ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 1 aprile 2012

"Veggenti" o abbienti?

MEDJUGORJE: I "VEGGENTI" OGGI E LE DURE MISURE DI BENEDETTO XVI. IN ITALIA TUTTO PASSÒ NEL SILENZIO!

Pontifex.Roma
Jakov, è l’unico dei sei "veggenti" che lavora, prestando la sua opera nell’ufficio parrocchiale. È coniugato dal 1993 con un’italiana, Annalisa Barozzi, e ha tre figli. Non ha più le apparizioni quotidiane, dal 1998, ma ne ha una all’anno, il 25 dicembre.Ivanka ha tre figli, essendosi sposata nel 1986 con Rajko Branko Elez, il cui fratello ha aperto un ristorante in un’ottima posizione, di fronte alla chiesa di Medjugorje. In quel locale lavora lo stesso Rajko. Ivanka ha smesso di avere le apparizioni quotidiane dal 1985 e ne ha una ogni anno il 25 giugno, anniversario “ufficiale” delle apparizioni. Mirjana si è sposata nel 1989: ha due figlie. Non ha più le apparizioni quotidiane dal 1982, ma ne ha una, il giorno 2 di ogni mese, in mattinata, e un’altra ogni 18 marzo. Vicka, sposata dal 2002, con due fgli, continua ad avere regolarmente le apparizioniMarija è coniugata dal 1993 con l’italiano Paolo Lunetti; ha quattro figli e vive a MonzaHa ancora le apparizioni quotidiane. In più, il 25 di ogni mese ha unmessaggio speciale per tutti i fedeli, che comunica alla Parrocchia di Medjugorje; quest’ultima poi lo divulga prontamente in tutto il mondo.
Ivan, sposato nel 1994 con Laureen Murphy, ex Miss Massachussetts, ha tre figli e ha ancora le apparizioni quotidiane. Vive da maggio a settembre a Medjugorje e il resto dell’anno a Boston negli Stati Uniti, ma i suoi familiari accolgono i pellegrini per tutto l’anno.
Anche le due "veggenti della seconda generazione" si sono sposate: Marijana, nel 1993, (e ben presto ha smesso di avere le sue locuzioni interiori) e Jelena, nel 2002, (ora vive a Roma col marito Massimiliano Valente).
Nei primi anni, Ivan dichiarava: «La Madonna, dalle prime apparizioni, ci ha proibito di ricevere denaro».
Ma nel 1994, Laurentin informa i suoi lettori del fatto che: «Ivan ha ora una bella casa nuova, che gli permetterà di vivere ospitando pellegrini, come già fanno Mirijana, Ivanka, Vicka e, presto, Jakov».

Lo sterminatore

IL CARDINALE C.M. MARTINI SI AUGURA UN'INVASIONE APOCALITTICA CHE FACCIA TABULA RASA DELL'ITALIA -    


di Il Recensore
Il cardinale Carlo Maria Martini ha di recente pubblicato un piccolo libro sulla figura del vescovo intitolato “Il Vescovo”, Rosenberg & Sellier, pp. 92, E. 8,50, 2012. Ne anticipava l’uscita il laicista Corriere della Sera del 22.1.2012 a p. 28, pubblicando alcuni brevi estratti dell’opera (sul tema dei “non credenti” e dei “poveri”) a fianco di uno sperticato quanto generico elogio della stessa da parte del neoeletto vescovo di Novara.
martiniTralasciamo il tema dei “non credenti”. Il cardinale, a quanto se ne sa, non ha mai convertito nessuno al Cattolicesimo né risulta essersi mai speso per la Missione e la Conversione degli infedeli alla vera religione. Veniamo invece al tema, anch’esso non propriamente nuovo, dei “poveri”. Le aperture del cardinale al “sociale” sono note, quasi quanto le sue esortazioni affinché la Chiesa adotti un atteggiamento più “aperto” nei confronti dell’odierna libertà nei costumi e senza escluderne le forme più variegate, per così dire. Nell’estratto pubblicato, egli non dice nulla di nuovo se non in una frase che, forse per la prima volta, mostra il tipo di realtà che a lui piacerebbe veder trionfare come soluzione radicale del problema della “povertà”. Il suo discorso muove dal concetto (nemmeno questo nuovo, lo troviamo già negli eretici medievali) che la Chiesa, per aiutare i poveri, dovrebbe vendere le tante opere d’arte che ha in eredità (come se l’arte sacra non manifestasse con il suo splendore la gloria e l’onore che si devono rendere al vero Dio e come se di quest’arte non si fosse nutrito il genio artistico del popolo italiano). Ma la Chiesa, prosegue, è considerata responsabile di questo “tesoro” artistico e non può alienarlo, anche se costa caro mantenerlo. Bisogna dunque che se lo tenga. Al cardinale, certo, piacerebbe vendere tutto.

