ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 18 settembre 2012

LA VERA CONTINUAZIONE DI FATIMA È AKITA?


 STORIA, DOTTRINA E APPROFONDIMENTI
  

  
Pontifex.Roma
Continuo le mie riflessioni iniziate con l’articolo “Medjugorje non è la continuazione di Fatima, ma la negazione di Fatima”. Il demonio cerca non solo di costruire le sue false verità (come Medjugorje), ma anche di distruggere i doni autentici che ci provengono dal Cielo (come Fatima). Chi desidera conoscere meglio i principali ostacoli che il demonio ha scatenato contro il messaggio di Fatima, può leggere i seguenti approfondimenti (vedi in calce all’articolo): • 1. Breve storia del terzo segreto di Fatima. • 2. Rimostranze di Gesù e Maria in ordine al comportamento della gerarchia ecclesiastica. • 3. Fatima: profezia realizzata. • 4. Intervista di padre Augustín Fuentes a suor Lucia • 5. Il testo completo dei messaggi di Akita CONFRONTO FRA IL MESSAGGIO DI FATIMA E QUELLO DI AKITA Il rapporto fra il messaggio di Fatima e quello di Akita è stato espresso con precisione da monsignor John Shojiro Ito, vescovo della diocesi di Niigata in Giappone, in cui è compresa la città di Akita, il quale ha affermato: "Il messaggio di Akita è la continuazione del messaggio di Fatima".

A Fatima nel 1917 la Madonna è intervenuta:
- per invitare gli uomini alla conversione, alla penitenza e alla preghiera (in particolare con la recita costante del Santo Rosario);
- per indicare la devozione al Suo Cuore Immacolato come rimedio voluto da Dio per salvare le anime dall’eterna dannazione;
- per invitare gli uomini a non offendere più Dio, avvertendo che in mancanza di conversione Dio li avrebbe puniti con una seconda guerra mondiale, peggiore della prima, con la fame, con le persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre;
- per prevenire la diffusione del comunismo che tanto male avrebbe fatto alle coscienze degli uomini e tante stragi avrebbe compiuto in Russia e nelle altre nazioni, falciando decine di milioni di vite umane;
- per chiedere (nel 1929) la consacrazione della Russia al Suo Cuore Immacolato e (nel 1925) la Comunione riparatrice dei cinque primi sabati del mese, allo scopo di evitare la seconda guerra mondiale, avvertendo che, se non fossero state accettate le Sue richieste, i buoni sarebbero stati martirizzati, il Santo Padre avrebbe avuto molto da soffrire, varie nazioni sarebbero state distrutte;
- per promettere che alla fine il Suo Cuore Immacolato sarebbe trionfato e sarebbe stato concesso al mondo un periodo di pace.
Quanto sopra emerge soprattutto dalla prima e dalla seconda parte del segreto. Infine, la terza parte mostra:
- la visione di un Angelo che, con la spada di fuoco, minaccia di incendiare il mondo se gli uomini non fanno penitenza;
- la visione di un grande martirio della Chiesa, necessario per riavvicinare le anime a Dio.
Ad Akita nel 1973 (a 56 anni da Fatima) la Beata Vergine Maria è apparsa a suor Agnese Katsuko Sasagawa, una religiosa dell’Ordine delle Serve dell’Eucaristia, trasmettendole tre messaggi di grande importanza (vedi il testo integrale):
- la Madonna (come già anticipato a Fatima) ricorda che “Molti uomini in questo mondo fanno soffrire il Signore” … “Il Padre Celeste si sta preparando a infliggere un grande castigo su tutta l’umanità”. Questo castigo era già prefigurato nella spada di fuoco brandita dall’Angelo che appare nella prima visione della terza parte del segreto di Fatima. Questa spada “scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo”: anche se queste fiamme si spegnevano al contatto dello splendore che la Madonna emanava dalla mano destra, tuttavia questo ostacolo al castigo era condizionato alla conversione dell’umanità, come dice l’Angelo: “Penitenza, Penitenza, Penitenza!”;
- la Madonna di Akita (nel 1973) sa che l’appello di Fatima non è stato accolto dall’umanità: non rimane, quindi, che rivolgersi alle “anime vittime”! Per questo, dice: “Io desidero anime che Lo consolino (il Signore) per placare la collera del Padre Celeste. Desidero, con Mio Figlio, anime che dovranno riparare, per mezzo della loro sofferenza e della loro povertà, per i peccatori e gli ingrati”. Maria si rivolge prima di tutto a suor Agnese e alla sua comunità, ma il suo invito alla riparazione è rivolto a tutti. Queste “anime vittime” erano già prefigurate nella seconda visione della terza parte del segreto di Fatima, in cui una lunga processione, guidata dal Vescovo vestito di bianco (il Santo Padre), seguito da altri Vescovi, Sacerdoti, religiosi, religiose e varie persone secolari, raggiungeva la montagna della Croce, dove tutti venivano immolati e univano il loro sacrificio al Sangue Redentore di Gesù Cristo, per avvicinare le anime a Dio. Anche a Fatima, quindi, si parla delle “anime vittime” che cercano di attenuare la gravità del castigo minacciato dall’Angelo mediante l’offerta della propria vita;
- poi, la Madonna di Akita fa capire implicitamente che, nonostante il sacrificio delle “anime vittime”, il castigo non può essere totalmente evitato; ecco quindi che esso viene descritto particolareggiatamente nell’apparizione del 13 ottobre 1973: “Sarà un castigo più grande del Diluvio, tale come non se ne è mai visto prima. Il fuoco cadrà dal cielo e spazzerà via una grande parte dell’umanità, i buoni come i cattivi, senza risparmiare né preti né fedeli. I sopravvissuti si troveranno così afflitti che invidieranno i morti”. Quindi si tratterà, per così dire, di un diluvio di fuoco che colpirà tutto il pianeta, come la spada dell’Angelo di Fatima che “scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo”;
- dopo la descrizione del grande castigo, la Madonna di Akita, come già indicato più sopra, volge lo sguardo alla Chiesa travagliata da una crisi spaventosa che raggiunge i più alti livelli della gerarchia: “ … si vedranno cardinali opporsi ad altri cardinali, vescovi contro vescovi”. La Madonna vede l’enorme caduta di fede, la diffusione di una mentalità di compromesso col mondo, le emorragie dovute alla secolarizzazione di tanti sacerdoti e religiosi che lasciano il servizio del Signore: tutto è opera del demonio che cerca di impossessarsi dei consacrati per travolgere anche le anime loro affidate.
Anche suor Lucia di Fatima, nell’intervista rilasciata il 26 dicembre 1957 al Padre Agustín Fuentes, postulatore della causa di beatificazione di Francesco e Giacinta (vedi il testo integrale), aveva sollecitato il Padre con queste parole: “Lo dica, Padre, che il demonio sta attaccando la battaglia decisiva contro la Madonna, perché ciò che affligge il Cuore Immacolato di Maria e di Gesù è la caduta delle anime religiose e sacerdotali. Il demonio sa che i Religiosi e i Sacerdoti, trascurando la loro eccelsa Vocazione, trascinano molte anime all'inferno. Siamo appena in tempo per trattenere il castigo del Cielo”.
E Maria soffre, soffre tanto: “Il pensiero della perdita di tante anime è la causa della Mia tristezza”. Il dolore della Madonna è espresso chiaramente dalla tante lacrimazioni (più di 101) della Sua statua che si trova presso il convento delle Serve dell'Eucaristia ad Akita.
Davanti ad una situazione così desolante, la Mamma Celeste rivolge a tutti i Suoi figli un accorato appello: “Le sole armi che vi resteranno sono il Rosario e il Segno lasciato da Mio Figlio (il Crocifisso). Recitate ogni giorno le preghiere del Rosario. Con il Rosario pregate per il Papa, i vescovi e i preti”.
In definitiva, dal confronto fra il messaggio di Fatima e quello di Akita emerge un identico appello alla conversione, alla preghiera e alla penitenza.
Fatima si occupa, poi, dei problemi più gravi per l’umanità del XX secolo (la diffusione del Comunismo e la seconda guerra mondiale), offrendo i rimedi per risolverli (consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria e pratica dei cinque primi sabati del mese). Inoltre, come si è detto più sopra, lo sguardo della Madonna di Fatima (nella terza parte del segreto) si spinge fino alla minaccia del grande castigo e del grande martirio dei buoni.
Akita (56 anni dopo Fatima) vede avvicinarsi sempre più il grande castigo e ne parla con maggior precisione. Inoltre, la Madonna, vedendo che l’appello di Fatima non è stato accolto dall’umanità, si rivolge alle “anime vittime” “per placare la collera del Padre Celeste. Desidero, con Mio Figlio, anime che dovranno riparare, per mezzo della loro sofferenza e della loro povertà, per i peccatori e gli ingrati”. Infine, la Madonna mostra la grave situazione della Chiesa, travagliata da una crisi spaventosa, che sta per esplodere in tutta la sua gravità “ … si vedranno cardinali opporsi ad altri cardinali, vescovi contro vescovi”.
