ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 12 luglio 2012

LA CONTINUITA’ DELLA VITA CATTOLICA

lib guarini

UN SAGGIO DI MARIA GUARINI 


Insidiosa novità surrettiziamente introdotta nella cultura cattolica dallo spirito del Concilio, l'oblio e/o la disistima del pensiero di San Tommaso d'Aquino attivano un sentimentalismo che rende i fedeli incapaci di ammettere il primato della Verità.
Nel pensiero cattolico, infatti, circola indisturbata e talora approvata la gioconda convinzione che il Concilio abbia elevato l'amore puro e spensante al di sopra dei princìpi conosciuti dalla ragione e definiti dai dogmi.

Ci mancava la vergognosa impudenza del re massone!


- 1- CI VOLEVA GIANCARLO ELIA VALORI PER DIRE QUELLO CHE TANTI PENSANO MA NON HANNO IL CORAGGIO DI SCRIVERE: IL SACRO BORDELLO DI “CORVI” HA ORIGINE DA UNA GUERRA DI OPPOSTE FAZIONE ALL’INTERNO DELLE MURA LEONINE: FROCI CONTRO FROCI! - 2- IN ‘HIRAM’, LA RIVISTA DEL GRANDE ORIENTE D’ITALIA, SCODELLA LA CLAMOROSA CONSIDERAZIONE: GLI ATTACCHI ALLA CHIESA SONO IL FRUTTO DELLA PERDITA “DELLE RETI SAPIENZIALI OCCULTE” DEL VATICANO, IN CUI L’OMOSESSUALITÀ ERA UN TRATTO DISTINTIVO” - 3- MEJO DELL’ARCIGAY, SCRIVE IL GAIO FRATELLO VALORI: “LA QUESTIONE DELLA PEDOFILIA, O LE ALTRE TEMATICHE DI TIPO LAICISTA, SONO SEGNALI SIGNIFICATIVI. L’OMOSESSUALITÀ È UN TRATTO, ANCH’ESSO ROVESCIATO, DELLA INIZIAZIONE SAPIENZIALE, COME INSEGNA LA LEGGENDA DELLA RELAZIONE TRA DANTE E BRUNETTO LATINI” -

Fabrizio D'Esposito per il "Fatto quotidiano"
Giancarlo Elia Valori, uomo-crocevia di tanti interessi, è sempre stato un sostenitore del dialogo tra massoneria e cattolicesimo. Così nell'ultimo numero di ‘Hiram', la rivista del Grande Oriente d'Italia, Valori regala ai confratelli uno strepitoso saggio sulle "Società dello Spirito", in cui fa una clamorosa considerazione: gli attacchi alla Chiesa sono il frutto della perdita "delle reti sapienziali occulte" del Vaticano, in cui l'omosessualità era un tratto distintivo.

La scelta

Ognuno sarà responsabile della propria decisione!
scelta

Il problema è la scelta, non farti ingannare.

Non è qualcosa da prendere alla leggera o come un divertimento.

L'Anticristo non prenderà il potere con la forza.

Sarà qualcuno desiderato e adorato dalla folla. Lo stesso per il Marchio.

Sarà qualcosa che la gente vorrà, come pura sfida a Dio.

Il Marchio rappresenta l'ultima scelta dell'umanità, ma Dio si assicurerà che alla fine dei tempi tutti conoscano la posta in gioco:

PRECISAZIONI E DIVIETI DELLA CHIESA CATTOLICA CIRCA MEDJUGORJE


CARDINAL GIUSEPPE VERSALDI: 

Pontifex.Roma
Siccome anche nella diocesi di Alessandria alcuni fedeli e gruppi di fedeli sono interessati agli avvenimenti che capitano dal 1981 a Medjugorje e per questo vanno colà in pellegrinaggio e si incontrano qui per praticare la loro devozione mariana e poiché ultimamente in questi incontri a volte è  presente qualche presunta veggente e, si dice, sia avvenuta anche qualche apparizione della Madonna all'interno di una Chiesa, alla presenza di sacerdoti, ritengo opportuno chiarire il mio pensiero di Vescovo, responsabile della Chiesa locale. Due sono i livelli della questione: 1) Innanzitutto la posizione della Chiesa gerarchica sui fatti di Medjugorje, che  si può così riassumere: circa l'autenticità delle apparizioni della Madonna in quella località della ex-Jugoslavia, è stata recentemente costituita dalla S. Sede una Commissione per l'esame di questi avvenimenti, dopo che la Conferenza dei Vescovi di quella regione nel 1991 aveva dichiarato che“sulla base delle indagini finora condotte non è possibile affermare che si tratti di apparizioni o di rivelazioni soprannaturali”.