Considerazioni finali sul "caso Livi"

Quei moralisti che relativizzano il dogma e assolutizzano la propria ideologia. 

Volentieri pubblico questa replica di Mons. Antonio Livi alla Lettera aperta di Enzo Bianchi
pubblicata su « Messainlatino.it » (prima pagina - seconda pagina).


La lettera aperta di Enzo Bianchi non fa che confermare l’intenzione di lui e del suo difensore d’ufficio, Marco Tarquinio, di ignorare la fondatezza delle mie critiche.
Io avevo voluto solo richiamare (vedi intervento) l’attenzione su un evidente caso pastorale, quello del millantato credito di un intellettuale che – per come vien presentato – molti considerano un monaco, un sacerdote e un teologo, mentre queste qualifiche, nei termini in cui vengo usate nella Chiesa cattolica, non gli appartengono.

Se il Real svende la Croce...

Il giornale sportivo Marca ha confermato che il Real Madrid ha accettato di eliminare la piccolissima croce che dal 1920 appariva sul suo stemma per evitare conflitti con la costruzione multimilionaria di un complesso turistico-sportivo nell'isola di Ras-al-Khaimah, una delle sette che formano lo stato degli Emirati Arabi Uniti, perché la religione ufficiale del Paese è l'islam.

sabato 31 marzo 2012

Don Dolindo VS. Cassiciacum

 Uno di essi, Caifa, pontefice in quell'anno, si levò, e col parlare asprigno e violento chlo distingueva, forse notando l'indecisione di alcuni innanzalla proposta di uccidere il Redentore, disse: Voi non capitnulla né riflettete che torna conto a noi che un uomo muoiper il popolo, e non perisca tutta la nazione. Il Sacro Testo fnotare che egli, essendo pontefice di quell'anno, profetizzò che Gesù doveva morire per tutta la nazione, e non solo per lnazione, ma per raccogliere in un sol corpo i figli di Dio cherano dispersi
Il pontificato era a vita, ma i romani spesso per loro vedute politiche, o per intrighi di chi aspirava a quelldignità e li pagava, deponevano il pontefice legittimo e ne nominavano un altro.
Il Signore nella sua misericordia comunicava il suo poterall' eletto, per non fare rimanere il popolo senza guida. Gli attdel pontefice in quanto tale avevano dunque l'impronta delume di Dio, e rappresentavano la divina volontà, benché ipontefice non lo intendesse o, peggio, intendesse l'opposto.

Senza problemi..? ad inferos..?

Gloria.tv: Per il Cardinal Schönborn la questione dell'ordinazione delle donne "non è un problema"
(gloria.tv) Il Cardinal Christoph Schönborn di Vienna non vede problemi con le richieste del gruppo austriarco "Pfarrer-Initiative". Questo ha detto il suo portavoce all'agenzia di stampa ‚kathpress‘.

La „Pfarrer-Initiative“ – „Iniziativa parrocci’ - è un gruppo privato di sacerdoti contestatori provenienti dall'Austria. Il 19 giugno questo gruppo ha pubblicato una "Chiamata alla disobbedienza".

