ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 8 gennaio 2014

Anno nuovo papato vecchio'

LA LEZIONE DEL 2013. Perché sia veramente “Anno nuovo, vita nuova”

E CHE VOGLIAMO CHE SIA?
Il Segreto del Cielo
è più di mezzo secolo che è detenuto...
La Parola ha in sé una potenzialità che non possiamo prevedere. Il Vangelo parla di un seme che, una volta seminato, cresce da sé anche quando l’agricoltore dorme (cfr. Mc 4,26-29). (S.S. Francesco, “Evangelii gaudium”.Pertanto: bando allo scoraggiamento e, con attenzione e perseveranza: seminare, seminare, seminare!)

Temo di più l’indifferenza dei buoni che la malvagità dei cattivi… Le riviste di mezze tinte, mentre non convertono uno solo dei nostri avversari (che già per l’apparenza cattolica le hanno in dispetto), apportano il massimo del danno ai buoni. (S.S. San Pio X)

Se questo secolo sembra prometterci un lungo periodo di lotte oscure senza vittoria apparente ed umiliazioni di ogni genere, se dobbiamo essere derisi, scherniti, espulsi dalla vita pubblica, se, in questo martirio del disprezzo, dobbiamo subire il trionfo degli stolti, la potenza dei malvagi e la gloria dei vili, Dio, dal canto Suo, riserva ai Suoi fedeli un ruolo del quale essi non rifiuteranno né disconosceranno lo splendore fecondo e duraturo. Egli dà loro da portare la Sua verità rimpicciolita e ridotta ad una fiamma di altare che si può mettere nelle mani di un bambino, e comanda loro di sfidare tutto questo uragano, perché, purché la loro fede non si indebolisca, la fiamma viva non solo non sarà spenta, ma non vacillerà neppure. No, essa non sarà spenta e non vacillerà! […] noi supereremo questo brutto momento della storia umana. La piccola fiamma messa nelle nostre mani ferite non perirà e riaccenderà il fuoco divino.(L.Veuillot, L’illusione liberale).


Epifania del Signore 2014


Quante volte avevamo detto, anche alla luce di Fatima e tra lo scetticismo diffuso, che sarebbero venuti, presto, grandi scossoni? Quante volte avevamo detto (anche riprendendo le probabili dichiarazioni di S.S. Giovanni Paolo II a Fulda) che bisogna prepararsi a grandi prove in arrivo? Quante volte avevamo detto che, d’altro canto, ciascun libero arbitrio può incidere almeno sulla loro portata e durata, sicché non c’è affatto da essere fatalisti e rassegnati, ma il male nel mondo e nella Chiesa è così strutturato, e la sordità spirituale è così diffusa, da dubitare di venirne fuori in maniera soft? Per la tessera associativa non avevamo scelto nel 2012 proprio la frase Saldi nella fede, alle soglie della tempesta?

Quanti pensavano che “abbaiassimo alla luna”? Che altre prospettive fossero più furbe e meno scomode, che offrissero maggior garanzia di successo?

E invece, dopo vari scricchiolii qualcosa del genere è iniziato. Sta di fatto che nell’anno appena trascorso qualche avvenimento di tipo scioccante effettivamente c’è stato. Pensiamo alla rinunzia di S.S. Benedetto XVI (peraltro ancora vivente) per la Chiesa universale e, a livello locale, alla caduta di Campocavallo.
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Sul primo punto, ovviamente non manca qualche interrogativo critico. I lettori attenti (e magari che non vanno leggiucchiando troppo da tante fonti, così ricordando poco: “chiodo scaccia chiodo”…) avranno notato, a suo tempo, l’interrogativo contenuto nell’articolo del marzo 2012, in cui ci chiedevamo se la campagna di Vatileakes (avete notato? Cessata, o arrestata che sarà, come d’incanto…) non fosse funzionale a far saltare qualcuno; e se non fosse atta a condurre a una qualche sorta di cataclisma.

Forse ai lettori attenti saranno venuti in mente anche certi romanzi “profetici”, già segnalati su queste colonne e in bibliografia al libro Non esiste perché distrutto? (e anche uno più recente ma comunque anteriore al febbraio-marzo 2013): perché hanno descritto in maniera impressionante alcune cose che poi sono effettivamente avvenute (e altre che avverranno? Sempre liberi arbitri permettendo). E sarà puramente casuale la nomina a Segretario di Stato proprio di un uomo, diciamo presumibilmente, del card. Sodano (e predecessori)?

CASTIGAT RIDENDO MORES... 
Ma va pure detto che la nomina alla Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede di mons. Müller (cfr. la nostra vignetta del 20 agosto 2012), con tanto entusiasmo da non crearlo Cardinale al primo Concistoro utile (caso quasi senza precedenti), lascia intravedere come anche in precedenza la situazione non fosse realmente in mano a papa Benedetto XVI, ma piuttosto ad altri (come peraltro la veggente di Civitavecchia ha dichiarato, nell’intervista trasmessa dalla televisione a marzo, di avere udito dalla Madonna). Precedente Pontefice che di fatto, subito dopo il Conclave da cui è uscito eletto e sul quale il famoso diario è veritiero ma non completo, dichiarò pubblicamente il possibile condizionamento a Lui esterno rappresentato dalla paura dei lupi.

