di Francesco Colafemmina
Prima di scrivere altro sul nuovo "Vescovo" di Roma che sembra avere in
spregio ogni tradizione e che magari si sarebbe pure affacciato alla
loggia con un saio per dar sfogo a certo pauperismo anni '70 (magari
nei prossimi giorni si farà pure confezionare un papal clergyman)
leggete qui:
e qui:
Per ora non c'è molto da aggiungere. Con tutta probabilità la nostra
missione finisce qui. Tutto ciò che abbiamo detto e fatto finora verrà
prontamente obliterato. E' una definitiva sconfitta della tradizione e
della riforma benedettiana. E' l'inizio dell'allegra demolizione del
Papato. Con la rinuncia di Benedetto ben 3 piccioni con una fava dunque:
hanno ottenuto il Papato a termine, la resa di Benedetto e un nuovo
Papa conforme ai loro desideri e forse anche ai nostri peccati.
Pubblicato da
Francesco Colafemmina
Povero San Francesco…
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Povero San Francesco…
Buonos Aires, giovedì, 22 giugno 2006 (ZENIT.org).- Sono stati circa 7.000 i cattolici e gli evangelici che si sono riuniti questo lunedì nello stadio Luna Park di Buenos Aires per pregare per l’unità dei cristiani in occasione del III Incontro Fraterno della Comunione Rinnovata di Evangelici e Cattolici nello Spirito (CRECES). All’incontro, al quale hanno partecipato, tra gli altri, padre Raniero Cantalamessa, OFM, predicatore della Casa Pontificia, il pastore Giovanni Traettino, Vescovo della Chiesa Evangelica della Riconciliazione in Italia e Matteo Calisi Presidente della Fraternità Cattolica di Associazioni e Comunità Carismatiche di Alleanza, ha dato il suo sostegno il Cardinale Jorge Mario, Arcivescovo di Buenos Aires e primate d’Argentina.(…)
Il Cardinal Bergoglio, dopo aver ricevuto in ginocchio l’imposizione delle mani dei pastori, sacerdoti e laici che hanno animato l’incontro, ha pronunciato un intervento sul tema “Abbraccio, piaga e vento”. (…)
Segnalazione di Unavox.it
http://federiciblog.altervista.org/2013/03/13/povero-san-francesco/
Buonos Aires, giovedì, 22 giugno 2006 (ZENIT.org).- Sono stati circa 7.000 i cattolici e gli evangelici che si sono riuniti questo lunedì nello stadio Luna Park di Buenos Aires per pregare per l’unità dei cristiani in occasione del III Incontro Fraterno della Comunione Rinnovata di Evangelici e Cattolici nello Spirito (CRECES). All’incontro, al quale hanno partecipato, tra gli altri, padre Raniero Cantalamessa, OFM, predicatore della Casa Pontificia, il pastore Giovanni Traettino, Vescovo della Chiesa Evangelica della Riconciliazione in Italia e Matteo Calisi Presidente della Fraternità Cattolica di Associazioni e Comunità Carismatiche di Alleanza, ha dato il suo sostegno il Cardinale Jorge Mario, Arcivescovo di Buenos Aires e primate d’Argentina.(…)
Il Cardinal Bergoglio, dopo aver ricevuto in ginocchio l’imposizione delle mani dei pastori, sacerdoti e laici che hanno animato l’incontro, ha pronunciato un intervento sul tema “Abbraccio, piaga e vento”. (…)
Segnalazione di Unavox.it
http://federiciblog.altervista.org/2013/03/13/povero-san-francesco/
I
Cattolici, chierici e laici, hanno incessantemente pregato lo Spirito
Santo di assistere i Cardinali Elettori riuniti in Conclave per la
scelta del nuovo Papa.
Ora noi chiniamo il capo nell’atto di ossequiosa obbedienza a Papa Francesco .
Lo
stato di Grazia che la Divina Provvidenza ha sempre effuso sul
prescelto nella Cattedra di Pietro colmerà di benefici il cuore del
Santo Padre.
I cattolici fedeli alle antiche forme liturgiche, fonte inesauribile di santità, ieri come oggi, sono fieramente delle " comunità povere
" perché, grazie all’ispirazione divina, hanno saputo abbandonare ogni
forma di umana vanagloria per rivolgersi direttamente alla Croce, da
cui venne la nostra salvezza, in una forma umanamente non apprezzabile , lontana dai clamori populistici e dai guadagni terreni.
Per
grazia di Dio siamo poveri perché riconosciamo una sola ricchezza :
quella che venendo da Cristo Re si riserva nella Liturgia, capace di
innalzare i cuori e le menti alla Gloria di Dio !
I cattolici fedeli alla Tradizione sono stati resi ancor più poveri grazie a “sorella persecuzione” .