Si può dire, quindi, con le parole stesse del Vescovo Ito, che ha approvato le apparizioni in Giappone: "Il messaggio di Akita è la continuazione del messaggio di Fatima".
CONCLUSIONI
In quale fase degli ultimi tempi ci troviamo ?
Abbiamo passato la fase dell’inizio dei dolori e si è già manifestato l’abominio della desolazione all’interno della Chiesa (apostasia e uomo iniquo). Ciò è avvenuto in particolare a partire dalla seconda metà del XX secolo.
Siamo, quindi, all’inizio della grande tribolazione e più precisamente all’inizio della grande persecuzione dei cristiani (o grande martirio).
Sembrerà strano che si prepari una così grande prova per i cristiani, mentre tutto sembra tranquillo.
Ma San Paolo nella prima lettera ai Tessalonicesi afferma: “E quando si dirà: ‘Pace e sicurezza’, allora d’improvviso li colpirà la rovina, come le doglie una donna incinta; e nessuno scamperà” (1 Ts 5,3).
Oggi i popoli ed i loro governanti sembrano rispettare i cristiani, come tutte le altre religioni.
Ma chi ha occhi per vedere non può negare che c’è qualche cosa che sta cambiando.
Si è cominciato a promuovere campagne mediatiche contro la Chiesa prendendo spunto dai casi di pedofilia, si è accusata la Santa Sede di intrusione negli affari degli stati sovrani in materia di prevenzione delle nascite, dell’AIDS, della manipolazione genetica, della libera convivenza, del matrimonio fra omosessuali, ecc.
Si sottolineano gli scandali all’interno della gerarchia ecclesiastica, anche ai più alti livelli, in modo da creare una mentalità comune ostile alla Chiesa.
Queste avvisaglie di ostilità nei confronti della Chiesa assomigliano a quelle che si ebbero in Francia alla fine del diciottesimo secolo, all’epoca della rivoluzione francese.
Il disegno della massoneria internazionale è quello di eliminare la Chiesa e la religione cristiana (questo è risaputo).
Si è cominciato col mettere tutte le religioni sullo stesso piano e si finirà col perseguitare quelli che non ammettono un “pluralismo di verità”.
Dalle scuole e dagli altri luoghi pubblici si elimineranno i crocifissi.
Dato che per i cristiani la Verità è una sola, essi saranno posti davanti ad un’alternativa: o uniformarsi alle disposizioni che man mano verranno imposte dagli stati, o affrontare la persecuzione.
Per quanto riguarda in particolare l’Italia, notiamo che la massoneria internazionale, attraverso i dirigenti della Comunità Europea, sta cercando di espropriare ai singoli stati membri la loro sovranità nazionale, in modo che la stessa Comunità Europea possa esercitare un’unica sovranità sopra gli stati nazionali e i loro cittadini.
Questa è una realtà evidente che si è constatata nei casi della Grecia e dell’Italia.
In Grecia è stato imposto un governo gradito all’Europa, pena la decadenza da tutti i crediti concessi ed il fallimento della Grecia stessa.
Pure in Italia è stato imposto un governo gradito all’Europa (cioè alla massoneria). Tutti i partiti politici, di destra, di centro e di sinistra, sanno bene che è la massoneria a volere il nuovo governo e per questo hanno trovato un accordo fra loro tanto imprevedibile quanto impossibile, fino a qualche mese fa.
La moneta unica (l’euro) è stato il primo anello di una catena che deve portare ad una potentissima sovranità non solo monetaria ma anche politica.
La sottrazione all’Italia della sovranità nazionale da parte dell’Europa è tanto più importante per la massoneria, in quanto l’Italia è un paese ancora molto ancorato alle sue origini e tradizioni cristiane, anzi è il centro stesso della cristianità. Occorre, quindi, un potere europeo molto forte per vincere le resistenze e travolgere la cristianità nella sua culla.
La Chiesa, purtroppo, è già contaminata al suo interno da questo spirito massonico, che nemmeno il Papa riesce a ostacolare. Ma prima o poi si arriverà alla resa dei conti: la Chiesa si troverà davanti a scelte radicali e indilazionabili. O Cristo o il demonio! E qui partirà la fase più sanguinosa della persecuzione.
Se vogliamo cercare anche nell’Apocalisse il momento storico che stiamo vivendo, possiamo andare alla fine del Capitolo 6 e a tutto il Capitolo 7. Leggiamo le parti essenziali:
(Capitolo 6,9-17): “Quando l’Agnello aprì il quinto sigillo, vidi sotto l’altare le anime di coloro che furono immolati a causa della Parola di Dio e della testimonianza che gli avevano resa. (Qui si parla dei primi martiri cristiani, n.d.r.). E gridarono a gran voce: “Fino a quando, Sovrano, Tu che sei santo e verace, non farai giustizia e non vendicherai il nostro sangue sopra gli abitanti della terra?”. Allora venne data a ciascuno di essi una veste candida e fu detto loro di pazientare ancora un poco, finché fosse completo il numero dei loro compagni di servizio e dei loro fratelli che dovevano essere uccisi come loro. Quando l’Agnello aprì il sesto sigillo, vidi che vi fu un violento terremoto. Il sole divenne nero come sacco di crine, la luna diventò tutta simile al sangue, le stelle del cielo si abbatterono sopra la terra, come quando un fico, sbattuto dalla bufera, lascia cadere i fichi immaturi. Il cielo si ritirò come un volume che si arrotola e tutti i monti e le isole furono smossi dal loro posto. Allora i re della terra e i grandi, i capitani, i ricchi e i potenti, e infine ogni uomo, schiavo o libero, si nascosero tutti nelle caverne e fra le rupi dei monti; e dicevano ai monti e alle rupi: Cadete sopra di noi e nascondeteci dalla faccia di Colui che siede sul trono e dall’ira dell’Agnello, perché è venuto il gran giorno della loro ira, e chi vi può resistere?”.
(Capitolo 7,1-5,9-17): “Dopo ciò, vidi quattro angeli che stavano ai quattro angoli della terra, e trattenevano i quattro venti, perché non soffiassero sulla terra, né sul mare, né su alcuna pianta. Vidi poi un altro angelo che saliva dall’oriente e aveva il sigillo del Dio vivente. E gridò a gran voce ai quattro angeli ai quali era stato concesso il potere di devastare la terra e il mare: “Non devastate né la terra, né il mare, né le piante, finché non abbiamo impresso il sigillo del nostro Dio sulla fronte dei suoi servi”. Poi udii il numero di coloro che furono segnati con il sigillo: centoquarantaquattromila, segnati da ogni tribù dei figli d’Israele”.
“Dopo ciò, apparve una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, razza, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide, e portavano palme nelle mani. (Qui si parla dei martiri cristiani della prossima grande persecuzione, n.d.r.). E gridavano a gran voce: “La salvezza appartiene al nostro Dio seduto sul trono e all’Agnello”. Allora tutti gli angeli che stavano intorno al trono e i vegliardi e i quattro esseri viventi, si inchinarono profondamente con la faccia davanti al trono e adorarono Dio dicendo: “Amen! Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen”. Uno dei vegliardi allora si rivolse a me e disse: “Quelli che sono vestiti di bianco, chi sono e donde vengono? ”. Gli risposi: “Signore mio, tu lo sai”. E lui: “Essi sono coloro che sono passati attraverso la grande tribolazione e hanno lavato le loro vesti rendendole candide col Sangue dell’Agnello. Per questo stanno davanti al trono di Dio e gli prestano servizio giorno e notte nel suo santuario; e Colui che siede sul trono stenderà la sua tenda sopra di loro. Non avranno più fame, né avranno più sete, né li colpirà il sole, né arsura di sorta, perché l’Agnello che sta in mezzo al trono sarà il loro pastore e li guiderà alle fonti delle acque della vita. E Dio tergerà ogni lacrima dai loro occhi”.
Appena sarà completato il grande martirio e sarà stato raggiunto il numero di martiri che Dio ha stabilito (“una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare”) inizierà il grande castigo.
La stretta concatenazione fra il grande martirio e il grande castigo è confermata dalle stesse parole di Gesù: “Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, gli astri cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno sconvolte” (Mt 24,29). Quel “Subito dopo” significa che i quattro Angeli posti ai quattro angoli della terra procederanno immediatamente alla devastazione della terra.
Terminato il grande castigo, inizierà il Regno di Cristo in terra, perché il male sarà già stato estirpato, il demonio sarà stato imprigionato negli abissi, le “bestie” da lui animate saranno state gettate nello stagno di fuoco.
“Beati i miti perché erediteranno la terra” (Mt 5,5). Essi riprenderanno la loro vita, lodando e glorificando Dio per averli liberati dal potere del maligno e per aver restituito loro un mondo rinnovato.
Regneranno con Cristo per mille anni!
Massimo Minarelli
1. BREVE STORIA DEL TERZO SEGRETO DI FATIMA
- Nonostante che la Madonna di Fatima avesse rivelato l’intero segreto fin dall’apparizione del 13 luglio 1917, soltanto nel 1943 Mons. José Alves Correia da Silva, Vescovo di Leiria – Fatima, si decise a chiedere a suor Lucia di Fatima di mettere per iscritto la terza parte del segreto (le prime due erano state scritte nel 1941 e rivelate nel 1942).