IL SACRO BORDELLO


 - DOPO 50 GIORNI DI GALERA, IL MAGGIORDOMO DEL PAPA VERSO LA SCARCERAZIONE - PAOLETTO AVREBBE CANTATO COME UN CORVO, E INGUAIATO I PRESUNTI COMPLICI NEL FURTO DI DOCUMENTI RISERVATI - “HA CONFESSATO E OFFERTO PIENA COLLABORAZIONE” - LE STESSE FONTI PERO’ LO DESCRIVONO COME UN MATTO OSSESSIVO - QUALCOSA NON TORNA: COME FA A ESSERE “CREDIBILE” UN MALATO DI MENTE? E CHE VALORE PROCESSUALE POSSONO AVERE LE SUE CHIAMATE IN CORREITA’?…

Giacomo Galeazzi per La Stampa
PAOLO GABRIELE E BENEDETTO XVIPAOLO GABRIELE E BENEDETTO XVI Al cinquantesimo giorno di detenzione dell'ex maggiordomo papale, il quadro di «Vatileaks» sembra ormai completo. La sua ultima confessione è ritenuta «soddisfacente» e Paolo Gabriele potrebbe ottenere presto gli arresti domiciliari. Per lui, dopo una sempre più probabile perizia psichiatrica, si profila il rinvio a giudizio e una condanna mite per aver trafugato le carte segrete dall'Appartamento papale.

Il documento non piace al Vaticano

Pedofilia, “Cei troppo morbida”. 

Nel testo i vescovi tentano di spogliarsi di ogni “responsabilità nazionale” nel gestire il fenomeno degli abusi sessuali su minori nel clero, scaricando l’onere sui singoli presuli e sulla Congregazione vaticana per la Dottrina della fede. il Promotore di giustizia Charles Scicluna: "Daremo apporti concreti"
Non piace al Vaticano il documento striminzito che la Cei ha preparato sul contrasto agli abusi sessuali. Un testo che mette in luce la ferrea volontà dei vescovi di spogliarsi di ogni “responsabilità nazionale” nel gestire il fenomeno della pedofilia nel clero, scaricando l’onere sui singoli presuli e la Congregazione vaticana per la Dottrina della fede. Proprio dalla Congregazione – il vecchio Sant’Uffizio – è venuto all’improvviso un rabbuffo indirizzato alla Cei.
Intervistato dalla rivista Jesus, il Promotore di giustizia mons. Charles Scicluna – che agisce praticamente da procuratore generale – avverte abbastanza seccamente che la Congregazione “non è in grado di dare un giudizio sulle Linee-guida della Cei, perché questa valutazione non è ancora stata fatta”. Avverrà dopo l’estate “con l’aiuto di esperti”. E aggiunge, Scicluna, a tutti gli episcopati verranno dati, ove necessari, “suggerimenti molto concreti per l’integrazione di alcuni punti o la revisione di alcune enfasi”.

RISPOSTA A DON NICOLA BUX


       
di S. P.
La Fraternità San Pio X sul suo sito ha espresso le sue legittime e motivate riserve sulle nuove nomine fatte da Papa Benedetto XVI per alcuni importanti Dicasteri vaticani, in particolare su Mons. Müller (prefetto alla Congregazione per la Dottrina della Fede) e su Mons. Roche (Segretario della Congregazione per il Culto Divino e Disciplina dei Sacramenti). Don Nicola Bux si è sentito in dovere di confutare (non riuscendovi affatto) quanto detto dalla Fraternità, accusandola di estrapolazione.
A nostra volta, noi confutiamo quanto detto da Don Bux.
La nostra non vuole essere l'apologia della Fraternità Sacerdotale San Pio X (che sa difendersi da sola), ma semplicemente la risposta di un Tradizionalista che si sente offeso e preso in giroda chi con paroloni e discorsi contorti, infarciti da citazioni poco chiare e fuori posto, fa la parte del novello Don Abbondio che col suo latinorum vuole mettere nel sacco il povero Renzo di turno.
Per essere chiari e completi su fondo celestino riportiamo integralmente quanto scritto da Don Bux, su fondo verdino quanto scritto dalla Fraternità SSPX e su fondo giallo quanto scritto da noi.
La difesa che don Bux fa di Müller, invero parrebbe interessata: don Nicola Bux è consultore della Congregazione per la dottrina della fede, e Müller è il nuovo Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede. Ma si tratta di pura coincidenza, della quale non intendiamo servirci.
Ad majorem Dei gloriam per Mariam Semper Virginem!
Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature
e quanto scritto nello spazio giallo sono della Redazione

mercoledì 11 luglio 2012

La dissimulazione della controtradizione


Come è noto, gli esiti del Vaticano II – tra i quali l’emersione dei cosiddetti “movimenti ecclesiali”, spesso favorita da una ecclesiologia e da una antropologia fallace – sono stati spesso ambigui.  Ci si potrebbe chiedere, a buon diritto, se non sia il caso di cominciare a convertire al cattolicesimo, oltre ai cdd. “atei devoti”, gli stessi “cattolici occidentalisti” (collusi con i “poteri forti”: forse essi non hanno mai letto le “Beatitudini”). 

