Orchi e orchesse per i Francescani dell’Immacolata
Il
tumore del Commissariamento si è esteso anche al ramo femminile dei
Francescani dell’Immacolata, rei di una vocazione troppo cattolica e
troppo spirituale.
Anche per le Suore si è trovata una persona adatta all’uopo, per gettare cioè nel dissidio e nel turbamento l’anima delle buone religiose. Qui ci vuole però una persona particolarmente adatta. Non basta un membro della famiglia Francescana come P. Volpi, ci vuole una specialista. Una persona esterna, pronta a smantellare un istituto che non conosce minime scalfitture interne.
di Contardo Paulini
.
“Non sono un orco!” aveva tuonato P. Fidenzio Volpi nel refettorio del Convento – Noviziato di Tarquinia alla presenza di un centinaio di Frati Francescani dell’Immacolata l’8 settembre 2013, il giorno delle professioni e nuove vestizioni dei Novizi dell’Istituto, dopo il pranzo.
Nessuno dei Frati commissariati aveva ancora pensato di dare quest’epiteto di “orco” al Padre Commissario Apostolico che ha pensato bene di darselo da solo, nelle parole e nei modi. Infatti dopo quell’uscita “non sono un orco!” del Commissario, sbattendo pure i pugni sul tavolo, nel silenzio irreale e stupefatto della grande assemblea dei religiosi intenti a festeggiare i loro giovani confratelli, molti frati hanno cominciato a pensare: “E’ veramente un orco!”.
In effetti i fatti successivi, noti a tutti, hanno dato prova ineccepibile di questa caratteristica del Commissario da lui stesso enunciata per primo. Non si contano più le angosce, i malumori, le tristezze ed anche la disperazione per i danni arrecati dal Commissario all’Istituto ed alla Chiesa: vocazioni rovinate, sacerdoti inibiti, riviste distrutte, cultura assente, missioni fallite, minacce di scomunica, di povertà e di infamia, innumerevoli frati che ormai hanno un unico desiderio: scappare dall’Istituto e dal Commissario e spesso pure questo viene loro impedito (ritornando all’ “orco”, citato dal P. Commissario, torna in mente la fiaba di Pollicino), genitori di questi religiosi prostrati e costernati nel vedere i loro figli rovinati forse per sempre da una mano feroce ed estranea alla carità.
La storia non è ancora finita, i frati ancora languiscono nei loro conventi sotto controllo spinto, senza avere una minima idea di come tutto questo finirà e di cosa sarà della loro vocazione e della loro vita che la materna e vigile mano della Congregazione ha già in serbo un altro grande aiuto all’Istituto.
Il tumore del Commissariamento si è esteso anche al ramo femminile dei Francescani dell’Immacolata, rei di una vocazione troppo cattolica e troppo spirituale.
Anche per le Suore si è trovata una persona adatta all’uopo, per gettare cioè nel dissidio e nel turbamento l’anima delle buone religiose. Qui ci vuole però una persona particolarmente adatta. Non basta un membro della famiglia Francescana come P. Volpi, ci vuole una specialista. Una persona esterna, pronta a smantellare un istituto che non conosce minime scalfitture interne. Per i Frati c’era l’appiglio della richiesta di cinque dissidenti che lamentavano torture e abusi del Fondatore. Ma per le suore? L’istituto delle circa 400 suore Francescane dell’Immacolata, sparso in tutto il mondo, è molto più compatto, non ha avuto impennate, né suore che sono andate a protestare in Congregazione, a sporgere denunce o cose simili. Le suore sono contente di vivere il loro carisma approvato dalla Chiesa, punto e basta. E sono in costante aumento.
Allora ecco l’alter ego di P. Volpi e pure più. Una buona suora Maestra dorotea, Suor Fernanda Barbiero, «una religiosa “adulta” e aggiornata, di tendenza moderatamente femminista, fautrice, con qualche anno di ritardo, dell’“umanesimo integrale” maritainiano», scrive il Prof. De Mattei su di lei, l’orchessa che ci vuole per le suore Francescane, ancora col velo, ancora coll’abito lungo fino ai piedi, ancora a pregare tutte quante in Chiesa, ancora a fare la meditazione sul Vangelo e sugli esempi e i detti dei santi e non sulle canzonette di Suor Cristina Scuccia.