- Con molta fatica (era in lotta col demonio), essa riuscì a scrivere il terzo segreto il 3 gennaio 1943. Poi lo affidò a Monsignor Ferreira, Arcivescovo di Gurza, che lo consegnò immediatamente al Vescovo da Silva.
- Suor Lucia disse al Vescovo da Silva di leggerlo subito per ordine della Beata Vergine. Ma egli, spaventato dalla responsabilità che avrebbe dovuto assumersi, non volle farlo e nel 1944 cercò di affidarlo al Sant'Uffizio, ma Roma rifiutò di riceverlo.
- Ci fu allora un accordo in base al quale, nel caso il Vescovo da Silva fosse morto, la busta sarebbe stata affidata al Cardinale Cerejeira, Patriarca di Lisbona.
- Suor Lucia voleva che Papa Pio XII conoscesse il segreto senza ulteriore indugio. Sfortunatamente ciò non accadde.
- Constatando il rifiuto del Vescovo da Silva di aprire la busta, Suor Lucia disse “che il terzo segreto sarebbe stato aperto e letto al mondo dopo la di lei morte o comunque nel 1960, qualsiasi cosa fosse accaduta prima” e affermò che ciò doveva avvenire “perché la Beata Vergine desidera così” e successivamente aggiunse che “in quel momento sarebbe divenuto più chiaro”.
- Soltanto nel 1957, il Sant'Uffizio (che l'aveva rifiutato nel 1944) richiese il testo del terzo segreto, conservato fino ad allora nel palazzo del Vescovo di Leiria - Fatima.
- A metà del mese di marzo 1957 il Vescovo da Silva affidò al Vescovo Ausiliario Venancio la responsabilità di consegnare il prezioso documento al Vescovo Cento, a quel tempo Nunzio Apostolico a Lisbona.
- Il Vescovo Venancio implorò il Vescovo da Silva di leggere il segreto e di farne una copia prima di mandare il manoscritto a Roma, ma l'anziano vescovo persisté nel suo rifiuto.
- Il 16 aprile 1957, la busta sigillata giunse a Roma. Venne riposta nello studio di Papa Pio XII in un piccolo stipo recante la scritta "Segreto del Sant'Uffizio".
- Papa Pio XII non lesse il Segreto. Infatti, come confermato dalle testimonianze del Cardinale Ottaviani e di Monsignor Capovilla, Segretario di Papa Giovanni XXIII, nel 1959 (un anno dopo la morte di Papa Pio XII), quando Papa Roncalli si fece portare la busta contenente il segreto, essa era ancora sigillata e intatta.
- Nel frattempo suor Lucia di Fatima il 26 dicembre 1957 rilasciò al Padre Augustin Fuentes (postulatore della causa di beatificazione degli altri due veggenti di Fatima, Francesco e Giacinta Marto) un’intervista che venne pubblicata il 22 maggio 1958 e nella quale suor Lucia faceva un forte appello affinché il messaggio di Fatima venisse preso sul serio (vedi il testo integrale).
- All'avvicinarsi del 1960 l'intera Cristianità aspettava fiduciosamente che si adempisse la promessa di rivelare pubblicamente il Segreto.
- Il Papa Giovanni XXIII, mentre si trovava a Castelgandolfo, chiese che gli venisse portata la busta contenente il terzo segreto e il 17 agosto 1959 la ricevette dalle mani di Monsignor Philippe, allora funzionario del Sant'Uffizio.
- Il Papa Giovanni XXIII non aprì subito la busta dicendo: “Sto aspettando di leggerla con il mio confessore”. L’apertura della busta (come dichiarato da Monsignor Capovilla) “avvenne pochi giorni dopo”, ma, a causa di difficoltà sorte davanti ad alcune espressioni peculiari alla lingua portoghese, fu richiesta l'assistenza del traduttore Monsignor Paulo Jose Tavarez.
- Il testo del segreto fu letto dal Papa al Cardinale Ottaviani, Prefetto del Sant'Uffizio, con l’ausilio del traduttore.
- Il Cardinale Ottaviani riferì che Papa Giovanni XXIII, dopo aver letto il terzo segreto, lo fece collocare “in uno di quegli archivi che sono come un pozzo profondissimo e oscuro, nel fondo del quale le carte cadono e nessuno può vederle più”.
- Nel 1960 era evidente che la Chiesa aveva già ufficialmente riconosciuto la divina autenticità delle apparizioni di Fatima. Ciononostante, l'8 febbraio 1960, improvvisamente, si apprese da un semplice comunicato stampa che il terzo segreto di Fatima non sarebbe stato rivelato. In esso si diceva: “Benché la Chiesa riconosca le apparizioni di Fatima, essa non desidera assumersi la responsabilità di garantire la veridicità delle parole che i tre pastorelli dissero che furono indirizzate loro dalla Vergine Maria”, il che (con grande soddisfazione del demonio) ha ingenerato pubblicamente un fortissimo sospetto sulla credibilità di suor Lucia e dell'intero messaggio di Fatima!
- In definitiva, il Papa Giovanni XXIII, invece di affrettarsi a realizzare le richieste della Madonna di Fatima, confidò nel suo progetto di convocare un nuovo Concilio che desse vitalità alla Chiesa per affrontare da sola le sfide del mondo contemporaneo. Così, invece di combattere con decisione l’ateismo comunista, preferì invitare al Concilio rappresentanti della Chiesa Ortodossa (notoriamente asservita al potere politico dell’Unione Sovietica), con l’impegno per i Cattolici di non pronunciarsi mai contro il comunismo (vedi il famigerato accordo stipulato a Metz -Francia- nell’agosto 1962 fra la Chiesa Cattolica, rappresentata dal Cardinale Tisserant, decano del Sacro Collegio, e la Chiesa Ortodossa, rappresentata dal Metropolita Nicodemo).
- Dopo la morte di Papa Roncalli, il suo successore Paolo VI adottò senza esitazione lo stesso atteggiamento. Eletto il 21 giugno 1963, qualche tempo dopo richiese il testo del terzo segreto. Poiché nessuno sapeva cosa ne avesse fatto Papa Giovanni XXIII, venne interrogato il suo segretario, Monsignor Capovilla, che indicò il luogo dove il manoscritto era stato riposto. A questo punto Papa Paolo VI lo lesse sicuramente, ma non disse nulla. L'11 febbraio 1967 il Cardinale Ottaviani fece, in nome del Papa, una lunga dichiarazione sul terzo segreto di Fatima, per spiegare che esso non sarebbe stato ancora rivelato.
- Il 15 ottobre 1963 la rivista tedesca “Neues Europa” di Stoccarda, ha pubblicato un articolo dal titolo “L’Avvenire dell’Umanità”, a firma Ludwig Emrich, che ha dichiarato di essere venuto in possesso di una cosiddetta “versione diplomatica” del terzo segreto di Fatima che sarebbe stata inviata dal Vaticano ai presidenti degli Stati Uniti, dell’URSS e dell’Inghilterra, che a quel tempo erano John F. Kennedy, Nikita S. Kruschev e McMillan, allo scopo di evitare il rischio di un terzo conflitto mondiale di tipo nucleare. Tale versione del terzo segreto di Fatima è molto discutibile. Essa poi è stata smentita dalla versione ufficiale del segreto pubblicata dalla Santa Sede nell’anno 2000.
- Il Papa Giovanni Paolo I era molto devoto alla Madonna di Fatima: egli andò in pellegrinaggio alla Cova da Iria nel 1977, quando era ancora Cardinale, e, fatto molto strano, suor Lucia stessa chiese di incontrarlo. Il Cardinale Luciani andò quindi al Carmelo di Coimbra e conversò a lungo con la veggente. Suor Lucia parlò con lui del terzo segreto e gliene rivelò il contenuto essenziale. Egli ne fu fortemente impressionato e, al momento del suo ritorno in Italia, informò il suo entourage di quanto ne fosse stato commosso e quanto serio fosse il messaggio. Divenuto Papa, egli non ebbe il tempo di rivelarlo, essendo finito tragicamente dopo 33 giorni di pontificato.
- Il Papa Giovanni Paolo II, dopo la sua elezione, non chiese di leggere il manoscritto di suor Lucia di Fatima. Da una famosa intervista rilasciata a Fulda, durante il suo viaggio in Germania (dal 15 al 19 novembre 1980), emerge che il Papa era convinto che il contenuto del terzo segreto fosse simile a quello della cosiddetta “versione diplomatica” diffusa nel 1963 (vedi sopra).
- Probabilmente nemmeno lui diede tanta importanza alla lettura del testo originale del segreto e all’attuazione delle richieste della Madonna (consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria e divulgazione della versione ufficiale del segreto), fino a quando non fu vittima del famoso attentato del 13 maggio 1981 in Piazza San Pietro. L’attentato, che nel disegno di Dio non doveva essere mortale, ha fatto sì che il Papa sperimentasse nella propria carne la serietà del messaggio di Fatima, ricevendo un forte impulso a dare attuazione alle richieste della Madonna. Cominciò immediatamente a darsi da fare per la consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria. Ma riguardo alla pubblicazione del terzo segreto aspettò ancora quasi vent’anni!
