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domenica 11 agosto 2013

La comunicatrice vaticana

Francesca Chaouqui. Il Giornale: tweet su Bertone “corrotto”, Tremonti “gay”




Francesca Immacolata Chaouqui,  nominata non si sa perché da Papa Bergoglio, il 19 luglio, nella commissione sulla riforma finanziaria del Vaticano, è nel mirino. Finora non sembra avere fatto guai, ma stanno emergendo dal recente passato alcune imprudenti e improvvide affermazioni da lei affidate aTwitter.

“Lo scandalo sarebbe legato in questo caso ad alcune amicizie della giovane e ad alcuni tweet scritti dalla 30enne calabrese, considerazioni in 140 caratteri che, sussurrano Oltretevere, «erano fino a pochi giorni fa sconosciute anche al Papa e che potrebbero rivelarsi pericolosissime per la delicatezza dell’incarico conferito»”
scrive sul Giornale Fabio Marchese Ragona.:
“Nelle sacre stanze si cerca di capire infatti come mai la nomina sia stata fatta senza controlli preventivi e senza che il Papa fosse stato informato in anticipo”, “una nomina che da alcune settimane sta creando non pochi imbarazzi dentro le mura leonine”.
E ciò rende
“le giornate ancor più calde Oltretevere”.
La vicenda deve avere una certa importanza nella cosmologia del Giornale di Berlusconi, al punto che l’articolo di Fabio Marchese Ragona è presentato al centro della prima pagina dell’edizione di sabato 10 agosto, con tanto di foto della Chaouqui.
Francesca Immacolata Chaouqui, di madre italiana e padre nordafricano, certo è una presenza anomala in Vaticano. Al di là di quel che può dire o fare, è una donna bella, forse troppo e non ha certo l’aria della monaca o della consacrata, categorie cui fino a ieri erano in prevalenza affidati i ruoli femminili nella Chiesa.
“si lascia andare con giudizi sull’operato della Curia Romana, parla di Joseph Ratzinger, del Segretario di Stato, Tarcisio Bertone e non solo. Il 28 febbraio 2012, in pieno scandalo Vatileaks, ad esempio, la pr twitta sulle presunte condizioni di salute di Benedetto XVI (affermazioni poi rivelatesi infondate): «Il Papa ha la leucemia» scrive, e il giorno dopo, il 29 febbraio 2012, ribadisce: «Confermo: il Papa è affetto da leucemia da oltre un anno. Dagospia ha ragione».
Sul cardinal Bertone twitta:
«Bertone corrotto. Pare ci sia di mezzo l’archivio segreto e un’azienda veneta».
L’11 febbraio 2013, scrive della rinuncia di Benedetto XVI:
«Ha vinto Bertone. Ero convinta che non lo avrebbe fatto e invece ha mollato. Da credente sono semplicemente delusa».
Scrive ancora  Fabio Marchese Ragona
“A preoccupare di più le gerarchie d’ Oltretevere per una nuova fuga di notizie sono anche i rapporti attivi della professionista con molti giornalisti e il suo interessamento sul caso dei documenti riservati rubati dal maggiordomo Paolo Gabriele a Benedetto XVI, condito da commenti «forti». La giovane, grande estimatrice anche dell’ex presidente dello IorEttore Gotti Tedeschi, il 1° giugno 2012, ovvero qualche giorno dopo l’arresto dell’assistente di camera del Papa, pubblica nuove esternazioni assolutorie nei confronti del maggiordomo, ritenuto solo un capro espiatorio di giochi più grandi di lui.
“Affermazioni che hanno fatto scattare subito un allarme in Vaticano, dove Francesca Immacolata Chaouqui è vista alla stregua di una situazione «imbarazzante» anche alla luce di qualche altro tweet pubblicato nel corso dell’ultimo anno: in uno di questi, il 29 febbraio 2012, la giovane, parla anche dell’ex ministro dell’economia dei governi Berlusconi, Giulio Tremonti: «Tremonti aveva il conto allo Ior. Ufficializzato che è gay gliel’hanno chiuso». Una stoccata non da poco all’ex ministro. Tutta da spiegare”.
http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-mondo/francesca-chaouqui-il-giornale-tweet-su-1641536/