Spirito non di vino

titolo conoscere il rinnovamento nello spirito


di Arnaud de Lassus 1


carismatica - rinnovamento nello spirito


Quando nel 1959 Giovanni XXIII (1881-1963) annunciò al mondo intero la sua intenzione di indire a breve scadenza un Concilio Ecumenico, disse che si sarebbe trattato di una «nuova Pentecoste», ossia di una rinnovata discesa dello Spirito Santo sulla Sua sposa immacolata, la Chiesa. Negli anni immediatamente successivi al Concilio Vaticano II (1962-1965), il suo successore Paolo VI (1897-1978) lasciò in più di un'occasione intendere che questa speranzosa previsione era stata in larga parte disattesa 2. In effetti, il periodo postconciliare è stato caratterizzato da una caduta in verticale di ogni settore della vita della Chiesa. Nel giro di un paio di decenni, le diverse associazioni formate da laici (come l'Azione Cattolica, la Legio Mariæ, ecc...), le confraternite e i Terz'Ordini, così fiorenti appena qualche decennio prima sotto il pontificato di Pio XII (1876-1958), conobbero una crisi così profonda che oggi molte di esse hanno dovuto chiudere i battenti o non esistono che sulla carta. L'unico movimento nato nel periodo postconciliare che sembra in qualche modo rispondere alle rosee aspettative del «papa buono» sembra essere il Rinnovamento nello Spirito. In effetti, suscitato in America, il ramo cattolico del Pentecostalismo si è rapidamente esteso in Europa incontrando numerosi consensi (basti pensare all'appoggio del Cardinale Carlo Maria Martini...), dando vita, soprattutto in Francia, a vere e proprie «comunità carismatiche» con tanto di regola approvata da Roma. Non c'è città italiana in cui i gruppi di preghiera del Rinnovamento organizzino incontri settimanali o celebrazioni particolari con un numero crescente di partecipanti. Insomma, per farla breve, sembrerebbe proprio che il Rinnovamento sia, come disse Paolo VI, una chance, un polmone per una Chiesa dal fiato corto, una forma di rinascita della vita cristiana in un momento di grande difficoltà per la compagine ecclesiale e per il mondo cattolico in generale. Tra le ragioni del successo incontrato dal Rinnovamento, va qui ricordata la grande carità verso il prossimo manifestata dai suoi membri, la loro generosità, l'estrema disponibilità e lo spirito di preghiera che li anima. Non dimentichiamo che la devozione al santo rosario, caduta in disgrazia nel post-Concilio perché ritenuta una forma di «superstizione medievale», è stata rivitalizzata soprattutto dal Rinnovamento, e lo stesso si può dire della devozione a Maria SS.ma e a Gesù sacramentato. In definitiva, il giudizio che ogni cattolico dovrebbe avere a riguardo di questo movimento non potrebbe che essere largamente positivo. Ma non appena si varcano le soglie di una chiesa per assistere ad un loro «incontro di preghiera» o si intavola un discorso sulla dottrina interna al movimento, non si può rimanere indifferenti di fronte alle loro strambe forme di pietà, così estranee all'austera pietà tradizionale della Chiesa cattolica e davanti ai loro discorsi in materia di ecumenismo. Come non rimanere poi colpiti dall'origine stessa del Rinnovamento, un'origine tutta protestante che si manifesta mediante le peculiarità tuttora ben evidenti nonostante la cornice cattolica che le circonda. Ma forse, l'aspetto che lascia più sbigottiti è l'assenza totale di uno studio teologico serio da parte dell'autorità ecclesiastica sulla natura della cosiddetta «effusione dello Spirito», il rito che in un certo senso apre le porte al neofita che entra nel Rinnovamento. è stata dunque concessa piena cittadinanza cattolica ad un movimento nato in seno al colorito universo del protestantesimo «di frangia» senza prima prenderne in esame le possibili deviazioni o i pericoli spirituali che può celare (cosa inimmaginabile sotto il pontificato di Pio XII!). Purtroppo non si tratta di un caso isolato. Lo stesso è accaduto anche per un movimento molto in auge ai nostri giorni: il Cammino Neocatecumenale, una corrente da cui diversi teologi o sacerdoti (tra cui il noto passionista Padre Enrico Zoffoli e don Luigi Villa) hanno preso le distanze e denunciato gli abominevoli errori, e che tuttavia è stato approvato dalla Gerarchia ecclesiastica. E mentre diversi cattolici di buona volontà cercano di arginare l'allarmante fenomeno dell'espansione delle sètte anticristiane (pensiamo al GRIS), paradossalmente, nella Chiesa stessa si dà tranquillamente spazio a movimenti eterodossi come quelli appena citati. Ci troviamo dunque di fronte ad un ennesimo «segno dei tempi» che la dice lunga sulla terribile crisi dottrinale che sta attraversando la nostra madre, la santa Chiesa cattolica, e che non può lasciare impassibili i suoi figli. Questo libro è innanzitutto indirizzato ai tanti membri del Rinnovamento in buona fede affinché aprano gli occhi sui pericoli che incombono sulle loro anime. Ma è anche un mezzo per riaffermare senza ambiguità quella fede cattolica che abbiamo ricevuto nel battesimo e dalla cui osservanza dipende la salvezza eterna di noi tutti.


l Introduzione
 
Tredicimila congressisti cattolici al Raduno Europeo Carismatico ed Ecumenico di Strasburgo nel 1982; 14.000 partecipanti alle quattro sessioni di lavoro del Rinnovamento nello Spirito cattolico a Paray-le-Monial, nel corso dell'estate del 1984; più di ottocento gruppi carismatici di preghiera nella sola Francia... Queste attività, caratterizzate da un entusiasmo travolgente, mostrano che il Rinnovamento nello Spirito in Francia è una realtà di cui non si può non tenere conto. La sua influenza sulla vita della Chiesa sembra d'altronde crescere di giorno in giorno. Per convincersene, è sufficiente riportare un altro dato interessante: secondo la rivista Informations catholiques internationales («Informazioni cattoliche internazionali»), del 15 dicembre 1982, «circa il 30% degli attuali seminaristi (del 1° e del 2° anno) provengono dal movimento carismatico».
 