Vaticano bianco o giallo ?


3 complici del corvo
Si parla di tre complici dell'ex maggiordomo papale Paolo Gabriele: due dipendenti laici della Santa Sede e un giornalista suo amico. Sono i nomi emersi nella confessione resa dal'ex aiutante di camera del Pontefice
Si parla di tre complici dell'ex maggiordomo papale Paolo Gabriele: due dipendenti laici della Santa Sede e un giornalista suo amico. Sono i nomi emersi nella confessione resa dal'ex aiutante di camera del Pontefice. Per quanto riguarda le testimonianze acquisite, oltre alle audizioni della Commissione cardinalizia presieduta dal cardinale Julian Herranz, che ha svolto un suo lavoro specifico e di cui entro fine luglio è atteso il rapporto conclusivo per il Papa, l'indagine dei magistrati ha riguardato sia lo studio della documentazione sequestrata sia l'opera di riscontro e verifica con l'ascolto di persone sentite anche nell'ambito dell'altro procedimento parallelo. In Vaticano viene ripetutamente puntualizzato, tuttavia «che il fatto di essere ascoltati, come persone informate, non significa essere sospettati di qualcosa».

666 - Il Marchio della Bestia

La scelta finale dell'umanità
marchio

Non accettate il Marchio!!!

Ci sono riferimenti sul Marchio sia nella cultura popolare che nelle canzoni.
I versetti sul Marchio sono fra i più conosciuti della Bibbia.

Ma cos'è esattamente il Marchio della Bestia?

Perché è necessario comprenderne il significato e cosa lo rende così orribile agli occhi di Dio?

Questo articolo cercherà di esaminare cosa ne dice la Bibbia a riguardo.

Esso viene descritto dettagliatamente nel capitolo 13 dell'Apocalisse:

La cei d'america

















Sì ai preti trans
Via libera dei vescovi episcopali degli Stati Uniti alle nozze gay e all'ordinazione dei sacerdoti transessuali

tempora et mores


I DOLCI TEMPI DEL CONCILIO E LE CHIESE DI GALIZIA


"Caro Ratzinger, le confesso che orinare sul muro del Sant'Uffizio è stato un atto, per così dire, liberatorio!"
di Francesco Colafemmina

Davvero belli, entusiasmanti direi, quegli anni del Concilio, quando Congar si riprendeva dalle sue pisciate contro il muro del Sant'Uffizio e torme di cospiratori silenziosi si affacciavano sulle scene ufficiali del cambiamento. In questi giorni di vuoto, fra un Muller e un Brugués, fra don Bux che si arrampica sugli specchi e il Papa che va a scrivere Gesù di Nazaret parte terza, ci si è concessi sulla stampa una parentesi conciliare. 

Verso nuove sanzioni?


Don Régis de Cacqueray:"Ci rallegreremmo se dovessimo essere condannati per il crimine di fedeltà alla Chiesa eterna!"...

Verso nuove sanzioni?

Editoriale di Don Régis de Cacqueray
Superiore del Distretto francese della
Fraternità San Pio X

sul n° 208 di Fideliter, luglio agosto 2012...

Fonte il benemerito sito Unavox...

Quale sarà la credibilità del verdetto che forse la Roma conciliare emetterà quanto prima nei confronti della Fraternità?
La dichiarerà scismatica, di nuovo scomunicata, o la esonererà da tali etichette?

Un calcio all'Associazione patriottica: il vescovo di Shanghai profeta ed eroe


di Bernardo Cervellera
Mons. Ma Daqin, che ha rifiutato l'imposizione delle mani da un vescovo scomunicato e si è dimesso dall'Associazione patriottica rivendica la libertà religiosa che la costituzione cinese garantisce, ma i regolamenti sulle religioni la tradiscono. Il rifiuto dell'Associazione patriottica ha motivi teologici (l'Ap è "incompatibile con la dottrina cattolica"), ma anche pastorali e sociali. Per mesi i pastori sono tenuti lontano dalle loro diocesi, portati a banchettare a spese del governo, mentre i loro fedeli devono combattere con la povertà. I vescovi "opportunisti" come sale scipito. Il valore dei fedeli laici per la riconciliazione con il papa.


Città del Vaticano (AsiaNews) - Un profeta e un eroe: così molti cattolici cinesi - e noi con loro - definiscono i primi passi del neoeletto vescovo ausiliare di Shanghai, mons. Taddeo Ma Daqin. In un solo giorno, quello della sua consacrazione il 7 luglio, egli ha rifiutato l'imposizione delle mani da un vescovo scomunicato; non ha bevuto allo stesso calice del vescovo illecito; si è dimesso pubblicamente dall'Associazione patriottica (Ap), ritenendola un ostacolo al suo "lavoro pastorale e di evangelizzazione".

