INCOMBE IL «MISTERO» SULLE «DUE SUOR LUCIE DI FATIMA»
I papi conciliari hanno svelato la loro fede modernista e i loro inganni col Vaticano 2º.
Che dire, però di Giovanni 23, il quale, anche convocandolo per eseguire l’ordinazione da parte delle forze nemiche della Chiesa, con cui trescava, non ha lasciato le sue impronte chiare nelle eresie di questi documenti? I suoi successori si sono spesso rifatti a lui per «autenticare» le «ispirazioni conciliari», ma si tratta di mossa dell’intellighenzia che lo vedeva come Jean Guitton: un furbetto di «geniale semplicità» che eseguiva idee altrui.
La storia della combutta Roncalli. Ratzinger risale all’intellighenzia liberale francese dei vari Lamennais e poi Sangnier, e tedesca dei vari precursori di Rahner e Bea, che consisteva in interpretare, ossia aggiornare la Tradizione, alla luce del pensiero moderno, rivoluzionario; volevano “liberare” la Chiesa dal suo “pensiero antico” a senso unico e aprirla alle libertà vigenti a 360 gradi!
Un’altra chiesa, sotto un altro spirito, compagno di merende universali a halloween!
Inutile dire che per loro il Papa di Roma era un retrogrado ignorante che andrebbe istruito e consigliato. In questo senso il celebrato Lamennais ha visitato il Papa, era Gregorio XVI, per aprire la sua mente alle nuove verità, di modo che cominciasse a cambiare la Chiesa, aprendola al mondo! Il Pontefice lo ascoltava molto preoccupato e si racconta che dopo la partenza del prete illuminato, che aveva propinato una predica liberale al Papa, abbia domandato ai presenti se avevano riconosciuto il segno che aveva nella fronte. L’illuminato Lamennais morì apostata. Era segno di perdizione!
La visita ha avuto risultati negativi, ma suscitò in Italia la stirpe dei nuovi salvatori della Chiesa, della Patria, i “santi” del mondo, come Fogazzaro. Illuminati conservatori pronti a nuove promozioni clericali che finalmente scalassero il vertice del Vaticano.
Questo mondo clericale seguì una serie di nuovi maestri che, anche se religiosi, furono applauditi dal mondo liberaldemocratico, come Loisy, Duchesne, Mounier, Maritain, Rahner, Ratzinger ecc., che a loro volta miravano alla Sede suprema da raggiungere con uno che celassi le idee rivoluzionarie sotto un’apparenza pia, di “geniale semplicità“! Dovevano abbattere il vecchio Papato per introdurvi un’ altro (vedi Terzo Segreto).
Eccoci a Giovanni 23 che, una volta in alto, subito spalancò porte e finestre per far uscite l’aria stagnante di due mila anni di Vangelo e fare entrare l’arietta menzognera del mondo progredito. Fu presto fetore insopportabile per le anime che poteva deliziare solo modernisti della risma di Roncalli; per i cattolici era la sedizione da denunciare. A chi, però, poiché a capo del nuovo impianto conciliare, che occupa da allora il Vaticano, ci sono i gestori di tale fogna modernista per un mondialismo illuminista?
Nessuno si sarebbe accorto di questa devastante infiltrazione massonica nella Chiesa? Purtroppo non risultano denunce pubbliche a proposito, ma la questione era conosciuta. Lo testimonia una lettera niente meno che dell’influente cardinale Tisserant a un prete professore di Diritto canonico; il Cardinale dichiara illegittima l’elezione di Roncalli, che, secondo dice, è stata voluta e preparata da forze estranee allo Spirito-Santo (cf. ‘Vita’, 18.9.77, Nichita ron, p. 57)”.
Ma un modernista è riconoscibile dalle sue parole ed opere. Ciò divenne evidente nel governo di Giovanni 23 e illuminati successori.
Segreto di Fatima o perfidia nella Sede romana?