Caccia allo sponsor della pr del Papa E lei scappa dalla Rete

Francesca Chaouqui fa sparire i tweet pieni di calunnie e veleni su cardinali e politici. E Oltretevere si chiedono come abbia avuto l'incarico


«Profilo Twitter inesistente». Francesca Immacolata Chaouqui, la giovane 30enne nominata membro della commissione papale referenti sui dicasteri economici della Santa Sede, non ha perso tempo e a poche ore dall'articolo del Giornale che ha portato alla luce i suoi tweet «scandalosi» sul Vaticano (e non solo), ha cancellato il profilo twitter ufficiale @FrancyChaouqui, eliminando quindi anche le frasi al vetriolo che hanno infangato il Segretario di Stato Vaticano, Tarcisio Bertone (definito «corrotto») e Giulio Tremonti (l'ex ministro berlusconiano definito «gay» dalla pr), considerazioni che hanno creato non pochi imbarazzi nel Palazzo Apostolico.
Francesca Immacolata Chaouqui
Una vicenda che non sembra comunque ancora chiusa perché in Vaticano adesso si cerca una «exit strategy»: da giorni dentro le mura leonine si sta lavorando senza sosta per risolvere la faccenda con la massima discrezione, cercando una soluzione «diplomatica» che eviti di rompere gli equilibri d'Oltretevere. Con il Papa informato dei tweet e delle amicizie della Chaouqui solo a nomina avvenuta però, i più stretti collaboratori di Francesco, che hanno in mano la documentazione del caso, adesso s'interrogano su chi possa aver combinato il pasticcio, consigliando alle alte gerarchie vaticane il nome della pr calabrese, nominata nella commissione papale senza controlli più approfonditi.
Nel frattempo si inizia a parlare già di quello che potrebbe essere l'epilogo della vicenda: la Santa Sede non commenta il fatto ma dentro le sacre stanze più di un porporato, che preferisce rimanere anonimo, spera che presto possano arrivare sulla scrivania del Papa le dimissioni della donna («sarebbe opportuno» dicono), o che comunque possano esserci nette modifiche alle sue mansioni. La paura più grande infatti è che con una figura capace di esternazioni così incontrollate possano verificarsi nuove fughe di notizie, nonostante il clima completamente diverso rispetto allo scorso 2012, anno tormentato dallo scandalo Vatileaks. A preoccupare sono infatti alcune amicizie della Chaouqui, in particolare quella con alcuni giornalisti con i quali la giovane ha scambiato diversi tweet poco graditi al Vaticano.
Tra le amicizie della pr, che oltre all'incarico Oltretevere mantiene anche il suo posto di lavoro nelle pubbliche relazioni di «Ernst & Young», società di revisione contabile e consulenza, spiccherebbero anche quella molto stretta con Alessandro Proto, uomo d'affari arrestato dalla Guardia di Finanza con l'accusa di manipolazione del mercato e poi scarcerato, e quella con la contessa Marisa Pinto Olori del Poggio, nobildonna romana con un incarico diplomatico e presidente italiana dell'associazione «Messaggeri della Pace», onlus fondata da padre Angel Garcia che lo scorso 24 maggio ha ricevuto sostegno proprio dalla Ernst & Young con un concerto benefico ospitato dall'Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede. La contessa contattata dal Giornale sulla presunta amicizia con Francesca Chaouqui dice: «Preferisco non rispondere, non voglio che il mio nome compaia sui giornali. Non le dò una risposta».
E non è tutto: a turbare i sonni di qualche alto prelato troppo apprensivo anche il fatto che la 30enne calabrese sia una lobbista. La Chaouqui, tra le tante cose è infatti iscritta alla Ferpi, la Federazione Relazioni Pubbliche Italiana che si batte da diversi anni per l'approvazione di una legge per l'attività trasparente di lobbing.

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