l Portata e limiti di questo studio
 
è nostra intenzione fornire su questo movimento, generalmente mal conosciuto, alcuni elementi di informazione e di valutazione. Nella prima parte - puramente descrittiva - saranno delineate la natura e le origini del Rinnovamento nello Spirito e alcune delle cause che hanno contribuito al suo successo, evitando, per quanto possibile, di esprimere giudizi di valore. Nella seconda parte, sarà presentata una valutazione del Rinnovamento (elementi positivi, elementi negativi e riserve da parte della Gerarchia ecclesiastica). Perché questo scritto è intitolato Conoscere il Rinnovamento nello Spirito? In verità, l'Autore si accontenta di richiamare l'attenzione - senza trattarli - su alcuni interrogativi riguardanti l'«effusione dello Spirito» e i carismi 3.

venerdì 30 marzo 2012

Magliana,sepoltura-enigma

CASO ORLANDI, DIETROFRONT DEL MINISTRO DELL 'INTERNO SULL' EXTRATERRITORIALITÀ DELLA BASILICA DOVE E' SEPOLTO IL BOSS DE PEDIS VATICANISTA DE LA STAMPA
Chi autorizzò nel 1990 la sepoltura del potente boss della Banda della Magliana Enrico De Pedis, detto Renatino, nella basilica romana di Sant'Apollinare'? Questa domanda, a vent'anni di distanza, continua a non avere una risposta. E il giallo della sepoltura del boss accanto a cardinali e artisti continua.

VERE PASTOR

UNGHERIA: piena riabilitazione del cardinale Mindszenty



Radio Vaticana 27/03/12.- Il sito web dell’arcidiocesi Esztergom-Budapest, dà notizia della piena riabilitazione legale, morale e politica del cardinale József Mindszenty.

Il processo di riabilitazione del servo di Dio, il cardinale Mindszenty, si è concluso ufficialmente su richiesta del suo successore, il cardinale Péter Erdõ, con l’ordinanza della Procura Generale. Alla fine del 1989 la Procura Generale aveva ordinato la revisione del processo Nr. IX. 254/1949, istruito dal Tribunale Popolare di Budapest a carico del cardinal József Mindszenty, che lo accusava di alto tradimento.
Con la legge Nr. XXVI. del 1990, il parlamento ha disposto poi la riparazione dei cosiddetti processi farsa e quindi delle condanne illegittime. L’ordinanza attuale conclude così ufficialmente l’antecedente revisione del processo e nello stesso tempo dichiara la piena riabilitazione giuridica, morale e politica del cardinale József Mindszenty.
Il cardinale Péter Erdõ ha affermato che questa è “la conclusione di una storia lunga, piena di sofferenze”, che “contribuirà alla conoscenza della verità del nostro passato, al risanamento spirituale e all’innalzamento morale del nostro popolo”.
“Questa decisione – ha concluso il porporato – dimostra univocamente che la nostra legislazione ha rotto con l’eredità pesante dei processi farsa e s’impegna seriamente a far valere le richieste fondamentali e umane della giustizia”. (T.C.)
Notizia del 29/03/2012 stampata dal sito web www.lucisullest.it

 http://www.lucisullest.it/dett_news_print.php?id=7542
Sempre nell'ambito della celebrazione del 50° anniversario della rivoluzione ungherese contro il disumano e barbaro regime comunista, doverosamente ricordiamo una delle più fulgide figure della Chiesa del Silenzio, il Card. Mindszenty, martirizzato dai comunisti e dal Vaticano conciliare e peccaminosamente ecumenista.
http://www.salpan.org/SCANDALI/Mindszenty.htm

Gli ultimi baluardi

Non sacra musica, ma rumori d'assalto
Dopo il coro della Cappella Sistina, anche il conservatorio della Santa Sede sta per essere conquistato dai responsabili della deriva musicale di questi ultimi decenni. Nel silenzio del papa

di Sandro Magister


ROMA, 30 marzo 2012 – L'ultimo baluardo a Roma della grande musica liturgica della Chiesa latina, edificato sulle colonne del canto gregoriano e della polifonia di Giovanni Pierluigi da Palestrina, rischia da un momento all'altro di capitolare.

