ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 20 giugno 2012

I SENZA D-IOR

 - GLI ISPETTORI “MONEYVALL”, CHE DEVONO DECIDERE SE AMMETTERE IL VATICANO NELLA “WHITE LIST”, RILEVANO COME LA LEGGE ANTIRICICLAGGIO VARATA NEL GENNAIO 2012 (CONTRO CUI SI MOSSE LIN-GOTTI TEDESCHI) ABBIA FLOPPATO IN ALMENO 3 DEGLI 8 CRITERI “SENSIBILI” - BUCATI GLI STANDARD SULLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE, MANCA UN REGOLAMENTO CHE PERMETTA ISPEZIONI SULLO IOR E RIMANE OFF LIMITS L'ACCESSO AI MOVIMENTI, ANTECEDENTI AL 1 APRILE 2011, DEI CONTI DELLA “BANCA DI DIO” …

M.Antonietta Calabrò per il "Corriere della Sera"
TARCISIO BERTONE CON LE CUFFIETARCISIO BERTONE CON LE CUFFIE
Ior e antiriciclaggio, il Vaticano se la potrebbe cavare. Il rapporto degli ispettori di Moneyvall (il gruppo regionale del Gafi, cioè l'agenzia mondiale di contrasto al riciclaggio del denaro sporco) assegna infatti alla Santa Sede una valutazione negativa in 8 dei 49 criteri standard in base ai quali viene attualmente valutata la trasparenza finanziaria di un Paese.
Otto (dei 16 punti Key&Core, cioè cruciali), sono stati infatti giudicati partially compliant, «parzialmente aderenti», agli standard, o «no compliant» cioè «non aderenti». Ma il punteggio complessivo assegnato al Vaticano dal rapporto ispettivo Moneyvall - che verrà discusso a Strasburgo il 4 luglio - rimane pur sempre al di sotto dei 10 punti negativi.

gotti-tedeschiGOTTI-TEDESCHI
Solo quando viene raggiunto questo limite, il paese che ha chiesto a Moneyvall di entrare nella white list (il Vaticano in questo caso) non l'ottiene e anzi viene trasferito alla valutazione del temibile Ircr del Gafi, copresieduto dall'italiano Giuseppe Maresca (responsabile dell'ufficio V del ministero dell'Economia per la prevenzione dell'utilizzo del sistema finanziario a fini illegali) e dall'americano Daniel Glaser.
L'Ircr ha infatti il potere di sottoporre il Paese che passa sotto il suo controllo ad una procedura rigida di ottemperanza di tutti i criteri, che dura due anni, ed eventualmente può stabilire il deferimento dello Stato in una piuttosto affollata, per la verità, grey list di Paesi (della black list fanno parte solo Iran e Corea del Nord).
Quindi, il Vaticano, in base alle anticipazioni che circolano del rapporto che è stato consegnato a tutti i paesi aderenti ed osservatori, potrebbe avercela fatta, anche se il lavorio diplomatico è tuttora in corso e la decisione verrà presa a Strasburgo.
VATICANOVATICANO
L'Ircr è in sessione in questi giorni a Roma, insieme ad altri gruppi del Gafi. Seicento tra funzionari e dirigenti di alto rango, e alcuni ministri del Tesoro, provenienti da 187 paesi, (oltre ai 34 paesi aderenti, la Commissione europea, il Consiglio dei Paesi del Golfo e gli otto gruppi regionali) sono riuniti nella capitale italiana per il Plenary Meeting che si apre ufficialmente domani, ma che sotto la presidenza italiana di Giancarlo Del Bufalo, già da domenica sta finendo di mettere a punto i nuovi criteri antiriciclaggio cui ciascun paese dovrà sottostare (scenderanno di numero a 40 in tutto).
Ci sarà anche l'avvio dell'esame dei rapporti presentati da paesi aderenti, come Argentina e Turchia, che non hanno ancora applicato le raccomandazioni. «La presidenza italiana che ha anche conseguito l'obiettivo di far proseguire operatività al Gafi in quanto tale, in scadenza a fine 2012 lavorerà fino al 2020, allargando la sua competenza al finanziamento illegale delle armi di distruzione di massa», dice Del Bufalo.
VATICANOVATICANO
Moneyvall in ogni caso è un organismo indipendente dal Gafi «e considera una scorrettezza anticipare i contenuti dei suoi rapporti prima dell'assemblea», ha dichiarato ieri il portavoce della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi.
Almeno 3 degli 8 criteri su cui la nuova legge antiriciclaggio varata dal Vaticano nel gennaio 2012 (sulla quale è stato molto polemico l'ex presidente dello Ior, Ettore Gotti Tedeschi) non ha raggiunto la «sufficienza» sono particolarmente «sensibili».
PADRE FEDERICO LOMBARDIPADRE FEDERICO LOMBARDI
Riguardano infatti i punti 35, 36 e 40 degli standard relativi alla cooperazione internazionale. I nodi sono innanzitutto, l'introduzione nella nuova legge di un cosiddetto «veto» politico da parte della segreteria di Stato vaticana alla richiesta di collaborazione internazionale, in pratica la non automaticità della collaborazione stessa con gli altri paesi. Secondo: la mancanza di un regolamento d'ispezione che permetta all'organismo di controllo vaticano, cioè l'Aif, ispezioni sullo Ior.
Terzo: il diniego per quanto riguarda l'accesso «storico» ai movimenti dei conti dei clienti Ior, antecedenti al 1 aprile 2011. Quest'ultimo punto riguarda tuttavia più che gli organismi che monitorano i flussi finanziari, (questo è il lavoro svolto per le banche italiane dall'Uif della Banca d'Italia) le istruttorie aperte dalla magistratura italiana, su segnalazione dell'Uif per fatti del passato, in particolare dalla Procura di Roma). Si tratta cioè di un aspetto che coinvolge l'assistenza giudiziaria tra Italia e Vaticano che si esplica attraverso il meccanismo delle rogatorie.
BENEDETTO XVIBENEDETTO XVI
Su questi tre punti, l'Italia però «non intende mollare la presa», dice una fonte qualificata. Ciò vuol dire che si supererà il livello di guardia che farà scattare la bocciatura a Strasburgo, innescando il controllo dell'Ircr? Non tanto questo, si sostiene, in relazione all'ormai prossimo giudizio di Moneyvall (dove il nostro Paese è solo osservatore, la presidenza è assegnata ad un russo e i quattro membri provengono da Romania, Polonia, San Marino e Malta). «Quanto piuttosto in relazione all'operatività dello Ior con le banche italiane».

