ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 2 agosto 2013

IL VERO PAPA GUIDA, NON APRE AL MONDO

 – BERGOGLIO? LO RINCORRE BURLESCAMENTE!

Bergoglio palla su altareL’EDITORIALE DEL VENERDI
di Arai Daniele
Quando Bergoglio è stato eletto «papa conciliare», per fare compagnia a Benedetto nella Babilonia vaticana, un mondo beffardo si è prodigato a pubblicare foto-montaggi di questa nuova stella argentina. E oggi tal esercizio pubblicitario umoristico è ampio e approvato. Infatti, si è visto che Bergoglio non è per niente alieno al «populismo» di moda, anzi, si dimostra disposto a collaborarvi con alcune sue spicciole iniziative improntate a una falsa umiltà in pieno contrasto con la riverenza dovuta alla maestà della carica di Vicario di Cristo, di cui si pretende occupante legale.

Tutto sta a indicare che voglia far dimenticare la natura sopranaturale della suprema carica di rappresentazione di Dio in terra.
Ora, tutto l’omaggio al Trono, alla Sedia gestatoria, al Trirregno e baci della pantofola è dovuto a Gesù Cristo, non al chierico in carica.
A questo punto, l’umiltà applicata a questa venerazione è una demagogica e ipocrita rapina di un onore dovuto al Signore e non a chi dice di rappresentarLo.
Poteva Paolo 6º credere di disporre della triplice corona come roba sua? Solo pensando che fosse lui stesso, in prima persona, il vero capo della Chiesa di Cristo. Questo pensiero lo ha dimostrato infatti col suo operato per cambiarla secondo le sue idee illuministe.
Seguì Karol Wojtyla, capace di baciare il Corano vestito da papa!
Poi l’abuso è divenuto musica conciliare, con semplice variazione del tema, poiché Bergoglio fa vedere che commemora non solo il Ramadan ma il Pallone verde-giallo sull’altare!
Eccoci al fenomeno bergogliano che comincia a manifestarsi a Roma e ovunque per, all’insegna dei suoi antecessori, continuare la mutazione della Chiesa di Gesù Cristo in quel diabolico «movimento di animazione spirituale per la democrazia universale», il MASDU voluto dalle logge e sinagoghe del mondo.  
Berg. Sta Maria MaiorGli altari ora servono a ogni messinscena. Mai i veri problemi riguardanti la Legge divina, come il caso dell’aborto, che in questi giorni è il primo grave problema in Brasile, resta innominato per non guastare la gran festa del nuovo idolo di una tifoseria spensierata. Così si vedrà il topolino malefico partorito dalla montagna di questa gran giornata della gioventù in Brasile, iniziata con l’auspicio del pallone presso il Tabernacolo.
Nel frattempo, Bergoglio, tramite il prelato brasiliano Braz de Aviz, quello dell’aperta apologia alla teologia della liberazione, pone lo stop alla celebrazione della Messa cattolica dai Francescani dell’Immacolata. Non solo, ma fa destituire la dirigenza di quell’Istituzione, per tutte le sue comunità e sodali, commissariandola per eccesso di tradizionalismo! Che ciò sia la sua intenzione verso il «pericolo di restaurazionismo» si evince dal suo discorso ai prelati del CELAM. In fondo invoca una nuova rivoluzione giovanile, perché protestare è bello!
Quanto alle molte proprietà in scala internazionale di quell’opera religiosa, breve si saprà l’ammontare dello sproprio (leggi rapina) per saldare i vari debiti della Roma conciliare e le grosse spese per i prossimi viaggi dell’anticristo di turno.
E oggi la presidente Dilma Rousseff ha firmato il decreto dell’aborto camuffato in Brasile, cui Bergoglio non aveva voluto nemmeno accennare pochi giorni prima, per non veder sollevare inevitabili, ma per lui, sgradevoli contestazioni.
Si dovrà ritornare su tale tradimento di fronte all’aborto della vita data da Dio e della Sua Parola, perché è un vero scandalo tenuto nascosto dalla comunicazione anticristiana, che il nuovo «gran comunicatore» ha villanamente taciuto.
Altroché il caso MEDIASET! Qui tanto enorme prevaricazione andrà al Tribunale del Giudice Eterno.
Berg.MassiOra dobbiamo patire la visione di un Bergoglio che insegue gaudente un mondo degradato dal potere dell’ONU e delle «lobby», che lui fa finta di condannare per apparire «defensor fidei». Sì, di quell’untuosa e pestifera «fede» liberale ed ecumenista conciliare, che danna tale clero, il mondo e una moltitudine di anime ignare del vangelo invertito da loro, i conciliari.
La responsabilità va, però, ai cattolici che con troppa leggerezza hanno dimenticato che il fedele non deve ubbidienza a degl’infedeli, specialmente se questi lacerano l’opera della Fede. E l’infedeltà dei conciliari è messa per scritto nei documenti del Vaticano 2º che inaugura un’altra religione ecumenista, dove vige il «diritto» di liberarsi della Legge di Dio e della Sua Chiesa che, considerata una peccatrice alla stregua di tutte le altre religioni, va sostituita da un’altra «più aperta e universale», come quella di Assisi!
Quindi, il proclama dell’ultimo conclave conciliare che ha eletto tale infedele può solo essere: «annuntio vobis caos magnum: habemus rapam»!
Eppure, crediamo che dopo quest’orrendo interregno di privazione del Papa cattolico per più di mezzo secolo, uno vero e santo sarà di nuovo suscitato da Dio misericordioso. Per ora pende il castigo dell’acefalia romana conforme il Terzo Segreto di Fatima.
Alla fine, crediamo che il Padre sentirà il debole fremito delle nostre striminzite preghiere e sacrifici, affatto all’altezza della riparazione all’orrore presente nelle nostre società, ma che il Suo infinito amore può salvare se guardiamo alla Croce della Passione di Suo Figlio diletto. Come ha fatto Maria; Stabat Mater! 
Berg.Marad.


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