NON SI TRATTA DI UNA BARZELLETTA. IL MODERNISMO RATZINGERIANO NEGA IL PRINCIPIO DI NON CONTRADDIZIONE, PERTANTO VERITA’ ED ERRORE POSSONO CONVIVERE SERENAMENTE, TROVANDO LA FORMULA DIALETTICA PER UN APPARENTE QUIETO VIVERE, CHE BENEDETTO XVI CHIAMA ACCADEMICAMENTE “PURIFICAZIONE DELLA MEMORIA”. L’EVOLUZIONE DEL DOGMA (ALTRO CONCETTO MODERNISTA) NON E’ ALTRO CHE LA SUA REINTERPRETAZIONE STORICISTICA. IN REALTA’ SI CONFERMANO I NEMICI DELLA CHIESA NELLE LORO FALSE CREDENZE E SI FAVORISCE L’INFILTRAZIONE E LA DIFFUSIONE DELLE LORO FALSE CREDENZE (n.d.r.)
Un’ipotesi nata nel corso dell’incontro di Ratzinger con gli ex alunni
di Maria Teresa Pontara Pederiva
C’è un’idea che circola ancora sottovoce in quel di Roma, ma sono anni che nel mondo tedesco è ben radicata soprattutto dopo l’ultimo viaggio in Germania del papa con la precisa scelta di tappe e incontri che indicavano la volontà di ben più di un dialogo ecumenico.
Così, mentre anche qui si è parlato molto dell’annuale seminario di studio fra il vecchio professore e i suoi ex alunni – svoltosi a Castelgandolfo a fine agosto – altrove non è sfuggito quanto dichiarato dal presidente del Ratzinger Schülerkreis, padre Stephan Horn in poche battute a Radio Vaticana, rilanciate da France Press.
Tra 5 anni in occasione del 500° anniversario dello scisma di Lutero (1517) si potrebbe concretizzarsi una sorta di mea culpa da ambo le parti, per togliere veleni e riappacificare gli animi dopo antichi conflitti.
“Il Santo Padre ha sempre avuto l’idea che una purificazione della memoria sia necessaria” ha detto Horn.
La storia non si può cancellare, ma può cambiare la sua interpretazione, il modo con cui si giudicano i fatti”. Su questo concordano  gli storici, in particolare quanti si occupano del Concilio di Trento, il Concilio della Controriforma.
In vista dell’anniversario molte sono già le iniziative programmate per il 2017 e questa potrebbe essere il coronamento del tutto  e sono in molti a sperare che sia proprio un  papa tedesco a realizzarla. Gli ospiti luterani presenti all’incontro e le espressioni del papa in Germania 2011 indicano una strada precisa. Fonte: Vatican Insider, 5/9/2012

http://www.agerecontra.it/public/press20/?p=12692

Irresponsabilità ecumenica

Mer Set 5, 2012 18:01

Nel 2017 ricorreranno i cinquecento anni dallo scisma di Lutero (affissione delle 95 tesi sul portone della chiesa di Wittemberg - 1517). I protestanti sono già in festa, ma non tanto per la ricorrenza in se. La Chiesa, sempre più “dialogante”, ha di fatto spalancato loro le porte: difficilmente si perderà l’occasione per nuove iniziative d’opportunismo.
Già da tempo si sta studiando la possibilità di «una purificazione comune della memoria» (Cardinale Kurt Koch), nel senso di un mea culpa reciproco cattolico-protestante. Nel 2008 Benedetto XVI affermavache Lutero «non sbagliava quando sosteneva che ci si salva solo per fede». Questo tipo di elucubrazioni maturano soprattutto durante gli incontri(necessari?) «fra il vecchio professore [Ratzinger] e i suoi ex alunni».
Particolarmente inquietanti le riflessionidel vescovo cattolico Barthélemy Adoukonou, a conclusione dell’ultimo “Ratzinger Schülerkreis”: «il tema dell’ecumenismo “implica una lettura del peccato e della rottura dell’unità: tutti siamo colpevoli e pertanto dobbiamo tornare a confessare i nostri peccati per lasciare che la verità di Dio continui la sua opera di redenzione del mondo”». Direi che quel «tutti siamo colpevoli» è fuori luogo. È colpevole chi ha fomentato lo scisma. Finora, dunque, rimbomba forte e chiaro sui media il mea culpa cattolico.
Ma i protestanti intendono davvero fare un mea culpa?
Una anno fa Nikolaus Schneider, presidente del consiglio della chiesa evangelica tedesca, dichiarava: «Forse non ci sarà una riabilitazione formale, ma una rivalutazione di fatto della figura di Lutero l’abbiamo sentita molto chiaramente dalla bocca del Papa a Erfurt. Sarebbe fantastico avere anche una rivalutazione della sua teologia».
L’opera di protestantizzazione della Chiesa va dunque, oggettivamente, irresponsabilmente, avanti.
Mi dissocio da questo tipo di ecumenismo.

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silvio