Quell’11 febbraio 2013 noi restammo certamente gravi e pensosi, ma non del tutto sorpresi. Infatti, ricordate, già qualche mese prima avevamo scritto che ritenevamo plausibili le voci sulla probabilità di Sue “dimissioni”. E prendendo sul serio, ad esempio, il nostro ultimo articolo prima della dichiarazione di rinunzia (2 febbraio 2013) e quello di tredici mesi prima (Epifania 2012) – peraltro inviato appunto ad alcuni Cardinali, “sulla carta” sensibili alle nostre preoccupazioni e in qualche caso personalmente conosciuti – già si poteva vedere una pericolosa debolezza.

Come pure non è un caso se non all’esito dell’ultimo Conclave, ma già in apertura, abbiamo criticamente rilevato la presenza “grillina” di un pericoloso vento collegialista (e sinistramente episcopalista); teoricamente strano, visto quanti dei Cardinali elettori erano stati creati da Benedetto XVI. Un’aria dunque anteriore all’elezione di papa Bergoglio (un po’ come la tendenza ad accrescere le possibilità di celebrazione nell’antichissimo rito gregoriano è stata in parte anteriore al Pontificato di papa Ratzinger – pur propenso – e a “Summorum Pontificum”, sebbene questi abbiano certamente dato una qualche spinta al cammino preesistente). E l’attenzione agli odierni problemi interni, di tipo sostanzialmente dottrinale, è apparsa alle Congregazioni preconclaviste del 2013 inferiore a quella delle omologhe del 2005. (Importanza alla quale la pubblicazione del famoso testo inedito di Fatima avrebbe potuto dare un contributo forte e forse decisivo – anche per il Pontificato, come puntualizzato già in Non disprezzate le profezie del 2005, «gioia critica»: ma nonostante un certo interesse diffuso e persistente, tanti “benpensanti” hanno snobbato questa “carta”; preferendo puntare su altre, più appariscenti e meno dirompenti).

Con ciò, negli articoli degli ultimi dieci mesi non abbiamo mancato di annotare qualche pensiero anche circa vari elementi del nuovo Papa. E, oltre alla nota Supplica di cui, indirizzate al Sacro Tavolo, stanno continuando ad arrivare a Roma delle copie, è in preparazione – parallelamente a questo scritto per la nostra rivista on-line – ,in questa cara festa dell’Epifania, una lettera al card. Maradiaga (che sarà trasmessa p.c. anche a qualche altro Prelato): lettera nella quale non manchiamo certo di presentare, un po’ come avevamo fatto in passato, delle argomentate preoccupazioni. Nell’amore alla Chiesa. Ma quanto sopra è per dire che la questione è ben più complessa, ben più ampia, di come talvolta la sentiamo rappresentare.

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GESU' SACRAMENTATO,
NOSTRA SPERANZA,
ADORATO ALLA FUNZIONE...
Quanto al commissariamento dei Francescani dell’Immacolata, che ha trascinato giù (a vari livelli) anche dei calcoli e aspettative di taluni amici del Vetus Ordo e delle scorciatoie, è certamente vero che è stata una bastonata – data a nome del Pontefice regnante – tutt’altro che tenera. Ma va detto che ci sono anche altri aspetti.

Ad esempio: l’ultra-ubbidienza, l’ubbidienza cieca, l’ubbidienza come un assoluto (letteralmente), l’ubbidienza idolo o poco ci manca (precisa scelta fondativa di quella Congregazione), non le ha consentito – a differenza da quel che pensavano non loro, crediamo, ma altre persone sì – di venire risparmiati.

E va anche detto: non pensiamo proprio che l’invio del Visitatore Apostolico un anno prima sia stato a fini turistici; così come il coevo, e pesante, richiamo pubblico asentire cum Ecclesia (pur con formula involuta, stranamente o significativamente). A dispetto del superficialismo imperante, si tratta dunque di un processo partito da prima (sul quale peraltro non sappiamo tutto, pur essendoci comunque alcuni elementi certi); quantunque certamente concluso in una maniera decisamente brutale.

Per quanto riguarda specificamente Campocavallo, ne abbiamo trattato negli articoli dell’Assunta e, in parte, del 29 settembre 2013. Aggiungiamo soltanto la recente testimonianza di una persona “impegnata” dell’ambiente (non dei nostri, non sulle nostre posizioni), che li conferma in pieno.

