IL NUOVO BLASFEMARIO ANAMBROSIANO
Il
blasfevangeliarianambrosiano è quello che ironicamente, viene
definito Evangeliario Ambrosiano e che si aggiunge come decimo
ai nove volumi di cui è costituito il nuovo
blasflezionarianambrosiano simpaticamente
denominato Lezionario Ambrosiano
e che insieme ad esso costituisce il nuovo blasfemarianambrosiano.
Proprio per la solennità che distingue il Libro dei Vangeli dagli
altri libri liturgici, è stato dedicato un progetto specifico per la
sua pubblicazione. In continuità, ossia in netta discontinuità con
la tradizione degli antichi esemplari di codici
miniati,
ma in perfetta continuità con l’eresia di quello che definisco
primo Concilio Andersonense Vaticano (ossia la corretta definizione
di quello che erroneamente viene definito Concilio Vaticano II)
, l’Evangeliario Ambrosiano è rilegato da una coperta esterna e
corredato all’interno da settantatré tavole a supporto del testo
realizzate da sei artisti contemporanei ed ipoteticamente “filo
massonici”, i pittori Mimmo
Paladino, Nicola
De Maria, Ettore
Spalletti,
Nicola Samorì, Nicola Villa e il fotografo Giovanni
Chiaramonte.
Una commissione di esperti (storici dell’arte, liturgisti e
biblisti) ha affidato a ogni artista determinati brani e ne ha
seguito le fasi del lavoro, durato circa un anno.
Questo
progetto è nato nel 2009 dalla volontà del Tettamanzi e soprattutto
di Manganini, di commissionare un evangeliario contemporaneo,
rinnovato nella liturgia secondo
i criteri del Concilio Andersonense Vaticano I e, allo stesso tempo,
attuale nell’iconoclastia che
ne illustra gli episodi più significativi. L’edizione del
blasfevangeliarianambrosiano è stata donata dal Tettamanzi al Duomo
di Milano insieme
alla piramide massonica (IDOLO EVANESCENTE), affinché non venga
semplicemente custodito come oggetto d’arte, ma soprattutto usato
nella solenne liturgia della Cattedrale, e una stampa alle parrocchie
di rito ambrosiano, alle realtà pastorali più significative
comprese entro l’arcidiocesi di Milano e ad alcune istituzioni
della Chiesa universale. Quindi con questo atto si è finalmente e
spiritosamente attuata la riforma del rito ambrosiano e la
rivisitazione dei libri liturgici necessari per la celebrazione di
suddetto rito avviata all’indomani del Concilio Andersonense
Vaticano I secondo il principio per cui: «La santa madre Chiesa
considera come uguali in diritto e in dignità tutti i riti
legittimamente riconosciuti; vuole che in avvenire essi siano
conservati e in ogni modo incrementati; desidera infine che, ove sia
necessario, siano riveduti integralmente con prudenza nello spirito
della sana tradizione e venga loro dato nuovo vigore, come richiedono
le circostanze e le necessità del nostro tempo».( vera ironia
contradditoria e perfetta intenzione nella sostituzione e distruzione
di quanto in Diocesi Ambrosiana, Santissimo a parte –già
sacrilegalmente dileggiato con la costruzione di un “tabernacolo”
posto in netta antitesi al Solenne Tabernacolo Borromaico e poggiato
talvolta su un altare di natica forma- vi è di Sacro e Bello e
Buono).
La
promulgazione del Lezionario
Ambrosiano già
avviata dal fratello Martini,s egna un momento determinante per la
storia della Chiesa di Milano perché rinnova la tradizione in
perfetta discontinuità con gli insegnamenti del vescovo da cui tra
origine, Sant’Ambrogio specie
se si considera l’introduzione della festa dello Shabbat ebraico,
in quanto la celebrazione prefestiva assume appositamente un valore e
una solennità maggiore rispetto a quella Domenicale (si veda
l’annuncio trionfale del Vangelo della Risurrezione e la
conformazione liturgica data a tale celebrazione sul
sito www.chiesadimilano.it).[1]
Passiamo
dunque ad esaminare figura per figura, immagine per immagine, quanto
ho asserito sopra e chiunque, bambini compresi, potrà facilmente
capire che solo uno che abbia Stercorem pro cerebro quia Est stultior
asino , non può comprendere la gravità e la perversità delle
raffigurazioni utilizzate per il blasfemarianambrosiano.
opera
di Nicola de Maria,
copertina
del blasfevangeliarianambrosiano
opera
di Nicola de Maria, titolo sconosciuto
(ipotesi:
fiore o uomo impalato su una pianta?)
