La tragica vicenda dei Francescani dell’Immacolata – un lettore ci scrive
Santità, per carità, intervenga subito, eviti il rischio di incontrollabili ed imprevedibili conseguenze per la nostra amata Chiesa !
Riceviamo da un lettore, membro della MIM (Missione Immacolata Mediatrice), ramo laico della famiglia dei Francescani dell’Immacolata, la seguente lettera, che volentieri pubblichiamo:
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Il susseguirsi di fatti relativi alla vicenda dei Francescani dell’Immacolata che feriscono e mortificano la Chiesa, disonorano alcuni suoi rappresentanti e prestano il fianco alle facili critiche dei nemici di sempre del Cattolicesimo, pongono una domanda: perché nessuna autorità ecclesiastica, a partire dal Santo Padre, interviene a “fare giustizia”, ponendo fine a questa persecuzione tanto assurda quanto immeritata ed ingiusta ?La risposta non è semplice: da una parte ci sono le iniziative e le lettere di P. Volpi, il “Commissario” e della sua “squadra”, come P. Bruno (il “Maresciallo”) e P. Calloni (un “Brigadiere”), più alcuni “attendenti” laici, i cosiddetti “informatori” (o spie).
Dall’altra un certo numero di Frati che subiscono le suddette iniziative, in un clima di terrore che ricorda l’inquisizione.
Chi ha seguito gli eventi di questa incredibile vicenda conosce i particolari, facilmente reperibili su Internet, e se conosce i Frati in questione (quelli “buoni”) sa che le accuse, portate dai “cattivi” nelle persone del Commissario e del Maresciallo, non sono altro che il risultato di anni di rancori, odi mal sopiti, gelosie, acredini e visioni distorte.
Infatti tutto ciò che è successo fa trasparire un diabolico disegno premeditato, molto ben studiato, una trama dettagliata anche nei minimi particolari, ma se da una parte è testimonianza di malafede, cattiverie gratuite, sospetti, allusioni, calunnie e maldicenze nate, coltivate e sfociate, ahimé, in seno a religiosi, dall’altra parte ha prodotto una perfetta testimonianza di obbedienza, mansuetudine, sottomissione.
Tali “mansueti” sono stati (e sono) oggetto di angherie indegne della Chiesa, non solo tramite diffamazioni e accuse infondate, infantili, al limite del ridicolo, ma anche con intimidazioni, minacce, rappresaglie, vendette che ricordano i peggiori metodi dittatoriali fondati sul terrore.
Il Commissario, sentendosi ogni giorno sempre più onnipotente e infallibile, emana una dietro l’altra una serie di iniziative a dir poco sconcertanti (quanto sia farina del suo sacco e quanto suggerito dal maresciallo e dai suoi brigadieri, non è dato a sapere).
Ne ricordo alcune, così tanto per fare qualche esempio.
- Le lettere di risposta a giornalisti e ai fedeli che hanno osato pubblicare o scrivere le loro perplessità o rimostranze e testimoniare la bontà dell’operato dei”buoni” frati: tali lettere sono uno spasso per un lettore attento e non prevenuto, si aprono con un ipocrito “pace e bene” per poi continuare con polemiche pretestuose, insinuazioni non supportate da verità, accuse velenose (tipo “cripto-lefevbriane”) e concludersi con ritorsioni o minacce, veri colpi mortali alla schiena, arrivando in un caso addirittura ad insinuazioni di “sedevacantismo” per aver omesso tra i nomi dei destinatari quello del Papa … !
- La decisione di “chiudere” vari presidi: gli ultimi di cui sono a conoscenza sono i tre insediamenti nella Diocesi di Albenga-Imperia, tra i quali ci sono due Santuari, con l’immotivata e ipocrita giustificazione che i frati sono missionari e pertanto devono andare nelle missioni, mentre la realtà è la vendetta nei confronti del Vescovo locale che ha osato difendere la richiesta di un frate di poter continuare a celebrare la S. Messa in forma straordinaria per i fedeli che abitualmente la frequentano..
- La chiusura del seminario, con l’assurda decisione di dirottare i frati del primo biennio ad un seminario diocesano e gli altri a facoltà universitarie del Vaticano, con evidente spreco di denaro (quanto costa all’anno un’iscrizione per un frate, mentre nel seminario dell’Istituto il costo è quasi pari a zero !) ed evidente scopo di voler estinguere l’Istituto stesso, normalizzandolo ad un ordine qualsiasi, senza alcun carisma particolare. E con in più la clausola per i frati che volessero proseguire in questo cammino di sottoscrivere a priori una specie di voto di obbedienza al nuovo corso “commissariale”.