Roncalli aveva già anticipato i princìpi del programma Vaticano 2: – “Cerco in ogni cosa di sviluppare più ciò che unisce, che ciò che divide”. Un’idea diplomatica per far carriera, meno nel campo religioso, dove riflette indifferentismo e apertura ad accusare «peccati», non degli ecclesiastici, ma della Religione; scuse atte a screditare la Chiesa del passato, l’onore dovuti alla Madre di Dio (da rivestirsi di molta prudenza!) e in extremis, Gesù Cristo stesso. Ecco la chiesa moderna dei «buonisti», pastori come Giovanni 23 che subito si rifiuta di firmare la petizione per l’istituzione della nuova festa della regalità di Maria, indetta poco tempo prima nell’enciclica di Pio XII Ad Coeli Reginam per la festa e la consacrazione del 31 maggio.
L’ecumenismo modernista va in ogni direzione, meno in quella mariana: è matrice del mondo moderno che produce solo orrori!
Roncalli già come patriarca di Venezia aveva dimostrato l’intenzione di allineare quel messaggio mariano ad una nuova pentecoste conciliare, svelando la sua avversione al Segreto della Madonna. Infatti, recatosi a Fatima, il 13.5.56 come Legato pontificio, davanti a mezzo milione di fedeli, pronunciò allora un’omelia per annunziare qualcosa che: “precorritore di una nuova Pentecoste del cui celeste effluvio cominciamo ora a misurare tutta la portata e le misteriose ricchezze”… (il funesto Vaticano 2?). Poi, descrisse le apparizioni liquidando con poche parole quella del Segreto e dell’Inferno: “Per il 13 luglio qualche incertezza. Ma Giacinta dice chiaramente risolvendo ogni dubbio: «No, il demonio non può essere; il demonio è tanto brutto e sta sottoterra». (Scritti e Discorsi del Patriarca di Venezia, Paoline, 1959, V.2, pp. 423, 425).
La ragione per cui un chierico oltremodo scaltro, come Roncalli, decise di avversare il Segreto di Fatima, rischiando una grossa impopolarità, va ricercata nel suo ribrezzo per le profezia di sventura, contrastante – come tutto il Vangelo – con idee di conciliazione col mondo e con l’erezione di un nuovo ordine mondiale religioso, che meravigliava.
La Madonna avvertì Lucia dell’imminente oscuramento clericale?
Più tardi non solo censurerà il Segreto, ma perfino l’intervista della Veggente Lucia a Padre Fuentes prima della morte di Pio XII. Lo spirito della menzogna incombeva! La risposta viene dalla testimonianza di Suor Lucia alla vigilia della morte di Pio XII con l’intervista all’autorevole sacerdote messicano Agostino Fuentes, vice-postulatore della causa per la beatificazione dei pastorelli Francisco e Jacinta. Il Padre in funzione del suo incarico ha interrogato la Suora nel Convento di clausura di Coimbra, dove vive da quanto è divenuta carmelitana scalza. L’incontro è avvenuto il 16 dicembre 1957.
Egli racconta che suor Lucia quando l’ha ricevuto era molto triste, magra e afflitta, facendolo partecipe delle sue meditate preoccupazioni:
“Padre, la Madonna è molto triste perché non si è fatto caso al suo Messaggio del 1917… non tenendo in nessun conto i castighi che li
minacciano. Mi creda, Padre, il Signore castigherà il mondo molto presto. Il castigo è imminente… quanto tempo manca al 1960?. il Padre si può immaginare quante anime andranno all’inferno e ciò perché non si prega e non si fa penitenza. Questa è la causa della tristezza della Madonna.Padre, lo dica a tutti che la Madonna me lo ha detto tante volte: Molte nazioni spariranno dalla faccia della terra. Nazioni senza Dio saranno il flagello scelto da Dio per castigare l’umanità se noi, per mezzo della orazione e dei santi sacramenti, non otterremo la grazia della loro conversione. Lo dica!