Questo baluardo è il Pontificio Istituto di Musica Sacra, il conservatorio musicale della Santa Sede, istituito da Pio X un secolo fa per imprimere il giusto indirizzo alla musica sacra nelle chiese di tutto il mondo.

Habemus abatem?

Gnocchi e Palmaro ci scrivono sul caso del signor Enzo Bianchi

(di Gnocchi e Palmaro su Messa in Latino del 29-03-2012) Ah, il caso Enzo Bianchi. Grazie monsignor Livi per averne parlato con tanta chiarezza. Questa faccenda del signor Bianchi detto fratel Enzo, è davvero una delle questioni che mostrano come sia ridotta questa povera Chiesa dove ciò che non è cattolico vale quanto, e anche più, della buona e sana dottrina. Con il tragicomico risvolto della censura rivolta con cattiveria, arroganza e, diciamo, poca lucidità contro chi osi denunciare l’assurdità della situazione.
Ma un grazie va anche al dottor Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, quotidiano dei vescovi italiani, per essere stato così sgradevole e, diciamo, poco lucido nel censurare monsignor Livi. Grazie davvero perché, se ancora fosse stata necessaria una prova del disastro, il dottor Tarquinio l’ha messa in bella copia nero su bianco: un’autocertificazione dello stato di coma del mondo cattolico. A questo proposito, avevamo pensato di scrivere qualcosa sul signor Bianchi, priorissimo della suopercomunità di Bose. Poi, nel nostro archivio, abbiamo trovato un articolo scritto per il Foglio qualche tempo fa.

Vocazioni?

LE VOCAZIONI SPIRITUALI DEI "VEGGENTI" DELLA GOSPA DI MEDJUGORJE

Pontifex.RomaMolti conoscitori del "fenomeno di Medjugorje", sia quelli critici, come anche quelli che accettano la soprannaturalità della sua origine, sono sorpresi e ancor più confusi dal fatto che nessuno dei sei presunti veggenti ha attuato la chiamata spirituale. Una volta, con riferimento a ciò, fra Tomislav Vlašić, vicario parrocchiale d'allora a Medjugorje, scriveva nella Cronaca delle apparizioni che "sempre di più viene a galla la sapienza della Gospa quando ha dato ai veggenti il consiglio nel luglio 1981, sebbene li abbia lasciati liberi, di recarsi in convento".[1] Pare che ciò sia stato più il desiderio di fra Tomislav, e poi anche il desiderio di fra Slavko Barbarić, anche lui vicario parrocchiale di Medjugorje, che degli stessi "veggenti". Anzi, nella lettera del 1983, inviata al noto teologo svizzero Hans Urs von Balthasar, il vicario Tomislav l’ha informato: "Gli adolescenti hanno deciso di andare in convento ma aspettano il momento che sanno solo loro."[2] Evidentemente tutti gli adolescenti, nessuno escluso!

giovedì 29 marzo 2012

Che Dio conceda al Papa la forza di visitare l’Italia.


29 marzo 2012

Che il Santo Padre, nonostante l’età recatosi a Cuba per chiedere a quei governanti di rendere festivo il Venerdì Santo, visiti un altro paese dove si lavora il Venerdì Santo, e se è per questo anche il Corpus Domini e il Giorno dei Morti, e in sempre più numerosi casi perfino la domenica. Un paese dove leggi ispirate da Mammona ostacolano la pratica religiosa. Un paese dove non si rende a Dio quel che è di Dio e perciò, di conseguenza, nemmeno all’uomo quel che è dell’uomo. Che Dio conceda al Papa la forza di visitare l’Italia.

L'ORA LEGALE: L'ONDA LUNGA DELL'ILLUMINISMO ANTICATTOLICO


Tra le tante invereconde sciocchezze della cosiddetta modernità, c'è l'ora legale.

Ideata da una mente evidentemente contorta impone da più di duecento anni, in ossequio alla visione illuministica tipica delle rivoluzioni anticristiane che hanno preso piede nel diciottesimo secolo in Francia e in America, la modifica e lo stravolgimento dei ritmi di vita e delle abitudini secolari di popoli cresciuti nel rispetto della natura e degli insegnamenti cristiani.

PROFEZIE DI MARIA CHE SI REALIZZANO


Il cardinale Carlo Maria Martini si dichiara a favore del riconoscimento dei “matrimoni” tra omosessuali da parte dello Stato. Così hanno scritto nei giorni scorsi molti giornali italiani, dando alla notizia grande rilievo.

