“Che strana Chiesa: perdona il Corvo e si accanisce con don Corsi”
Intervista con Bruno Volpe, il direttore del sito dal quale il prete di Lerici ha preso il testo sul femminicidio esposto in parrocchia
Allarme pacco-bomba davanti alla canonica, biasimo delle autorità ecclesiastiche (Bagnasco, Paglia, Palletti) e fiaccolata per chiedere il suo trasferimento dalla parrocchia di San Terenzo: il manifesto sul femminicidio esposto a Natale da don Piero Corsi ha scatenato una bufera che non accenna a placarsi.
Il testo affisso in parrocchia era un editoriale del sito di apologetica cattolica "Pontifex". Un sito controverso che ha lanciato in rete diverse interviste-choc a prelati e polemisti su temi come l'omosessualità, l'antisemitismo, il dialogo interreligioso, i rapporti con la politica. Vatican Insider ha intervistato Bruno Volpe, il direttore del giornale on line al centro delle polemiche.
Si aspettava uno scandalo del genere?
"Non mi aspettavo questo polverone sul caso Lerici, un polverone che trovo ingiustificato. Spero che accada lo stesso quando troveranno i volantini arcobaleno".
Il vescovo di La Spezia, Luigi Ernesto Palletti è subito intervenuto con il pieno consenso della Cei e della Santa Sede. Cosa ne pensa?
"Credo che il vescovo di La Spezia abbia fatto male a fare rimuovere il foglietto. Mi spiego. Non sappiamo cosa realmente pensasse prima don Corsi e quel foglietto poteva servire da libero dibattito ed ognuno ha diritto ad esprimere le proprie idee, compreso don Corsi. In Liguria esiste lo scandaloso caso di Don Gallo, libero di dire quello che vuole, comprese eresie, e nessuno lo tocca. Un Vescovo deve usare maggior carità con i propri preti e dico persino con un pedofilo che va protetto e assistito spiritualmente".
Però venerdì sera sono scese in piazza le donne contro don Corsi...
"Ormai in Italia fanno fiaccolate per tutto, anche se perde l' Inter, dunque nessuna meraviglia. Piuttosto é roba da indignarsi per la gazzarra inscenata nella chiesa, ma la stoffa é quella. Duole che la gerarchia sia locale che nazionale sia pronta ad accogliere istanza di suffragette e gay. Penso che le donne abbiano cose da fare più serie, accudire la casa e la famiglia. Poi erano quattro gatti".
Secondo lei i fedeli sono pro o contro il sacerdote di Lerici?
"Dai sondaggi che leggo, trovo una frattura tra il comune sentire e quello che ha deciso la gerarchia cattolica troppo occupata in politica nazionale e questioni di Imu. Magari ha agito anche per questo. Più gente di quanto non si immagini solidarizza con don Corsi. Non creda che le donne siano tutte sante. Poi la storia del femminicidio non esiste, é una invenzione per giustificare il libertinaggio sessuale di qualche prostituta".
Come finirà la vicenda?
"In una bolla di sapone. Don Corsi tornerà o avrà altra parrocchia. I problemi reali della chiesa sono altri. E' una chiesa strana, che ha misericordia con il maggiordomo e poi si accanisce con Don Corsi. Magari il maggiordomo aveva segreti più grandi e giustizia voleva che il perdono, corretto, seguisse la espiazione totale della pena già blanda. Penso che questa chiesa che fa arrivare le giostre in Piazza san Pietro durante l' Avvento finisca con dare ragione ai tradizionalisti e a chi rimpiange Monsignor Lefebvre".
Il suo sito si chiama come l'account del Papa su Twitter...
"Che il mio sito abbia lo stesso nome dell' account del Papa non é un problema. Pontifex Roma é nato nel 2008, l' account del Papa solo da qualche tempo. Semmai, sono loro ad aver copiato da noi. Credo che l’iniziativa del twitter papale sia molto discutibile comunque non ci ha mai dato problemi. Qualche giornalista ha accusato Pontifex di misoginia ed omofobia, anche di anti ebraismo e legami con movimenti nazi. Le premetto che ho querelato Repubblica per diffamazione e lo stesso farò con chi ha scritto certe castronerie. In realtà esiste un sitarello che non cito il quale da tempo sparge veleno nei miei confronti tanto che io sono sotto protezione Digos, ho ricevuto minacce, proiettili e altri avvertimenti e chi semina odio non fa altro che istigare. Non sono misogino, ma cerco di capire che nelle liti o eventi sanguinosi la colpa non é solo dell' uomo, ma condivisa".
A chi si riferisce?
"Penso ai tanti padri separati che dormono per strada ridotti in miseria, a loro nessuno rivolge un saluto? Penso ai tanti bimbi abortiti, molti più delle donne uccise. In quanto alla omofobia intanto contesto il termine, ma mi limito a dire. Nei confronti dell' omosessuale occorre avere massima comprensione e delicatezza, senza discriminazioni. Diverso é il discorso degli atti, notoriamente contro natura e contestati nettamente da San Paolo. Ho definito Vendola depravato, secondo la morale cattolica e non ritiro questo giudizio. Chi vive con un uomo é tale in ottica cattolica e non ha alcun diritto, salvo essere imbroglione ed abusivo a definirsi tale per lucrare voti cattolici".
GIACOMO GALEAZZI
CITTA' DEL VATICANOGIACOMO GALEAZZI
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