ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 3 aprile 2012

MEDJUGORJE, I CARISMATICI, LA GOSPA ED I NAZIFASCISTI USTASHA (5 VIDEO SCIOCCANTI)

Pontifex.Roma
Nel libro "Spiegare i miracoli" (Dedalo, 2005) ho dedicato alcune pagine all'approccio storico ai miracoli, sottolineandone anche il loro ruolo politico (oltre che economico).  In quelle pagine concludevo un paragrafo scrivendo "...esaminando alcuni episodi prodigiosi e correlandoli al relativo periodo storico, politico e sociale si scoprono aspetti interessanti e si giunge a conclusioni inaspettate".  Con una certa ingenuità scrivevo anche "[...] alcune persone, attraverso avvenimenti di straordinario richiamo, inviano al mondo messaggi di angoscia per la paura che le assale di fronte a cambiamenti sociali, storici, di costume [...]".  Non ero, allora, a conoscenza dei risvolti politici, storici, religiosi delle apparizioni della Madonna di Medjugorje, altrimenti avrei aggiunto altre considerazioni. "[...] Nei due anni che precedettero l'apparizione della Madonna sul colle di Podbrdo, i frati intensificarono l'opera di catechesi dei minori, costituendo gruppi di preghiera intensa In una sorta di progetto religioso-nazionalistico di suggestione collettiva i frati iniziarono quello che chiamarono la "preparazione mistica".  Padre Branko di Bijakovići nel 1979 in un meeting del Movimento Carismatico di Rinnovamento a Roma profetizzò l'aiuto imminente della Vergine e l'afflusso presso il suo monastero di M. di immense masse di fedeli [...]".
"[...] A partire dal 1980 comparvero numerosi "segni sovrannaturali"  come presunte guarigioni miracolose di due bambini, ritrovamenti di 6 preziosi rosari di provenienza ignota in 6 luoghi differenti e altro ancora. Il culto mariano si intensificò, finché il 24/6/81, nel cuore del dominio francescano, la Madonna apparve a 6 bambini che rientravano dal santuario di Marija Bistrića, ingiungendo loro di pregare e di raccomandare che i frati si riconciliassero con il vescovo della diocesi di Mostar- Duvno.  Successivamente la Vergine avrebbe chiesto ai bambini di riferire 3 messaggi al papa per la riabilitazione dei francescani. La massiccia attività di pubblicizzazione  dei messaggi celesti a difesa dei frati irritò sia il potere centrale Jugoslavo che quello religioso locale. Il primo reagì con una campagna repressiva che ottenne il risultato opposto a quello desiderato, perché i frati sfruttarono subito l'effetto di vittimizzazione, suscitando sentimenti di rivalsa nazionalista tra la popolazione e rinvigorendo le fila dei neo-Ustascia (ora partito dei diritti HOS) e degli indipendentisti croati [...]".
"[...] anche il vescovo di Mostar-Duvno reagì con astio. Due commissioni nominate per indagare sull'avvento miracoloso non trovarono chiari contrasti con i principi della dottrina cattolica cosicché, sebbene non si potessero decretare come frodi le apparizioni, nel 1986 la Conferenza Episcopale jugoslava proibì l'organizzazione di pellegrinaggi a Medjugorje. Monsignor Pavo Zanić, vescovo di Mostar andò oltre, minacciando di scomunica i fedeli che si fossero recati al santuario ma i pellegrini erano ormai molti, oltre un milione in pochi anni, cosicché le sue minacce caddero nel vuoto [...]".
"Il 13 maggio 1990, in Croazia, il trionfo del partito nazionalista HDZ  portò alla riabilitazione del regime degli Ustascia di Pavelic e nel 1992 gli estremisti delle milizie croate di Hos stabilirono il proprio quartier generale proprio a M., sotto l'egida diretta del monastero francescano ormai diventato luogo sacro e inviolabile".
"[...]  Il 10 aprile dell'anno prima, intanto, la Conferenza Episcopale jugoslava espresse parere negativo definitivo sul carattere soprannaturale delle apparizioni, ottenendo il Nihil Obstat (nulla osta) del Vaticano ma il documento non venne pubblicato per "non danneggiare gli interessi turistici della zona". Nel frattempo, mentre il partito SDS di Radivan Karadzić (oggi incriminato dal tribunale internazionale dell'Aja per genocidio) massacrava i bosniaci e progettava con il partito croato HDZ al potere la spartizione della ex Jugoslavia, i frati, appoggiati da formidabili reti di sostegno delle Caritas francescane di tutto il mondo (molto attiva fu la sede di Steubenville, Ohio, USA) non solo drenavano miliardi di dollari di aiuti internazionali ai nazionalisti croati ma iniziarono anche a girare l'Europa, predicando contro il pericolo musulmano, appoggiando di fatto con veemenza la dissoluzione della Repubblica di Bosnia ed Erzegovina e la spartizione del territorio con i serbi.  Con la proclamazione del nuovo stato della Croazia, il 24 luglio 1993, il vescovo di Mostar Zanić venne pensionato e nella lite plurisecolare tra francescani e preti diocesani si conobbe un vincitore ma ben presto anche il nuovo vescovo di Mostar (che oggi fa parte della federazione Croata-Bosniaca dopo gli accordi del 1995) Mons. Perić riprese la battaglia contro i frati di M. ed è così che si arriva al suo sequestro nel gennaio '96, di cui abbiamo detto, fortunatamente conclusosi con la sua liberazione".
"[...]  il Vaticano si rende conto che concedere il riconoscimento del miracolo per puri interessi politici ed economici esporrebbe al concreto pericolo che qualsiasi veggente carismatico e organizzazioni religiose che lo appoggiano con mire autonomiste e progetti politici potrebbero "sfruttare" la potenza del richiamo religioso miracolistico per ottenere ciò che desiderano. E così, mentre milioni di credenti cattolici affrontano un lungo viaggio per assistere ad un fenomeno "genuino", frati e potere civile e militare locali tessono le loro trame politiche ed economiche; e mentre la Beata Vergine parla ininterrottamente da oltre 20 anni a dei pastorelli, il Vaticano si trova in una sorta di limbo senza uscita. Ma il Vaticano alla fine se la caverà, perché sa aspettare, perché conosce le strategie giuste, perché è una potenza [...] retta da menti molto più colte [...] di quelle dei fraticelli francescani [...]".
Pubblicazione, comparazione con altre fonti storiche e ricerca fonti video a cura di Carlo Di Pietro
I VIDEO SONO VIETATI AI MINORI DI ANNI 18, CONTENGONO IMMAGINI DI UNA VIOLENZA E CRUDELTA' INAUDITA
I VIDEO SONO STATI REALIZZATI, COMUNQUE, PER FARE DELLA PROPAGANDA ANTI-CATTOLICA, QUINDI VANNO ANALIZZATI E VISTI CON IL DOVUTO DISCERNIMENTO
TUTTI I DOCUMENTI UFFICIALI CIRCA I CRIMINI USTASHA SONO PUBBLICI E POSSONO ESSERE LIBERAMENTE CONSULTATI











  

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