Di fronte a questo genere di faccende, il mondo cattolico "ufficiale" abbozza una serie di reazioni che in ordine logico e temporale si possono riassumere così: primo, chissà che cosa avrà detto esattamente il cardinale, e che cosa gli hanno fatto dire i giornali; secondo, il card. Martini è un uomo profetico, quindi le sue parole vanno inserite nel contesto e non estrapolate in modo strumentale; terzo, visto che la materia scotta, meglio far finta che non sia successo niente; quarto, se anche il card. Martini avesse detto davvero quello che ha detto, bisogna far finta di niente perché non si può criticare un cardinale, per evitare scandalo e divisioni nella Chiesa; quinto, se qualcuno fra i cattolici critica Martini, peste lo colga, perché così facendo rompe la consegna del silenzio e disturba la quiete della buona gente cattolica.

Benedetto e i caudillos


Il doppio incontro di Fidel col Papa (e Chávez allettato?)

Raúl s’innervosisce per l’insistenza del fratello. Mistero sull’incontro segreto

Alla fine, Fidel Castro non solo si è incontrato con il Papa per trenta minuti a L’Avana, nelle stanze della nunziatura, ma lo avrebbe fatto per ben due volte. Solo la seconda in modo ufficiale, ma nella prima sarebbe riuscito a imbucare l’amico e sodale presidente venezuelano, Hugo Chávez, secondo quanto scrive sul suo blog runrun.es Nelson Bocaranda, giornalista venezuelano antichavista famoso perché ottiene sempre informazioni riservate. Per giorni il Vaticano e l’episcopato cubano hanno ripetuto che il faccia a faccia tra l’ex líder máximo e Benedetto XVI era probabile, ma che il caudillo di Caracas non era previsto. Lo stesso Chávez parlando in tv da Cuba aveva riconosciuto che sarebbe stato difficile trovare il tempo. In mattinata attraverso la sua pagina web Fidel aveva infine annunciato che l’incontro si sarebbe fatto. “Saluterò con piacere Sua Eccellenza Papa Benedetto XVI, come ho fatto con Giovanni Paolo II, un uomo al quale il contatto con i bambini e i più umili suscitava sempre sentimenti di affetto. Ho deciso per questo di chiedere qualche minuto del suo prezioso tempo quando ho saputo dal nostro cancelliere Bruno Rodríguez che avrebbe gradito questo semplice e modesto contatto”.

Perché il Vaticano non ha intenzione di abbattere il Muro dell’Avana


Fidel Castro  ha  incontrato il Papa

GALLERIE IMMAGINI:
Se un incontro coi dissidenti ci sarà, avrà luogo domani, nella piazza della Rivoluzione dell’Avana, dopo la messa. Ma per Cuba non sarebbe altro che una concessione di facciata, alla stessa stregua di quanto avvenne nel 1998 durante la visita di Giovanni Paolo II (21-26 gennaio). Allora il comandante en jefe liberò qualche carcerato, ma poi tutto tornò come prima.

Le kikke in arrivo

 La Nueva Teologia Kikiana-Carmeniana...

Qualche Pezzo Grosso del Cammino preannuncia compiaciuto una "nueva teologia" kikiana-carmeniana: ce lo testimoniava un fratello neocatecumenale che si firma "Mko" poco più di una settimana fa. Siamo davvero al colmo della superbia, non bastavano la nueva estetica, la nueva liturgia e le nueve schitarrate calanti, ora addirittura una nueva teologia da studiare al posto di quella cattolica:

Ho assistito ad un incontro in cui un pezzo non proprio minore nel cammino ha spiegato che nel cammino si stanno preparando studi per una nuova teologia.... E questo, insieme ad altre cose, mi ha lasciato una grande amarezza proprio alla fine del cammino.

Prima o poi bisognerebbe avviare una discussione sull'abuso dell'aggettivo "nuovo" in ambito cattolico.

La Divina Rivelazione ci è stata data una volta e per tutte. Quindi, semplicemente, non è prevista nessunanovità.

Poveri di spirito e poveri in spirito

Prendo in mano una rivista del mondo cattolico progressista, e trovo scritto che la Chiesa ha fatto una scelta, un’ “opzione preferenziale”, per i poveri, i “malriusciti”, gli emarginati, gli ultimi ecc. Non è una constatazione nuova. Ben prima della triste teologia della liberazione, lo notavano i primi avversari del cristianesimo, Celso e Porfirio. In tempi più recenti, Nietzsche ed Hitler dicevano lo stesso, ovviamente con un analogo disgusto. E’ senza dubbio vero: sotto ogni cielo e in ogni epoca, chi più chi meno, perché sempre uomini e peccatori, i cristiani hanno soccorso orfani e vedove; hanno creato ospedali e xenodochi; hanno riscattato schiavi e prigionieri… Eppure, nel modo in cui questa “preferenza” viene espressa oggi in certi ambienti, vedo qualcosa di ideologico, cioè di parziale e limitante.

mercoledì 28 marzo 2012

La radiodatazione della Sindone è stata pilotata? Le risposte in un documentario

Tra gli esperti della Sindone l’uscita del documentario “La notte della Sindone”, prodotto da Polifemo e RAI con la regia di Francesca Saracino, era molto atteso. Per la prima volta si è fatta luce sulle ricerche, sui personaggi e sulle presunte misteriose manovre che hanno caratterizzato la controversa datazione al radiocarbonio eseguita nel 1988.