“IL BUDDISMO? RELIGIONE INFERNALE”.

Il buddismo «religione infernale» e addirittura «il Dalai Lama -che aspira a divenire un sovrano temporale -necessita di ambasciate in giro per il mondo»... Senza contare il soft-power hollywoodiano, il fratello del Dalai Lama operativo nella CIA, gli scandali sessuali del "clero" del buddismo tantrico, le preghiere ai demoni... «Il Buddismo è un pericolo per l’umanità perché vuole la sua estinzione. Perché non vive la vita come un dono unico ed irripetibile, ma come una dolorosa prigione da cui sfuggire»:

«...La fortuna del buddismo odierno viene tutta da qui: dalla sua facile integrazione con tutte le teorie anti-umane che sono oramai pacificamente nell’aria. Decrescita, Zero-Growth, riduzione della popolazione terrestre, e tutte le altre culture della morte più o meno legate all’ecofascismo oramai imperante, pensato dai potenti (in primis il Club di Roma) per liberarsi del fastidio dell’umanità e abbracciato gioiosamente adesso dai movimenti cosiddetti ambientalisti... La religione ideale per rendere i figli di Dio una serqua di lemming imbecilli».

Il libro è edito da Fede e Cultura.

Spiritualità/ ESCLUSIVO:  INTERVISTA A ROBERTO DAL BOSCO AUTORE DI UN LIBRO BOMBA

DalaiLamasmile 200x2001 Spiritualità/ ESCLUSIVO: IL BUDDISMO? RELIGIONE INFERNALE. INTERVISTA A ROBERTO DAL BOSCO AUTORE DI UN LIBRO BOMBA
-Servizio a cura di Giancarlo Padula-
Roberto Dal Bosco (Vicenza 1978) vive e lavora a Milano. Si occupa di audiovisivi. Giornalista pubblicista, ha collaborato con Vogue, L’Uomo Vogue, Anna, Zero. Si interessa da anni ai luoghi e alle culture dell’Asia. Ha pubblicato un libro bomba intitolato “Contro Il Buddismo” per la casa editrice cattolica “Fede e cultura”. Rovina, massacro, distruzione, terrorismo, stregonerie, stupri, sacrifici umani. E poi la geopolitica del XXI secolo, i divi di Hollywood, la bomba atomica asiatica. Cosa unisce tra loro questi elementi apparentemente sconnessi? La risposta che offre “Contro il buddismo”, è inedita e sconcertante: questo saggio si propone di raccontare il lato oscuro di questa dottrina, indagarne la radice filosofico-spirituale improntata a un radicale nichilismo e documentarne le innumerevoli zone d’ombra.

martedì 10 luglio 2012

“La ragione di non obbedire”




 (papa Leone XIII)
Premessa
Papa Leone XIII nell’enciclica Diuturnum del 29 giugno 1881 insegna che: «Una sola ragione possono avere gli uomini di non obbedire, se cioè si pretende da essi qualsiasi cosa che contraddica chiaramente al diritto divino e naturale, poiché ogni cosa, nella quale si vìola la legge di natura e la volontà di Dio, è egualmente iniquità sia il comandarla che l’eseguirla. Quindi se capita a qualcuno di vedersi costretto a scegliere tra queste due alternative, vale a dire infrangere i comandamenti di Dio o quelli dei Governanti, si deve obbedire a Gesù Cristo, […], e ad esempio degli Apostoli si deve coraggiosamente dire: “Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini” (Act. V, 29). Perciò, non si possono accusare coloro che hanno agito così di aver mancato all’obbedienza, poiché se il volere dei Prìncipi [civili ed ecclesiastici] contraddice quello di Dio, essi sorpassano il limite della loro Autorità e pervertono il diritto e la giustizia. Dunque in tal caso non vale la loro Autorità, la quale è nulla quando è contro la giustizia».

IL SOCIOLOGO MARCO MARZANO E LA “SETTA” DEI NEOCATECUMENALI DI KIKO


Stampa
Pontifex.Roma
Marco Marzano nato nel 1963 è un ateo dichiarato che insegna sociologia all’università di Bergamo. E’ autore di diversi testi  di cui l’ultimo edito da Feltrinelli ed intitolato” Quel che resta dei cattolici. Inchiesta sulla crisi della Chiesa in Italia”. Il fatto di non essere un credente forse in alcuni casi gli permette di essere estremamente lucido su alcune situazioni attuali della Chiesa contemporanea. Ho trovato il libro di Marzano estremamente interessante. In modo particolare il nostro sociologo analizza nella terza parte del suo libro il Cammino Neocatecumenale ideato dal chitarrista spagnolo Kiko Arguello ed io da sacerdote cattolico anche in base alla mia esperienza di diversi anni in quel tipo di “ itinerario di Fede” devo ammettere che Marzano ha centrato il problema con estrema lucidità per cui raccomanderei la lettura del libro a tutti i vescovi e i sacerdoti che hanno a che fare con i “Kikiani”.

