ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 18 gennaio 2012

Albione semper perfida

Quando nell’Inghilterra «riformata» frati e preti cattolici venivano squartati vivi
di Francesco Lamendola - 18/01/2012      Fonte: Arianna Editrice [scheda fonte] 

 
Se si chiede a uno studente medio italiano (“medio” non nel senso che frequenta la scuola media, ma nel senso della preparazione, della maturità e della capacità critica), anche di livello universitario, che cosa gli facciano venire in mente espressioni come Riforma e Controriforma, nove volte su dieci, crediamo, parlerà dei roghi dell’Inquisizione, dell’Indice dei libri proibiti, insomma delle varie manifestazioni di intolleranza dei cattolici nei confronti dei protestanti; mettendovi dentro forse anche, per buona misura, il processo a Galilei, sebbene non c’entri nulla con l’argomento suddetto.
Se poi si chiederà a quel medesimo studente che cosa sappia della vita civile e religiosa in Inghilterra nel Cinquecento, e specialmente durante il regno della “grande” Elisabetta, nove volte su dieci egli parlerà in termini entusiastici della libertà inglese, della tolleranza inglese, del meraviglioso clima di rispetto per le opinioni altrui che caratterizzava quel fortunato Paese, mentre nel resto d’Europa, e specialmente nei Paesi rimasti cattolici, il boia, il carceriere e l’aguzzino addetto alla tortura, lavoravano senza posa per conculcare il sacrosanto diritto di ciascun essere umano a seguire la fede  religiosa e le opinioni filosofiche che ritiene vere.

Per capire chi era don Luigi Sturzo


Prima citazione (da La Stampa, 29/10/99, p. 7)[1]:

Al Convegno romano su “Universalità e cultura nel pensiero di Luigi Sturzo” (30 ottobre) il prof. Lawrence Gray, della John Cabor University ha parlato dei contatti tra don Sturzo, fondatore del Partito Popolare, e l’antenatadella CIAl’OSS[2] (Organizzazione dei Servizi Strategici). Sturzo fu contattato da una spia inglese, Barbara Barclay Carter, nel 1941, quando l’Italia era in guerra con l’Inghilterra! Quando Sturzo partì per gli USA, la Carter lo segnalò a William J. Donovan “il coordinatore delle informazioni, stretto collaboratore del presidente F. D. Roosevelt e futuro capo dell’Oss”. “Il primo agente a far visita a Sturzo, nella casa di Jacksonville, fu Gaudens Megaro alla fine del 1941. Iniziò a quel punto un rapporto fra Sturzo ed iservizi di informazione americani…”.

L'ecumenismo dell'apostasia

Elogio dell'ecumenismo
VATICANISTA DE LA STAMPA
Il Papa elogia l'ecumenismo, nel corso dell'udienza generale dedicata alla settimana per l'unità dei cristiani che inizia oggi. "Il Concilio Vaticano II ha posto la ricerca ecumenica al centro della vita e dell`operato della Chiesa", ha ricordato Benedetto XVI. "E il beato Giovanni Paolo II ha sottolineato la natura essenziale di tale impegno: 'Questa unità, che il Signore ha donato alla sua Chiesa e nella quale egli vuole abbracciare tutti; questa unità non è un accessorio, ma sta al centro stesso della sua opera. Né essa equivale ad un attributo secondario della comunità dei suoi discepoli. Appartiene invece all`essere stesso di questa comunità'. Il compito ecumenico è dunque una responsabilità dell`intera Chiesa e di tutti i battezzati, che devono far crescere la comunione parziale già esistente tra i cristiani fino alla piena comunione nella verità e nella carità"."Da quando il movimento ecumenico moderno è nato, oltre un secolo fa, vi è sempre stata una chiara consapevolezza del fatto che la mancanza di unità tra i cristiani impedisce un annuncio più efficace del Vangelo, perché mette in pericoli la nostra credibilità", ha detto il Papa. "Certamente, per quanto riguarda le verità fondamentali della fede, ci unisce molto più di quanto ci divide. Ma le divisioni restano, e riguardano anche varie questioni pratiche ed etiche, suscitando confusione e diffidenza, indebolendo la nostra capacità di trasmettere la parola salvifica di Cristo".