Padre, che il demonio sta attaccando la battaglia decisiva contro la Madonna, perché quello che affligge il Cuore Immacolato di Maria e di Gesù, è la caduta delle anime religiose e sacerdotali. Egli sa che i Religiosi e i Sacerdoti, abbandonata la loro eccelsa vocazione, trascinano molte anime nell’inferno. Noi siamo appena in tempo per trattenere il castigo del Cielo… il demonio fa tutto per distrarci e toglierci il gusto della preghiera…
“Bisogna dire alle persone che non devono stare ad attendere un richiamo alla penitenza e alla preghiera, né dal Sommo Pontefice, né dai vescovi, né dai parroci, né dai superiori generali; è già tempo che ognuno di sua iniziativa compia opere sante e riformi la sua vita secondo i richiami della Madonna.
“Il demonio vuole impadronirsi di anime consacrate; lavora per corromperle, per indurre molti all’impenitenza finale. Usa tutte le astuzie perfino suggerendo di aggiornare la vita religiosa… La Madonna si trova come tra due spade: da una parte vede l’umanità ostinata ed indifferente davanti ai castighi minacciati, dall’altra vede noi che calpestiamo i Sacramenti e disprezziamo l’avviso del castigo che si avvicina! rimanendo increduli, sensuali e materialisti. La Madonna ha detto espressamente: “Ci avviciniamo
agli ultimi tempi” – me lo ha detto tre volte. Prima affermò che il demonio ha ingaggiato una lotta decisiva, cioè finale, dalla quale uno dei due uscirà vittorioso o sconfitto: o siamo con Dio o siamo col demonio”…
L’intervista è stata pubblicata e diffusa nelle versioni inglese e spagnola, con la garanzia di autenticità e con l’approvazione del Vescovo di Leiria-Fatima e dell’Arcivescovo della Diocesi del Padre in Messico e correva il mondo proprio all’avvento di Roncalli.
Ecco che in seguito, il Vescovato di Coimbra è intervenuto con una nota ufficiale che condannava la campagna di profezie di sventure. Ad essa si aggiungeva la smentita di suor Lucia dichiarando ignorare la minaccia di castighi falsamente a lei attribuiti.
Ora, il padre Alonso, che è il principale esperto designato sugli eventi di Fatima, la cui opera in sedici volumi, dovrebbe, ma non è stata pubblicata, giustamente nota nel suo libro ‘Segredo de Fátima, fatos e lenda’: “Ciò che padre Fuentes dice nel testo originale della sua conferenza in Messico corrisponde, senza dubbio, all’essenza di quanto ha sentito nel corso delle sue visite a suor Lucia, non dice niente che la Veggente non abbia già annunciato nei suoi numerosi scritti resi pubblici”.
Fatto sta che a Padre Fuentes è stato tolto l’incarico di postulatore e rimandato a casa. Pure P. Alonso ha avuto molto da soffrire per aver reso tale testimonianza, poiché in quel momento della storia della Chiesa, vale a dire dopo la morte di Pio XII e la convocazione del Vaticano II, non era il solo testo di Padre Fuentes ad essere censurato, ma il Terzo Segreto per intero. Giovanni 23 e il suo seguito prendevano apertamente le distanze da ogni ‘profezia di disgrazia’, com’è stato dichiarato nel discorso d’apertura dell’assemblea conciliare nell’ottobre del 1962.
La deduzione che sia stato Giovanni 23 ad imporre una ritrattazione a Lucia attraverso il Vescovo di Coimbra si poggia sulla sua ossessione anti Fatima, svelata pure nelle parole registrate dal nuovo ambasciatore del Portogallo presso il Vaticano, Antonio de Farias nel 1961: Il Pontefice “mi ha parlato di Fatima alludendo alla convenienza che non si tentasse di far dire a Suor Lucia più di quanto essa non fosse in condizione di dire (a proposito dei riferimenti alla Russia e la menzione del 1960), materia molto delicata che esige ogni prudenza” (rv. «Historia», Lisbona, ottobre 2000, p. 25).
Il problema della ritrattazione della Veggente Lucia
Le parole della Madre di Dio sulla situazione della Chiesa e del mondo dopo Pio XII erano troppo gravi e si rivelarono purtroppo vere per essere smentite dalla Suora.