Fedelmente romano o vandalo?


 Perché il Papa l’ha nominata prefetto della Congregazione per la dottrina della fede? Voleva un tedesco, un teologo o un confidente? Risposta: “Non certo per la mia nazionalità, anche perché come cattolici apparteniamo tutti alla chiesa universale. Il Santo Padre conosce il mio lavoro teologico, non solo come autore ai Sinodi dei vescovi a Roma o in seno alla Conferenza episcopale tedesca”.

CI CEI O CI FAI? - L’EX SANT’UFFIZIO BOCCIA LE NORME ANTI-PEDOFILIA: ADDIO ALL’OBBLIGO DI DENUNCIA, DA PARTE DEI VESCOVI, DEI PRETI ACCUSATI DI VIOLENZE SESSUALI - LA CEI DI BAGNASCO AVEVA TIRATO GIÙ LINEE GUIDA PIÙ MORBIDE RISPETTO ALLA TOLLERANZA ZERO APPLICATA IN INGHILTERRA E IN FRANCIA, DOVE I PRELATI SONO TENUTI AD INFORMARE LE AUTORITÀ CIVILI SULLE INCHIESTE AVVIATE NELLE LORO DIOCESI…

Orazio La Rocca per "la Repubblica"
CARDINALE ANGELO BAGNASCOCARDINALE ANGELO BAGNASCO
Norme troppo «leggere», poco «incisive», ma, soprattutto, prive della «obbligatorietà» di denuncia da parte del vescovo dei preti accusati di pedofilia o violenze sessuali. Pur non trattandosi di una bocciatura definitiva, sono molto critiche le prime valutazioni che filtrano dalla Congregazione per la dottrina della Fede (l´ex Sant´Uffizio) sulle norme varate dalla Conferenza episcopale italiana contro i preti pedofili. Ad indispettire l´ex Sant´Uffizio è la parte dell´ordinamento sui rapporti tra vescovi e autorità civili, ritenuta poco chiara e scarsamente vincolante in materia di denunce alla magistratura.

Riccardi, il ministro noachide


il traghettatore dell'ebraismo

Andrea Riccardi (Roma, 16 gennaio 1950) è uno storico e accademico italiano.

riccardi
Ordinario di Storia contemporanea presso l'Università degli Studi Roma Tre, noto studioso della Chiesa in età moderna e contemporanea e fondatore, nel 1968, della Comunità di Sant'Egidio. Molti dei suoi studi, pubblicati in diverse lingue, vertono sul rapporto fra mondi religiosi differenti e sul tema della coabitazione religiosa in particolare nell'area mediterranea tra il XIX e il XX secolo. Dal 16 novembre 2011 è ministro senza portafoglio per la cooperazione internazionale e l'integrazione.[1]

Rumori oltreTevere..


IL PASTORE TEDESCO ABBAIA - PENSARE CHE BENEDETTO XVI SIA REMISSIVO, È UN ERRORE: IL PAPA QUANDO VUOLE, SA ESSERE CAZZUTISSIMO - LA LEZIONE DI RATISBONA, IN CUI DISSE SENZA MEZZI TERMINI CHE L’ISLAM È UNA RELIGIONE VIOLENTA, NE È UN ESEMPIO - E LA FUGA DI NOTIZIE LO HA FATTO INCAZZARE DI BRUTTO: RATZINGER CONSIDERA LA SEGRETERIA DI STATO RESPONSABILE DELLO SCANDALO - SI DICE CHE TARCISIO BERTONE ABBIA I SECONDI CONTATI...