- A seguito dell’attentato del 13 maggio 1981, durante la convalescenza all’ospedale Gemelli, il Papa Giovanni Paolo II si fece portare tutta la documentazione di Fatima e lesse il terzo segreto.
- L’anno successivo, il 13 maggio 1982, il Papa volle andare in pellegrinaggio a Fatima per ringraziare la Madonna di avergli salvato la vita. Incontrò suor Lucia e con lei parlò del terzo segreto di Fatima. In quella sede volle fare la consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria, con una “speciale menzione” per il popolo russo. Il Santo Padre rinnovò questo atto di offerta e consacrazione in altre tre occasioni: il 16 ottobre 1983, il 25 marzo 1984 e infine l’8 dicembre 1985 (lo stesso anno in cui Gorbaciov andò al potere). La consacrazione del 1984 fu riconosciuta valida “dal Cielo”, come confermò suor Lucia.
- Finalmente nel giugno dell’anno giubilare del 2000, in seguito al nuovo viaggio di Giovanni Paolo II a Fatima, il terzo segreto di Fatima fu divulgato al mondo intero.
- Il futuro Papa Benedetto XVI, quando era ancora Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, lesse il terzo segreto di Fatima. Egli infatti ne parlò al giornalista italiano Vittorio Messori. Il Cardinale Ratzinger ne ha anche scritto in due occasioni, nel novembre del 1984 e nel giugno 1985. 
2. RIMOSTRANZE DI GESÙ E MARIA IN ORDINE AL COMPORTAMENTO DELLA GERARCHIA ECCLESIASTICA
Chi ha letto con attenzione le memorie, le lettere e gli scritti di Suor Lucia di Fatima (Lucia racconta Fatima, Editrice Queriniana, Brescia 2003) sa bene che la Madonna, a partire dal 13 giugno 1929, ha sempre sollecitato la consacrazione della Russia al Suo Cuore Immacolato, e che anche Gesù, nelle locuzioni interiori, raccomandava a Suor Lucia di insistere che si facesse tale consacrazione.
Ricordiamo alcune di queste giuste rimostranze.
- Una volta la Madonna, dopo aver visto che la seconda guerra mondiale era ormai inevitabile, ha esclamato: “Non hanno voluto prendere in considerazione la Mia richiesta. Come il Re di Francia, se ne pentiranno e la faranno, ma sarà tardi. La Russia avrà già diffuso i suoi errori nel mondo, provocando guerre, persecuzioni alla Chiesa: il Santo Padre avrà molto da soffrire.” Quel “Re di Francia” di cui parlava la Madonna era Luigi XIV (il cosiddetto “Re Sole”) al quale nel 1689 Santa Margherita Maria Alacoque fece proporre la consacrazione del Regno di Francia al Sacro Cuore di Gesù, promettendo che così facendo avrebbe avuto vittoria sui nemici. Ma il sovrano non accettò. Poi durante la rivoluzione francese la stessa proposta fu fatta all’allora Re di Francia Luigi XVI dalla sorella Elisabetta. ma ormai era troppo tardi ed il sovrano non fu in grado di compierla e, come è noto a tutti, fece una tragica fine.
- Per evitare la seconda guerra mondiale, la Madonna, oltre a domandare la consacrazione della Russia, era apparsa a suor Lucia il 10 dicembre 1925 per chiedere che venisse divulgata la devozione dei primi cinque sabati del mese in riparazione al Suo Cuore Immacolato. All’epoca suor Lucia si trovava nel convento di Pontevedra (Spagna), dove successe un curioso episodio che viene narrato nelle sue memorie. La religiosa racconta: “ero assai impegnata con i miei cori, e vi pensavo a malapena [all'apparizione del precedente 10 dicembre]. Stavo per vuotare il cestino fuori dal giardino. Nello stesso luogo, qualche mese prima, avevo incontrato un bambino al quale avevo chiesto se conosceva l'Ave Maria. Mi aveva risposto di sì, così gli avevo chiesto di pronunciarla per me, per poterlo ascoltare. Ma dato che non voleva recitarla da solo, la dissi insieme a lui per tre volte. Alla fine delle tre Ave Maria, gli chiesi di recitarla da solo. Lui rimase in silenzio e sembrava non in grado di dirla da solo, allora gli chiesi se conosceva la chiesa di Santa Maria. Egli mi rispose di sì, allora gli dissi di andare lì ogni giorno e di pregare così: "O Madre mia Celeste, datemi Vostro Figlio Gesù"! Gli insegnai quella preghiera e me ne andai. Poi, il 15 febbraio, mentre tornavo al solito posto [per svuotare il cestino fuori], nel giardino, trovai un bambino che mi apparve essere lo stesso [della volta prima], ed allora gli chiesi: "Hai chiesto alla nostra Madre Celeste riguardo a Suo Figlio Gesù?" Il Bambino si girò e mi disse. "E tu, hai rivelato al mondo ciò che la Madre Celeste ti ha rivelato?" E nel dirlo si trasformò in un bambino splendente nel quale riconobbi Gesù”. Quindi, anche suor Lucia ha preso qualche rimprovero.
- In una lettera al padre Gonçalves del 18 maggio 1936, suor Lucia riferisce di aver ricevuto da Gesù una locuzione interiore: “Intimamente ho parlato con nostro Signore di questo argomento; tempo fa Gli ho domandato perché non convertiva la Russia, anche se Sua Santità non faceva la consacrazione. Gesù rispose: “Perché voglio che tutta la Mia Chiesa riconosca questa consacrazione come un trionfo del Cuore Immacolato di Maria, per poi estendere il Suo culto e mettere al fianco della devozione al Mio Cuore Divino, la devozione a questo Cuore Immacolato”. “Ma, mio Dio, il Santo Padre non mi crederà, se Voi stesso non lo muovete con un’ispirazione speciale!” E Gesù: “Il Santo Padre! Prega, prega molto per il Santo Padre! Lui la farà, ma sarà tardi. Eppure il Cuore Immacolato di Maria deve salvare la Russia. E’ affidata a Lei!”
- Una grande testimonianza della gravità del comportamento della gerarchia ecclesiastica, riluttante ad adempiere le richieste della Madonna, è costituita dall’intervista che suor Lucia di Fatima rilasciò al padre Augustin Fuentes (postulatore della causa di beatificazione degli altri due veggenti di Fatima, Francesco e Giacinta Marto). L'intervista si svolse il 26 dicembre 1957 nel convento delle religiose carmelitane scalze di santa Teresa, in Coimbra (Portogallo) e venne pubblicata il 22 maggio 1958 in lingua spagnola con un imprimatur dell'Arcivescovo della Diocesi di appartenenza di padre Fuentes, Arcivescovo Sanchez di Veracruz (Messico), ed anche in lingua portoghese con un imprimatur del vescovo di Leiria - Fatima. Nel giugno 1959 venne presentata con licenza ecclesiastica in lingua inglese nella rivista "Fatima Findlings" e nel Settembre 1961 in lingua italiana nel "Messaggero del Cuore di Maria". 
Vale la pena di soffermarsi su alcuni punti dell’intervista, avendo ben presente che essa è stata rilasciata appena due anni prima del 1960, anno nel quale doveva essere rivelata la terza parte del segreto di Fatima.
Nell’intervista (il cui testo integrale è riportato in calce) Lucia dichiara:
- che Dio “molto presto castigherà il mondo” per i suoi peccati, che il castigo sarà “materiale”, che “molte nazioni spariranno dalla faccia della terra”, che “nazioni senza Dio saranno il flagello scelto da Dio stesso per castigare l'umanità”;
- che la causa della tristezza della Madonna è la perdita di tante anime;
- che “bisogna dire alle persone che non devono stare a sperare in un richiamo alla preghiera ed alla penitenza, né dal Sommo Pontefice, né dai Vescovi, né dai Parroci, né dai Superiori Generali” ma che “È già tempo che ognuno, di sua iniziativa, compia opere sante e riformi la sua vita secondo i richiami della Madonna Santissima”;
- che la Madonna ha detto espressamente: "Ci avviciniamo agli ultimi giorni", e lo ha ripetuto tre volte;
- che “il demonio ha ingaggiato la lotta decisiva, cioè finale, dalla quale usciremo vittoriosi o sconfitti: o siamo con Dio, o siamo col demonio”;
- che “i rimedi ultimi dati al mondo sono: il Santo Rosario e la devozione al Cuore Immacolato di Maria”;
- che, infine, "esauriti gli altri mezzi disprezzati dagli uomini, ci offre con tremore l'ultima ancora di salvezza: La Santissima Vergine in persona, Sue numerose apparizioni, Sue lacrime, messaggi di veggenti sparsi in tutte le parti del mondo"; e la Madonna disse ancora che "se non l'ascoltiamo e continuiamo l'offesa, non saremo più perdonati".
Riguardo al primo punto (Dio “molto presto castigherà il mondo” per i suoi peccati, il castigo sarà “materiale”, “molte nazioni spariranno dalla faccia della terra”, “nazioni senza Dio saranno il flagello scelto da Dio stesso per castigare l'umanità”), teniamo presente che, all’epoca dell’intervista (26 dicembre 1957), la seconda guerra mondiale era finita da più di dodici anni e che qui si parla di un nuovo castigo molto più grave.
