ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 9 luglio 2013

Lampedusa, un bel tuffo nella demagogia

Il papa accolto nell’isola come il nuovo San Francesco che predica una vita casta e fatta di povertà

Lampedusa, un bel tuffo nella demagogia
Il messaggio che viene dal Vaticano è alquanto contraddittorio e bagnato di demagogia. Da una parte si piangono i morti di coloro che non ce la fanno a raggiungere le coste di Lampedusa, dall’altra si cacciano i barboni e gli zingari dalle chiese. La visita del papa nell’isola delle Pelagie non può essere accolta come un messaggio positivo per sollevare il problema della solidarietà e dell’integrazione degli immigrati.
Il pontefice ha in pratica rimproverato tutti noi italiani di nutrire totale indifferenza al fenomeno degli sbarchi. Eppure le nostre forze militari di stanza nel Mediterraneo non fanno altro che andare a soccorrere barconi alla deriva portando in salvo queste persone. Di quale colpa ci saremmo  macchiati? Forse quella di non dare una casa, un lavoro o un sussidio alle migliaia di immigrati che hanno scelto il nostro Paese? Ma lo sa il papa degli ultimi che anche tanti nostri connazionali stanno scivolando nel baratro della disperazione? Anche sul nostro territorio ci sono tante Lampedusa, con imprese che muoiono o localizzano e con migliaia di lavoratori abbandonati a se stessi e in qualche caso costretti a salire sui tetti, a carcerarsi nell’isola dell’Asinara in segno di protesta come nel caso della Vinyls o dell’Alcoa, e a suicidarsi come atto estremo. Eh già il papa non vive di questi orpelli terreni. A lui fa male vedere che la gente ambisca al benessere, al miglioramento delle proprie condizioni di vita, al sogno terreno di una casa dignitosa e magari di una macchina bella. Eh già questi sono beni terreni che cozzano con la sua filosofia di vita. Egli sta con gli ultimi, sferzando gli altri a spogliarsi di tutto e dando tutto se stessi all’assistenza degli altri ma si dimentica di sé stesso. Egli è il massimo esponente di una Chiesa che ancora oggi è considerata la massima espressione della ricchezza,  non sempre limpida. E ci viene pure a fare la romanzina. Se davvero la sua filosofia di vita è quella di servire gli altri e spogliarsi di tutti i beni non capiamo perché non abbia scelto di fare il missionario. Questa, infatti, sarebbe una scelta di vita attinente alle sue prediche. Altrimenti è pura demagogia. Basti pensare alle sciocchezze di quanto detto nella riunione con seminaristi e novizie. “Fa male pensare ai preti con auto di lusso” questa una delle frasi celebri di questo papa demagogo. Perché, a suo dire, con questi soldi si potrebbero salvare tanti bambini che muoiono di fame. Siamo davvero all’ipocrisia pura. Quindi secondo la logica del suo discorso tutti coloro che hanno messo su un piccolo o grande patrimonio dovrebbero spogliarsi di tutto a vantaggio degli ultimi. Da quale mondo delle favole è uscito questo papa? Non si tratta certo di un novello San Francesco ma di un figlio dorato di quel reame che si chiama Vaticano che ha fatto della ricchezza e dell’ostentazione una virtù. Fa male, - parafrasando la sua frase infelice -, vedere il papa e gli alti prelati vivere in una sorta di castello dalle mille stanze e dalle abbondanti libazioni e pantagrueliche mangiate. Per essere coerenti con le proprie visioni di vita occorre fare ben altri passi in questa direzione che non quelli di una visita a Lampedusa, oltretutto in spregio delle leggi dello Stato italiano. Quando ci si richiama ad una vita più sobria e povera occorre dare seguito alle proprie parole. Perché non lascia le pregevoli stanze vaticane agli immigrati e ai rom, scegliendo magari un due stanze sobrio e parco nella zona di Tor Bella Monaca? Di questo passo poi diventa anche difficile stabilire quali siano i paletti di una vita sobria e morigerata. Seguendo la logica del papa potremmo anche dire che “fa male vedere” un presidente della Repubblica adagiarsi nella costosa dimora del Colle che costa agli italiani oltre 200 milioni di euro l’anno. Anch’egli potrebbe trasferirsi in un alloggio più sobrio e meno costoso. Come “fa male vedere” le belle ville di cantanti, attori e paperoni vari che ostentano la propria agiatezza mentre gli immigrati dormono nel Cie. E il traghettamento verso una povertà sobria e livellata potrebbe valere per tutti. Magari il nostro futuro è nell’Africa, in una bella capanna di paglia. O anche questo è un inulto alla povertà? Logicamente ci piace giocare con le parole e con i paradossi, però quando sentiamo certi demagoghi non ne possiamo fare a meno. L’uomo è fatto di sogni non di penitenza e miseria. Insomma un papa del genere proprio non ci piace. Ogni sua parola, ogni suo atto, ogni suo appuntamento è suggellato da una spasmodica forma di dimostrare quello che non è. Né egli né tantomeno la madre Chiesa. E poi i paletti mal si addicono. L’uomo ambisce ad un lavoro ben retribuito, ad una bella casa e ad una bella famiglia cui non far possibilmente mancare nulla. E se poi riesce a passare dalla Topolino alla Ferrari questo non è un male… ma rientra nello spirito di vita. Anche i lampedusani in fatto di ipocrisia hanno le reti piene. Nel 2011 si lamentavano contro gli immigrati che giravano per le strade dell’isola chiedendo sigarette, soldi e in qualche caso rubando nelle loro case, oggi festeggiano il papa che molto probabilmente favorirà altri sbarchi. Due sono le cose: o si è a favore dell’immigrazione o si è contro le porte aperte. Se si è a favore non ci si può poi lamentare, pensando agli incassi derivanti dalla presenza dei turisti danarosi. Molto probabilmente loro vogliono trasferire nella terraferma un problema generale che riguarda non solo l’Italia ma l’Europa intera. Ma con le catene europee che abbiamo difficilmente potremmo tornare a galla.    -
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IL PAPA E I MIGRANTI: BASTA INDIFFERENZA, NON SAPPIAMO PIÙ PIANGERE PER GLI ALTRI