In attesa di restaurare anche le proclamazioni

Sulla statua di Giovanni Paolo II a Termini


Ricorderete tutti la statua di Giovanni Paolo II donata dagli Angelucci al Comune di Roma e opera di Oliviero Rainaldi. Non sono qui a parlarvi della somiglianza del soggetto rappresentato con il Marlon Brando degli ultimi tempi, ma per aggiornarvi sullo stato di salute della statua.

Ebbene, il criticato "capolavoro" bronzeo, è attualmente transennato per un intervento di "ritocco".
Qualcuno di voi, come il sottoscritto, starà pensando come si possa semplicemente ritoccare qualcosa di irrimediabilmente compromesso in partenza. Ad ogni modo ci fanno sapere che:  "sono previsti dei lavori per donare all'opera una nuova testa, ritoccare la patina, modificare il mantello e installare una base di sostegno più alta di 30 centimetri rispetto all'originale." 

Per quanto mi riguarda confidavo nella potenza dell'acqua, dello smog e dei generosi volatili della zona, ma niente da fare. Vediamo cosa uscirà fuori. Male che vada, ci ritroveremo con un utilissimo spaventapasseri in zona Termini.

La Chiesa una e indivisa



Attorno alla metà di gennaio è d'uso promuovere incontri e dialoghi tra le varie Chiese cristiane. In questi raduni ricorre spesso un concetto: nel primo millennio la Chiesa era indivisa.

Questo concetto di "Chiesa indivisa" lo troviamo in bocca a cattolici ed ortodossi. Non mi sembra che interessi particolarmente al mondo protestante, il quale pare avere altre idee a tal proposito. Questo è un fatto.

Un altro fatto è la continua confessione, da parte delle Chiese storiche dell' "unicità della Chiesa", quindi del suo non spezzettamento. Sia nelle liturgie cattoliche, sia in quelle ortodosse, si recita il Credo niceno-costantinopolitano il quale, a tal proposito, dice: "Credo la Chiesa UNA....".

Che gli stessi gerarchi ortodossi e cattolici in sede ecumenica confessino la "Chiesa indivisa" morta nel primo millennio e poi, in sede liturgica confessino l'attualità della "Chiesa UNA", fa pensare ad alcune cose:

1) Forse quello che dicono e pensano in sede ecumenica non ha a che fare realmente con quanto credono?

2) Forse quello che dicono in sede ecumenica non è veramente creduto mentre aderiscono a quanto confessato nella liturgia?

3) Forse è vero il contrario del punto due o nessuna di entrambe le opzioni?

Non si sa che dire...

martedì 17 gennaio 2012

LE VISIONI DI DANIELE - CAPITOLO 9


Il nono capitolo di Daniele è una delle profezie relative a un periodo di tempo più sorprendentemente precise e letterali dell'intera Bibbia.
Il capitolo ha inizio con Daniele che disperatamente implora Dio a favore del suo popolo Israele, che in quel tempo era prigioniero dell'Impero Persiano (circa il 538 a.C.).

E mentre io parlavo ancora, pregando.. quell'uomo Gabriele.. mandato con rapido volo, s'avvicinò a me, verso l'ora dell'oblazione della sera.
E mi ammaestrò.. e disse, ''Daniele, io son venuto ora per darti intendimento.'' (Daniele 9:20-22)

Daniele aveva pregato Dio di salvare la Sua città (Gerusalemme) ed il Suo popolo (verso19).
L'angelo ora appare per dire a Daniele quando e come Dio li salverà'. ''fa dunque attenzione alla parola, e intendi la visione!''(verso 23)

la predizione vera e propria comincia col verso 27. Come in altre profezie di Daniele, daremo prima la predizione e quindi l'interpretazione.

VISIONE:
''Settanta settimane son fissate riguardo al tuo popolo e alla tua santa città, per far cessare la trasgressione, per metter fine al peccato, per espiare l'iniquità, e addurre una giustizia eterna, per suggellare visione e profezia, e per ungere un luogo santissimo.'' (Daniele9:24)

Se questo è un vescovo..