Già nella seconda parte del segreto, la Madonna aveva annunciato che “varie nazioni saranno distrutte”.
Che cosa pensare, oggi, dopo che la Consacrazione della Russia è stata fatta dal Papa Giovanni Paolo II il 25 marzo 1984 ? Tale consacrazione, infatti, è stata accettata dal Cielo, come ha affermato Suor Lucia (cfr. Incontro di Mons. Tarcisio Bertone con Suor Lucia, "L'Osservatore Romano", 21/12/2001).
Certamente Suor Lucia sapeva che mancava poco tempo a quel famoso anno 1960 durante il quale doveva essere divulgato il terzo segreto di Fatima. Essa si era resa conto di che cosa poteva comportare l’uso delle armi nucleari (avendo sentito parlare di Hiroshima e Nagasaki) e sicuramente temeva un conflitto atomico che avrebbe potuto distruggere gran parte del mondo.
Quando avevano chiesto a Suor Lucia perché proprio il 1960, essa aveva dichiarato che in tale anno il terzo segreto sarebbe stato meglio compreso. In effetti, subito dopo iniziò la cosiddetta “guerra fredda” fra Stati Uniti d’America e Unione Sovietica con gravissimi rischi di conflitto atomico a livello mondiale.
Fortunatamente tali rischi, dopo il crollo dell’impero sovietico, oggi sembrano superati, ma nell’intervista del Padre Fuentes (come nell’intero segreto di Fatima) si adombra un altro incombente castigo non di origine umana, ma divina. E su questo castigo non risultano essere intervenuti “sconti”, in quanto l’unico effetto della Consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria è stato già indicato dalla Madonna e consiste nella “conversione” (ancora in corso) della Russia e nell’impedimento della guerra atomica.
Il castigo di origine divina è poi chiaramente indicato nella terza parte del segreto di Fatima: “Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l'Angelo indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: “Penitenza, Penitenza, Penitenza!”
Si tratta, quindi, di un CASTIGO DI FUOCO, CHE VERRÀ DAL CIELO E COLPIRÀ TUTTA LA TERRA, del quale si parla in tante altre profezie di santi, beati e mistici vari, e che, da ultimo, è confermato dai tre messaggi della Madonna di Akita. (vedi in calce).
3. FATIMA: PROFEZIA  REALIZZATA (tratto da Profezie per il Terzo Millennio)
Fatima - per chi avesse qualche dubbio in proposito - ci dimostra in maniera inequivocabile che Dio per salvare il mondo si serve - soprattutto nel nostro tempo - di Sua Madre,  che a questo fine opera nella Chiesa Cattolica e attraverso la Chiesa Cattolica, a dimostrazione che - in tempo di indifferentismo e relativismo galoppante - questa e solo questa è la Chiesa voluta da Cristo per custodire la pienezza della Verità Rivelata.
Maria Santissima appare per aprirci gli occhi sul "mistero di iniquità" che pervade la nostra epoca; appare per salvarci dal naufragio nel mare tempestoso dei mali apocalittici del nostro tempo.
Bisogna dire che, ancor prima del Segreto, già altre profezie della Madonna si erano realizzate durante le apparizioni del 1917. Già nei dialoghi con i veggenti (durante le apparizioni del 13 luglio e del 13 settembre 1917) la Vergine, per provare la verità della sua presenza a Fatima, promise che nel mese di ottobre di quello stesso anno avrebbe fatto "un miracolo che tutti potranno vedere bene per credere". Il 13 ottobre effettivamente la Madonna operò il prodigio delle trasformazioni cromatiche e dei movimenti del sole ("miracolo del sole"). Questo prodigio, che fu notato in una zona tanto più vasta del luogo delle apparizioni, non può essere spiegato come un fenomeno di suggestione collettiva, per altro eccezionalmente difficile da prodursi nelle migliaia di persone - dalle 50.000 alle 70.000 - presenti alla Cova da Iria.
Ma c’è anche un’altra profezia realizzata. La Madonna nell’apparizione del 13 ottobre aveva detto: "La guerra finirà e i soldati torneranno presto alle loro case", e questo effettivamente accadde dopo breve tempo.
Già nella precedente apparizione del 13 luglio la Vergine SS. aveva anticipato: "La guerra sta per finire [la Prima Guerra Mondiale; N.d.R.]; ma se non smetteranno di offendere Dio, durante il Pontificato di Pio XI ne comincerà un'altra ancora peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segno che Dio vi dà che sta per castigare il mondo per i suoi crimini, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre": questo appello della Madre di Dio purtroppo rimase inascoltato e quindi un’altra guerra ebbe inizio -proprio come lei aveva preannunciato- durante il Pontificato di Pio XI: la Seconda Guerra Mondiale. Suor Lucia credette di riconoscere quel "grande segno", la "luce sconosciuta" di cui si parla nel Segreto, nella straordinaria aurora di colore rosso che illuminò il cielo in tutto l’emisfero settentrionale nella notte fra il 25 e il 26 gennaio del 1938 (dalle 20.45 all’1.15). La "luce" sembrava provocata da un enorme incendio - come di una foresta che bruciava in lontananza - che illuminò nella notte i cieli della Scandinavia, del Nord Europa, Nord Africa e Nord America. Di fronte alle numerose chiamate di persone allarmate dal fenomeno, le autorità si affrettarono a rassicurare che si trattava di una semplice aurora boreale. Ma quell’evento così impressionante nella sua inusitata imponenza, era qualcosa di più di un semplice fenomeno naturale, era presagio dei tragici avvenimenti che tutto il continente europeo e il mondo intero si apprestavano a vivere. Il secondo conflitto mondiale ebbe inizio appena due mesi più tardi quando, il 12 marzo 1938, Hitler invase l’Austria. La guerra durò 7 anni e quando finì, nel 1945, circa 50 milioni di persone vi avevano perso la vita. Fra queste, 6 milioni di ebrei e altri 5 milioni di persone erano morte per la fame, le torture o bruciate nei forni crematori nei campi di concentramento nazisti. Se poi si sommano a questi morti anche quelli di Lenin e Stalin nelle varie guerre e persecuzioni politico-religiose in Russia, si possono calcolare circa 100-150 milioni di vittime, solo nella prima metà del XX secolo. A fronte di tali cifre non fa meraviglia che Dio abbia inviato Sua Madre a Fatima per avvertire l’umanità e cercare così di salvarla dai drammatici eventi che stavano per infiammare il mondo.
Ma la Madonna era venuta a Fatima soprattutto per salvare il mondo da un altro e più grande male del nostro secolo: l’offensiva planetaria del comunismo.
"La Russia ... spargerà i suoi errori per il mondo, promovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati": gli "errori" che la Russia avrebbe sparso nel mondo non erano altro che il comunismo, che di lì a poco dalla Russia sarebbe dilagato in tutto il mondo causando persecuzioni ai cristiani e insanguinando molte nazioni.
I Bolscevichi (comunisti) presero il potere in Russia il 7 novembre 1917 dopo la cosiddetta "Rivoluzione di Ottobre" iniziata il 25 ottobre 1917 (cioè pochi giorni dopo la fine delle apparizioni di Fatima). Alla fine della Seconda Guerra Mondiale (fra il 1945 e il 1949) il comunismo si era ormai instaurato in Albania, Cecoslovacchia, Romania, Bulgaria, Jugoslavia, Ungheria, Germania Orientale, Polonia, mentre Lettonia, Estonia e Lituania erano state direttamente annesse dall’Unione Sovietica nel 1940. Le forze sovietiche avevano occupato tutti questi paesi tranne la Jugoslavia dove Josip Tito riuscì in qualche modo a mantenere il controllo della regione. Le persecuzioni alla Chiesa in questo paese iniziarono non appena Tito andò al potere. Centinaia di membri del clero vennero uccisi o deportati nei campi di lavoro, fra questi anche vescovi cattolici e ortodossi. Vi furono per tanti anni pesanti persecuzioni anche in Cecoslovacchia, Romania, Ungheria, Bulgaria, Polonia e un po’ in tutti i paesi del blocco sovietico.
Le persecuzioni contro i cristiani causarono nei primi decenni del regime comunista più martiri che in tutti i secoli precedenti messi assieme. Solo nella Chiesa Ortodossa russa fra gli anni ‘20 e ‘30, circa 50.000 persone fra preti e monaci morirono martiri per essersi rifiutate di rinnegare la loro fede. Si stima che il numero di membri del clero e di religiosi di tutte le confessioni cristiane martirizzati dai comunisti si aggiri attorno a 140.000.
Solo Lenin, nell’arco di 5 anni pare che abbia fatto uccidere non meno di 1200 sacerdoti e 28 vescovi.
Stalin già nel 1930 aveva chiuso metà delle chiese di Mosca e tutti i monasteri dell’Ucraina. Un gran numero di icone religiose venne fatto bruciare. Venne soppressa la Domenica e gli operai venivano costretti a firmare una dichiarazione di apostasia e di odio contro Dio, senza la quale non ottenevano le tessere con cui venivano assegnati cibo, vestiti e alloggio.