MY IOR! - ARRIVA LA SPIETATA VALUTAZIONE DI MONEYVAL SULL’ATTIVITÀ ANTI-RICICLAGGIO DEL VATICANO: LO IOR BOCCIATO 8 VOLTE SU 16 - ERA STATO PROPRIO IL PAPA A RICHIEDERE LA VALUTAZIONE - POI È ARRIVATA LA MARCIA INDIETRO E I POTERI ISPETTIVI ALLA SEGRETERIA DI STATO DI BERTONE - AL VATICANO NON RESTA CHE CERCARE DI CONVINCERE GLI ISPETTORI IL 4 LUGLIO A STRASBURGO…

Marco Lillo per "il Fatto Quotidiano"
padre georg bertone papaPADRE GEORG BERTONE PAPA
Il Vaticano è stato bocciato giovedì scorso agli esami scritti in una materia che storicamente pratica poco: l'anti-riciclaggio. E ora confida negli orali che si terranno a Strasburgo dal 2 al 6 luglio prossimo, per agguantare almeno una sufficienza risicata (il 4 luglio sarà esaminata la posizione del Vaticano).
Il Fatto Quotidiano è in grado di anticipare le linee principali del rapporto Moneyval, il comitato degli esperti anti-riciclaggio europei, consegnato giovedì scorso agli Stati membri dalla segreteria dell'organismo del Consiglio d'Europa. Sulle 16 raccomandazioni fondamentali in materia di anti-riciclaggio prescritte dagli organismi europei per l'inserimento all'interno della cosiddetta lista bianca degli Stati virtuosi, lo Stato Vaticano è stato bocciato otto volte su sedici.
TARCISIO BERTONE PADRE GEORG PAPA BENEDETTO XVITARCISIO BERTONE PADRE GEORG PAPA BENEDETTO XVI
La valutazione è stata effettuata sulla base delle 40 raccomandazioni sull'anti-riciclaggio e sulle nove raccomandazioni relative all'anti-terrorismo. Per ognuna di esse la disamina della situazione del Vaticano si conclude con un voto che può essere positivo, nel senso del rispetto della raccomandazione GAFI, con due gradazioni (compliant, cioè conforme, o addirittura largely compliant) oppure negativo con due gradazioni (non compliant; partially compliant).
Il rapporto è stato consegnato anche a Giuseppe Maresca, direttore dell'ufficio V del ministero dell'Economia e Finanze, per la "prevenzione dell'utilizzo del sistema finanziario a fini illegali". Lo Stato della Città del Vaticano, come un qualsiasi paradiso fiscale alla ricerca di una migliore reputazione, aveva chiesto e ottenuto nell'aprile 2011 di essere sottoposto alla valutazione di Moneyval. Lo scopo della Santa Sede era quello di essere posizionato nella "lista bianca" dei paesi affidabili per le loro procedure e normative.
Una valutazione positiva permette infatti maggiore fluidità nei rapporti internazionali e avrebbe quindi favorito l'attività delle istituzioni finanziarie come lo IOR. Il rapporto è stato stilato da cinque esperti dei vari paesi più due membri del segretariato Moneyval e la parte più importante della valutazione è quella che riguarda le 16 raccomandazioni fondamentali sulle 49 complessive. La valutazione di otto delle 16 previsioni core and key, come le definisce il rapporto, è negativa cioè "non conforme" o solo "parzialmente conforme".
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Ora, l'inclusione della Città del Vaticano nella lista grigia dei paesi poco affidabili durante l'assemblea plenaria di Strasburgo che si terrà dal 2 al 6 luglio, sembra sempre più probabile. A nulla sono serviti i trattamenti di riguardo agli ispettori quando sono venuti a Roma per studiare sul campo lo IOR: erano stati alloggiati nella residenza Santa Marta, all'interno della Città del Vaticano, dove i cardinali sono ospitati durante il conclave. Ma la pace delle suite color pastello dell'ex convento ristrutturato alla fine degli anni Novanta e il silenzio dei giardini vaticani non sono riusciti a mettere di buon umore gli esperti europei al punto da ribaltare il verdetto negativo.
