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mercoledì 4 settembre 2013

Il digiuno delle facce toste *

Mauro e D'Alia: «Aderiamo al digiuno del papa»

Tre ministri aderiscono all'appello del pontefice. Anche Emma Bonino(*).Bergoglio (*) contro le armi chimiche.

Il ministro della Difesa Mario Mauro (*), a margine di un incontro tenutosi il 3 settembre a Bruxelles con il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, e la rappresentante per la politica estera Ue, Catherine Ashton, si è detto intenzionato ad aderire all'appello di papa Francesco per una giornata di digiuno e preghiera per la pace indetta per il 7 settembre. Mauro non è l'unico membro del governo che raccoglie la proposta del pontefice: anche il ministro degli Esteri Emma Bonino, infatti, si è detta pronta a digiunare per la pace il 7 settembre, e con loro c'è anche Gianpiero D'Alia, ministro per la Pubblica amministrazione e la Semplificazione.

«SULLA SIRIA L'ITALIA MERITA UN GRAZIE». Riguardo all'atteggiamento dell'Italia sulla crisi siriana, Mauro, pur dicendo di «comprendere» e «condividere» il punto di vista degli Usa e della Francia, ha sostenuto che «ci vuole prudenza di fronte ad una situazione che è una delle più complesse della storia recente del mondo», aggiungendo che «qualcuno dovrà anche dire grazie alll'Italia» per la sua presa di posizione.
«DA CONDANNARE L'USO DI ARMI CHIMICHE». Il ministro della Difesa ha ribadito la ferma condanna, da parte dell'Italia, dell'uso di armi chimiche nel conflitto siriano, che «resta un fatto esecrabile di assoluta gravità e impedirne l'uso resta un dovere». Ma Mauro ha anche confermato che l'Italia intende continuare a seguire la linea della prudenza, aggiungendo poi di attendersi qualche passo in avanti dal vertice del G20 in programma a San Pietroburgo il 5 e il 6 settembre.
«PER LA DIFESA, L'UE SPENDE TANTO MA MALE». Il ministro ha poi dedicato qualche parola alle spese per la Difesa sostenute dall'Unione europea: secondo Mauro, i 28 Paesi dell'Ue «spendono più di Russia, Cina e Giappone», ma «sbagliano». Il titolare del dicastero della Difesa ritiene che l'Europa dovrebbe adottare un modello 'dual use', non solo militare ma anche per scopi civili come il monitoraggio ambientale e dei flussi migratori.
L'adesione di D'Alia è arrivata invece attraverso Facebook: «Aderisco alla giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria, in Medio Oriente e nel mondo intero, indetta dal Santo Padre il prossimo 7 settembre», ha scritto il ministro sul suo profilo.
D'ALIA: «PROFONDAMENTE FERITO». «Sono rimasto profondamente ferito dalle immagini che ogni giorno provengono dalla Siria e allo stesso tempo sono angosciato dalla sofferenza e della devastazione che un ulteriore uso delle armi potrebbe portare a questo Paese martoriato», ha aggiunto D'Alia dicendosi «convinto che le nazioni debbano dimostrare senso di responsabilità e praticare in ogni modo la via del dialogo e della diplomazia per evitare nuovi spargimenti di sangue. Credo, con papa Francesco, che l'umanità abbia 'bisogno di vedere gesti di pace e di sentire parole di speranza e di pace'. Il digiuno e la preghiera sono gesti semplici che uniscono credenti e non credenti in un irrinunciabile impegno per la pace e la civile convivenza dei popoli».

Anche Federica Pellegrini prega e digiuna

L'appuntamento convocato dal papa per la sera di sabato 7 settembre, continua a ottenere adesioni, e non solo dal mondo cattolico. Il gradimento per l'iniziativa si è esteso alle altre confessioni cristiane, dagli evangelici ai siro-ortodossi siriani, fino alle altre religioni con i musulmani italiani dell'Ucoi.
Adesioni che arrivano anche dalla società civile, dalla politica e dal mondo dello sport, con la campionessa di nuoto Federica Pellegrini.
INCONTRI IN TUTTA ITALIA. Ma l'evento non è incentrato solo in piazza San Pietro, dove la diocesi di Roma ha annunciato la sua presenza massiccia: la Conferenza episcopale italiana ha invitato tutte le diocesi a rilanciare, sabato stesso, l'appello del papa e a promuovere iniziative locali.
A Milano, in particolare, a guidare la preghiera è chiamato l'arcivescovo Angelo Scola, che ha chiesto anche di tenere aperte chiese della Diocesi.
Ad Assisi, meta del viaggio del papa il 4 ottobre, è prevista l'apertura della tomba di San Francesco dal 3 al 6 settembre, fino alle 22, per la preghiera, mentre sabato 7 è  programmata la veglia a Santa Maria degli Angeli.
Con il papa in preghiera, tra gli altri, anche i Focolarini, l'Unitalsi, le Acli, la Congregazione don Orione, Rinnovamento dello Spirito, che si aggiungono alle adesioni del 2 settembre di Cl e Sant'Egidio.
APPELLO DAL CARDINALE DE AVIZ. Il cardinale Joao Braz de Aviz, prefetto della Congregazione per la Vita consacrata, insieme al segretario del dicastero, il francescano monsignor José Rodriguez Carballo, ha rivolto un appello alla preghiera ai frati e alle suore di tutto il mondo.
«Aderisco con tutto il mio cuore all'appello di papa Francesco contro il pericolo di una guerra in Siria», ha detto Federica Pellegrini, nuotatrice azzurra più volte campionessa olimpica e mondiale. «Sabato pertanto mi raccoglierò in preghiera e saprò essere in questo modo vicina a quanti si riuniranno in piazza San Pietro. Vogliamo che la pace sia l'unico argomento sul quale impegnarsi».
SÌ ANCHE DA CASINI E OLIVERO. Tra i politici, oltre ai tre ministri già citati, hanno confermato la loro adesione all'iniziativa anche Pier Ferdinando Casini, Andrea Olivero (Scelta civica), il segretario nazionale dell'Italia dei valori, Ignazio Messina, Carlo Fidanza, eurodeputato di Fratelli d'Italia e il presidente della Provincia di Perugia, Marco Vinicio Guasticchi, che nella sua veste di presidente del Coordinamento nazionale degli Enti locali per la pace, ha scritto ai presidenti delle Regioni, ai sindaci e agli assessori alla pace, diritti umani e cooperazione internazionale, invitandoli ad aderire alla giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Medio Oriente.
Infine l'adesione del mondo sociale, dalla Cisl al Ceis Don Mario Picchi, a Forumsad, rete di oltre 90 organizzazioni di solidarietà che operano in tutto il mondo.
* guerrafondai, compratori di F 35, abortisti inveterati e condannatori di armi chimiche (ma le altre..?) ma non di chi le usa e non di chi invade i paesi e massacra i cristiani*

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