Ha detto: è vero, il clima non è più quello di prima; il nuovo orario solito (salvo eccezioni), dopo la drastica e simbolica chiusura immediata che non ha risparmiato neppure l’ultima Messa già confermata, è sì negativo, fa brutto vedere la chiesa spopolata e ripensare alle processioni dei chierichetti di pochi mesi prima; ci sono comunicazioni che non sono state date o che sono state date con poca visibilità; però non è colpa dei frati del luogo [e chi ha parlato di loro colpe?! Non è questa la nostra impostazione: noi parliamo di fenomeni,ndr]! La Messa a ora di pranzo non è stata una loro scelta, ma gli è stata imposta: magari in futuro la cambieranno un’altra volta, ma in questa fase è uno strumento per selezionare il grosso dei frequentatori, perché c’è da riorganizzarla e darle un taglio più locale, parrocchiale… Vogliono che sia una cosa molto controllata, molto sotto controllo [cosa avevamo scritto?, ndr]. Ha ragione il professor Tal dei Tali [ieri tra i dirigenti, ndr] che dice: non ci vado più perché è una Messa politica, uno “specchietto per le allodole” dell’ambiente. [«Ha ragione» in parte: infatti quando, notoriamente, certe riserve le esprimevamo noi, e chi altri dell’ambiente?, egli ne appariva in dissenso, e in piena sintonia invece con questo centro. Noi, pur apprezzandone il buono, avevamo scelto sin dall’inizio di non puntarci; lui al contrario sì. E nessuno sapeva niente: lui (ad esempio) non si era accorto del manifesto celebrativo di Assisi ’86 affisso all’entrata del Santuario e gli esponenti del luogo non si erano accorti che lui era della Fraternità San Pio X. Ma poi la gente si scorda…, ndr]. Invece Caio continua ad andare al tempo stesso a Campocavallo e dalla Fraternità San Pio X, lodando sia la Fraternità che ha ragione e fa bene a non fare l’accordo sia gli ubbidientissimi frati che accettano tutte queste imposizioni [viva la serietà!, ndr]. Sugli orari come su tutto, non è lì che decidono! [In tempo di guerra c’erano, durante le occupazioni di un Paese, gli Stati fantoccio: adesso ci sono i Centri di Messa fantoccio…, ndr].

Nostro commento di fondo: appunto! Non si dovrebbe concluderne che oggi è chiaramente una situazione non libera, come avevamo scritto: da sorvegliati speciali? E che ieri era una situazione splendida ma illusoria, e già fragile? Chi ancora non arrivasse al senso della cosa, non la capisce o non la vuole capire?

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...E PORTATO (COME SI DEVE)
AL NOSTRO INFERMO.
Ma la cosa peggiore è la tendenza, in certi settori del cattolicesimo tradizionale (“tradizionalisti” ma soprattutto “conservatori”), a prendersela con il frutto anziché interrogarsi sulla pianta. C’è nessuno che ha ripensato al Vecchio Testamento, in cui l’Onnipotente lascia prevalere i nemici quando è troppo scontento dei Suoi? Pure il moderato “laico” Montanelli scrisse che un edificio crolla non tanto, non sostanzialmente, per gli attacchi esterni: crolla perché il male ce l’ha dentro. Tanti cattolici simpatizzanti del Partito ecclesiale Moderato (per convinzione o per opportunismo, questi ultimi spesso sfogandosi in altri modi) sembra non arrivino neppure a questa saggia considerazione.

Come i crolli, antropologico ed ecclesiale, di qualche decennio fa: epocali, è crollato un mondo… E veramente rivoluzionari (mentre ci voleva realmente un grande rinnovamento spirituale, quello sì: un vero rinnovamento alla luce della Tradizione); eppure, quanti ci hanno riflettuto con un po’ di profondità?

Così ancora oggi, purtroppo, dopo questo 2013: quanti si sono interrogati sulle linee direttrici di ampi settori dell’area cattolica di minoranza, anche ai livelli bassi?

Quali sono queste linee direttrici? Talvolta è il primato (se non l’interesse esclusivo) della liturgia, certo molto importante; e, non di rado, il primato dell’istanza politico-diplomatica.
Talvolta è il fenomeno – poco lineare, essendo un ossimoro, poco contrastato e molto compensativo – dei lefebvriani di Parrocchia.

Spesso è un ostinato individualismo; triste (altra cosa da “gioie e dolori”, gioiosi e addolorati) e non costruttivo (altra cosa da critico).

Spesso è la paura di compromettersi. Senza spirito militante e senza il fuoco di quello zelo di cui pure il Signore ci ha detto; con l’ostinata refrattarietà a una giusta audacia e con l’ostinazione nell’aspettativa (che spiega certe reazioni) che siano altri a fare, a togliere le castagne dal fuoco. In questa mentalità si spiega la pretesa assoluta, non rara, della “Messa senza problemi”: che controsenso, subordinare il Sacrificio (della S. Messa) all’assenza di sacrificio (proprio)!

Assai spesso è quella mentalità, quell’attitudine, che proviamo a dipingere efficacemente con la seguente metafora. Pensiamo a un bambino che dica: non vado a letto, perché la mamma mi ha detto di non andare a letto senza essermi lavato i denti e io non me li sono lavati. Il Catechismo dice che bisogna ubbidire alla mamma! Solo che sta accampato sulle rovine del terremoto e lo spazzolino sta sotto le macerie.

Che tutto ciò sia da mettere in discussione? Buon anno e buona metanoia.


Circolo “Cattolici per la Tradizione”
www.cattolicitradizionalistimarche.org

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