Ringraziamo
Dio anche per questo stato di ulteriore povertà che ci ha posto
lontano dai lupi rapaci quando questi, volgendo lo sguardo alle lusinghe
delle mode terrene, hanno dimenticato che l’unica ricchezza sono i
Sacramenti della Chiesa , la Parola di Dio e la Tradizione vivente (
Cfr. Beato Giovanni Paolo II ).
Non sono povere invece
le nostre Comunità che si rallegrano della grande ricchezza dei
fanciulli, dei giovani, dei padri e delle madri di famiglia che “ una voce dicentes “ non smettono di lodare Dio nella vita e nella preghiera.
Questa è la nostra unica ed irrinunciabile ricchezza !
Questa è la nostra inerme potenza che il mondo non può capire !
Siamo
sicuri che il Successore di Pietro che ha scelto il nome del Serafico
Padre San Francesco, il Poverello che come primo gesto nella sua vita
rinnovellata in Cristo ha voluto riedificare una chiesa in rovina,
guarderà intelligentemente con occhio di Padre le nostre povere comunità
che sperano di riedificare , con l’aiuto di Dio, le chiese
abbandonate, crollate dopo il Concilio Vaticano II mentre i Pastori
erano distratti dalle suggestioni terrene.
Il Padre guarda tutti i suoi figli d’adozione apprezzandone la buona volontà e correggendone gli errori.
Poniamo idealmente nelle mani di Papa Francesco tutto il nostro operato “a maggior gloria di Dio”
sapendo che Sant’Ignazio , San Francesco Saverio e tutti i Santi della
Compagnia di Gesù, da cui proviene e si è formata la spiritualità del
nuovo Pontefice, ci sosterranno sempre !
A coloro che , ieri come oggi, ci faranno pregustare “sorella persecuzione” rispondiamo calmi con le parole di “ Gamaliele, dottore della legge" : « Non
occupatevi di questi uomini e lasciateli andare. Se infatti questa
teoria o questa attività è di origine umana, verrà distrutta; ma se essa
viene da Dio, non riuscirete a sconfiggerli; non vi accada di trovarvi a
combattere contro Dio! »
Noi vogliamo vivere e morire cattolici perchè sappiamo che la salvezza della nostra anima sarà elargita dalla Santa Chiesa ( extra Ecclesia nulla salus ) .
Ci sono di molto aiuto per questo le parole che il Servo di Dio Papa Paolo VI ebbe a prounciare nel 1977 : ho l'ardire che esse siano direttamente rivolte ai nostri gruppi " tradizionalisti :
« C’è un grande turbamento in questo momento nel mondo e nella Chiesa, e ciò che è in questione è la fede... Ciò che mi colpisce, quando considero il mondo cattolico, è che all’interno del cattolicesimo sembra talvolta predominare un pensiero di tipo non-cattolico, e può avvenire che questo pensiero non cattolico all’interno del cattolicesimo diventi domani il più forte.
Noi vogliamo vivere e morire cattolici perchè sappiamo che la salvezza della nostra anima sarà elargita dalla Santa Chiesa ( extra Ecclesia nulla salus ) .
Ci sono di molto aiuto per questo le parole che il Servo di Dio Papa Paolo VI ebbe a prounciare nel 1977 : ho l'ardire che esse siano direttamente rivolte ai nostri gruppi " tradizionalisti :
« C’è un grande turbamento in questo momento nel mondo e nella Chiesa, e ciò che è in questione è la fede... Ciò che mi colpisce, quando considero il mondo cattolico, è che all’interno del cattolicesimo sembra talvolta predominare un pensiero di tipo non-cattolico, e può avvenire che questo pensiero non cattolico all’interno del cattolicesimo diventi domani il più forte.
Ma esso non rappresenterà mai il pensiero della Chiesa.
Bisogna che sussista un piccolo gregge, per quanto piccolo esso sia » ( Paolo VI al filosofo Jean Guitton , 1977).
Sembra paradossale che il Papa che subì le sofferenze di Nostro Signore, l'abbandono del Padre , il rinnegamento di Pietro, il tradimento e l’ingiuria, tracciò nel lontano 1977, con il pennello intriso di lacrime, il ritratto della situazione della Chiesa che non è mutato, aimè, nei nostri giorni !
Bisogna che sussista un piccolo gregge, per quanto piccolo esso sia » ( Paolo VI al filosofo Jean Guitton , 1977).
Sembra paradossale che il Papa che subì le sofferenze di Nostro Signore, l'abbandono del Padre , il rinnegamento di Pietro, il tradimento e l’ingiuria, tracciò nel lontano 1977, con il pennello intriso di lacrime, il ritratto della situazione della Chiesa che non è mutato, aimè, nei nostri giorni !
Coraggio o fratelli nella fede : cum Petro et sub Petro !
Andrea Carradori
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