QUESTO VIAGGIO DEL PAPA A CUBA ED IN MESSICO BUTTA MALE:

1-  IL CARDINALE DELL'AVANA HA CHIAMATO LA POLIZIA DEI FRATELLI CASTRO PER BUTTARE FUORI DALLA CATTEDRALE UN GRUPPETTO DI FEDELI PERSEGUITATI DAL REGIME. SUBITO ACCONTENTATO - 2- IN MESSICO POI GLI HANNO MANDATO IN LIBRERIA UN VOLUME ("LA VOLUNTAD DE NO SABER") DI JOSE BARBA CHE NARRA LA VICENDA, ORRIBILE, DEL REVERENDO MARCIEL MACIEL, FONDATORE DEI POTENTISSIMI LEGIONARI DI CRISTO, PEDERASTA SERIALE, MORFINOMANE E PADRE DI VARII FIGLI. CON RATZINGER ALLA SBARRA PER AVER TENUTO SULLA PROPRIA DI SCRIVANIA, DA PRESIDENTE DELLA CONGREGAZIONE DELLA FEDE, PER OTTO ANNI UN DOSSIER DETTAGLIATISSIMO SU MARCIEL MACIEL. SENZA MAI INTERVENIRE - 3- IL TUTTO A POCHI GIORNI DALLA RIVELAZIONE CHE LA CHIESA CATTOLICA OLANDESE, NEGLI ANNI CINQUANTA E SESSANTA, AVREBBE PROVVEDUTO A FAR CASTRARE UN GRUPPO DI GIOVANI VIOLENTATI NEI PROPRI SEMINARI. PER NON FARLI CRESCERE GAY... - 4- OGGI L’INCONTRO CON FIDEL CASTRO (PER NON OSCURARE QUELLO DI IERI CON IL FRATELLO RAÚL), NO ALL’UDIENZA AI DISSIDENTI: IL REGIME NON DESIDERA “FUORI PROGRAMMA” -

1- DAGOREPORT
Questo viaggio del papa a Cuba ed in Messico butta male. Il cardinale dell'Avana ha chiamato la polizia dei fratelli Castro per buttare fuori dalla Cattedrale un gruppetto di fedeli perseguitati dal regime. Subito accontentato.
In Messico poi gli hanno mandato in libreria un volume ("La voluntad de no saber") di Jose Barba, per ora pubblicato solo in spagnolo, che narra la vicenda, orribile, del Reverendo Marciel Maciel , fondatore dei potentissimi Legionari di Cristo, pederasta seriale, morfinomane e padre di varii figli.
papa a cubaPAPA A CUBA
Dal 1944 in Vaticano si sapeva di Maciel , secondo l'autore del volume, che afferma di avere avuto accesso a circa 220 documenti che sostiene di aver ottenuto da "ambienti vaticani" (ci risiamo).
E promette di pubblicarli sul sito www.lavoluntaddenosaber.com. Roba forte: dove si sostiene che sin dal 1944 c'erano stati sospetti su Maciel e che, almeno dal 1956 in Vaticano fossero giunti rapporti che descrivevano i crimini del Monsignore. E i messicani violentati, circa venti, imputano in particolare a Benedetto II di aver tenuto sulla propria di scrivania, da Presidente della Congregazione della Fede, per otto anni un dossier dettagliatissimo su Marciel Maciel. Senza, ancora una volta, intervenire.
Il tutto a pochi giorni dalla rivelazione che la Chiesa Cattolica olandese, negli anni Cinquanta e Sessanta, avrebbe provveduto a far castrare un gruppo di giovani violentati nei propri seminari. Per non farli crescere gay...
2- IL PAPA DA FIDEL MA NON VEDE GLI OPPOSITORI
Giacomo Galeazzi per La Stampa