Chiesa cattolica: il Vescovo di Ragusa ama il laicismo di Stato

(di Federico Catani«Uno Stato laico come il nostro non può ignorare il fenomeno delle convivenze, deve muoversi e definire diritti e doveri per i partner. Poi la valutazione morale spetterà ad altri». In queste parole di mons. Paolo Urso, vescovo di Ragusa, è ben espresso l’erroneo pensiero dominante al giorno d’oggi in campo cattolico. Il problema è che a pronunciare simili affermazioni è un vescovo che dovrebbe confermare nella fede il popolo lui affidato.
In un’intervista rilasciata lo scorso 11 gennaio alla testata on-line “Quotidiano.Net”, che compare anche nel sito di informazione della curia ragusana “Insieme”, il vescovo siciliano ha rilasciato alcune dichiarazioni gravemente contrarie a quanto insegna il Magistero della Chiesa. Dopo aver ammesso con tutta sincerità e senza alcun ripensamento che rifarebbe la scelta operata nel 2005, ovvero votare al referendum sulla legge 40 nonostante l’invito all’astensione formulato dal cardinal Ruini, allora presidente della Cei, con il sostegno del Papa, mons. Urso ha difeso le unioni omosessuali.

Neocatecumenali. Le illusioni degli “indignados”

neocat
L’articolo di pochi giorni fa di www.chiesa sul Cammino neocatecumenale ha puntualmente registrato una pioggia di reazioni da tutto il mondo:
Cestinati gli immancabili improperi, da anni sempre gli stessi anche nel formulario, emergono comunque dalle e-mail degli indignati alcuni elementi meritevoli di attenzione.
1. Resta confermato il dato di partenza dell’articolo di www.chiesa. Tra i neocatecumenali c’è l’effettiva attesa, alimentata dai loro capi, di un’imminente presa di posizione delle autorità vaticane e dello stesso Benedetto XVI sulla loro prassi liturgica. L’idea fatta circolare tra le fila del Cammino è che si tratterà di un’approvazione.

lunedì 16 gennaio 2012

Un capo molto elusivo


14 gennaio 2012 -
Cosa vuole fare veramente Andrea Riccardi, fondatore nel 1968 della Comunità di Sant’Egidio, movimento cattolico postconciliare, biografo di pregio del pontificato wojtyliano e dal 16 novembre scorso ministro (senza portafoglio) per la Cooperazione internazionale e l’integrazione? Quale il suo futuro ora che il governo presieduto da Mario Monti l’ha arruolato anche in virtù del suo essere organico alla chiesa cattolica? La risposta non è facile anche perché è lui, anzitutto, a eludere in vario modo la domanda.

Lefebvriani: perché è “segreta” la proposta vaticana?


Un messale in latino
UN MESSALE IN LATINO

In Francia fa discutere la segretezza del “preambolo dottrinale” sottoposto dalla Chiesa ai tradizionalisti per porre fine allo scisma

GIACOMO GALEAZZICITTÀ DEL VATICANO
Può restare segreta la «proposta» vaticana ai lefebvriani? In Francia (patria dell’arcivescovo Marcel François Lefebvre scomunicato dalla Santa Sede) continua  a far discutere il carattere di segretezza del«preambolo dottrinale» che la Chiesa ha sottoposto ai tradizionalisti per porre fine allo scisma.


Dal quotidiano cattolico «La Croix» al sito d’informazione religiosa «Baptises» ci si interroga se «quello che riguarda tutti non debba poter essere discusso da tutti». La congregazione per la Dottrina della fede ha consegnato alla Fraternità Sacerdotale San Pio X il testo come base per una rappacificazione senza renderlo pubblico. E le polemiche in Francia si focalizzano ora sulla decisione di mantenere segreto il documento. Il comunicato ufficiale del Vaticano si limita a dire che «tale Preambolo enuncia alcuni principi dottrinali e criteri di interpretazione della dottrina cattolica, necessari per garantire la fedeltà al magistero della Chiesa e il “sentire cum Ecclesia”, lasciando nel medesimo tempo alla legittima discussione lo studio e la spiegazione teologica di singole espressioni o formulazioni presenti nei documenti del Concilio Vaticano II e del magistero successivo».