Sandro Magister per "L'Espresso"
BERTONE - PAPABERTONE - PAPA Il punto critico di questo pontificato non è la contestazione, anche aspra, che lo martella ininterrottamente su vari terreni. Ma è l'avvenuta rottura di quel patto di lealtà interno alla Chiesa che si manifesta nella fuga di documenti riservati, dai suoi uffici più alti. Dalla contestazione, papa Joseph Ratzinger non si lascia intimidire. Non la subisce, anzi, sui casi cruciali la provoca, volutamente. La memorabile lezione di Ratisbona ne è stata la prima dimostrazione.
PAPA BENEDETTO XVI E TARCISIO BERTONEPAPA BENEDETTO XVI E TARCISIO BERTONE Benedetto XVI mise a nudo la carica di violenza presente nell'Islam con una nettezza che stupì il mondo e scandalizzò nella Chiesa gli amanti dell'abbraccio tra le religioni. Invocò per i musulmani la rivoluzione illuminista che il cristianesimo ha già vissuto. Anni dopo, la primavera di libertà sbocciata e subito deperita nelle piazze arabe ha confermato che aveva visto giusto, che il futuro dell'Islam si gioca davvero lì.
macielmaciel Gli abusi sessuali commessi da preti su bambini e ragazzi sono un altro terreno sul quale Benedetto XVI si è mosso controcorrente, già prima d'essere eletto papa. Ha introdotto nell'ordinamento della Chiesa procedure da stato di eccezione. Per suo volere, da una decina d'anni tre cause su quattro sono affrontate e risolte non per le vie del diritto canonico, ma per quelle più dirette del decreto extragiudiziario spiccato da un'autorità di maggior grado.
Cardinal Camillo Ruini - Copyright PizziCardinal Camillo Ruini - Copyright Pizzi Marcial Maciel, il diabolico fondatore dei Legionari di Cristo, fu sanzionato così, quando ancora era universalmente riverito e osannato. Un'intera Chiesa nazionale, l'irlandese, è stata messa dal papa in stato di penitenza. Vari vescovi inetti sono stati destituiti. Sta di fatto che oggi al mondo non c'è alcun governo o istituzione o religione che sia più avanti della Chiesa di papa Benedetto nel contrastare questo scandalo e nel proteggere i minori dagli abusi.
JOZEF TOMKOJOZEF TOMKOE' un errore confondere la mitezza di questo papa con la sua remissività. O col suo estraniarsi dalle decisioni di governo. Anche la burrasca che sconvolge l'Istituto per le Opere di Religione, la "banca" vaticana, ha la sua prima origine proprio da lui, dal suo ordine di assicurare la massima trasparenza finanziaria. Non c'è governo al mondo le cui decisioni non siano discusse e contrastate, prima e dopo che siano diventate legge, in pubblico o in via riservata. Anche per la Chiesa di papa Benedetto è così. I conflitti interni documentati dalle carte fuoriuscite dal Vaticano fanno parte della fisiologia di ogni istituzione chiamata a prendere decisioni.
TauranTauranNon il contenuto dei documenti, quindi, ma la loro fuga è la vera spina di questo pontificato. E' tradimento di quel patto di lealtà che tiene insieme chi è parte di un'istituzione, a maggior ragione della Chiesa, dove l'inviolabilità del "foro interno" e ancor più del segreto della confessione ispira una generale riservatezza nelle procedure.
Gli ammutinati sostengono, anonimi, di farlo per il bene della Chiesa stessa. E' una giustificazione ricorrente nella storia. Dallo scandalo dicono di voler ricavare una rigenerazione del cristianesimo. Ma a tanti loro sostenitori "laici" interessa che la Chiesa collassi. Non che sia rigenerata, ma umiliata. I conflitti entro le istituzioni si governano. Ma il tradimento molto meno.
CARDINALE MARC OUELLETCARDINALE MARC OUELLET Esso è il segnale, piuttosto, di un governo che non c'è, che ha lasciato crescere nella curia romana la ribellione occulta di alcuni suoi "civil servant" e non ha saputo fare nulla per neutralizzarla. La segreteria di Stato vaticana, che da Paolo VI in poi è il primo attore del governo centrale della Chiesa, è inevitabilmente anche la prima responsabile di questa deriva.
Benedetto XVI ne è così consapevole che, per rimettere ordine nei Sacri Palazzi, non ha incaricato il suo primo ministro, il cardinale Tarcisio Bertone, ma ha chiamato a consulto un collegio di saggi tra i più lontani da lui: per cominciare, i cardinali Ruini, Ouellet, Tomko, Pell, Tauran. Per un cambio di governo nella curia vaticana le pratiche sono già avviate.
 http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/il-pastore-tedesco-abbaia-pensare-che-benedetto-xvi-sia-remissivo-un-errore-il-papa-41274.htm

lunedì 9 luglio 2012

Vero profeta

Profezia vera
Don Divo Barsotti lesse per intero i documenti del Concilio Vaticano II. Non ne fu entusiasta. Ebbe da ridire sull’ambiguità dei testi e delle espressioni. Barsotti fu tutt’altro che un nostalgico integralista. Fu un precursore, anzi, di un rilancio della liturgia, dello studio sui Testi Sacri e dell’attenzione alla teologia ortodossa orientale.
Criticò certamente il post Concilio, ma evidenziò che i problemi erano in parte frutto degli stessi documenti conciliari.
È scritto tutto molto chiaramente in: Serafino Tognetti, Divo Barsotti. Il sacerdote, il mistico, il padre, Edizioni San Paolo, Alba (Cuneo) 2012.

