Il papa polacco sarà santo il 27 aprile
Wojtila sarà santo, nonostante l’ombra dei Legionari
La congregazione fu smantellata per gli scandali di pedofilia da Ratzinger, dopo anni di inerzia
Papa Giovanni Paolo II e Marcial Maciel Degollado
Karol Wojtyla vola verso gli altari: il 27 aprile 2014 sarà canonizzato, assieme a lui diventerà santo Giovanni XXIII; il papa del Concilio ecumenico vaticano II. È una decisione attesa da tempo: Bergoglio – che deve a Giovanni Paolo II la porpora – non ha voluto deludere quanti, nella Chiesa, chiedevano a gran voce quest’ultimo passo. D’altro canto nell’immaginario collettivo il pontefice polacco è ancora una figura amata, quasi mitica per certi versi; il suo è stato un pontificato “monstre” durato quasi 27 anni e passato attraverso alcuni dei principali snodi della storia contemporanea. La stessa beatificazione avvenuta il primo maggio del 2011 ha visto di nuovo un afflusso di folla straordinario a Roma, soprattutto, va detto, dalla Polonia.
La canonizzazione non è una decisione che riguarda la ricerca storica e però, inevitabilmente, un papa santo diventa una figura intorno alla quale la discussione critica all’interno della Chiesa e dello stesso mondo cattolico rischia di ridursi di molto. Considerato inoltre l’ampio arco di tempo durante il quale ha regnato Wojtyla, diversi degli aspetti più critici del suo “governo” inevitabilmente coinvolgono personaggi e alti prelati che hanno svolto a lungo un ruolo di primo piano nella vita della Chiesa e all’interno del Vaticano.
Forse però la vicenda che riassume tutto il grumo di eventi non in linea con un’immagine edulcorata del papa polacco, è quella relativa al sostegno pieno che venne dato alla congregazione dei Legionari di Cristo e al suo fondatore, padre Marcial Maciel, da papa Wojtyla e dai suoi collaboratori.
Forse però la vicenda che riassume tutto il grumo di eventi non in linea con un’immagine edulcorata del papa polacco, è quella relativa al sostegno pieno che venne dato alla congregazione dei Legionari di Cristo e al suo fondatore, padre Marcial Maciel, da papa Wojtyla e dai suoi collaboratori.
Si tratta di una delle storie più oscure della storia della Chiesa degli ultimi decenni: la nascita e lo sviluppo di un’organizzazione fortemente integralista e con venature reazionarie sviluppatasi in Messico e poi in tutta l’America Latina, con ramificazioni successive in varie parti del mondo. D’altro canto è ormai noto che nella Curia romana Maciel poteva contare su appoggi potentissimi, aveva però anche un nemico di primo livello: il cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede. Maciel, morto nel 2008, è stato accusato di numerosi abusi sessuali su minori – e non solo – dalle stesse vittime, di aver avuto diversi figli con varie donne, di aver introdotto il culto della personalità (la propria) nella congregazione, di aver accumulato con spregiudicatezza un patrimonio immenso. Tuttora della grande capacità finanziaria dei legionari non si sa molto, tranne che il gruppo “Integer ethical funds” è una struttura legata all’organizzazione e che opera in campo finanziario seguendo criteri etici “giudeocristiani”. Altri fatti relativi ad abusi sessuali sono poi emersi a carico di numerosi altri esponenti della congregazione, un capitolo, questo, che non si è ancora concluso.
Anzi. Nel corso dell’estate è scoppiato un nuovo clamoroso caso in Cile. Padre John O’Reilly, leader riconosciuto dei legionari nel Paese sudamericano, è finito sotto accusa per l’ennesima storia di pedofilia. Una vicenda grave la sua che riguarda le presunte molestie avvenute nel 2007 su due bambine. Sullo scandalo è stata aperta un’indagine giudiziaria che ha portato agli arresti domiciliari del religioso; padre O’Reilly fra l’altro è stato un sostenitore di Maciel e secondo la stampa cilena è legato ad importanti personalità pubbliche e politiche del Paese. Per altro in Cile si sono registrati numerosi altri casi di sacerdoti, alcuni di loro legionari, accusati di gravi abusi sessuali, episodi che hanno colpito e mobilitato l’opinione pubblica provocando nuovi e seri problemi alla Chiesa. Nel frattempo la Congregazione per la dottrina della fede ha aperto un processo canonico nei confronti di O’Reilly dopo che la diocesi di Santiago del Cile e gli stessi legionari cileni hanno concluso la prima parte dell’inchiesta a livello locale.
Ratzinger, da prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, si trovò dunque isolato quando provò a fare pulizia almeno su alcuni dei più gravi casi di abuso sessuale nei quali erano coinvolti alti esponenti della Chiesa come lo stesso Maciel o l’ex arcivescovo di Vienna Hermann Groer. A raccontarlo pubblicamente nel 2010 è stato nientemeno che il cardinale austriaco Christoph Schoenborn, il quale per questo si scontrò con l’ex Segretario di Stato Angelo Sodano, considerato, fra le altre cose, uno dei protettori e degli amici dei legionari in Vaticano.
Amici dei legionari sono stati pure altri personaggi di primo piano della Curia: l’ex segretario personale di Wojtyla Stanislaw Dziwisz – oggi arcivescovo di Cracovia – e l’attuale prefetto della Congregazione per le chiese orientali, il cardinale italo-argentino Leonardo Sandri (in precedenza ai vertici della Segreteria di Stato). È in questo intreccio di relazioni ad alto livello, nelle quali sono coinvolti anche altri porporati, si pensi allo spagnolo Eduardo Maritnez Somalo o all’argentino Eduardo Pironio, che si inseriscono inoltre le accuse di corruzione rivolte a Maciel il quale avrebbe foraggiato diversi esponenti della Curia romana per garantire ruolo e potere per sé e per i suoi. A parlare di questo aspetto della vicenda fu il giornalista Jason Berry in una ormai celebre inchiesta pubblicata nel 2010 dal National Catholic Reporter.
