Papa Francesco ingaggia un altro colosso americano per mettere in ordine i conti del Vaticano
Le grandi società di consulenza americane sono di casa in Vaticano. Papa Francesco continua ad ingaggiare colossi internazionali statunitensi per l'auditing finanziario e gestionale, al fine snellire le procedure interne ritenute vetuste e bizantine, oltre che mettere ordine ai conti, aumentare l'efficienza della struttura amministrativa.
La realizzazione delle riforme sembra passare dal lavoro (strapagato) di top manager ed esperti contabili provenienti dalla Promontory Financial Group, la società che da qualche mese sta mettendo ordine nei 19 mila conti correnti dello Ior, la Ernst and Young incaricata di effettuare un lavoro di verifica e consulenza sulle attività economiche e sui processi di gestione amministrativa del Governatorato (dove si coordinano i bandi per la maggior parte degli appalti) e, ultime arrivate, la KPMG, una società di auditing e consulenza fiscale con il compito di “allineare le procedure contabili di tutti i dipartimenti della Santa Sede in modo da rispettare gli standard internazionali”. Infine la MacKinsey che aiuterà Francesco a mettere ordine nel settore della comunicazione, al momento frammentario e dispersivo, avvalendosi della consulenza di questo colosso. L'obiettivo è fare in modo che la comunicazione diventi "più funzionale, efficiente e moderna".Al momento la Santa Sede dispone di sei diversi dipartimenti per le comunicazioni: un ufficio stampa, un centro televisivo, la Radio Vaticana che trasmette in tutto il mondo, un quotidiano storico, l'Osservatore Romano, un sito internet tra i più cliccati, e infine un Pontificio consiglio per le comunicazioni sociali che esercita un ruolo più accademico che non politico. Questi organismi godono di una ampia autonomia tanto che spesso non comunicano né cooperano tra loro, anzi, talvolta sembrano persino in competizione. In passato, è successo che un ufficio pubblicasse informazioni importanti senza avvertire gli altri organismi, o addirittura in contraddizione con le notizie precedentemente diffuse. Qualche volta causando imbarazzi se non pasticci. Benedetto XVI si era spesso lamentato di questo ginepraio e avrebbe voluto mettervi mano. Non ha fatto in tempo e il dossier è passato di conseguenza sul tavolo di Papa Francesco che auspica un coordinamento maggiore. I due gioielli nella comunicazione restano L’Osservatore Romano, il quotidiano principe, che l’editore sta cercando di modernizzare attraverso un sito e un servizio plurilingue, sotto la guida del professor Vian. E la Radio Vaticana, che trasmette in 40 lingue, assorbendo però una grossa parte del bilancio tanto che diversi cardinali continuano ad interrogarsi se vale la pena mantenere in piedi una struttura così dispendiosa come quella. E KPMG è stata scelta da una commissione internazionale composta da sette esperti legali, nominata a luglio dal pontefice per aiutarlo a rivedere il funzionamento della Santa Sede e rimediare agli errori commessi durante il papato di Benedetto XVI.
di Franca Giansoldati
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=410631&sez=PRIMOPIANO&ssez=VATICANO#
PAPA BERGOGLIO
Marco Ansaldo per "la Repubblica"
PAPA BERGOGLIOUna struttura nuova dedicata alla comunicazione. Un corpo unico dove giornali, siti web e agenzie agiranno in modo integrato. E, forse, un nuovo capo della Sala Stampa vaticana. Cioè, il portavoce del Papa. Jorge Mario Bergoglio prosegue la sua opera di rinnovamento con l'impeto di uno schiacciasassi. E la sua rivoluzione passa adesso per un altro fronte, delicatissimo e vitale per la Chiesa: quello della stampa e della comunicazione. Anche qui, lo tsunami che colpisce il Vaticano è destinato ad abbattere antiche incrostazioni per proporre un sistema diverso di annunciare la parola di Dio.
Ieri la Commissione d'inchiesta sulle finanze vaticane, dopo una procedura di gara, ha affidato alla multinazionale statunitense McKinsey l'incarico di «fornire una consulenza che contribuisca allo sviluppo di un piano integrato per rendere l'organizzazione dei mezzi di comunicazione della Santa Sede maggiormente funzionale, efficace e moderna».
Nella nota ufficiale la Sala stampa parla di un progetto di consulenza che «avrà lo scopo di
fornire alla Commissione elementi utili per le opportune raccomandazioni in merito al Santo Padre». Tradotto, significa che molto presto i mezzi di comunicazione del Vaticano si doteranno di un ente unico al quale faranno riferimento.
L'intento, rispettando la pluralità e diversità delle voci, è quello di evitare scompensi di comunicazione puntando invece a una linea editoriale chiara e univoca. Un altro obiettivo è anche quello di uniformare le questioni amministrative che riguardano in Sala stampa la concessione degli ambìti accrediti permanenti ai giornalisti che chiedono di lavorare in Vaticano, e l'accesso ai voli papali.
In una riunione svoltasi ieri a porte chiuse, a cui hanno partecipato tutti i capi di dicastero interessati e rappresentanti di organi di stampa interni importanti come la direzione generale dell'Osservatore Romano, è stato ribadito che non dovranno più accadere errori di impostazione comunicativa come qualche volta avvenuto in passato.
mckinsey ANTONIO SPADARO
A poter avere la responsabilità del progetto potrebbe essere Francesca Chaouqui, la giovane italiana che fa parte della Commissione referente sulle questione economiche e finanziarie della Santa Sede, ora impegnata sulla spending review vaticana. Per il nuovo capo della Sala stampa e portavoce papale si parla invece di padre Antonio Spadaro, anch'egli giovane e affermato direttore di Civiltà Cattolica, il quindicinale dei gesuiti.
Spadaro, che al momento non ha ricevuto nessuna chiamata ufficiale («non ne so nulla», risponde), è però il nome in cima alla lista di Francesco. Non solo è un gesuita come Bergoglio - e come l'attuale portavoce, padre Federico Lombardi, apprezzato per la grande sensibilità, capacità e misura con cui continua a guidare il suo ufficio.
Paolo Messa presenta Francesca Chaouqui
Ma è anche il primo giornalista da cui il Papa ha accettato di farsi intervistare. Gode perciò di un'enorme stima da parte di Bergoglio, che ha avuto modo di pesare in lunghe ore fianco a fianco la sobrietà e la professionalità di questo sacerdote messinese esperto di giornalismo e letteratura.
Padre Lombardi
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/articolo-68781.htm
Da McKinsey a Kpmg: i big internazionali al lavoro per Papa Francesco
Da McKinsey a Kpmg: i big internazionali al ROMA - Da McKinsey a Kpmg “i big internazionali” della finanza e della comunicazione al lavoro perPapa Francesco. “Il che – scrive Gian Guido Vecchi - può apparire strano sotto il pontificato del Papa venuto quasi dalla fine del mondo”.
L’articolo del Corriere della Sera:
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Il Cardinale Ciappi, il teologo di papi, da Pio XII a Giovanni Paolo II (all’inizio del suo pontificato): “Il Terzo Segreto dice che la grande apostasia nella Chiesa inizia dal suo vertice. La conferma ufficiale del segreto de La Salette (1846): “La Chiesa subirà una terribile crisi. Essa sarà eclissata. Roma (il Vaticano) perderà la fede e diventare la sede dell’Anticristo “.
ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...
venerdì 20 dicembre 2013
Ad ognuno il suo (padrone): praevalent!
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