«Barsotti si dimostrò infastidito dalla continua esaltazione del Concilio […]» e ne stigmatizzò «la visione troppo ottimista della storia umana».
Don Divo disse inoltre:

QUANTO ALLE CONSIDERAZIONI DEL PROF. TARQUINI CIRCA I "DUE CREDO" E L'INCISO "SECONDO LE SCRITTURE"



Pontifex.RomaIn riferimento all'articolo pubblicato su Pontifex.Roma circa i Due Credo [1] mi permetto, nel mio piccolo, di fornire una misera delucidazione all'autore dello stesso, il prof. dott. Bruno Tarquini già Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione. Quanto alla formula «Il terzo giorno è risuscitato, “secondo le Scritture”» cui il prof. Tarquini, onestamente qualificatosi come «né un teologo, né un professore di storia delle religioni», fa seguire una sua considerazione:  «[...] Nella quinta frase si presenta il Simbolo della resurrezione di Gesù il terzo giorno, “secondo le Scritture”, e la sua ascensione al cielo. Punto. Ora è lecita la domanda: perché soltanto per il Simbolo della Resurrezione si è aggiunto, tra virgole, l’inciso su riportato in corsivo (secondo le Scritture)? Secondo la successione delle suddette frasi, tutte chiuse da un punto fermo, che rende ciascuna di esse lessicalmente (e quindi significativamente) indipendente l’una dall’altra, non può sorgere ...
... alcun dubbio che il richiamo alle Scritture riguarda soltanto il Simbolo della Resurrezione di Gesù e non anche gli altri Simboli. Quindi soltanto per la Resurrezione bisogna rifarsi alle Scritture, non anche per gli altri Simboli. Il riferimento della suddetta apposizione solo al mistero della Resurrezione (a ben riflettere e secondo un corretto uso della lingua italiana) non può avere altro significato ed altra interpretazione. Se noi dovessimo risalire alle Scritture solo per la Resurrezione e non anche per gli altri Simboli, dovremmo domandarci la ragione di questa differenza così pericolosa: per tutti gli altri Simboli dovremmo credere senza rifarci alle Scritture, mentre per quello della Resurrezione la nostra fede dovrebbe dipendere soltanto (o anche) dalle Scritture. [...]», è doveroso sapere ...

SUL MARE SVENTOLA BALENA BIANCA!


 - DOPO IL FLOP DEL MEETING DI TODI CHE INCORONÒ PASSERA PORTAINCENSO DI UNA FUTURA ‘COSA BIANCA’, I CATTOLICI CHE FANNO CAPO ALLA CEI DI BAGNASCO HANNO CAPITO CHE SONO SENZA UN LEADER, E SENZA IL SOSTEGNO DEL VATICANO TROPPO DISTRATTO DAI ‘CORVI’ - ORNAGHI, MARIO CATANIA, BONANNI, CORRADINO E LA CANCELLIERI SI SISTEMERANNO DOVE TIRA IL VENTO - PIERFURBY, IN CERCA DI VOTI E DI NUOVA IDENTITÀ, È PRONTO A IMBARCARE TUTTI IN UN UDC ‘ALLARGATO’…

Andrea Tornielli per "la Stampa"
ANDREA RICCARDIANDREA RICCARDI
La nuova «balena bianca» vedrà davvero la luce o è destinata rimanere solo un sogno? Le associazioni che in ottobre si sono riunite a Todi daranno vita a una iniziativa politica o avrà avuto ragione chi, come Ernesto Galli della Loggia, ha parlato di «irrilevanza dei cattolici»?
Un appuntamento da tener d'occhio è il convegno che si terrà a Roma il 20 luglio, organizzato dalla Fondazione Pastore della CISL, dalla Fondazione De Gasperi di Franco Frattini, dalla Fondazione Liberal di Ferdinando Adornato e dalla rivista «Il Domani d'Italia» del parlamentare PD Giuseppe Fioroni, insieme ad esponenti del Forum delle associazioni cristiane del mondo del lavoro e dell'UDC.

In principio veritas?!!



ULTIMI AGGIORNAMENTI


Vorrei richiamare l’attenzione del lettore su alcuni punti:
Queste prime "apparizioni" non sono accompagnate da nessuna estasi né sincronismo, il che
rende privi di significato tutti i successivi studi pseudoscientifici sull’argomento. I "veggenti"
apprenderanno solo più tardi la loro "coreografia".
Nel corso di queste apparizioni, la Madonna non trasmette nessuno dei messaggi principali,
che i "veggenti" affermeranno in seguito di aver ricevuto da lei in quei giorni, cioè, tra gli altri:
"Pace, pace, pace!" "Pregate, pregate, pregate!" e "Digiunate!".
Il "messaggio" di questi primi giorni è, indubbiamente, di una totale inconsistenza,
compreso ciò che viene, in maniera provata, suggerito alla Madonna. Padre Zovko è il primo a
constatarlo!96
Infine, si potrà osservare che il "gruppo definitivo" dei "veggenti" non è ancora costituito
all’ottava apparizione, poiché Ivan è assente e Jakov non sente niente! Da rilevare anche che tutti i
"veggenti" sono o cugini o molto amici97.
Jean-Louis, Marie Martin, giugno 2012

http://www.marcocorvaglia.com/files/Racconto%20documentato%20delle%20prime%20dieci%20apparizioni.pdf



Vescovi senza papa


Ordinato in Cina un altro vescovo senza l'approvazione papale. Le autorità di Pechino insistono nel creare una Chiesa indipendente da Roma. La diplomazia vaticana nel buio

di Sandro Magister


Vescovi senza papa. La via cinese allo scisma

ROMA, 9 luglio 2012 – Mentre il cammino di riconciliazione tra la Chiesa cattolica e la Società Sacerdotale San Pio X fondata dall'arcivescovo Marcel Lefebvre rischia di fallire proprio in vista del traguardo, su un altro fronte, quello della Cina, c'è un altro scisma che si fa ogni giorno più incombente.

