COTTIER/SANTITA’, INFALLIBILITA’, ..
La canonizzazione non è paragonabile alla proclamazione di un dogma. Ne ho parlato con un competente della Congregazione delle Cause dei Santi, che sosteneva che l’infallibilità non si dà nei casi di canonizzazione. Certo ciò non significa che un canonizzato non sia santo: diciamo che c’è una grande probabilità che lo sia veramente, data l’accuratezza delle indagini ecclesiastiche. Evidenzio poi che in una canonizzazione ha grande importanza la fama di santità: nelle Congregazioni generali pre-Concistoro del 2005 mi rammento che la maggioranza aveva firmato per avviare la causa di canonizzazione di papa Wojtyla. Il suo successore non ha fatto altro che prendere atto anche della volontà del Collegio cardinalizio, oltre che del comune sentire popolare. Quando si conosce la vita di Giovanni Paolo II, è molto difficile non concludere che è stata quella di un santo. I critici dovrebbero dunque presentare argomenti molto seri per contestarlo e a volte invece sono parte di movimenti settari, per i quali magari papa Wojtyla è un eretico. Ma con quali prove?
di GIUSEPPE RUSCONI - www.rossoporpora.org
http://www.rossoporpora.org/rubriche/interviste-a-cardinali/368-cottier-santita-infallibilita-svizzera-sgreccia-quel-tavolo-operatorio.html
del Distretto italiano della Fraternità San Pio X
sulla canonizzazione di
Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo II
pubblicato sul sito della Fraternità in Italia
La Fraternità Sacerdotale San Pio X ha espresso, già all’epoca delle beatificazioni di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, pesanti e documentate riserve sull’operato di questi due Papi, presentandole alle stesse autorità della Chiesa. Ora Papa Francesco è sul punto di procedere alla “canonizzazione” dei due pontefici. Studi approfonditi [1] su come gli ultimi Papi hanno ridefinito la santità e i loro stessi atti, ci permettono di dubitare con fondatezza che le nuove “canonizzazioni” godano della stessa autorità e valore di quelle antiche, pur avendone conservato il nome.
Per questo motivo nessun cattolico può sentirsi vincolato dall’atto di Papa Francesco, anzi si rimane in dovere di condannare gli atti di Giovanni Paolo II che vanno all’inverso di quanto santi veramente canonizzati hanno compiuto [2].
Non riteniamo possibile che la Chiesa proponga a modello dei fedeli comportamenti del tutto contradditori: ciò equivarrebbe a distruggerne la credibilità.
Come si potrebbe in effetti canonizzare chi, invece di difendere la fede, ha contribuito a distruggerla nelle anime istillando il relativismo religioso?
Così ha fatto l’ultimo concilio, voluto ed applicato da questi due pontefici. Giovanni Paolo II in particolare fu il Papa della riunione inter-religiosa di Assisi dell’ottobre 1986, in cui i rappresentanti di ogni religione furono invitati a pregare ognuno la loro divinità per la pace ed il cui atto emblematico rimarrà la statua di Buddha messa sul tabernacolo della Chiesa San Pietro.
Numerose altre riunioni di questo genere si sono susseguite sotto il suo pontificato e continuano ancora nella Chiesa, contribuendo a infettare le menti dell’erroneo pensiero che ogni forma di religiosità possa essere gradita a Dio e che quindi tutte le religioni possano condurre alla salvezza.
Giovanni Paolo II è stato anche il pontefice che ha baciato il Corano, e che ha partecipato a numerosi altri riti pagani [3], atti questi contrari al 1° Comandamento.
Come si può soltanto pensare lontanamente che possa essere preso come modello nella virtù di fede?
Con l’atto di domani si compie il tentativo di canonizzare la nuova immagine della Chiesa uscita dal Concilio. Questa immagine è in realtà una maschera, che rende difficile ai fedeli di intravedere le fattezze della Sposa di Cristo, che tuttavia resteranno per sempre le stesse.
Una maschera messa per piacere al mondo anticristiano, che uomini di Chiesa cercano di compiacere e non di cambiare.
Preghiamo perché chi dirige la Chiesa possa tornare ad esercitare la vera misericordia che è prima di tutto quella della predicazione della verità per la conversione dei peccatori, invece di confortarli nella loro situazione di lontananza dal Cristo Redentore.
Il Distretto d’Italia della Fraternità Sacerdotale San Pio X
Via Trilussa, 45 – 00041 Albano Laziale (RM)
Tel. 06930.68.1606930.68.16 fax. 06.930.58.48
info@sanpiox.it
Per questo motivo nessun cattolico può sentirsi vincolato dall’atto di Papa Francesco, anzi si rimane in dovere di condannare gli atti di Giovanni Paolo II che vanno all’inverso di quanto santi veramente canonizzati hanno compiuto [2].
Non riteniamo possibile che la Chiesa proponga a modello dei fedeli comportamenti del tutto contradditori: ciò equivarrebbe a distruggerne la credibilità.
Come si potrebbe in effetti canonizzare chi, invece di difendere la fede, ha contribuito a distruggerla nelle anime istillando il relativismo religioso?
Così ha fatto l’ultimo concilio, voluto ed applicato da questi due pontefici. Giovanni Paolo II in particolare fu il Papa della riunione inter-religiosa di Assisi dell’ottobre 1986, in cui i rappresentanti di ogni religione furono invitati a pregare ognuno la loro divinità per la pace ed il cui atto emblematico rimarrà la statua di Buddha messa sul tabernacolo della Chiesa San Pietro.
Numerose altre riunioni di questo genere si sono susseguite sotto il suo pontificato e continuano ancora nella Chiesa, contribuendo a infettare le menti dell’erroneo pensiero che ogni forma di religiosità possa essere gradita a Dio e che quindi tutte le religioni possano condurre alla salvezza.
Giovanni Paolo II è stato anche il pontefice che ha baciato il Corano, e che ha partecipato a numerosi altri riti pagani [3], atti questi contrari al 1° Comandamento.
Come si può soltanto pensare lontanamente che possa essere preso come modello nella virtù di fede?
Con l’atto di domani si compie il tentativo di canonizzare la nuova immagine della Chiesa uscita dal Concilio. Questa immagine è in realtà una maschera, che rende difficile ai fedeli di intravedere le fattezze della Sposa di Cristo, che tuttavia resteranno per sempre le stesse.
Una maschera messa per piacere al mondo anticristiano, che uomini di Chiesa cercano di compiacere e non di cambiare.
Preghiamo perché chi dirige la Chiesa possa tornare ad esercitare la vera misericordia che è prima di tutto quella della predicazione della verità per la conversione dei peccatori, invece di confortarli nella loro situazione di lontananza dal Cristo Redentore.
Il Distretto d’Italia della Fraternità Sacerdotale San Pio X
Via Trilussa, 45 – 00041 Albano Laziale (RM)
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1 - Giovanni Paolo II: un nuovo santo per la Chiesa?
2 - Domenica 27 aprile, se la Provvidenza non vi pone rimedio, Papa Francesco “canonizzerà” Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II.3 - Pietro mi ami tu?, abbé Daniel Le Roux, Ed. Gotica 1989
http://www.unavox.it/Documenti/Doc0663_Comunicato_stampa_FSSPX_su_canonizzazioni.html
http://apostatisidiventa.blogspot.it/p/beato-woytila.html
http://apostatisidiventa.blogspot.it/p/nikita.html
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