Opera
di Nicola Samorì intitolata Natività
Della
Beata Vergine Maria, anche detta della
Donna
decapitata che vomita nuvole di insetti
Alla
John Coffee de “il Miglio Verde”
Nicola
Samorì, venerdì di Passione
o
meglio l’Uomo Cosmico o L’Adam Kadmon
Ettore
Spalletti: Esaltazione della Santa
Croce,
ossia esaltazione della sparizione
Della
Santa Croce e del “politically and religious correct”
opera
di Ettore Spalletti pinna dorsale di Selachimorpha
o
cima smussata di un iceberg?
Opera
di Mimmo Paladino
Festa
della Santissima Trinità,ossia
Della
triplice trinità massonico-satanica
Che
vede l’uomo come esaltazione di se stesso.
È
infatti raffigurato un uomo rosso
che
se non sta cuocendo al solleone, certamente è irradiato dalla luce
del G.A.D.U.
Opera
di Nicola Villa dedicazione della Basilica Lateranense
(qui
raffigurata parvemi, da una meretrice che si abbandona a Cristo,
ossia
sembra si voglia paragonare l’edificio simbolo della Roma Papalina
alla meretrice babilonese)
Natività
di Cristo o Danza Macabra della Natività
Notare
gli incantatori di serpenti, che in chiave esoterica tendono ad
ammansire il serpente che in questo caso viene simboleggiato dal
“Cristo” che sarà innalzato sul legno come Moshè innalzò sul
legno il serpente.
Risurrezione
o spirale rappresentante il ciclo di vite infinito, in perfetto stile
esoterico e certamente non Cattolico!
Natività
o bagni di sangue a Gerusalemme? Ossia la responsabilità di Cristo
verso i Santi Innocenti
L’uomo
immagine e somiglianza di Dio o
Della
scimmia antropomorfa
Nostro
Signore Gesù Cristo Re Dell’Universo o
dell’amico
mano nella mano verso il gay pride e oltre
San
Giuseppe o in morte del padre
Putativo
preso alla sprovvista da un calcio
In
gola
Dopo
questa carrellata di blasfemimmagini, direi che urge un restyling
dell’intero Book Ambrosiano in chiave Cattolica, ossia secondo la
Versione di Sempre, approvata da San Pio V e dai legittimi Papi suoi
Successori. Non stupisce infatti che Ratzinger, seppur fermo e deciso
in alcune sue posizioni, abbia approvato questo scempio immondo, così
come acconsentì ad invitare un’atea pacifista alla maxicarnevalata
del Nuovo ordo saeclorum, tenutasi ad Assisi nel 2011, la quale per
ringraziarlo dell’invito, avrebbe qualche settimana più tardi
ideato la messinscena dello spettacolo blasfemo di Castellucci. Come
disse un grande prete:” Come può essere Ratzinger il legittimo
successore di San Pietro se permette cose come queste o le approva?”
E quindi, ricalcando le parole soprastanti “ come possono Martini,
Tettamanzi e Scola essere i legittimi successori di Sant’Ambrogio
se acconsentono alla realizzazione di immagini satanico-massoniche
per i Libri Liturgici?”
Concludo
questo articolo con una supplica a Sant’Ambrogio utilizzando le
ultime parole della preghiera “SUMME SACERDOS” da Lui istesso
Composta:”Propter magnam clementiam tuam concede mihi Missarum
sollemnia mundo corde et pura mente (celebrare)
[assistere].
Libera cor meum ab immundis et nefandis, vanis et noxiis
cogitationibus. Muni me beatorum Angelorum pia et fida custodia ac
tutela fortissima, ut hostes omnium bonorum confusi discedant. Per
virtutem tanti mysterii, et per manum sancti Angeli tui, repelle a me
et a cunctis servis tuis durissimum spiritum superbiae et cenodoxiae,
invidiae et blasphemiae, fornicationis et immunditiae, dubietatis, et
diffidentiae. Confundantur qui nos persequuntur, pereant illi qui nos
perdere festinant.”[2]
“Sancte
Ambrosi Ora pro Nobis”
Simone
Petrus Basileus I.G.
Nella
festa del Santissimo Nome di Maria (12 settembre 2013)
[1] http://it.wikipedia.org/wiki/Nuovo_Evangeliario_Ambrosiano
[2] http://www.preces-latinae.org/thesaurus/AnteMissam/OrationesSAmb.html
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.