Il 6 luglio, a Harbin, capoluogo della provincia settentrionale dello Heilongjiang, con quasi 10 milioni di abitanti, è stato ordinato illecitamente un vescovo privo del mandato del papa.

Sbarcheranno a Roma?


Episcopato rosa,si decide
Domani il sinodo generale della Chiesa d'Inghilterra in corso a York da venerdì scorso, deciderà se approvare in via definitiva la consacrazione di donne-vescovo. Nella Chiesa anglicana, va ricordato, le donne possono comunque essere ordinate sacerdote già dal 1992 e attualmente i sacerdoti di sesso femminile sono pari a un terzo circa del totale dei preti. Quello del dibatito e del voto sulle donne vescovo costituisce un passaggio decisivo per il futuro della Comunione anglicana che in questi ultimi anni ha aggiornato in modo significativo le proprie norme interne e la propria tradizione in direzione di un'apertura alla modernità.

domenica 8 luglio 2012

S-COMUNICATO?


Comunicato del Distretto tedesco
della Fraternità Sacerdotale San Pio X
del 5 luglio 2012

sulla nomina di Mons. Gerhard Ludwig Müller a Prefetto della
Congregazione per la Dottrina della Fede

dal sito della Fraternità in Germania

La Fraternità San Pio X invita il nuovo Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede
a ritrattare le sue posizioni eretiche

La Chiesa ha sempre ritenuto che uno dei compiti più importanti per difendere fedelmente il deposito della Fede, affidatole da Cristo e dagli Apostoli, fosse quello di preservarlo dagli errori, per poterlo trasmettere intatto alle future generazioni. Giustamente, quindi, l’ufficio di Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede è uno dei più alti incarichi nella Chiesa.

La Fraternità Sacerdotale San Pio X in Germania è stata quindi colta di sorpresa dall’assegnazione a quest’ufficio del Vescovo di Ratisbona, Gerhard Ludwig Müller. E si meraviglia per come sia possibile che si assegni a quel posto un uomo che nei suoi scritti e nei suoi pubblici discorsi ha ripetutamente offeso la dottrina cattolica.

Ecco i punti salienti:

Finalmente un po’ di chiarezza! ''


Ovvero
La buona volontà e la benevola disposizione
di Benedetto XVI nei confronti della Tradizione

Le  dichiarazioni di Mons. Di Noia e di Mons. Müller


di Giacomo Fedele

È sentire comune dei cattolici affidarsi alla Provvidenza nei momenti difficili. La cosa appare ingenua, se vista dall’esterno, ma il cattolico che ha sperimentato l’intervento della mano di Dio, sa per certo che il Signore non abbandona chi lo invoca, specialmente quelli dei suoi fedeli che si rivolgono a Lui per intercessione della Sua Santissima Vergine Madre.
Così “accade” che nei giorni in cui si svolge il Capitolo generale della Fraternità San Pio X, nel corso del quale si dovrà decidere dell’epilogo di 40 anni di lotte contro il modernismo della Chiesa conciliare, ecco spuntare segni significativi che potranno aiutare i capitolanti a maturare una decisione conforme alla reale situazione della Chiesa in questi tempi, che si annunciano sempre più tristi e bui, Dio permettendo.

Alcune voci allarmiste


Riflessione su Summorum Pontificum e il ruolo della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, prima e dopo il settembre 2007

Alcune voci allarmiste sulle possibili adulterazioni del Messale Romano del 1962, in sede di cosiddetta "Riforma della Riforma", ci inducono a pubblicare questo documento di Leo Darroch Presidente - Foederatio Internationalis Una Voce, in piena condivisione.

Dopo la promulgazione del Motu proprio Summorum Pontificum nel luglio del 2007, coloro che desiderano mantenere le tradizioni nella Chiesa cattolica e difendere la sua Tradizione sono stati pervasi da grande gioia. Non c’è alcun dubbio che la dichiarazione di papa Benedetto XVI, secondo cui il Messale del 1962 non è stato mai abrogato, e la conseguente libertà riconosciuta ad ogni sacerdote di rito romano di celebrare la messa in questa forma hanno consentito un importante incremento delle celebrazioni in rito antico. Tuttavia è parimenti chiaro che la promulgazione del Motu proprio ha suscitato non poche questioni sul modo di celebrare secondo il messale del beato Giovanni XXIII e sulle rubriche da applicare.