Tra le prime iniziative ci sarà sicuramente la visita alle case di formazione dell’Istituto dove più grande è il fervore e la gioia della vocazione. Bisogna cominciare dalle idee se si vuole cambiare gli uomini. E’ il metodo marxista. Una filosofia che non serve alla rivoluzione non è una vera filosofia. Staremo a vedere. Ma le idee sono già chiare in Congregazione. O ci si ammoderna o si muore, o meglio bisogna far sì che muoiano queste strane suore che ancora non vanno a “The voice” o a Sanremo … Viene un tempo in cui gli uomini diventeranno pazzi, e quando incontreranno uno che non è pazzo si rivolgeranno contro di lui dicendo: “Tu sei pazzo!” (Dai Detti dei Padri del deserto). Benvenuti agli orchi e alle orchesse, nuove guide dei Francescani.
http://www.riscossacristiana.it/orchi-orchesse-francescani-dellimmacolata-di-contardo-paulini/
Anche per le Suore si è trovata una persona adatta all’uopo, per gettare cioè nel dissidio e nel turbamento l’anima delle buone religiose. Qui ci vuole però una persona particolarmente adatta. Non basta un membro della famiglia Francescana come P. Volpi, ci vuole una specialista. Una persona esterna, pronta a smantellare un istituto che non conosce minime scalfitture interne.
di Contardo Paulini
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“Non sono un orco!” aveva tuonato P. Fidenzio Volpi nel refettorio del Convento – Noviziato di Tarquinia alla presenza di un centinaio di Frati Francescani dell’Immacolata l’8 settembre 2013, il giorno delle professioni e nuove vestizioni dei Novizi dell’Istituto, dopo il pranzo.
Nessuno dei Frati commissariati aveva ancora pensato di dare quest’epiteto di “orco” al Padre Commissario Apostolico che ha pensato bene di darselo da solo, nelle parole e nei modi. Infatti dopo quell’uscita “non sono un orco!” del Commissario, sbattendo pure i pugni sul tavolo, nel silenzio irreale e stupefatto della grande assemblea dei religiosi intenti a festeggiare i loro giovani confratelli, molti frati hanno cominciato a pensare: “E’ veramente un orco!”.
In effetti i fatti successivi, noti a tutti, hanno dato prova ineccepibile di questa caratteristica del Commissario da lui stesso enunciata per primo. Non si contano più le angosce, i malumori, le tristezze ed anche la disperazione per i danni arrecati dal Commissario all’Istituto ed alla Chiesa: vocazioni rovinate, sacerdoti inibiti, riviste distrutte, cultura assente, missioni fallite, minacce di scomunica, di povertà e di infamia, innumerevoli frati che ormai hanno un unico desiderio: scappare dall’Istituto e dal Commissario e spesso pure questo viene loro impedito (ritornando all’ “orco”, citato dal P. Commissario, torna in mente la fiaba di Pollicino), genitori di questi religiosi prostrati e costernati nel vedere i loro figli rovinati forse per sempre da una mano feroce ed estranea alla carità.
La storia non è ancora finita, i frati ancora languiscono nei loro conventi sotto controllo spinto, senza avere una minima idea di come tutto questo finirà e di cosa sarà della loro vocazione e della loro vita che la materna e vigile mano della Congregazione ha già in serbo un altro grande aiuto all’Istituto.
Il tumore del Commissariamento si è esteso anche al ramo femminile dei Francescani dell’Immacolata, rei di una vocazione troppo cattolica e troppo spirituale.
