Sacerdote accusandolo -alla presenza di Paolo di Tarso prima della conversione- di aver bestemmiato contro Mosè e Dio, nel preannunciare la distruzione del tempio e della legge mosaica, per mano di Gesù (quiqui e qui un approfondimento). Non basta discriminare i cristiani, bisogna anche negare loro perfino lo statuto di vittime, come ha fatto notare Antonio Socci nel suo libro: “La guerra contro Gesù” (Rizzoli 2011). Qualcuno ha mai sentito Augias, sempre così attento ai diritti umani, spendere mezza parola per il massacro dei cristiani nel mondo (la comunità attualmente più discriminata a livello globale, secondo Bernard-Henri Lévy)? Secondo lui si stanno forse ammazzando tra loro?
La poca praticità di Augias con la storia era già stata notata quando ha sostenuto che Gesù avesse “dei fratelli”, facendo passare per tali i cugini paterni, figli dello zio di Gesù. L’antropologo e storico tedesco Michael Hesemann ne parla così«Augias è un esempio perfetto di autore scandalistico». Il filosofo Costanzo Preve, celebre studioso del marxismo, parla così  del giornalista romano: «Dal momento che mi sono occupato personalmente di questi temi sono in grado di capire dove sta la specifica cialtroneria dell’approccio di Augias», sintetizzando così il libro: «libello del giornalista dilettante romano Corrado Augias». Il sociologo Massimo Introvinge ha definito i suoi libri una «truffa intellettuale».

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