Radio Bugia

MEDJUGORJE: LE MENZOGNE PLURIME DI PADRE LIVIO FANZAGA DAI MICROFONI DI RADIO MARIA, IN DIFESA DI UNA GOSPA ERETICA

Pontifex.Roma

Uno dei messaggi più inquietanti che la Gospa consegnò ai "veggenti" fu sicuramente quello del giorno 1 Ottobre 1981 quando, prima ancora che l'allora Vescovo di Mostar-Duvno smascherasse inganni e blasfemie, ai "chiaroveggenti" di Medjugorje furono poste una serie di domande dottrinali al fine di iniziare un cammino di discernimento verso il riconoscimento della verità o  la costatazione della menzogna. I "chiromanti", all'epoca dei fatti, erano molto giovani e non potevano conoscere la Dottrina della Chiesa cattolica ed il Magistero, la loro fede ERA semplice, dunque le domande furono poste in "riunione di gabinetto" a tutti, facendo appunto leva sulla infinita (per Grazia) sapienza della Vergine che, sicuramente, li avrebbe illuminati nei "messaggi". Dalle "Cronache parrocchiali" di Medjugorje, precisamente a pagina 11, si apprende un fatto che può collocarsi nel mezzo fra l'eresia e l'apostasia di una ...
... Gospa che, in base a quantoevidenziato da fatti certi, bestemmiò ed attaccò persino San Paolo quando disse: "Anche se un angelo del cielo vi annuncia un vangelo diverso, sia anatema" (Gal 1,8).

Con chi ce l’ha veramente Padre Cavalcoli?



Una lezione di stile e di acume:
le precisazioni di Padre Giovanni Cavalcoli

Note a margine del commento di Padre Cavalcoli
circa la lettera aperta di don Nicola Bux a Mons. Fellay
e la risposta pubblica di Mons. Williamson



di Belvecchio



Sull'argomento scrivemmo già il 14 settembre 2011, in occasione della consegna del famoso preambolo dottrinale
(Il 14 settembre 2011 e la carta bollata).
Le considerazioni di allora sono valide ancora oggi, anche in riferimento a quanto scritto da don Nicola Bux nella sua Lettera aperta a Mons. Fellay.

Sulla Lettera aperta di don Nicola Bux, si veda il nostro articolo:
La lodevole inizativa di don Nicola Bux


Sulle luci e le tenebre evocate da don Nicola Bux in questa lettera, torna utile leggere le riflessioni di Giovanni Servodio:
Esercizio di esegesi della Tradizione:
da Giovanni Paolo II a Mons. Bernard Fellay




Com’era prevedibile, ecco giungere puntuali le precisazioni di Padre Giovanni Cavalcoli  (24 marzo 2012 – sito Riscossa Cristiana) riguardo della Lettera aperta indirizzata da Don Nicola Bux a Mons. Bernard Fellay (19 marzo 2012 - vedi). Puntualizzazioni che fanno particolare riferimento alla risposta pubblica a questa lettera di Mons. Richard Williamson (22 marzo - vedi).

Il Padre Giovanni Cavalcoli è una simpatica persona, molto appassionato nei suoi convincimenti, e a volte questa sua foga lo porta a scantonare un po’, magari inavvertitamente.
Com’è esatto che don Nicola Bux si è rivolto, chiaramente e correttamente, a Mons. Fellay, quale Superiore Generale della Fraternità San Pio X, e insieme a tutta la stessa Fraternità, così è del tutto inesatto quanto dice Padre Cavalcoli: che la risposta di Mons. Williamson sia stata formulata “a nome della Fraternità”.

Falsi profeti crescono..

Quando la fede diventa un “Ritengo” e il Magistero viene ignorato

Vedere una famiglia disgregata è sempre molto doloroso. Figli che non rispettano i genitori; genitori che litigano incessantemente; fratelli che si odiano e non riescono a stare più di cinque minuti nella stessa stanza senza scatenare il putiferio, e via discorrendo.
Queste situazioni, purtroppo, stanno diventando sempre più comuni e la famiglia, un tempo luogo privilegiato dell’amore, diventa campo di guerra.
La secolarizzazione della società ha portato ad una graduale perdita dei concetti di rispetto, fratellanza e carità, in favore dell’edonismo e dell’egoismo.
Tutte queste considerazioni fanno ancora più male se ad essere divisa al proprio interno è la grande famiglia costituita dalla Chiesa Cattolica. 
Il padre, incarnato dal papa, non viene più rispettato e seguito dai figli; i figli litigano fra di loro per prevaricare uno sull’altro; qualsivoglia regola, rappresentata dal Magistero, non è più percepita come tassativa, bensì come opinabile…
È questo il difficile contesto in cui la Chiesa è oggi immersa e due “casi” verificatisi in questi ultimi giorni lo testimoniano.