- L’ordine tassativo per i frati di non collaborare alla stesura dei periodici della Casa Mariana, editrice tra l’altro del Settimanale di Padre Pio, ottimo periodico con ottimi articoli di apologia, spiritualità e formazione cattolica: anche qui per una ripicca nei confronti dell’editore, troppo “vicino” alle posizioni delle Suore Francescane dell’Immacolata che ne curano la stesura, decisamente dalla parte dei “buoni”.
- I trasferimenti imposti, motivati anche qui con l’ipocrita scusa del “normale avvicendamento”, in realtà accuratamente studiati per spuntare l’eventuale arma della legittima resistenza al nuovo volere del Commissario e del suo Maresciallo, svuotando alcuni capisaldi del loro contenuto … pericolosamente legato al carisma del fondatore !
- La sospensione dei cenacoli della MIM (i laici che fanno parte della famiglia Francescana) con la pretesa che si riaprano solo se i membri effettuino una sorta di giuramento di fedeltà al Commissario stesso …
C’è da rimanere disorientati da tanta ingratitudine e ingiustizia, e viene da chiedersi: “Perché ?” Perché tanta cattiveria e falsità ? Provo a dare una risposta, nel mio piccolo. I Francescani dell’Immacolata a mio avviso si sono distinti (il passato prossimo è d’obbligo perché il presente è ancora fosco …) per alcune particolarità: la loro accentuata marianità, il loro rigoroso “modus vivendi” che si rifà al primitivo e puro francescanesimo, la loro missione che contempla anche la lotta alla massoneria, le loro varie iniziative volte ad analizzare con critica positiva e propositiva le errate interpretazioni del Concilio Vaticano II.
La prima particolarità, l’accentuata marianità, non è politicamente corretta nell’attuale visione “ecumenica” che sogna un riavvicinamento, se non un vero matrimonio, con il protestantesimo: la devozione alla Madonna è … d’impiccio assai !
La seconda, il loro stile di vita rigorosamente povero, lontano da ogni comodità e richiamo mondano, che si basa per il loro sostentamento esclusivamente sulla carità intesa come pura e reale Provvidenza (non vedrete mai uno di loro in un supermercato a fare la spesa; l’elemosina in denaro viene impiegata per altri scopi, mai per acquisti alimentari, mangiano solo ciò che viene loro donato in cibo !). Questa loro scelta di vita sicuramente tocca le coscienze di altri che si rifanno alla regola di S. Francesco (vero sig. Commissario ?), ma in maniera molto più edulcorata, ammorbidita, rilassata, a volte con inquinamenti secolari e “tentazioni” mondane, comunque più “ammodernata”.
La terza particolarità, che si rifà all’opera di San Massimiliano M. Kolbe, è ovviamente molto scomoda per i cosiddetti poteri forti, che anche nella Chiesa hanno i loro adepti altolocati (il fumo di satana …): se poi consideriamo che P. Paolo Siano è uno dei massimi esperti di Massoneria e che ha “osato” scrivere copiosamente su di essa è facilmente comprensibile perché si faccia di tutto per disarmare e ostacolare questa guerra alla massoneria.
La quarta particolarità è a mio parere la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso: l’osare mettere in discussione il CV II e la scuola di pensiero che ha inventato lo “spirito del concilio” con cui sdoganare le più assurde amenità liturgiche e dottrinali che imperversano oggi nella maggioranza delle realtà cattoliche mondiali.
Il libro di P. Serafino Lanzetta, i convegni organizzati dai nostri buoni Frati con la partecipazione di molti esponenti della religione e della cultura, hanno disturbato notevolmente l’establishment clericale, responsabile delle nefandezze liturgiche e delle derive dottrinali a cui assistiamo in molte chiese di questo mondo.
Queste sono le cause primarie, a mio modesto parere, che hanno trovato nel malcontento di alcuni di questi frati (i “cattivi”), il terreno fertile per progettare e realizzare un annientamento dell’Ordine: infatti alcuni (la minoranza) hanno criticato la scelta dei fondatori e del consiglio direttivo di adeguarsi al “Motu Proprio Summorum Pontificum”. Da notare che tali frati hanno professato il voto di obbedienza, cosa che non ha impedito la loro ribellione rivolgendosi alle autorità ecclesiastiche, le quali ben volentieri hanno accolto le loro lamentele per procedere con le vicende che purtroppo conosciamo.
Queste scelte liturgiche, anche se non esclusive (il Novus Ordo è anzi rimasto prioritario nella maggioranza delle realtà dei frati), sono state mal digerite e sono la causa per l’accusa, avventata e inconsistente, di “deriva cripto-lefebvriana” e del non “sentire cum Ecclesia” come scritto dal commissario nella sua lettera di insediamento.