Nel periodo delle purghe staliniane (1934-39) milioni di persone morirono nei gulag sovietici. Si stima che fra il 1935 e il 1941 più di 19 milioni di persone siano state arrestate da Stalin. Meno della metà di questi venne passata per le armi subito, il resto morì nei gulag della Siberia.
Regimi più o meno comunisti esistono ancora oggi in Cina, Corea del Nord, Laos, Vietnam e a Cuba. La Cina cadde in mano ai comunisti nel 1949, dopo che i precedenti governanti furono mandati in esilio nell'isola di Taiwan. In Cina molti milioni di persone che si erano opposte all'affermarsi del comunismo furono uccise. Il Vietnam del Nord cadde nel 1954; più tardi anche il Sud cadde in mano ai comunisti, dopo che gli Stati Uniti avevano lasciato il paese nel 1975. La Corea del Nord divenne uno stato comunista il 1 maggio 1948 in seguito all'occupazione sovietica. Il 25 giugno 1950, forze comuniste nordcoreane violarono il confine con la Corea del Sud, dando così inizio alla guerra di Corea (1950-1953).
Cuba cadde sotto il dominio comunista quando Fidel Castro assunse il controllo del governo il 1 gennaio 1959. Nel 1961, dopo che Cuba fu ufficialmente dichiarata uno stato socialista, 350 scuole cattoliche vennero nazionalizzate. 136 sacerdoti furono espulsi e la Chiesa da allora è stata sottoposta a severe restrizioni e molte persone hanno cessato la pratica della fede cattolica.
All'inizio del 1960 si stimava che 900 milioni di persone, più di 1/3 della popolazione mondiale, fossero dominate da regimi comunisti.
"In Portogallo si conserverà sempre il dogma della fede": la Repubblica massonica che aveva governato il Portogallo dal 1910 cadde in maniera repentina (inspiegabilmente) nel 1926. Il Paese iberico, dapprima anticlericale e massonico, divenne sempre più devoto alla Vergine e il 13 maggio 1931 i Vescovi portoghesi consacrarono al Cuore Immacolato la loro Nazione, rinnovando poi la consacrazione nel 1938 e nel 1946. Grazie al Cuore Immacolato di Maria, il Portogallo fu miracolosamente preservato dall’instaurazione di un regime comunista o comunque alleato ai comunisti, come invece accadde alla vicina Spagna, e venne risparmiato dalla Seconda Guerra Mondiale. Ad oggi il Portogallo rimane una delle nazioni dove la Fede cattolica è più sentita.
Dopo la sconfitta della Massoneria, il Portogallo recuperò una buona stabilità economica e politica e vi fu un periodo di vera e propria rinascita del cattolicesimo: a milioni si convertirono e vi fu in questo Paese uno straordinario rifiorire delle vocazioni sacerdotali e di istituti religiosi. Il Portogallo mantenne la Fede, proprio come la Madonna aveva promesso a Fatima.
Ma da questa profezia possiamo trarre anche un’altra considerazione: se la Madonna fa speciale menzione del fatto che in Portogallo "si conserverà il dogma della fede" questo vuol dire implicitamente che tale dogma in altre parti del mondo sarebbe stato rifiutato. E in effetti questo è quanto è accaduto progressivamente in tutto il corso del XX secolo; un secolo che ha visto l’affermarsi prepotente di una cultura relativista che nega l’esistenza di verità assolute e si oppone ad ogni Verità di Fede che la Chiesa propone a credere. Questa tendenza è stata denunciata in numerosissime occasioni dalla Chiesa.
(omissis)
Il cosiddetto "Terzo Segreto", che papa Wojtyla ha voluto che venisse rivelato nel 2000, secondo l’interpretazione ufficiale della Santa Sede riguardava le persecuzioni del XX secolo alla Chiesa e al Santo Padre. Il Cardinale Ratzinger nel suo commento teologico al messaggio di Fatima, a questo proposito scriveva che nel "Segreto" la via della Chiesa viene descritta come "una Via Crucis, come un cammino in un tempo di violenza, di distruzioni e di persecuzioni. Si può trovare raffigurata in questa immagine la storia di un intero secolo [...] nella visione noi possiamo riconoscere il secolo trascorso come secolo dei martiri, come secolo delle sofferenze e delle persecuzioni della Chiesa, come il secolo delle guerre mondiali e di molte guerre locali, che ne hanno riempito tutta la seconda metà ed hanno fatto sperimentare nuove forme di crudeltà. Nello «specchio» di questa visione vediamo passare i testimoni della fede di decenni".
In questa terza parte del Segreto si parla in particolare di un "Vescovo vestito di Bianco" che Suor Lucia ritenne essere il Santo Padre.
In questa figura di vescovo vestito di bianco, Ratzinger vi vede tutti i papi che hanno occupato il Soglio di Pietro nel corso del XX secolo, fino a Giovanni Paolo II che rischiò di morire nell’attentato del 1981: "Nel suo faticoso salire sulla montagna possiamo senza dubbio trovare richiamati insieme diversi Papi, che cominciando da Pio X fino all'attuale Papa hanno condiviso le sofferenze di questo secolo e si sono sforzati di procedere in mezzo ad esse sulla via che porta alla croce. Nella visione anche il Papa viene ucciso sulla strada dei martiri. Non doveva il Santo Padre, quando dopo l'attentato del 13 maggio 1981 si fece portare il testo della terza parte del Segreto, riconoscervi il suo proprio destino?".
Ma se è vero che il "Terzo Segreto" riguarda i martiri cristiani e i pontefici del XX secolo, non possiamo tuttavia escludere che l’arco temporale che esso abbraccia non sia limitato solo al secolo scorso.
Fu lo stesso Ratzinger, ormai Papa Benedetto XVI, a sostenere la possibilità che esso abbracci anche il presente e il futuro, quando proprio a Fatima affermò: "Si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa", nel segreto "oltre questa grande visione della sofferenza del Papa, che possiamo in prima istanza riferire a Papa Giovanni Paolo II, sono indicate realtà del futuro della Chiesa che man mano si sviluppano e si mostrano" (Fatima, 11 maggio 2010).
Non dobbiamo peraltro dimenticare che dalle rivelazioni di diversi mistici del passato e del presente appare chiaro che prima dell’Era di Pace (che come abbiamo visto è stata profetizzata anche a Fatima ["...sarà concesso al mondo un periodo di pace"] e che - è evidente - non si è ancora realizzata) dovrebbero esserci altre e ben più gravi persecuzioni alla Chiesa, e in alcune di queste rivelazioni si afferma persino che ci sarà in futuro un papa che, in esilio, verrà assassinato.
Considerando queste rivelazioni emerge quindi la possibilità che la terza parte del "Segreto" non si sia ancora compiuta in maniera definitiva e completa: la morte del "Vescovo vestito di Bianco" potrebbe anche riguardare un futuro pontefice e alcune delle persecuzioni a "Vescovi Sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni" vedute da Suor Lucia nella sua visione potrebbero essere ancora di là da venire.
In ogni caso Fatima - come abbiamo visto - ci insegna che abbiamo nella Madre del Signore il più potente degli intercessori, per cui il futuro non deve crearci preoccupazioni. Abbiamo visto come la Madonna, subito dopo la consacrazione della Russia al Suo Cuore Immacolato, sia intervenuta prontamente ed efficacemente per liberare quella nazione dal giogo del comunismo.
(omissis)
A cura di Profezie per il Terzo Millennio.
4. INTERVISTA DI PADRE AUGUSTÍN FUENTES A SUOR LUCIA
Padre Augustín Fuentes, postulatore della causa di beatificazione di Francesco e Giacinta di Fatima, ottenne il permesso d'intervistare Lucia dal Santo Padre, allora regnante, Pio XII.
L'intervista si svolse il 26 dicembre 1957 nel convento delle religiose carmelitane scalze di santa Teresa, in Coimbra, Portogallo. Erano presenti il vescovo ausiliare di Leiria, i due vescovi di Coimbra, il nunzio apostolico in Portogallo, mons. Cento, e mons. Antonio Samoré, segretario della Sacra Congregazione degli Affari Ecclesiastici Straordinari.
Venne pubblicata il 22 maggio 1958 in lingua spagnola con un imprimatur dell'Arcivescovo della Diocesi di appartenenza di padre Fuentes, Arcivescovo Sanchez di Veracruz, Messico, ed anche in lingua portoghese con un imprimatur del vescovo di Leiria - Fatima.
Nel giugno 1959 venne presentata con licenza ecclesiastica in lingua inglese nella rivista "Fatima Findlings" e nel Settembre 1961 in lingua italiana nel "Messaggero del Cuore di Maria".
Riportiamo qui sotto la traduzione integrale.
"Padre, la Madonna è molto scontenta perché non si è fatto caso al Suo Messaggio del 1917.
Né i buoni né i cattivi vi hanno fatto caso.
I buoni vanno per la loro strada senza preoccuparsi, e non seguono le Norme Celestiali; i cattivi, nella via larga della perdizione, non tenendo in alcun conto i castighi minacciati.
Creda, Padre, il Signore Iddio molto presto castigherà il mondo.