Il rapporto raffronta le procedure in vigore all'interno dello IOR, l'Istituto per le Opere Religiose che tutti chiamano banca del Vaticano, anche se in realtà si comporta come una fiduciaria che scherma i suoi clienti, con le 49 raccomandazione elaborate dal GAFI, il Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale costituito a Parigi dal G7 per lottare contro il riciclaggio e il terrorismo.
Il Moneyval è il fratello minore del GAFI che si occupa di dare le pagelle agli Stati del Consiglio d'Europa o anche esterni (come Israele) che però chiedono di essere valutati da Moneyval per poi essere ammessi alle procedure semplificate al fine di snellire le operazioni bancarie dei loro istituti. Per questa ragione, nell'aprile del 2011 il Vaticano, che è un osservatore del Consiglio d'Europa anche se non ne fa parte, ha chiesto di essere valutato.
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L'obiettivo era quello di incassare i meriti della legge anti-riciclaggio voluta da Benedetto XVI in persona approvata nel dicembre del 2010 ed entrata in vigore proprio nell'aprile 2011. La valutazione era partita sotto i migliori auspici anche perché quella normativa istituiva un'autorità anti-riciclaggio interna al Vaticano, l'AIF, che avrebbe dialogato con l'UIF e le altre omologhe autorità anti-riciclaggio degli Stati membri e che avrebbe potuto raccogliere informazioni grazie ai suoi autonomi poteri di ispezione sullo IOR. Peccato che con una legge successiva del gennaio 2012, il Vaticano ha fatto una brusca marcia indietro. Così l'Aif, presieduta dal cardinale Attilio Nicora, ha perso i suoi poteri ispettivi a beneficio della Segreteria di Stato, diretta dal cardinale Tarcisio Bertone.
I poteri congelati, secondo la nuova legge del 25 gennaio scorso, sarebbero stati riattribuiti dalla Commissione Pontificia con un regolamento che però non è mai stato emanato. Inoltre, con un'interpretazione caldeggiata dall'avvocato Michele Briamonte dello studio Grande Stevens e dal presidente del Tribunale del Vaticano, Giuseppe della Torre del Tempio di Sanguinetto, è stato stabilito che lo IOR non fornirà alcuna indicazione sui movimenti dei conti dei suoi clienti antecedenti all'aprile 2011.
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Una retromarcia che avrà fatto piacere agli illustri correntisti che hanno potuto così chiudere i conti prima della data fatidica dell'aprile 2011 (come ha raccontato anche Ettore Gotti Tedeschi ai magistrati) e che così hanno ottenuto per sempre il segreto sui loro affari, ma che però è costata molto cara al Vaticano. Almeno 4 delle 8 bocciature Moneyval potrebbero essere state influenzate proprio dalla nuova legislazione meno rigida.
In particolare, il Vaticano è stato bocciato in cooperazione internazionale e non è un mistero che il flusso di informazioni tra le autorità finanziarie anti-riciclaggio del Vaticano e italiane (AIF e UIF) si è fermato; anche la bocciatura sulla supervisione dell'AIF sullo IOR è stata influenzata dalla cancellazione dei poteri ispettivi autonomi che ha di fatto impedito all'AIF di rispondere in modo esaustivo sui movimenti dei conti che interessavano alla Procura di Roma; Anche la bocciatura in "adeguata verifica" cioè le informazioni che devono essere richieste dagli intermediari finanziari per identificare i propri clienti e l'origine dei loro fondi potrebbe essere figlia delle modifiche normative, come anche la bocciatura sulla segnalazione delle operazioni sospette.
Ora il Vaticano spera nella riunione plenaria di Strasburgo per convincere gli ispettori a modificare almeno qualcuna delle 8 bocciature.

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