A causa di questa e di altre contraddizioni che seguirono negli anni della nuova chiesa conciliare, molti devoti di Fatima cominciarono a dubitare che non fosse Lucia a parlare, ma un’altra suora messa al suo posto per adeguarsi al V2 e dintorni.
Eppure, è successo. L’ubbidiente Suor Lucia di Fatima non ha reagito diversamente dalla stragrande maggioranza di chierici e consacrati. Quando il falso si è insediato in alto – nel Luogo di Dio (cf. II Ts, 2) – ogni falsità è possibile. Gran mistero!
Era sorta così una nuova chiesa tesa alla riconciliazione col mondo che, a scapito della fede, presentava le scuse per i misfatti storici della Chiesa cattolica e abbandonava le sue note soprannaturali d’unicità e unità, per scendere democraticamente al livello d’ogni altra credenza. La conversione alla vera fede diveniva un optional per i nuovi pastori che operavano un’inversione di rotta riguardo alla dottrina cattolica di sempre che ha coinvolto anche la Veggente di Fatima. Tale modernismo, dalla cui visione storica fu
eliminato l’elemento soprannaturale, divenuta moneta corrente in Vaticano, riuscì ad aprire la via al nuovo ordine sorto dall’ecatombe del Papa cattolico con il suo intero seguito fedele; come è nella visione della terza parte del Segreto scritto, ma non riconosciuto nella sua realtà da Suor Lucia. Dopo il 1959, il suo animo si è adeguato ai tempi perché ha accettato e ubbidito regolarmente ai «papi conciliari».
Ad ogni modo, i parenti e quelli che hanno conosciuto la Suora prima e dopo questa ecatombe generale, non hanno dubbi, anzi restano indignati che si possa far lievitare il sospetto che vi siano state due suore Lucie di Fatima.
Da parte mia, dopo una lunga convivenza a Fatima con le persone e i suoi problemi, posso solo dire che il modo come il Vaticano ha forzato la coscienza perfino della Veggente di Fatima è quanto può autenticare più a fondo la perfidia conciliare.
Ecco allora autenticata dai fatti l’autenticità della terza parte del Segreto di Fatima pubblicata nel 2000 da Giovani Paolo 2º, sicuro che la sua versione, atta alla propria popolarità, non sarebbe contestata. Eppure, sono proprio loro – i «papi conciliari» – a aver «liquidato il Papato cattolico» (per un tempo), demolito la Città cristiana già mezza rovinata (per lungo tempo), e degradato il mondo per un tempo indefinito.
Questa è la realtà vista nel Segreto, che il «fantasma» che suscitò due Lucie non può oscurare!
http://www.agerecontra.it/public/press20/?p=13653
Vedi in portoghese: http://wp.me/pWrdv-Fe
In inglese: http://wp.me/sWrdv-2567
In spagnolo:
http://promariana.wordpress.com/2011/05/19/misterio-del-secreto-de-fatima-o-iniquidad-en-la-%C2%ABnueva-roma%C2%BB/
Cum multis granis salis...!!!
Il Terzo Segreto di Fatima, la impostora Suor Lucia, e la Fine del Mondo
Si ringrazia per la segnalazione l’utente Ugo Caira
Immaginando che vi saranno lettori, ai quali basterà leggere l’ultima parte del titolo e partiranno prevenuti, su come Stampa Libera da ancora spazio alla fine del mondo, Maya, ecc., ecc. beh sappiate che quanto ipotizzate non si realizzerà!
Ugo ha trovato proprio un bel documento ed ha fatto bene a condividerlo. Sono due ore e mezza di notizie, di cui molte per indolenza o perché occultate non le avevo mai ascoltate o lette, il tutto é avvalorato da documenti, insomma un documentario da non perdere. Inutile dire che non mi aspetto commenti, se non dopo che lo abbiate realmente visto.
Nota: essendo il documentario in inglese, ci viene in soccorso Google con i sottotitoli in italiano, andando a cliccare nell’apposita sezione una volta che si é avviato il video.
Article printed from STAMPA LIBERA: http://www.stampalibera.com
URL to article: http://www.stampalibera.com/?p=55240
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