Il castigo sarà materiale, e s'immagini, Padre, quante anime cadranno nell'inferno, se non si prega e non si fa penitenza. Questa è la causa della tristezza della Madonna.
Padre, lo dica a tutti, che la Madonna tante volte mi ha detto che "molte Nazioni spariranno dalla faccia della terra. Nazioni senza Dio saranno il flagello scelto da Dio stesso per castigare l'umanità, se noi, per mezzo dell'orazione e dei Santi Sacramenti, non otterremo la grazia della loro conversione".
Lo dica, Padre, che il demonio sta attaccando la battaglia decisiva contro la Madonna, perché ciò che affligge il Cuore Immacolato di Maria e di Gesù è la caduta delle anime religiose e sacerdotali.
Il demonio sa che i Religiosi e i Sacerdoti, trascurando la loro eccelsa Vocazione, trascinano molte anime all'inferno.
Siamo appena in tempo per trattenere il castigo del Cielo.
Abbiamo a nostra disposizione due mezzi efficacissimi: l'orazione e il sacrificio.
Il demonio fa di tutto per distrarci e toglierci il gusto della preghiera.
Ci salveremo, oppure ci danneremo.
Però, Padre, bisogna dire alle persone che non devono stare a sperare in un richiamo alla preghiera ed alla penitenza, né dal Sommo Pontefice, né dai Vescovi, né dai Parroci, né dai Superiori Generali.
È già tempo che ognuno, di sua iniziativa, compia opere sante e riformi la sua vita secondo i richiami della Madonna Santissima.
Il demonio vuole impadronirsi delle anime consacrate, lavora per corromperle, per indurre gli altri alla finale impenitenza; usa tutte le astuzie, suggerendo perfino di aggiornare la vita religiosa!
Ne proviene sterilità alla vita interiore e freddezza nei secolari circa la rinuncia dei piaceri e la totale immolazione a Dio.
Lo ricordi, Padre, che due fatti concorsero a santificare Giacinta e Francesco: l'afflizione della Madonna e la visione dell'inferno.
La Madonna si trova come fra due spade; da una parte vede l'umanità ostinata e indifferente ai castighi minacciati; dall'altra, vede noi che calpestiamo i Santi Sacramenti e disprezziamo il castigo che si avvicina, restando increduli, sensuali e materialisti.
La Madonna ha detto espressamente: "Ci avviciniamo agli ultimi giorni", e me lo ha ripetuto tre volte.
Affermò prima, che il demonio ha ingaggiato la lotta decisiva, cioè finale, dalla quale usciremo vittoriosi o sconfitti: o siamo con Dio, o siamo col demonio.
La seconda volta mi ha ripetuto che i rimedi ultimi dati al mondo sono: il Santo Rosario e la devozione al Cuore Immacolato di Maria.
La terza volta, mi disse che: "esauriti gli altri mezzi disprezzati dagli uomini, ci offre con tremore l'ultima ancora di salvezza: La Santissima Vergine in persona, Sue numerose apparizioni, Sue lacrime, messaggi di veggenti sparsi in tutte le parti del mondo"; e la Madonna disse ancora che "se non l'ascoltiamo e continuiamo l'offesa, non saremo più perdonati".
È urgente, Padre, che ci si renda conto della terribile realtà.
Non si vuole riempire le anime di paura, ma è solo urgente richiamo, perché da quando la Vergine Santissima ha dato grande efficacia al Santo Rosario, non c'è problema né materiale, né spirituale, nazionale od internazionale, che non si possa risolvere col Santo Rosario e coi nostri sacrifici.
Recitato con amore e devozione, consolerà Maria, tergendo tante lacrime dal Suo Cuore Immacolato". 
IL  TESTO COMPLETO DEI MESSAGGI DI AKITA
Il 12 giugno 1973, suor Agnese Katsuko Sasagawa, una religiosa dell’Ordine delle Serve dell’Eucaristia che vive nel convento di Akita (Giappone), sente una voce (la religiosa è completamente sorda), e mentre prega vede una luce brillante provenire dal tabernacolo, questo fenomeno si verifica per diversi giorni.
Il 28 giugno, sulla sua mano sinistra appare una ferita a forma di croce, che è molto dolorosa e le provoca una copiosa perdita di sangue.
Il 6 luglio, il giorno della prima apparizione, vede prima il suo angelo custode e poi sente una voce provenire dalla statua della Vergine Maria. Lo stesso giorno alcune delle sue consorelle notano del sangue uscire dalla mano destra della statua. Il sangue fuoriesce da una ferita a forma di croce identica a quella di suor Sasagawa.
Di lì a poco suor Agnese riceve dalla Madonna un messaggio nel quale le viene chiesto di pregare per il Papa, i vescovi e i sacerdoti e in riparazione dei peccati degli uomini. Inoltre la Madonna le raccomanda di riferire quanto accaduto al suo superiore e di obbedire alle sue disposizioni.
Messaggio del 6 luglio 1973 (prima apparizione)
"Figlia Mia, Mia novizia, Mi hai obbedito bene abbandonando tutto per seguirMi.
E’ dolorosa l’infermità alle tue orecchie? La tua sordità sarà guarita, stanne certa.
La ferita alla tua mano ti fa soffrire? Prega in riparazione dei peccati degli uomini.
Ogni persona in questa comunità è la Mia insostituibile figlia.
Recitate bene la preghiera delle Serve dell’Eucaristia? Allora recitiamola insieme:
«Sacratissimo Cuore di Gesù, realmente presente nella Santa Eucaristia, io consacro il mio corpo e la mia anima per essere interamente uniti con il Tuo Cuore che viene sacrificato in ogni istante in tutti gli altari del mondo, dando lode al Padre e invocando la venuta del Suo Regno. Ti prego, ricevi l’umile offerta di me stessa. Usami come desideri per la gloria del Padre e per la salvezza delle anime.
Santissima Madre di Dio, non farmi essere separata dal Tuo Figlio Divino.
Ti prego, difendimi e proteggimi come Tua figlia particolare. Amen».
Alla fine della preghiera la voce dice:
"Prega molto per il Papa, i vescovi e i preti. Dal momento del tuo Battesimo hai sempre pregato per loro con fede. Continua a pregare molto, moltissimo. Racconta al tuo superiore tutto quello che è successo oggi e obbedisci a tutto ciò che ti dirà. Egli ha chiesto che tu preghi con fervore".
Nella seconda apparizione, il 3 agosto 1973, la Vergine parla dei tanti uomini che offendono il Signore e chiede anime disposte alla riparazione. Poi annuncia che il Padre Celeste sta per infliggere un grande castigo sull’umanità e indica la preghiera, la penitenza ed i sacrifici coraggiosi come mezzo per attenuare la collera del Padre, invitando in particolare la comunità di suor Agnese alla preghiera e alla riparazione. Infine, la Madonna asseconda la religiosa nel suo desiderio di immolarsi per il Signore.
Messaggio del 3 agosto 1973 (seconda apparizione)
"Figlia Mia, Mia novizia, ami il Signore? Se ami il Signore ascolta quello che ho da dirti. E’ molto importante. Lo riferirai al tuo superiore.
Molti uomini in questo mondo fanno soffrire il Signore. Io desidero anime che Lo consolino per placare la collera del Padre Celeste. Desidero, con Mio Figlio, anime che dovranno riparare, per mezzo della loro sofferenza e della loro povertà, per i peccatori e gli ingrati.
Affinché il mondo possa conoscere la Sua ira, il Padre Celeste si sta preparando a infliggere un grande castigo su tutta l’umanità.
Con Mio Figlio sono intervenuta tante volte per placare l’ira del Padre. Ho impedito l’arrivo di calamità offrendoGli le sofferenze del Figlio sulla Croce, il Suo prezioso sangue e le anime dilette che Lo consolano formando una schiera di anime vittime.
Preghiera, penitenza e sacrifici coraggiosi possono attenuare la collera del Padre.
Io desidero anche questo dalla vostra comunità … che ami la povertà, che si santifichi e preghi in riparazione per l’ingratitudine e le offese di tanti uomini.
Recitate la preghiera delle Serve dell’Eucaristia consapevoli del suo significato. Mettetela in pratica; offrite in riparazione per i peccati tutto ciò che Dio può mandare. Fai in modo che tutte si sforzino, secondo le capacità e la posizione, di offrirsi interamente al Signore.
Anche in un istituto secolare la preghiera è necessaria. Già le anime che vogliono pregare stanno per essere radunate. Senza dare troppa importanza alla forma, siate fedeli e ferventi nella preghiera per consolare il Maestro".
E dopo un attimo di silenzio:
"Quello che pensi in cuor tuo è vero? Sei sinceramente decisa a diventare la pietra scartata?
Mia novizia, tu che desideri appartenere senza riserve al Signore per diventare la degna sposa dello Sposo, fai i tuoi voti sapendo che devi essere appesa alla croce con tre chiodi. Questi tre chiodi sono: povertà, castità e obbedienza. Dei tre l’obbedienza è fondamentale. Nel totale abbandono, fatti guidare dal tuo superiore. Egli saprà come capirti e indirizzarti".