Enzo Bianchi: un eretico



(di Francesco Agnoli, Il Foglio) Sono reduce dalla lettura dell’ultimo libro di Enzo Bianchi, Per un’etica condivisa (Einaudi), e non posso non riflettere sulla  distanza che esiste tra il pensiero di questo famoso monaco mediatico e l’ortodossia cattolica. L’errore di fondo, che inficia tutto il ragionamento di Bianchi, è quell’ ottimismo mondano che si è insinuato profondamente nel pensiero ecclesiastico e cattolico nell’epoca del post Concilio. Mondano, intendo, perché ignora o sminuisce del tutto l’esistenza del peccato. “Quando la Chiesa, scriveva parecchi anni fa il Cardinal Journet al cardinal Siri, prenderà coscienza sino a che punto lo spirito del mondo è penetrato dentro essa, si spaventerà”.
Ma come è penetrato questa mentalità, di cui Bianchi è oggi uno dei massimi alfieri? A mio modo di vedere all’epoca del Concilio, allorchè in molti si diffuse l’idea che col mondo, inteso in senso evangelico, occorresse trovare un modus vivendi pacifico e conciliante, sempre e comunque. Bisognerebbe anzitutto ritornare a quegli anni, per evitare di costruire leggende e miti come quelli che piacciono ai vari Melloni, Mancuso e, appunto, a Enzo Bianchi: il concilio non fu una pacifica e simpatica riunione di vescovi e periti, tutti in perfetto accordo tra loro, ma fu una lotta dura, che vide la presenza di posizioni problematiche e critiche, rispetto alla volontà di “aggiornamento” e “innovazione”, di molti uomini di grande spessore, dal cardinal Siri, più volte papabile, ai cardinali Ottaviani, Ruffini, Bacci, sino al Coetus Internationalis patrum, formato da centinaia di padri conciliari, e raccolto intorno a mons. Marcel Lefebvre.

domenica 15 gennaio 2012

Attenti al rischio del concordismo


L'Osservatore Romano di oggi pubblica un bellissimo articolo di Inos Biffi, del quale ho riportato il titolo, sulleUrgenze da non sottovalutare per essere cristiani oggi.Esso esprime insegnamenti che sono carne e sangue della nostra Fede viva e che vanno sempre riproposti e meditati per non perderne la Verità e la Vita di cui sono pregni. Ed è per questo che desidero condividerli con voi e, soprattutto, fare da ripetitore in positivo. Involontariamente esso diventa oggetto di un piccolo mistero, perché -com'è correttezza- volevo fornirvi il link dell'originale. Ebbene, io l'ho preso qui, mentre sulla pagina on line di oggi non lo trovo e, purtroppo, non vien fuori neppure con le parole chiave giuste dal motore di ricerca neanche nei giorni precedenti (a meno che non appaia poi sul numero di domani). Comunque eccolo. Pregherei chi disponesse della copia cartacea di darmene cortese riscontro.


Attenti al rischio del concordismo
Nel clima di confronto di dialogo da parte dei cristiani -- e particolarmente dei cattolici -- con le altre religioni, appare necessario e urgente richiamare e rienunciare con chiarezza i contenuti propri del Credo. Non è, infatti, da trascurare il rischio di un concordismo, che smussa e attenua quanto è specifico della fede della Chiesa. In tal caso l'identità cattolica si annebbierebbe e si priverebbe della sua rigorosa e lucida coscienza e del suo vigore, con la conseguenza di trovarsi facilmente disponibile ed esposta all'assorbimento e all'appropriazione da parte di una professione religiosa più forte, più consapevole e più attiva.
Il richiamo e la rienunciazione dovrebbero partire dal dogma cristiano originario, ossia dalla Santissima Trinità.

Un tradizionista


“Braveheart? Era un vero eroe cattolico”

Braveheart, eroe cattolico?
BRAVEHEART, EROE CATTOLICO?