Siamo arrivati alla frutta, stiamo per assistere alla distruzione di un Ordine esemplare e all’annientamento del co-fondatore P. Stefano Manelli, altro che (tratto dalle lettere del Commissario) “ristabilire la verità e la carità”, “dovere di giustizia e di misericordia”, “spirito fraterno”
Insinuazioni malevoli, maldicenze, ipocrisie, mistificazioni, disinformazioni, vendette, ritorsioni, accuse infondate e tendenziose, illazioni si trovano nell’operato della nuova gestione del Commissario di tale Istituto: che testimonianza di spirito fraterno ! Chissà ai nemici cosa non farà !
Il P. Volpi scrive “… omissis… sono emerse nell’Istituto non poche difficoltà inerenti la coesione interna, le attività apostoliche, la formazione iniziale e permanente dei frati, lo stile di governo e l’amministrazione dei beni temporali.”
Ecco le accuse, gravi e sinceramente ignobili e assurde. Perché non aggiungerci anche un po’ di scandali sessuali, meglio se con minorenni (fa più “audience”), un pizzico di connivenze camorristiche, qualche conto “offshore” alle Cayman e, perché no, qualche torbida vicenda di … multe per divieto di sosta ?
Un frate cappuccino qualche mese fa mi disse a proposito dei Francescani dell’Immacolata: “ma che bisogno c’era di fondare un altro ordine, non siamo già abbastanza ? Eppoi sono fanatici, pregano troppo … è bene starne alla larga !”. Aveva forse il dono della preveggenza !
Prosegue il Commissario: “Il fondatore ed ex Ministro Generale, Padre Stefano Maria Manelli, che già nel gennaio del 2012 si era sottratto al dialogo costruttivo con i religiosi che lamentavano una deriva cripto-lefebvriana e sicuramente tradizionalista “
Ecco l’asso ! La deriva cripto-lefebvriana ! La solita accusa a chi non batte le mani con loro, a chi non inneggia allo spirito del concilio, a chi non si adegua allo sciattame, alle parole vuote ma politicamente corrette, all’ermeneutica della rottura. Se non la si pensa come il Commissario, allora si è nemici di Dio ! Altro che eretici o islamici, si è peggio dei talebani, da eliminare subito !
Mi chiedo se il “sentire cum Ecclesia” (il nocciolo del tutto è questo) che vorrebbe il Commissario e chi esso rappresenta, è lo stesso del mio, assimilato dai miei nonni (ho sessantadue anni): le devozioni, l’adorazione, i rosari, le novene, le processioni, … cioè tutto quello che ho riscontrato nella pratica quotidiana dei buoni Francescani dell’Immacolata. Se sono da eliminare loro, io che fine dovrei fare ?
A proposito, uno dei “brigadieri” è arrivato a minacciare di scomunica un terziario che ha osato sottoscrivere l’appello su Internet del prof. De Mattei per la cacciata di P. Volpi, che oggi, domenica 15 dicembre, mentre scrivo, è arrivato a quasi 5.500 firme !!!
E’ vero, non sono alla moda, sarò pure “tradizionalista” perché non mi piacciono le riunioni condominiali e le mense sociali, le canzonette e i tavoli in tek, le bandiere arcobaleno e i preti e frati in bermuda. Che posso farci ? Devo ibernarmi e aspettare che il vento cambi ?
Torno infine alla domanda iniziale di questo scritto, perché nessuno interviene a fermare questa tragedia ? Il vero grande e preoccupante problema è: il Santo Padre è al corrente di tutto ciò o no ? Mi auguro spassionatamente che non lo sia, perché altrimenti sarebbe molto, ma molto … non so dare un aggettivo appropriato, lascio a chi mi legge darlo.
Proprio oggi su “La Stampa” in prima pagina Papa Francesco dice “la Chiesa che non sa abbracciare diventa corpo freddo”: e il modo di agire di P. Volpi nei confronti dei Francescani dell’Immacolata è forse in linea con queste pensiero ? O forse tali parole valgono solo per alcuni ma non per gli “appestati” pseudo-tradizionalisti ? Il Commissario rappresenta in assoluto il corpo freddo, gelido, siberiano. Santità, per carità, intervenga subito, eviti il rischio di incontrollabili ed imprevedibili conseguenze per la nostra amata Chiesa !
D. B.
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Venerdì 20 dicembre, a Firenze, verrà presentato il libro “Un caso che fa discutere. I Francescani dell’Immacolata“, curato da Carlo Manetti per l’editrice Fede & Cultura. Leggete il programma della presentazione CLICCANDO QUI.
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