Anche per le Suore si è trovata una persona adatta all’uopo, per gettare cioè nel dissidio e nel turbamento l’anima delle buone religiose. Qui ci vuole però una persona particolarmente adatta. Non basta un membro della famiglia Francescana come P. Volpi, ci vuole una specialista. Una persona esterna, pronta a smantellare un istituto che non conosce minime scalfitture interne. Per i Frati c’era l’appiglio della richiesta di cinque dissidenti che lamentavano torture e abusi del Fondatore. Ma per le suore? L’istituto delle circa 400 suore Francescane dell’Immacolata, sparso in tutto il mondo, è molto più compatto, non ha avuto impennate, né suore che sono andate a protestare in Congregazione, a sporgere denunce o cose simili. Le suore sono contente di vivere il loro carisma approvato dalla Chiesa, punto e basta. E sono in costante aumento.
Allora ecco l’alter ego di P. Volpi e pure più. Una buona suora Maestra dorotea, Suor Fernanda Barbiero, «una religiosa “adulta” e aggiornata, di tendenza moderatamente femminista, fautrice, con qualche anno di ritardo, dell’“umanesimo integrale” maritainiano», scrive il Prof. De Mattei su di lei, l’orchessa che ci vuole per le suore Francescane, ancora col velo, ancora coll’abito lungo fino ai piedi, ancora a pregare tutte quante in Chiesa, ancora a fare la meditazione sul Vangelo e sugli esempi e i detti dei santi e non sulle canzonette di Suor Cristina Scuccia.
Tra le prime iniziative ci sarà sicuramente la visita alle case di formazione dell’Istituto dove più grande è il fervore e la gioia della vocazione. Bisogna cominciare dalle idee se si vuole cambiare gli uomini. E’ il metodo marxista. Una filosofia che non serve alla rivoluzione non è una vera filosofia. Staremo a vedere. Ma le idee sono già chiare in Congregazione. O ci si ammoderna o si muore, o meglio bisogna far sì che muoiano queste strane suore che ancora non vanno a “The voice” o a Sanremo … Viene un tempo in cui gli uomini diventeranno pazzi, e quando incontreranno uno che non è pazzo si rivolgeranno contro di lui dicendo: “Tu sei pazzo!” (Dai Detti dei Padri del deserto). Benvenuti agli orchi e alle orchesse, nuove guide dei Francescani.
http://www.riscossacristiana.it/orchi-orchesse-francescani-dellimmacolata-di-contardo-paulini/
Con tutto il rispetto, ma vi rendete conto che ad un'azione difficile e concreta della Santa sede, rispondete solo criminalizzando a priori la sua azione in sé, come se non fosse giustificata in sé, contraddicendo così sia l'autorità e i compiti della Santa Sede, sia il fatto che, non avendo voi la competenza per giudicare, dovreste astenervi. Inoltre su questi blog tradizionalisti si mira solo a fare caricature gratuite e inconsistenti. Forse neanche Grillo che è abituato a offendere tutti, avrebbe inventato lo scoop dell'orco. Rispondete con argomentazioni ponderate, nel merito, ricche di buon senso e di criteri oggettivi, ma lasciate perdere queste boutade, scusatemi, claonesche. Inoltre De Mattei è l'ultima persona che si può permettere di fare valutazioni sulla vita e il cammino della visitatrice! Guardate bene il suo percorso, la sua storia e i suoi collegamenti espliciti o sommersi. Lasciatelo stare e scegliete qualcuno che sia apostolo della vera Tradizione.
RispondiEliminaAPPELLO - Dopo la notizia della nomina di una visitatrice per l'Istituto delle Suore Francescane dell'Immacolata, siamo più che mai convinti che di questi tempi essere cattolici rappresenta un problema per le stesse autorità vaticane. Abbiamo deciso di sospendere (almeno per il momento) ogni qualsiasi pubblicazione o commento relativo a questa incredibile e sconcertante vicenda: sia questo il tempo della preghiera e di assoluta vicinanza spirituale alle Suore Francescane dell'Immacolata. Per questo lanciamo l'appello di una Crociata del Rosario chiedendo l'aiuto di tutti quanti intendano sostenere quei padri, frati e suore così ingiustamente colpiti e perseguitati, mediante la recita ogni giorno di almeno una decina del Rosario dedicata ai Francescani dell'Immacolata.
EliminaLa Redazione
http://www.corsiadeiservi.it/it/default.asp?page_id=1