William Wallace, il condottiero scozzese che ispirò il film di Mel Gibson, fu prima di tutto un fedele della Chiesa di Roma. Lo sostiene un sito tradizionalista

MAURO PIANTAROMA

Non indossava il kilt, ma il saio. Un po’ guerriero, un po’ monaco maarmato soprattutto di una «fervida fede cattolica»: questo era il veroWilliam Wallacel’eroe nazionale scozzese reso celebre da Braveheart, il kolossal interpretato da Mel Gibson nel 1995. A sostenerlo è il sito tradizionalista Pontifex.roma.it che riprende studi e ricerche condotte in Scozia dall’Associazione Tradizione Famiglia Proprietà, una realtà nata per diffondere il pensiero dell’intellettuale cattolico brasiliano, Plinio Corrêa de Oliveira.


Dalla frutta si conosce..

SIAMO ALLA FRUTTA...

Mons. Sanna: un pacifico Arcivescovo
di Francesco Colafemmina

I metodi propagandistici usati dalla Diocesi di Oristano rasentano il grottesco. A seguito della notizia data dal sottoscritto di una omelia nella quale Sanna invece di difendere il volto di Cristo dalla blasfemia di Castellucci, scambiava la blasfemia per una "ricerca di Dio", la reazione dell'Arcivescovo ha preso le forme dell'accurata operazione mediatica fondata sul vittimismo, dando il via ad una vera e propria caccia al "tradizionalista". Così, invece di spiegare pubblicamente di aver sottovalutato il peso di quell'opera teatrale e l'offesa a Nostro Signore che vi è contenuta - pur giustificata da qualcuno con la libertà dell'arte - Sanna ha preferito riversare fango sul sottoscritto. Lo ha fatto ieri, ad esempio, affermando a chiare lettere su La Nuova Sardegna:

"Sto ricevendo un'infinita quantità di messaggi di solidarietà e questo mi fa capire che la stima nei miei confronti non è intaccata dalle calunnie di persone senza dignità e credibilità."

Eccellenza, a tanto siamo arrivati? Io sarei una persona "senza dignità e credibilità"? La ringrazio, dopo anni di battaglia non pensavo che proprio un Vescovo sarebbe arrivato a dirmi questo. 

Introduzione a LA VERA NOZIONE DEL MAGISTERO

 
“O Signore, di cui i Santi Innocenti hanno confessato la lode, non parlando, ma morendo, mortifica in noi ogni male dei vizi;
affinché la Fede in Te, che è professata dalla nostra lingua, sia messa in pratica anche dalla nostra buona condotta”
(Messale Romano, Colletta della Messa dei Santi Innocenti, 28 dicembre).
*
Avvertenza

Introduzione per rendere accessibile a tutti quanto verrà scritto dalla Rivista quindicinale “sì sì no no” (del 15 gennaio 2012) e pubblicato anticipatamente (il 28 dicembre 2011), per gentile concessione, su vari blog circa il tema della Tradizione e del Magistero. Il sito “chiesaepostconcilio” lo ha già anche pubblicato, ma “in forma non ultimata. La questione è di massima importanza, specialmente in questi giorni in cui, anche in ambiente antimodernista, sono apparse pubblicazioni inesatte (per eccesso o per difetto) su questi due temi. Spero che questo breve sunto riesca a fare chiarezza e a rasserenare gli animi. 

Fine della ricreazione dottrinale nella Chiesa cattolica?


Il Concilio Vaticano II
IL CONCILIO VATICANO II

L’editorialista del Figaro si interroga sul vero significato della recente Nota sull’Anno della Fede inaugurato proprio nell’anniversario del Vaticano II

JEAN-MARIE GUÉNOISROMA


Se non si tratta di una vendetta della storia, poco ci manca. Il cinquantesimo anniversario del Concilio Vaticano II che sta per essere celebrato nella Chiesa cattolica nel 2012, potrebbe segnare paradossalmente il tramonto dello..."spirito del Concilio" che ne fu tuttavia la grande promessa.