L’esercito spara, più di 50 morti in Egitto - Della Valle si appella a Napolitano. Marchionne: quota Rcs strategica - Edilizia, allarme burocrazia: persi 446mila posti di lavoro - Ai francesi anche Loro Piana: Arnault compra per 2 miliardi - Draghi: i tassi di interesse devono restare bassi...

CORRIERE DELLA SERA - In alto: "Il Papa e i migranti: basta indifferenza Non sappiamo più piangere per gli altri". In un riquadro: "Quella croce che entra nella storia". Editoriale di Gian Antonio Stella: "Terre promesse sogni e realtà". Al centro: "Berlusconi, il caso interdizione". In un riquadro: "Il disagio sociale è una tragedia". Accanto: "Chilometro zero? Sì ma senza esagerare". In basso: "Ora i francesi vestono Loro Piana". In un riquadro: "Della Valle si appella a Napolitano Marchionne: quota Rcs strategica".
papa francesco bergoglio a lampedusaPAPA FRANCESCO BERGOGLIO A LAMPEDUSA
LA REPUBBLICA - In apertura: "Il Papa: immigrati, perdonateci". In un riquadro: "L'anestesia del cuore che ci rende insensibili". A sinistra, intervista a Renzi: "Tanti mi chiedono di candidarmi così cambierò il Pd". Al centro: "L'esercito spara, più di 50 morti in Egitto". Di spalla: "Ai francesi anche Loro Piana Arnault compra per 2 miliardi". Sotto: "Rcs, Della Valle lancia un appello a Napolitano". In basso: "La gara a premi nelle scuole vince la classe che non fuma"; "Video, dunque esisto la mania di filmare tutto".
LA STAMPA - In alto: "Loro Piana diventa francese Una vendita da due miliardi". In apertura: "Migranti, la scossa del Papa". Editoriale di Enzo Bianchi: "I valori nascosti in un gesto". Sotto: "Il messaggio è più forte dello strumento". Di spalla: "Draghi: i tassi di interesse devono restare bassi". Sotto: "Saccomanni e le critiche interessate". Al centro: "Egitto, l'esercito spara Strage di civili al sit-in". Accanto: "‘Vi racconto come abbiamo preso Pannunzi'". Sempre al centro: "Ucciso a dodici anni dal fulmine in spiaggia". In basso: "Tra movida e mortorio".
IL GIORNALE - In apertura: "Ecco i cento abusi di Stato". Sotto: "Giusto pregare ma le leggi devono essere rispettate". Editoriale di Vittorio Feltri: "Sei fogli di moduli e finisci al manicomio". Al centro: "I francesi ci sfilano il cappotto". Accanto: "Brutta aria a sinistra se la Fiat è il Nemico". In basso: "I filosofi si ricredono: l'amore è bello solo in coppia".
IL SOLE 24 ORE - In apertura: "Edilizia, allarme burocrazia Persi 446mila posti di lavoro". Editoriale di Enrico De Mita e Salvatore Padula: "Il Fisco a tentoni tra i conti correnti". In un riquadro: "Deindustrializzazione: pericolo da evitare". Accanto: "Se il paese non capisce il valore dei suoi marchi". Al centro: "Draghi: il disagio sociale è una tragedia". In un riquadro: "La contraddizione tra stabilità e crescita". Di spalla: "Squinzi: ‘E' suicida la difesa dello status quo Serve cambio di passo'". Sotto: "Una sola questione industriale".
loro piana05 fratelli loro pianaLORO PIANA05 FRATELLI LORO PIANA
IL MESSAGGERO - In apertura: "Immigrati, la scossa del Papa". Sotto: "Kyenge: un viaggio fondamentale per l'immigrazione". Editoriale di Alessandro Campi: "Diffida del potere e gli sta lontano". Al centro: "L'abbraccio con i migranti ‘Io non vi lascio soli'". Accanto: "Da ottobre via alla sanità europea cure all'estero, l'Asl paga il conto". In un riquadro: "Zanonato: Imu giù a case e aziende Brunetta: decreto lavoro da riscrivere". In basso: "Shopping francese, presa anche Loro Piana".
IL TEMPO - In alto: "Il messaggero pressa il ministro ma non lo sfiducia". In apertura: "Il coraggio di Francesco alle porte dell'inferno". Editoriale di Francesco Damato: "E' un esorcismo l'ottimismo di Re Giorgio". Al centro, fotonotizia: "A fine mese tutti a piedi lungo i Fori". In basso: " La 'ndrangheta nella Roma bene".
IL FATTO QUOTIDIANO - In alto: "Il grido del Papa: 20 mila morti e non sappiamo più piangere". Editoriale di Furio Colombo: "Ciò che i governi hanno taciuto". Al centro: "Monsignor ‘500 euro' ora accusa il Vaticano". Di spalla, commento di Marco Travaglio: "Oggi sposi". In basso: "Trame kazake, l'ombra di B. dietro il sequestro del dissidente".

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