ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 1 marzo 2014

Divorzio, chiesa e cardinali

Le ragioni di Marx per la pubblicazione del testo di Kasper (Accontentato)


Per il vescovo di Monaco e Frisinga “prudenza incomprensibile” sulla relazione che il Foglio presenta oggi

“Il fondamento teologico della relazione del cardinale Walter Kasper in apertura del concistoro straordinario sulla famiglia non può essere contestato”. A dirlo è l’arcivescovo di Monaco e Frisinga, il cardinale Reinhard Marx, da pochi giorni rientrato in Baviera dopo gli intensi appuntamenti romani conclusisi con la consegna delle porpore ai diciannove nuovi cardinali. Si dice stupito, il porporato progressista che siede sulla cattedra che fu anche di Joseph Ratzinger negli anni Settanta, che i cardinali abbiano deciso di mantenere segreto il testo dell’intervento di Kasper. Prudenza incomprensibile, aggiunge,  in virtù del fatto che non è stato il Papa a decidere di mettere sotto chiave la corposa relazione letta dal presidente emerito del Pontificio consiglio per la promozione dell’Unità dei cristiani.
Se ufficialmente il clima del dibattito è stato sereno e di fratellanza – come è stato sottolineato dalla Sala stampa e da diversi porporati presenti alle riunioni – è anche vero che qualcuno (soprattutto all’inizio della discussione, giovedì 20 febbraio) ha avuto molto da ridire sulle parole di Kasper, aggiunge Marx, il quale chiarisce che al centro del confronto è stata la questione dei divorziati risposati. Non la maternità surrogata o la questione del gender, benché il giorno dopo la gamma degli interventi sia stata molto più ampia.
E’ sul tema dell’accostamento alla comunione dei divorziati risposati, questione lacerante attorno alla quale già eminenti porporati hanno fatto sentire la loro voce (e non sempre con toni propri della diplomazia) che la due giorni concistoriale si è sviluppata. Da Kasper non è arrivata alcuna risposta a tal proposito, dopotutto Francesco gli aveva chiesto di porre domande, di tenere una sorta di ouverture in vista del Sinodo di ottobre. Ma dibattere delle prospettive pastorali per i divorziati è qualcosa che ha “un’importanza fondamentale”, nota l’arcivescovo di Monaco, e sarebbe opportuno che “anche altri teologi partecipassero alla discussione”. L’auspicio è dunque quello di cambiare metodo, di aprire le porte e di affrontare pubblicamente le questioni che hanno a che fare con la pastorale familiare.
Non è un caso, dunque, che dopo “l’opposizione” alle parole di Kasper mostrata da diversi cardinali nell’Aula nuova del Sinodo, il Papa abbia voluto personalmente intervenire per ringraziare il porporato tedesco per il contenuto della relazione, esempio di ciò che si chiama “fare teologia in ginocchio”, ha detto Francesco, il quale è tornato sul tema anche ieri a Santa Marta. “Quando Paolo ha bisogno di spiegare il mistero di Cristo, lo fa anche in rapporto alla sua sposa. Perché Cristo è sposato alla chiesa. Questa è la storia dell’amore. E davanti a questo percorso d’amore, la casistica cade e diventa dolore”, ha sottolineato il Pontefice durante l’omelia pronunciata all’alba della piccola cappella del residence in cui ha scelto d’abitare dopo l’elezione. Bergoglio ha aggiunto che “quando questo amore fallisce – perché tante volte fallisce – dobbiamo sentire il dolore del fallimento, accompagnare quelle persone che hanno avuto questo fallimento nel proprio amore. Non condannare! Camminare con loro! E non fare casistica con la loro situazione”.
Qualche cardinale, ha spiegato ancora Marx, non ha compreso perché il Papa abbia non solo consentito ma “anche promosso” un dibattito sul tema dei divorziati risposati, mentre altri avrebbero preferito evitare le lungaggini e giungere direttamente a una decisione in merito senza attendere lo svolgimento del Sinodo di ottobre e di quello ordinario del 2015. In ogni caso – ha notato l’arcivescovo di Monaco, nulla è scontato sull’esito dell’assise sinodale: “La discussione è aperta” e le posizioni sono le più diverse tra loro. Se il coordinatore della consulta chiamata a  riformare la curia romana, il cardinale Oscar Maradiaga, invitava a guardare con attenzione alle “questioni inedite” non affrontate dall’esortazione Familiaris Consortio di Giovanni Paolo II, il prefetto della congregazione per la Dottrina della fede, il cardinale Gerhard Ludwig Müller è sul fronte opposto. Solo qualche giorno fa, interpellato sulla questione, ribadiva che “in gioco c’è il matrimonio come istituzione divina” e che “se il matrimonio è indissolubile, non può essere sciolto”. Su questo, aggiungeva, “la dottrina cattolica è chiara”. Il problema, semmai, è un altro, spiegava: per molti fedeli, “il matrimonio non è altro che una bella festa da celebrare in chiesa”, il che porta a diminuirne la portata sacramentale. Certo, spiega Marx – che già aveva polemizzato con Müller sui temi all’attenzione del Sinodo – “ma i sacramenti non dovrebbero essere fraintesi, facendoli diventare una sorta di strumento disciplinare”. Quando parliamo di sacramenti, ha aggiunto l’arcivescovo di Monaco, bisogna sempre tenere a mente che essi sono “mezzi di guarigione”.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.