«In Germania – ha detto alla radio
dell’arcidiocesi di Colonia – ci sono voci che il Vaticano abbia ‘ceduto’ nei
confronti dei lefebvriani e il cardinale mi ha rassicurato che non è così». Lo
stesso Koch, nei prossimi giorni in Israele, oggi ha tenuto una ‘lecture’ alla
pontificia università San Tommaso d’Acquino (Angelicum) ed ha scandito: «Tutte le decisioni dottrinali del magistero sono vincolanti
per un cattolico, anche il Concilio vaticano II con tutti i suoi testi».
Lasciando stare l’annosa vicenda, seppur reale, sulla pastoralità
del concilio Vaticano II, dove sono i duemila anni di magistero della Chiesa
che questi pseudo cattolici in berretta rossa continuano a calpestare ed
infangare adorando creature della stessa loro natura? Tanto
più – ha spiegato accanto al rabbino Jack Bemporad – che nelle atrocità senza
precedenti della Shoah i cristiani sono stati «sia autori dei crimini sia vittime» e «il flagello dell’antisemitismo sembra essere non
estirpabile nel mondo di oggi».
(http://www.diariodelweb.it/Articolo/Religione/?d=20120516&id=249653 )
(http://www.diariodelweb.it/Articolo/Religione/?d=20120516&id=249653 )
Quel senza precedenti, Mons. Koch, quasi la
scagionerebbe.
Se proprio non vuol considerare come “atrocità
senza precedenti”, il che la renderebbe troppo cattolico, la morte di Nostro
Signore Gesù Cristo, quale vittima
innocente che pagò il prezzo dei nostri Peccati (insieme a Maria, Pretransivit
gladio) almeno consideri questo:
Come lei sa gli uomini non sono completamente
innocenti, l’uccisione dell’Uomo-Dio è “infinitamente” maggiore di qualsiasi
altra atrocità, che, seppur tale, rimane connaturale alla nostra condizione
decaduta, mentre quella è soprannaturale, negli altri casi furono uccisi
uomini, solo uomini, in questo caso Dio.
Poi consideri, Mons. Koch, che lei evidentemente
non ricorda, ad esempio, che fra i
cinquanta e i cento milioni di nativi americani persero la vita tra il 1494
e il 1891, classificando la conquista del nuovo mondo
come il più grande genocidio della storia
dell'umanità.
Mons. Koch non ricorda anche che prima della II guerra mondiale i
crimini del comunismo fecero numericamente molte più vittime del famigerato
numero di ebrei morti nella Shoa.
La sola prima guerra mondiale fece 37 milioni di
vittime.
Per non parlare dell’aborto di cui non conosco i
numeri prima della II guerra mondiale e che comunque è un flagello maggiore
rispetto “all’antisemitismo” guardando alle vittime.
“Non avrai altra shoa all’infuori di quella”.
E’ il nuovo comandamento della Chiesa conciliare.
Estirpabile per loro è solo la Fede cattolica cosa
che stanno da anni tentando di fare (invano). tanto
che «anche nella teologia cristiana l’antichissimo
marcionismo (movimento cristiano che rifiuta ebraismo e primo testamento, ndr.)
e l’antiebraismo riemergono con spirito di rivalsa, e di fatto non solo da
parte dei tradizionalisti ma anche nel filone liberale dell’attuale teologia.
Con spirito di rivalsa? In considerazione di tali sviluppi, la Chiesa cattolica è
costretta a denunciare che l’antiebraismo e il marcionismo sono un tradimento
della sua stessa fede cristiana e a richiamare alla mente che la fraternità
spirituale fra ebrei e cristiani ha il suo fermo ed eterno fondamento nella
Sacra Scrittura».
Mons. Koch il marcionismo è stato condannato dalla Chiesa Cattolica
lei così fa passare per eretici tutti quelli che per “antiebraici” non fanno
altro che distinguere la Sinagoga di Satana (Apo 2,9-3,9) dal piccolo resto che
seguì Gesù e che hanno per Padre Abramo nella Fede e non “come padre il diavolo”.
In questo modo scopriamo che Gesù è un marcionita antiebraico, pur
essendo della stipre di Davide, ed anche Lui tradirebbe la Fede, sono sue
parole quelle virgolettate, ricorda Giovanni 8:44?
Scopriamo che San Giovanni Crisostomo, che non mi risulta sia
eretico, “riemerga” come antiebraico.
Tutti i papi che condannarono i giudei con bolle come Innocenzo IV,
Nicola III, Paolo IV e tanti altri tutti marcioniti e tutti eretici.
E questi testi sono vincolanti Card. Koch?
Se per antiebraico Mons. Koch intende dal punto di vista teologico
(antigiudaico), sono molto antiebraico e dovrebbe esserlo anche lei, così dimostrerebbe
la vera carità cristiana che vuole il bene anche delle loro anime, perché gli
“ebrei rimasti”, invece, hanno ancora in odio Gesù Cristo, si sono forse
convertiti?
Lasciando stare “la duplice via di salvezza” (sic!) gli si è più
chiesto cosa pensano di Cristo?
Se invece Mons. Koch intende “antiebraico” in altro modo allora ha le idee
confuse!
La fraternità spirituale tra Ebrei e Cristiano, al di fuori della
Fede cattolica, non esiste e non può esistere, per essere fratelli in Cristo
bisogna appartenergli, essere “innestati” in Cristo quindi essere battezzati,
cosa che fecero tutti quelli appartenenti al piccolo resto che si convertì.
Il vero tradimento della Fede cristiana, anzi cattolica, è quello
di svenderla per puro rispetto umano a coloro che vogliono ancora confitto in
croce Nostro Signore.
E il Talmud Mons. Koch?2
E la cabala spuria Mons. Koch?
Da quando fanno parte del fondamento della fratellanza tra ebrei e
cristiani?
Richiamandosi certamente a NA il Card. Koch mette in luce la
fratellanza spirituale non distinguendo che essa appartiene solo al piccolo
resto evitando di dire che i giudei post biblici (che seguono la cabala spuria
ed il talmud) ed anche quelli attuali non hanno alcun legame spirituale con la
Chiesa di Cristo e dunque con nessuno delle sue membra avendo rinnegato e
rinnegando tuttora la divinità di Cristo.
Ricapitoliamo:
Gli Ebrei hanno:
Come Padre carnale: Abramo
Come Padre spirituale: Satana (Gv 8,44)
I Cristiani hanno:
Come Padre spirituale:Abramo (Gal. 3,14)
Non si può mettere in relazione la paternità carnale con quella
spirituale anche perché Abramo credette (Gal 3,9) mentre i giudei non
credettero e non credono ancora e perché la Chiesa è al di sopra delle razze
(Rm 10,12).
Il legame che unisce i membri della Chiesa è con Cristo, infatti la Chiesa è “la società dei battezzati, che
hanno la stessa fede (in Cristo), la stessa morale, partecipano agli stessi
sacramenti e sono sottomessi ai legittimi pastori, i vescovi o successori degli
Apostoli e specialmente al Pontefice romano, successore di Pietro”3,
non si parla di razza o stirpe quindi non c’è nessun legame spirituale tra
Cristiani ed ebrei.
Oremus et pro Mons. Koch.
- D. Carrasco, Religions of Mesoamerica, Harper and Row, San Francisco 1990.Fernand Braudel, Civiltà materiale, economia e capitalismo, Einaudi, Torino, 1987
- Condannato da papa Giovanni XXII in dudum felicis (1320)
- Definizione ancora oggi accettata formulata da San Roberto Bellarmino
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