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domenica 17 febbraio 2013

Il gatto e la volpe


Bertone lancia Ravasi for Pope

E’ Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura, il “cavallo” preferito dal segretario di Stato il cardinale Tarcisio Bertone per la successione a Benedetto XVI. 
MARCO TOSATTI
Bertone lancia Ravasi for Pope.  E’ Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura, il “cavallo” preferito dal segretario di Stato il cardinale Tarcisio Bertone per la successione a Benedetto XVI. E’ stato proprio su suggerimento e ispirazione del suo braccio destro che Benedetto XVI ha deciso di affidare al cardinale lombardo la predicazione – dalle 18 di oggi pomeriggio degli esercizi spirituali di Quaresima per la Curia romana.
“Ars orandi, ars credendi. Il volto di Dio e il volto dell'uomo nella preghiera salmica” è il titolo dato dal porporato alle sue diciassette riflessioni. E’ una passerella di grande prestigio, quella di predicatore degli esercizi spirituali in Vaticano, che offre al suo protagonista l’opportunità di esercitare un’impressione duratura sugli altri porporati. Gianfranco Ravasi da tempo ha stabilito un solido legame con il segretario di Stato. Che aveva a suo cercato di proporre il suo nome per la successione a Dionigi Tettamanzi alla guida della diocesi di Milano, la più grande del mondo. Ma Benedetto XVI aveva preferito Angelo Scola, allora patriarca di Venezia. Ravasi, biblista di grandissima cultura, è certamente fra i papabili in tutte le liste della vigilia. Ma gli esperti di cose vaticane sottolineano che al suo cursus honorum, nella prospettiva dell’elezione al soglio di Pietro, manca proprio quello che Benedetto XVI non gli ha dato, e cioè l’esperienza pastorale e di governo alla guida di una diocesi. Da Giovanni XXIII in poi i cardinali si sono sempre orientati, nella scelta del successore di Pietro, verso candidati che avessero nel curriculum la guida di una diocesi. Bertone, che compirà 79 anni a dicembre prossimo, si rende conto di avere possibilità limitate di succedere a Benedetto XVI (i cardinali sono orientati verso un papa settantenne, non quasi ottantenne) ma può muovere certamente alcuni voti in Conclave; sia fra gli altri tre salesiani presenti, sia fra alcuni cardinali di Curia a lui vicini, come Calcagno, Versaldi e il cardinale Giovanni Battista Re.

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