Il 13 ottobre 1973, suor Agnese riceve l’ultimo e più grave messaggio nel quale la Madonna dà alcune importanti indicazioni sulla natura e sulle conseguenze del castigo. Si tratterà di una punizione più grande del Diluvio (dei tempi di Noè) e avrà luogo per mezzo del fuoco dal Cielo che annienterà gran parte dell’umanità, buoni e cattivi, senza risparmiare né religiosi né fedeli. Inoltre la Santa Vergine parla delle divisioni, della corruzione e delle persecuzioni che interesseranno la Chiesa, ad opera del maligno, in un futuro prossimo. Infine, la Madonna avvisa suor Agnese che è l’ultima apparizione e la invita, per il futuro, a seguire i consigli del suo angelo custode e ad ubbidire in tutto al suo superiore.
Messaggio del 13 ottobre 1973 (terza e ultima apparizione)
"Mia cara figlia, ascolta bene ciò che ho da dirti. Ne informerai il tuo superiore".
Dopo un attimo di silenzio la Madonna continua dicendo:
"Come ti ho detto, se gli uomini non si pentiranno e non miglioreranno se stessi, il Padre infliggerà un terribile castigo su tutta l’umanità. Sarà un castigo più grande del Diluvio, tale come non se ne è mai visto prima.
Il fuoco cadrà dal cielo e spazzerà via una grande parte dell’umanità, i buoni come i cattivi, senza risparmiare né preti né fedeli.
I sopravvissuti si troveranno così afflitti che invidieranno i morti.
Le sole armi che vi resteranno sono il Rosario e il Segno lasciato da Mio Figlio.
Recitate ogni giorno le preghiere del Rosario.
Con il Rosario pregate per il Papa, i vescovi e i preti.
L’opera del diavolo si insinuerà anche nella Chiesa in una maniera tale che si vedranno cardinali opporsi ad altri cardinali, vescovi contro vescovi.
I sacerdoti che Mi venerano saranno disprezzati e ostacolati dai loro confratelli … chiese ed altari saccheggiati; la Chiesa sarà piena di coloro che accettano compromessi e il Demonio spingerà molti sacerdoti e anime consacrate a lasciare il servizio del Signore.
Il demonio sarà implacabile specialmente contro le anime consacrate a Dio.
Il pensiero della perdita di tante anime è la causa della Mia tristezza.
Se i peccati aumenteranno in numero e gravità, non ci sarà perdono per loro.
Con coraggio, parla al tuo superiore. Egli saprà come incoraggiare ognuna di voi a pregare e a realizzare il vostro compito di riparazione.
E’ il vescovo Ito, che dirige la vostra comunità".
E dopo aver sorriso aggiunge:
"Hai ancora qualcosa da chiedere? Oggi sarà l’ultima volta che Io ti parlerò in viva voce. Da questo momento in poi obbedirai a colui che ti è stato inviato e al tuo superiore.
Prega molto le preghiere del Rosario.
Solo Io posso ancora salvarvi dalle calamità che si approssimano.
Coloro che avranno fiducia in Me saranno salvati".
L’angelo che visitò la prima volta suor Agnese, ha continuato a parlarle per i 6 anni seguenti.
Il 4 gennaio 1975 la statua di legno dalla quale la religiosa aveva udito provenire la voce della Vergine iniziò a lacrimare.
La statuetta ha pianto per 101 volte nel corso dei sei anni e 8 mesi successivi. Una “troupe” televisiva giapponese, mentre realizzava un servizio sugli eventi di Akita, ha potuto filmare la statua della Madonna mentre piangeva.
In diverse occasioni, la statua della Madonna, ha anche sudato profusamente e, secondo vari testimoni, il sudore emanava un dolce profumo.
Sul palmo della mano destra della statua era apparsa una ferita a forma di croce dalla quale stillava del sangue.
Centinaia di persone sono state testimoni diretti di questi eventi prodigiosi.
Diverse indagini scientifiche sono state eseguite sul sangue e sulle lacrime prodotte dalla statua. Le analisi condotte dal professor Sagisaka della Facoltà di Medicina Legale dell’Università di Akita, hanno confermato che il sangue, le lacrime e il sudore erano veri e di origine umana.
Nel 1981, una donna coreana, la signora Chun, con un cancro al cervello in fase terminale ottenne una guarigione immediata mentre pregava davanti alla statuetta. Il miracolo venne confermato dal dottor Tong-Woo-Kim del St. Paul Hospital di Seul e da don Theisen presidente del Tribunale Ecclesiastico dell’Arcidiocesi di Seul. Il secondo miracolo fu la completa guarigione dalla totale sordità di suor Agnese Sasagawa.
Nell’aprile del 1984 monsignor John Shojiro Ito, vescovo di Niigata in Giappone, dopo un’ampia e approfondita investigazione durata diversi anni, dichiarò che gli avvenimenti di Akita sono da considerarsi di origine soprannaturale e autorizzò nell’intera diocesi la venerazione della Santa Madre di Akita.
Il vescovo affermò: "IL MESSAGGIO DI AKITA È LA CONTINUAZIONE DEL MESSAGGIO DI FATIMA".
Nel giugno del 1988 il Cardinale Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede presso la Santa Sede, espresse un giudizio definitivo sulla vicenda definendo gli eventi di Akita attendibili e degni di fede.
Nella sua lettera pastorale che approva gli eventi di Akita come soprannaturali , il Vescovo di Niigata disse: "Dopo le indagini condotte fino al giorno presente, non si può negare il carattere soprannaturale di una serie di eventi inspiegabili della statua della Vergine onorata a Akita (Diocesi di Niigata). Di conseguenza autorizzo che in tutta la diocesi affidata a me si veneri la Santa Madre di Akita."
Sua Eccellenza disse riguardo ai messaggi: "Riguardo al contenuto dei messaggi ricevuti, essi non sono contrari alla dottrina cattolica o ai buoni costumi. Quando uno pensa allo stato attuale del mondo, l'avvertimento sembra corrispondere in molti punti". Sua Eccellenza spiegò che a lui c'è voluto otto anni per dare questo giudizio a causa dell'importanza e della responsabilità della questione. "La Congregazione per la Dottrina della Fede mi ha dato istruzioni in questo senso"; il Vescovo ha detto, "che solamente il vescovo della diocesi in questione ha il potere di riconoscere un evento di questo genere."
RIFLESSIONE  SUI  MESSAGGI
Dopo il primo messaggio del 6 luglio 1973, nel quale la Madonna si rivolge particolarmente a suor Agnese chiedendole di dire molte preghiere per il Papa, i vescovi e i preti, e in riparazione dei peccati degli uomini, nel secondo messaggio del 3 agosto 1973, Maria presenta la grave situazione del mondo: molti uomini fanno soffrire il Signore.
Il Padre Celeste è fortemente adirato e si prepara ad infliggere su tutta l’umanità un terribile castigo.
Per placare la collera del Padre e per la salvezza dell’umanità, Maria e Gesù cercano anime che si offrano a Dio per riparare, con la loro sofferenza e povertà, i peccati degli uomini ingrati. A queste “anime vittime” la Madonna chiede preghiera, penitenza e sacrifici coraggiosi affinché la Giustizia Divina venga mitigata.
Maria si rivolge prima di tutto a suor Agnese e alla sua comunità, ma il suo invito alla riparazione è rivolto a tutti.
Nel terzo ed ultimo messaggio del 13 ottobre 1973 (stesso giorno dell’ultima apparizione di Fatima), la Madonna spiega più chiaramente come sarà il grande castigo che il Padre manderà sul mondo se gli uomini non si convertiranno: “Sarà un castigo più grande del Diluvio, tale come non se ne è mai visto prima. Il fuoco cadrà dal cielo e spazzerà via una grande parte dell’umanità, i buoni come i cattivi, senza risparmiare né preti né fedeli. I sopravvissuti si troveranno così afflitti che invidieranno i morti”.
Poi Maria volge lo sguardo alla Chiesa, nella quale si è insinuata l’opera del diavolo che è riuscito a portare la divisione persino fra i membri della gerarchia: “ … si vedranno cardinali opporsi ad altri cardinali, vescovi contro vescovi”. Persino fra i sacerdoti c’è divisione: quelli che venerano la Madonna sono disprezzati e ostacolati dai loro stessi confratelli. Lo scenario è desolante: “la Chiesa sarà piena di coloro che accettano compromessi e il demonio spingerà molti sacerdoti e anime consacrate a lasciare il servizio del Signore. Il demonio sarà implacabile specialmente contro le anime consacrate a Dio”.
E Maria soffre, soffre tanto: “Il pensiero della perdita di tante anime è la causa della Mia tristezza”. Il dolore della Madonna è espresso chiaramente dalla tante lacrimazioni (più di 101) della Sua statua che si trova presso il convento delle Serve dell'Eucaristia ad Akita.
Davanti ad uno pericolo così tremendo, la Mamma Celeste rivolge a tutti i Suoi figli un accorato appello: “Le sole armi che vi resteranno sono il Rosario e il Segno lasciato da Mio Figlio. Recitate ogni giorno le preghiere del Rosario. Con il Rosario pregate per il Papa, i vescovi e i preti”.
Massimo Minarelli

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