Amici dei legionari sono stati pure altri personaggi di primo piano della Curia: l’ex segretario personale di Wojtyla Stanislaw Dziwisz – oggi arcivescovo di Cracovia – e l’attuale prefetto della Congregazione per le chiese orientali, il cardinale italo-argentino Leonardo Sandri (in precedenza ai vertici della Segreteria di Stato). È in questo intreccio di relazioni ad alto livello, nelle quali sono coinvolti anche altri porporati, si pensi allo spagnolo Eduardo Maritnez Somalo o all’argentino Eduardo Pironio, che si inseriscono inoltre le accuse di corruzione rivolte a Maciel il quale avrebbe foraggiato diversi esponenti della Curia romana per garantire ruolo e potere per sé e per i suoi. A parlare di questo aspetto della vicenda fu il giornalista Jason Berry in una ormai celebre inchiesta pubblicata nel 2010 dal National Catholic Reporter.
Infine Ratzinger nel 2006, divenuto papa, rimosse da ogni incarico Maciel e avviò indagini interne. Nel 2010 si concluse la “visita apostolica” sulla congregazione, nel comunicato diffuso per l’occasione si leggeva fra l’altro: «i gravissimi e obiettivamente immorali comportamenti di padre Maciel, confermati da testimonianze incontrovertibili, si configurano, talora, in veri delitti e manifestano una vita priva di scrupoli e di autentico sentimento religioso». A quel punto veniva avviato il commissariamento dei Legionari di Cristo, operazione ancora in corso e affidata al cardinale Velasio de Paolis, un canonista esperto che ha il compito essenziale di riscrivere gli statuti del movimento cercando di salvarne il salvabile. Insomma è stato evitato lo scioglimento della struttura con i suoi molti sacerdoti, lo stesso dicasi per il braccio laico del movimento, il Regnum Christi. Non è stata però istituita una sorta di “commissione per la verità” chiesta da settori dell’opinione pubblica anche da un certo numero di fuoriusciti dalla congregazione che sono stati fra i principali protagonisti del processo di disvelamento sulla realtà della Legione.
D’altro canto non può passare in secondo piano che i Legionari hanno oggi proprietà, collegi, università in molti Paesi del mondo; insomma un impero ammaccato ma tuttora funzionante. Non va dimenticato, ancora, che Maciel e la sua congregazione hanno goduto dell’appoggio di personalità pubbliche di alto livello, come l’uomo d’affari messicano Carlos Slim, a lungo considerato dalla rivista Forbes l’uomo più ricco del mondo; di molti uomini politici, di cardinali come l’arcivescovo di Città del Messico Norberto Rivera Carrera. Ancora fra i supporter dell’organizzazione si devono annoverare pezzi importanti dell’establishment conservatore cattolico americano, fra gli altri Michael Novak e George Weigel (quest’ultimo biografo di Wojtyla).
I Legionari furono acerrimi oppositori della Teologia della liberazione e di quell’opzione preferenziale per i poveri che vide la luce nella storica conferenza dei vescovi latinoamericani di Medellin nel 1968. Di recente, infine, papa Francesco ha assegnato un ruolo di primo piano nella Curia romana proprio a un legionario di Cristo. Si tratta di Fernando Vérgez Alzaga, divenuto da responsabile delle telecomunicazioni del Vaticano, Segretario del Governatorato, cioè il vice del cardinale Giuseppe Bertello, uno degli uomini di fiducia di Francesco che fa parte del gruppo degli “otto” porporati incaricati di riformare la Curia. Il governatorato è uno dei luoghi nevralgici in Vaticano, chi vi opera ha significative responsabilità amministrative ed economiche. Va anche detto che Vérgez Alzaga vanta una lunga esperienza nella Curia romana, ha insomma la competenza adeguata.
Il mondo nel frattempo è andato avanti, ma il passato è ancora lì e pesa. Francesco ha aperto una stagione di cambiamento e riforma della Chiesa di fronte alla quale l’integralismo monolitico dei legionari appare un po’ fuori posto, quasi datato, basti pensare che il fondatore della teologia della liberazione, padre Gustavo Guitierez, è stato ricevuto da Bergoglio in Vaticano. Ma nel 2014 la Santa Sede dovrà prendere decisioni definitive sulla Congregazione dei legionari. Resta aperto il capitolo del rapporto fra Giovanni Paolo II e lo stesso Maciel, è noto che i due s’incontrarono più volte, mentre appare sempre più labile la spiegazione data in questi anni in Vaticano: il papa non sapeva niente della doppia vita del religioso.
Twitter: @FrancePeloso
Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/legionari-di-cristo#ixzz2gOrmbpka
Disfatta su tutta la linea. Oggi abbiamo "Il proselitismo è una solenne sciocchezza" e "Bisogna aprirsi alla modernità". E' un caso che una resa incondizionata di queste proporzioni venga accompagnata dal trionfalismo per i santi subito?
RispondiEliminaNo, non è certo un caso, ma temo (e tremo) che ne vedremo anche delle peggiori in un'escalation folle.
EliminaCi aspetteremo anche un Ajatollah e/o un Rabbino alternarsi sul trono di Pietro?
Poi venerdi c'è Assisi...