ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 21 dicembre 2013

Un webmaster della nuova chiesa

@Iddio, Twitter e religione

È capo dell'universo. E star di Twitter. Dall'alto dei cieli guarda i follower. Ora, grazie al social, ha trovato un lavoro.

di Attilio De Alberi
Nel primo contatto via cellulare con @lddio, nella twittersphere italica tra i pochi non-Vip con più di 100 mila follower (lui al momento ne conta oltre 177 mila) l’approccio è subito piuttosto familiare, per motivi di età. La giustificazione è: «Beh, Iddio dovrebbe essere uno alla mano».
Conoscendolo meglio su Skype e osservando il suo modo di fare sembra un po’ un Woody Allen Made in Umbria, ma giovane, corpulento, barba, niente occhiali.
Si sa solo il suo nome di battesimo, ma scatta un giuramento su Dio di non rivelare neppure quello: rimarrà per i più l’ennesimo mistero della Fede. Amen.

DIO È LAUREATO IN FILOSOFIA. Dietro l’@iddio di Twitter c’è un 32enne laureato in filosofia originario di Foligno, dove tuttora vive, sebbene abbia in programma un trasferimento a Perugia per lavoro.
Sì, perché finalmente il lavoro, e tanto, è arrivato per questa tweet star, nullafacente fino a due anni fa. «La laurea mi aveva procurato una felice disoccupazione», ricorda. Fu proprio nel maggio 2011, al ritorno dall’ennesima serie di colloqui di lavoro andati a buca che Iddio, in un attacco di frustrazione acuta, s’inventò quello che lui chiama ancora oggi «il giochino»: creare un account nascondendosi dietro il nickname di Dio per introdurre un po’ di sana ironia sulla religione e sulla società nel mondo di Twitter, e poi vedere cosa succede
«Cercavo anche un antidoto contro la rabbia imperante in rete», spiega .
UN 'GIOCHINO' DIVENTATO LAVORO. Circa 45 mila tweet dopo, il giochino continua a funzionare, anzi, «è diventato un lavoro». Grazie al suo successo su Twitter, Iddio non è un Vip, oggi Iddio viene chiamato come consulente per i social da varie aziende. È molto illuminante un articolo scritto da lui scritto per Leonardo.it, sugli usi commerciali di Twitter .
E poi ci sono i libri. Due già pubblicati e altri work in progress. Iddiozie & Diavolerie (Terra Ferma), una raccolta dei tweet più famosi insieme a quelli della sua nemesi, ossia @Dlavolo, è uscito nel 2012 (quando aveva ‘solo’ 55 mila fedeli) e i guadagni furono devoluti ai terremotati dell’Emilia. «Inizialmente @Dlavolo e io non ci potevamo sopportare, poi ci siamo conosciuti», racconta Iddio.
È da poco uscito per Kowalsky Dio non gioca a dadi: tiene il banco, un’esilarante raccolta di aforismi a tema divino, scritti in parte dal nostro Signore e in parte da personaggi famosi di tutte le epoche.
  • IL VERO VOLTO DI DIO. @Iddio è un 32enne laureato in filosofia originario di Foligno. Il suo nome? Rimane dogmaticamente anonimo.
DOMANDA. L’occhio dentro il triangolo, l'onni-logo, pare minaccioso.
RISPOSTA. Certo, quell’occhio minaccioso ricorda che Dio ti controlla. Naturalmente ho cercato di dargli un tratto tenero e comico.
D. Lei è un Dio interattivo. Nel suo ultimo libro ringrazia il contributo della Rete.
R. Sì, in particolare l’ultimo capitolo, che è pieno di tweet divertenti dei miei follower a tema religioso. Ho pubblicato i migliori. Sono più bravi di me.
D. Un suo aforisma racconta che quando Nietzsche era in Sardegna per l’Erasmus dichiarò «Dio è mirto». Se Dio è morto, lei cerca di farlo resuscitare?
R. La vedo un po’ dura. Me ne ha dette così tante che non ci si può aspettare grande solidarietà da parte mia.
D. Però ha dichiarato che il suo scopo originario era creare una nuova religione e battere il papa. È ancora così?
R.
 Forse avevo delle chance quando c’era Ratzinger, ma ora con papa Bergoglio è tutto più difficile. È indicativo che negli autogrill ormai i libri su di lui spopolano. Non lo ferma nessuno.
D. Iddio fregato dal papa, insomma.
R.  Sì (ridendo).
D. Cosa ne pensa della capacità comunicativa della Chiesa, soprattutto in Rete.
R.
 Mi sono dovuto ricredere, sia per i contenuti che per il supporto hi-tech. Mi hanno stupito, sì.
D. Freud vedeva la religione come un’attitudine infantile dell’umanità.
R. Si, lo vedo tanto in Rete. A molti piace sentirsi piccoli di fronte al grande padre: io impersono Dio e i miei follower stanno al gioco, gli piace fare i fedeli.
D. Allora quello che è iniziato come un gioco è diventato un ottimo studio psico-sociologico.
R. Mi diverto a osservare il sentimento religioso. Ci sono anche quelli che, pur giocando, si rifiutano di discutere con me perché atei convinti, e quelli che quando bestemmiano si ricordano di menzionarmi.
D. Ma cosa pensa @Iddio di Dio?
R. Da bambino andavo a scuola dalle suore e sono cresciuto in una famiglia cattolica. Ora sono blasfemo e anticlericale, ma non sono ateo sfegatato.
D. Le andrebbe bene esser definito agnostico?
R. Certo. L’unica posizione razionale è ammettere di non sapere se Dio esiste o no, perché non hai indizi. Come quando un computer ti dice «dati insufficienti».
D. Nel senso che Dio è natura?
R. Spinoza diceva che Dio è l’ordine geometrico del mondo, un po’ come il software che lo fa funzionare, una visione che piace agli scienziati. In uno degli aforismi del libro, Carl Sagan dice proprio questo: «Dio oggi è così, però non ti metti a pregare la legge di gravitazione universale…».
D. Sempre nel suo libro fa capire ai suoi fedeli che alla fin fine i problemi della democrazia sono cavoli loro.
R. Certo, Dio non interviene in questo. Al massimo ti allena alla democrazia.
D. @Iddio è più super partes di Napolitano.
R. Devo mantenermi al di sopra della mischia. A volte mi chiedono di punire questo o quel politico, ma non è il mio ruolo.
D. Ha anche un account su Facebook (l’account è iddio42 ndr).
R. Sì, ho cominciato un po’ più di un anno fa, e ora ho più di 13 mila fan, ma preferisco Twitter. Facebook è molto più frivolo, lì funzionano le vignette. Gli aforismi funzionano meglio in forma di tweet.
D. In un suo aforisma sembra incuriosito, come Dio, dallo spread.
R. Lo spread è come Dio: un’entità invisibile, minacciosa, che ti punisce se ti comporti male, economicamente parlando.
D. Per rimanere nel campo economico, fa soldi con Twitter?
R. Non con i miei tweet, ma spesso lavoro con le aziende per sessioni di live-tweetting, o per dare consigli su come comunicare con Twitter. In questo l’Italia è ancora indietro, ma ci si sta muovendo.
D. Un’opportunità per quelli come lei con background umanistico?
R. Assolutamente. Non vengo certo chiamato per le conoscenze economiche o ingegneristiche, per quelle gli esperti ci sono. Io aiuto a comunicare in maniera efficace e più ‘social’.
D. Crede nella democrazia digitale?
R. Sì, ma anche qui siamo indietro. Siamo ancora grossolani e truffaldini, e non stiamo cambiando. Mi cito: gli italiani, quando soffia il vento del cambiamento, montano le doppie finestre.
D. Comunque @iddio sembra deluso dall’Homo Sapiens…
R. È un esperimento incompleto, forse ci serve più tempo. Sarebbe già molto se riuscissimo a sopravvivere alla nostra auto-distruttività.
D. A volte, visto anche il successo su Twitter, si sente un po’ Dio?
R. Nei momenti di modestia sì, mi sento Dio. Nel resto del tempo lo sono.

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